Buonasera a tutti.
Sono un saltuario lettore di questo forum, ma soprattutto sono un passeggero del volo in questione. Il giornalista che ha scritto l'articolo su Notiziarioitaliano è un mio amico, gli ho fornito io i dettagli.
Ebbene, nonostante sia un veterano dell'aria, vi posso assicurare che davvero me la sono vista brutta. Sia io che gli altri passeggeri a bordo (in prevalenza greci e "magliari" napoletani, ovvero quelli che vanno a rifilare pacchi e merce contraffatta all'estero, abitudine purtroppo ancora in voga nella mia città). Mai avrei creduto di potermi trovare in una situazione del genere. E pensare che prima della partenza scherzavo con lo steward che mi raccontava la solita manfrina di sicurezza per chi sta seduto vicino l'uscita di emergenza. Gli ho detto, con una certa spocchia: "Ma quante possibilità ci sono che di verifichi un'emergenza?" Non l'avessi mai detto.
Crj-900 EI-DUK, troppo stretto per i passeggeri alti, ma senz'altro affidabile. Mi godo il suo decollo pulito su pista 24, poi virata a sinistra verso il vor di SOR, porta di uscita da Capodichino per chi procede verso sud. Da SOR ancora una virata a sinistra per mettere la prua a ESE verso la Grecia, con EI-DUK che sale agevolmente e cerca di recuperare i 15 minuti persi in partenza per il solito passeggero ritardatario.
Mentre eravamo quasi sulla verticale di Pontecagnano, un lungo vuoto d'aria. Ne ho visti di peggiori in vita mia, penso. Ma l'aereo sembra troppo vicino alle montagne sottostanti. Possibile che stiamo scendendo? Una serie di segnali acustici, poi la voce ferma del comandante: "Signori è signori, è il comandante che vi parla. Abbiamo un problema tecnico e siamo costretti a tornare a Napoli. In seguito vi dirò di cosa si tratta". Un silenzio di tomba piomba sull'aereo, mentre i primi passeggeri cominciano a piangere e gridare. Io sudo freddo e comincio a maledire un viaggio in Grecia pianificato per andare a trovare quella vecchia compagna d'Erasmus di Patrasso. Sono troppo poco lucido per capire di cosa si tratta. Il comandante si è mantenuto sul vago, tanto può essere una stronzata, tanto una cosa seria. Guardando dal finestrino, non riesco neanche a capire dove siamo. Gli stewart si sforzano di apparire sereni, ma il sudore sulle loro fronti tradisce la tensione. Dico loro che mai ci direbbero qual è la verità. L'atterraggio comunque va nel migliore dei modi, l'aereo atterra sulla 24 di LIRN come un qualsiasi aereo in perfetta salute, anche meglio. Solo a piazzola raggiunta il comandante chiarisce l'accaduto. "Un problema di pressurizzazione". Un passeggero, svenuto per la paura, viene portato via in barella.
Ma a quel punto sono troppo sconvolto per proseguire il viaggio. Parlo con il caposcalo Alitalia a Napli edit amministrazione() per ottenere il rimborso causa stress psichico, ma niente da fare. Tornato a casa, cerco su internet notizie sull'accaduto, ma non trovo nulla. Tuttavia, apprendo che un altro Crj-900, dalla registrazione imprecisata, qualche settimana prima ha avuto lo stesso problema volando da Olbia a Napoli. Mentre EI-DUK ha avuto un problema al carrello volando da Alghero a Bologna.
Tempesto di e-mail l'Ansv, l'Enac, l'Enav e così via, visto che Alitalia sembra voler insabbiare il tutto. Il giorno dopo, solo Aviation Herald ne parla. Alla fine, il volo viene programmato, sempre con EI-DUK per le 14. Poi per le 17. Per poi venire definitivamente cancellato, con i passeggeri riprotetti via Roma.
Ieri faccio un tentativo a chiamare il famigerato 892 Alitalia. La compagnia si scusa per l'accaduto e mi rimborsa l'intero importo del biglietto. Ma a questo punto, la mia priorità diventa far luce sull'accaduto, capire cosa stia succedendo ai simpatici CR9 CityLiner, comprendere se tali aerei possono essere considerati affidabili.
Probabilmente, su AZ724 si è verificata un'emerita stronzata. Ma il comandante avrebbe potuto gestire meglio la cosa, dicendo subito quale fosse il problema. Il vuoto d'aria altro non è stato che un discesone atto a portare l'aereo ad una quota di sicurezza per evitare gli effetti della depressurizzazione. Con buona pace di tutti i passeggeri, ai quali sarebbe rimasta solo la stizza di una partenza ritardata, anzichè la paura di non raggiungere vivi Capodichino