Ciao, io ho fatto 97 voli dal 1985 ad oggi, con diversi tipi di aeromobile, e ho volato le ultime due volte con RYR (BGY-CIA-BGY). Ebbene, sarà un caso, ma non ricordo di avere fatto atterraggi così pesanti in passato. Condizioni meteo ottime.
Non solo: sia alla partenza da Bergamo, sia da Ciampino, ho avuto la sensazione che il 738 RYR "schiacciasse" poco. Addirittura da Ciampino la mia ragazza mi ha chiesto "Ma sta accelerando?" (io sono un cagasotto ma lei più di me, quindi per amore mi sono limitato a un "Tranquilla, è tutto a posto"...).
Non più tardi dell'anno scorso ho volato per la prima volta con un 737 "new generation" -nella specie, era un 738 Neos (VRN KOS VRN)- e ero rimasto impressionato per la spinta al decollo (incollato al sedile), anche su una pista lunga come Verona, e questo mi ha fatto stupire ancora di più.
Conoscendo il 738, so che è possibile impostare una spinta diversa a seconda delle varie condizioni (peso, temperatura, lunghezza pista, ecc.) e so anche che è possibile impostare parametri più economici oppure performanti "ingannando" il computer con la "assumed temperature" fin dai tempi del 733 e dell'MD80, ma mi sono impressionato per la differenza tra NOS e RYR.
Non solo: partendo da BGY RWY28, con RYR siamo entrati in pista non in testata, ma dal raccordo più vicino al piazzale, malgrado l'aereo fosse pieno e la spinta "leggera", e mi chiedo perchè un 738 vuoto che è partito prima di noi (Blue Air) ha utilizzato tutta la pista...
Sull'atterraggio pesante: RYR è anglosassone, e in "Anglosassonia" piove molto di più che da noi fratelli d'Italia. Il touch down pesante è previsto dall'addestramento standard. Non solo perchè con una "botta" si perde prima velocità e portanza, ma anche perchè si evita l'acquaplaning: si rompe lo strato d'acqua e si evita di galleggiare sulle pozzanghere. Almeno, questo me l'ha insegnato un mitico istruttore di DC9-30 e MD80 Alitalia, ora felicemente in pensione...
Ciao!
Gazza