Certo che comincio a essere stanco di ripetere le stesse cose sulla mobilità. Ma è importante continuare a ripeterle. Anche se qualche volta spero che da un incontro come questo salti fuori qualcosa di diverso” il sociologo Aldo Bonomi ha un'espressione tra il divertito all'ironico nel rispondere davanti ad un caffè alla domanda “ma non è stanco di dire sempre le stesse cose?”.
Bonomi risponde in questo modo pochi minuti prima del suo intervento all'edizione 2007 della Mobility Conference, la due giorni di convegni sulle infrastrutture e la mobilità organizzata da Assolombarda a Milano: un argomento di cui si parla, appunto, da troppo tempo senza soluzioni. E il suo sorriso ironico continua di fronte alla prospettiva che forse adesso le cose stiano cominciando a cambiare: “non ci credo mica tanto, a breve, sa?”.
La tentazione al pessimismo alla due giorni che si è aperta questa mattina 29 gennaio, è scontata: da troppo tempo si parla senza risultati e le soluzioni proposte non sono mai state attuate. Lo ricorda un po' amaramente un altro dei relatori, il presidente del Friuli venezia Giulia Riccardo Illy: "Non è il primo degli incontri a cui partecipo e da tanti anni continuiamo a dirci le stesse cose. Ma la parte ferroviaria dei nostri discorsi continua a essere un sogno. Anche ora il completamento della Torino Milano è stato ulteriormente posposto, e finchè non è completato il tratto Novara - Milano un'opera che è già costata centinaia di milioni non serve a nulla e a nessuno".
Ma quest'anno, chissà, forse c'è davvero da sperare che la situazione delle infrastrutture del nord abbia finalmente degli sbocchi concreti: e lo si nota innanzitutto nella sintonia tra quella parte del Governo che si deve occupare di queste cose e la regione Lombardia, segno che magari lavorando con gli stessi obiettivi a quegli obiettivi ci si può arrivare. Lo dice il ministro di Pietro alla stampa proprio oggi, lo conferma, malgrado tutto, Formigoni: che dopo avere stigmatizzato le “assurdità” dette dai ministri dell'ambiente e dei trasporti su infrastutture e tav, ricorda come “da diversi mesi si stia lavorando sodo per arrivare a risultati concreti sui grandi nodi infrastrutturali lombardi”.
Grandi nodi arcinoti, che negli incontri sciorinano tutti a mente come il rosario: la Pedemontana, la BreBeMi, lo sviluppo di Malpensa. Ma che non basta più affrontare a livello regionale, visto che coinvolge opere che incidono direttamente su quell'Europa che della maggiore fluidità delle infrastrutture ha bisogno, per migliorare la produzione e ridurre i costi: “la UE stima costi di congestione per l'1 per cento del pil – sottolinea Emma Marcegaglia nell'intervento che dà il via alla due giorni - il che significa per l'Italia circa 14 miliardi di euro all'anno. Una cifra insostenibile”.
Certo però che qualcosa ha l'aria di partire per davvero, stavolta. Non foss'altro, per esempio, per il fatto che incominciano a vedersi i soldi: “forse oggi è arrivato di raccogliere qualche frutto – ricorda nel suo intervento Formigoni – ad esempio, sono contento del fatto che pochi giorni fa proprio qui a Milano sia stato varato un fondo per le infrastrutture a cui partecipano attori privati”, ma anche per il fatto che sono stati stanziati i fondi dal Governo per tutte quelle opere viarie di cui si parla da decenni (E, tra le infrastrutture con la precedenza, il presidente della regione Lombardia ricorda pure anche la “tangenzialina di Varese” varata “in vista dei mondiali di ciclismo 2008”) .
Tant'è che il dialogo tra istituzioni dell'economia (Confindustria, imprese, camera di commercio) e pubbliche (Regioni, Governo) è la prima cosa che Mario Monti nota nel suo intervento: che si segna come questa due giorni mostri come “le istituzioni del mondo delle imprese per rapportarsi con le istituzioni pubbliche, e di come abbiano cominciato a dialogare tra loro in un modo impensabile solo pochi anni fa”.
Il resto sono dati, riflessioni, tentativi di apertura della mente all'Europa: come gli interventi in quest'ultimo caso, di Mario Monti e di Paolo Costa, presidente della Commissione Trasporti al parlamento Europeo. Che ha segnalato un antidoto per il rischio del perdurare dell'immobilità nella realizzazione di queste decisive quanto chimeriche infrastrutture: “il pensiero che le infrastrutture siano finanziate solo dal pubblico, e che si facciano solo se ci sono i soldi pubblici. è da considerarsi perlo meno una mancanza di sforzo di fantasia, un atteggiamento da superare"
I dibattiti - che vedono la presenza anche dei ministri Lanzillotta e Bianchi, del presidente e di molti rappresentanti dell'industria del nord - proseguono fino a domani, con argomenti che spaziano dalla grande Milano a Malpensa: e per martedì è previsto l'arrivo anche del ministro di Pietro.
Lunedi 29 Gennaio 2007
Varesenews