Da http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000317.html, un interessante commento sulle voci circa una 'cordata italiana' per l'acquisto di Alitalia, e sui risvolti legati alla trasparenza dei mercati finanziari.
CONSOB E LA CORDATA FANTASMA
di Federico Maria Mucciarelli 28.03.2008
Il caso Alitalia tiene ancora banco. Ma nella ridda di dichiarazioni degli ultimi giorni molti sembrano aver dimenticato che la compagnia aerea è una società quotata. E che la Consob, dopo l'attuazione della direttiva Opa, ha in tali situazioni i poteri per garantire la trasparenza e la correttezza delle informazioni. Possiamo quindi sperare che il mistero della cordata fantasma sia tra breve svelato grazie all'intervento dell'Autorità di vigilanza.
Il “caso Alitalia” tiene ancora banco. Nonostante la crisi ormai conclamata, una prima asta fallita e un’offerta di acquisto quasi formalizzata da parte di Air France, la vicenda si è riaperta negli ultimi giorni, grazie alle dichiarazioni di alcuni politici e imprenditori.
Ma Alitalia è una società quotata e, allora, dobbiamo chiederci quali poteri abbia la Consob in tali situazioni, al fine di garantire la trasparenza e la correttezza delle informazioni.
ALITALIA E LA POLITICA
Che la vicenda trasmodasse in politica era prevedibile, viste le imminenti elezioni. Infatti, da alcuni giorni si inseguono sui giornali e in televisione dichiarazioni e proclami di uomini politici nazionali e locali, molti dei quali ormai apertamente ipotizzano o reclamano l’intervento di una “cordata italiana”, alternativa ad Air France, per l'acquisto di Alitalia.
Uno degli imprenditori che potrebbe esserne protagonista ha chiesto tre settimane di tempo per una due diligence di Alitalia, dopo di che sarà in grado di formalizzare un’offerta per la compagnia di bandiera. (1) E un noto politico nazionale ha dichiarato, parlando sempre della “cordata italiana”: “ora sono impegnato io, quindi si fa”. (2) Senza chiarire se intende intervenire personalmente nell’acquisto o più semplicemente facilitarne il formarsi.
ALITALIA E LE REGOLE DEL MERCATO
Un fiume di parole ha dunque investito Alitalia e le quotazioni della compagnia di bandiera subiscono oscillazioni significative.
Ma nell’intemperie mediatica degli ultimi giorni, molti si sono dimenticati di una cosa: Alitalia è una società quotata e, quindi, le si applicano regole di trasparenza stringenti, che mirano a proteggere gli interessi del mercato dei capitali. E queste regole e questi interessi non sembrano compatibili con la ridda di voci incontrollate e di dichiarazioni ambigue che si è scatenata.
Un esempio chiarirà la questione.
La recente attuazione della direttiva Opa ha introdotto un articolo che così recita: “In presenza di indiscrezioni comunque diffuse tra il pubblico in merito a una possibile offerta pubblica di acquisto o scambio e di irregolarità nell'andamento del mercato dei titoli interessati, ai potenziali offerenti si applica l'articolo 114, commi 5 e 6”. (3)
L’articolo attribuisce alla Consob il potere (e il dovere) di far pubblicare “notizie e documenti necessari per l’informazione del pubblico”. (4) La Consob, quindi, ha ora il potere di chiedere a chiunque, in base a rumors diffusi sul mercato che hanno alterato i corsi azionari, di dichiarare se è vero che sta preparando una scalata e ogni violazione viene colpita da una sanzione amministrativa pecuniaria. (5)
Sembra essere una norma ritagliata sugli accadimenti di questi giorni, ove alle dichiarazioni di politici e industriali sono seguiti improvvisi rialzi delle quotazioni di Alitalia, perché se la “cordata italiana” acquistasse il pacchetto di maggioranza, sarebbe poi tenuta a lanciare un’Opa obbligatoria.
Si tratta solo di un esempio di regole del mercato che impongono trasparenza, ma questo piccolo esempio forse induce all’ottimismo e può farci sperare che il mistero della cordata fantasma venga tra breve svelato grazie all’intervento dell’Autorità di vigilanza.
(1) La Repubblica 22 marzo 2008
(2) Sole 24 ore 22 marzo 2008.
