R
reporter2
Guest
BERTI,POCO INTERESSATA A RESTO NETWORK;NIENTE CASSA PER I PILOTI (ANSA) -
ROMA, 12 AGO - Per Air France «Milano è un problema». Al contrario, Lufthansa «non è
interessata al resto del mercato italiano». Stringere una alleanza internazionale «è essenziale» per il
futuro di Alitalia ma, avvertono i piloti dell’Anpac, la scelta di un partner «deve rispondere a precise
scelte strategiche». Mentre sarebbe «una soluzione assolutamente perdente» quella che affidi solo
ad un vettore straniero la gestione dei voli a lungo raggio per alleggerire la compagnia lungo un
percorso di ristrutturazione.
Il presidente dell’Anpac, Fabio Berti, in una intervista all’ANSA spiega così le preoccupazioni dei
piloti in questa fase di attesa per il nuovo piano di salvataggio su cui lavora l’advisor Intesa
Sanpaolo mentre, come ha indicato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sono in corso
trattative per una alleanza con una compagnia straniera. «Senza una alleanza non ci possono
essere sbocchi positivi», dice Berti, ma «serve quantomeno un contesto di giusta dignità».
Il sindacato «non si sbilancia» sulle indiscrezioni, «attende qualcosa di concreto, notizie ufficiali»,
per poi valutare il nuovo piano sulla base della «credibilità del percorso industriale». Intanto avverte:
«Sarebbe un atteggiamento suicida quello di portarci direttamente ad un tavolo ufficiale senza farlo
precedere da incontri informali per valutare la fattibilità iniziale della trattativa, come il governo aveva
già fatto con successo nel 2005». Altrimenti si rischia «una reazione sociale molto importante».
Sul fronte delle possibili alleanze, dice Berti, sia Air France che Lufthansa «hanno la forza di dare
certezze ad Alitalia, danno garanzie di serietà e capacità». Ma hanno una visione diversa del
mercato italiano: «Perchè Milano rimarrà sempre un problema per Air France, mentre il traffico
aereo nel nord Italia interessa molto a Lufthansa che non è invece interessata al resto del mercato».
È un elemento, rivela Berti, che il sindacato dei piloti «ha avuto modo di valutare in un incontro
riservato a Francoforte»: Lufthansa «ha una struttura ’multihub’, vorrebbe allargarsi su Malpensa ma
dà poco peso al resto del network». Intanto «se fossero vere le voci di un piano che preveda la
presenza di Alitalia solo sul network italiano ed europeo, ed una sostanziale assenza sul lungo
raggio, i sindacati sarebbero contrari a prescindere da ogni valutazione sugli esuberi. Una alleanza
deve servire a rafforzarci, non a cedere a Lufthansa, Air France o British l’unico settore ancora in
grado di garantire redditività». E quanto all’impatto sul lavoro, ed al confronto con il piano che aveva
proposto Air France (settemila esuberi, dice Silvio Berlusconi) «il problema è capire di cosa
parliamo, si sta facendo molta confusione. Una cosa sono le esternalizzazioni, le persone che
passano a lavorare con altre società. Un altra cosa prepensionamenti e cassa integrazione, le
persone che perdono il lavoro, che nel piano di Air France erano poco più di duemila.
Servono dati paragonabili». E se si pensa alla cassa integrazione, avverte Berti, «non sarebbe
applicabile ai piloti, che devono mantenere uno specifico allenamento periodico anche per il rinnovo
della licenza».(ANSA).
RUB 12-AGO-08 15:00 NNN
ROMA, 12 AGO - Per Air France «Milano è un problema». Al contrario, Lufthansa «non è
interessata al resto del mercato italiano». Stringere una alleanza internazionale «è essenziale» per il
futuro di Alitalia ma, avvertono i piloti dell’Anpac, la scelta di un partner «deve rispondere a precise
scelte strategiche». Mentre sarebbe «una soluzione assolutamente perdente» quella che affidi solo
ad un vettore straniero la gestione dei voli a lungo raggio per alleggerire la compagnia lungo un
percorso di ristrutturazione.
Il presidente dell’Anpac, Fabio Berti, in una intervista all’ANSA spiega così le preoccupazioni dei
piloti in questa fase di attesa per il nuovo piano di salvataggio su cui lavora l’advisor Intesa
Sanpaolo mentre, come ha indicato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sono in corso
trattative per una alleanza con una compagnia straniera. «Senza una alleanza non ci possono
essere sbocchi positivi», dice Berti, ma «serve quantomeno un contesto di giusta dignità».
Il sindacato «non si sbilancia» sulle indiscrezioni, «attende qualcosa di concreto, notizie ufficiali»,
per poi valutare il nuovo piano sulla base della «credibilità del percorso industriale». Intanto avverte:
«Sarebbe un atteggiamento suicida quello di portarci direttamente ad un tavolo ufficiale senza farlo
precedere da incontri informali per valutare la fattibilità iniziale della trattativa, come il governo aveva
già fatto con successo nel 2005». Altrimenti si rischia «una reazione sociale molto importante».
Sul fronte delle possibili alleanze, dice Berti, sia Air France che Lufthansa «hanno la forza di dare
certezze ad Alitalia, danno garanzie di serietà e capacità». Ma hanno una visione diversa del
mercato italiano: «Perchè Milano rimarrà sempre un problema per Air France, mentre il traffico
aereo nel nord Italia interessa molto a Lufthansa che non è invece interessata al resto del mercato».
È un elemento, rivela Berti, che il sindacato dei piloti «ha avuto modo di valutare in un incontro
riservato a Francoforte»: Lufthansa «ha una struttura ’multihub’, vorrebbe allargarsi su Malpensa ma
dà poco peso al resto del network». Intanto «se fossero vere le voci di un piano che preveda la
presenza di Alitalia solo sul network italiano ed europeo, ed una sostanziale assenza sul lungo
raggio, i sindacati sarebbero contrari a prescindere da ogni valutazione sugli esuberi. Una alleanza
deve servire a rafforzarci, non a cedere a Lufthansa, Air France o British l’unico settore ancora in
grado di garantire redditività». E quanto all’impatto sul lavoro, ed al confronto con il piano che aveva
proposto Air France (settemila esuberi, dice Silvio Berlusconi) «il problema è capire di cosa
parliamo, si sta facendo molta confusione. Una cosa sono le esternalizzazioni, le persone che
passano a lavorare con altre società. Un altra cosa prepensionamenti e cassa integrazione, le
persone che perdono il lavoro, che nel piano di Air France erano poco più di duemila.
Servono dati paragonabili». E se si pensa alla cassa integrazione, avverte Berti, «non sarebbe
applicabile ai piloti, che devono mantenere uno specifico allenamento periodico anche per il rinnovo
della licenza».(ANSA).
RUB 12-AGO-08 15:00 NNN