(3) Articolo 103 (8) Tuf
(4) Articolo 114 (5) Tuf
(5) Articolo 193 (1) Tuf
CONSOB E LA CORDATA FANTASMA
di Federico Maria Mucciarelli 28.03.2008
Il caso Alitalia tiene ancora banco. Ma nella ridda di dichiarazioni degli ultimi giorni molti sembrano aver dimenticato che la compagnia aerea è una società quotata. E che la Consob, dopo l'attuazione della direttiva Opa, ha in tali situazioni i poteri per garantire la trasparenza e la correttezza delle informazioni. Possiamo quindi sperare che il mistero della cordata fantasma sia tra breve svelato grazie all'intervento dell'Autorità di vigilanza.
Il “caso Alitalia” tiene ancora banco. Nonostante la crisi ormai conclamata, una prima asta fallita e un’offerta di acquisto quasi formalizzata da parte di Air France, la vicenda si è riaperta negli ultimi giorni, grazie alle dichiarazioni di alcuni politici e imprenditori.
Ma Alitalia è una società quotata e, allora, dobbiamo chiederci quali poteri abbia la Consob in tali situazioni, al fine di garantire la trasparenza e la correttezza delle informazioni.
ALITALIA E LA POLITICA
Che la vicenda trasmodasse in politica era prevedibile, viste le imminenti elezioni. Infatti, da alcuni giorni si inseguono sui giornali e in televisione dichiarazioni e proclami di uomini politici nazionali e locali, molti dei quali ormai apertamente ipotizzano o reclamano l’intervento di una “cordata italiana”, alternativa ad Air France, per l'acquisto di Alitalia.
Uno degli imprenditori che potrebbe esserne protagonista ha chiesto tre settimane di tempo per una due diligence di Alitalia, dopo di che sarà in grado di formalizzare un’offerta per la compagnia di bandiera. (1) E un noto politico nazionale ha dichiarato, parlando sempre della “cordata italiana”: “ora sono impegnato io, quindi si fa”. (2) Senza chiarire se intende intervenire personalmente nell’acquisto o più semplicemente facilitarne il formarsi.
ALITALIA E LE REGOLE DEL MERCATO
Un fiume di parole ha dunque investito Alitalia e le quotazioni della compagnia di bandiera subiscono oscillazioni significative.
Ma nell’intemperie mediatica degli ultimi giorni, molti si sono dimenticati di una cosa: Alitalia è una società quotata e, quindi, le si applicano regole di trasparenza stringenti, che mirano a proteggere gli interessi del mercato dei capitali. E queste regole e questi interessi non sembrano compatibili con la ridda di voci incontrollate e di dichiarazioni ambigue che si è scatenata.
Un esempio chiarirà la questione.
La recente attuazione della direttiva Opa ha introdotto un articolo che così recita: “In presenza di indiscrezioni comunque diffuse tra il pubblico in merito a una possibile offerta pubblica di acquisto o scambio e di irregolarità nell'andamento del mercato dei titoli interessati, ai potenziali offerenti si applica l'articolo 114, commi 5 e 6”. (3)
L’articolo attribuisce alla Consob il potere (e il dovere) di far pubblicare “notizie e documenti necessari per l’informazione del pubblico”. (4) La Consob, quindi, ha ora il potere di chiedere a chiunque, in base a rumors diffusi sul mercato che hanno alterato i corsi azionari, di dichiarare se è vero che sta preparando una scalata e ogni violazione viene colpita da una sanzione amministrativa pecuniaria. (5)
Sembra essere una norma ritagliata sugli accadimenti di questi giorni, ove alle dichiarazioni di politici e industriali sono seguiti improvvisi rialzi delle quotazioni di Alitalia, perché se la “cordata italiana” acquistasse il pacchetto di maggioranza, sarebbe poi tenuta a lanciare un’Opa obbligatoria.
Si tratta solo di un esempio di regole del mercato che impongono trasparenza, ma questo piccolo esempio forse induce all’ottimismo e può farci sperare che il mistero della cordata fantasma venga tra breve svelato grazie all’intervento dell’Autorità di vigilanza.
(1) La Repubblica 22 marzo 2008
(2) Sole 24 ore 22 marzo 2008.
(3) Articolo 103 (8) Tuf
(4) Articolo 114 (5) Tuf
(5) Articolo 193 (1) Tuf