http://www.corriere.it/esteri/16_ge...eo-489bea60-b3d1-11e5-9fa2-487e9759599e.shtml
«O quei due scendono o questo volo non parte». La rivolta di alcuni passeggeri israeliani sul volo Atene-Tel Aviv ha impedito per due ore lunedì sera la partenza del volo 928 dell’Aegean Airlines ma ha aperto un caso politico in Israele, come rende noto Haaretz online.
I fatti
Alle 22,30 del 4 gennaio un volo della compagnia greca era in procinto di decollare dall’aeroporto di Atene alla volta di Tel Aviv. Quando alcuni passeggeri israeliani si sono accorti che a bordo c’erano due persone dall’aspetto arabo e hanno deciso che questo metteva a rischio la sicurezza del volo. Si sono alzati in piedi in mezzo al corridoio impedendo di fatto il decollo finché le due persone - che si è appurato essere un arabo di nazionalità israeliana e l’altro con un permesso di soggiorno in Israele - non fossero scese dall’aereo. Il comandante a questo punto ha chiamato la polizia dello scalo per ulteriori controlli sui documenti delle due persone, ma i loro nomi non comparivano su nessuna lista di sicurezza. Le rimostranze non sono cessate - i passeggeri che protestavano erano arrivati a una sessantina - e il comandante ha invitato i due a lasciare l’aereo. Anche se non avevano nessun obbligo a farlo, i due arabi israeliani sono scesi. Un comunicato della compagnia aerea ha ringraziato i due per aver potuto consentire all’aereo di partire. A loro l’Aegean Airlines ha offerto una notte in hotel. Ma i passeggeri rimasti a bordo hanno proseguito nelle proteste chiedendo un’ispezione ulteriore del velivolo. Il comandante è intervenuto dicendo che se avevano timori per la sicurezza potevano anche scendere, ma avrebbero perso il diritto al rimborso. A questo punto si sono calmati, seduti ai loro posti e l’aereo è potuto partire.
Caso politico
L’episodio ha aperto un caso politico in Israele. Il deputato Michal Rozin di Meretz (partito laico socialdemocratico) ha chiesto una riunione d’urgenza della commissione parlamentare degli Affari economici: «Non è possibile che una compagnia commerciale, che ha firmato un accordo con lo Stato di Israele, sia costretta a far scendere dei passeggeri in base al loro aspetto fisico a causa delle richieste di altri passeggeri. Il governo ha incitato all’odio e queste sono le conseguenze». Tra i commenti arrivati e pubblicati online da Haaretz ce n’è uno che dice: «L’ultima volta che ho sentito parlare di un episodio simile erano gli anni Trenta: a essere costretti a sbarcare erano i passeggeri ebrei».
«O quei due scendono o questo volo non parte». La rivolta di alcuni passeggeri israeliani sul volo Atene-Tel Aviv ha impedito per due ore lunedì sera la partenza del volo 928 dell’Aegean Airlines ma ha aperto un caso politico in Israele, come rende noto Haaretz online.
I fatti
Alle 22,30 del 4 gennaio un volo della compagnia greca era in procinto di decollare dall’aeroporto di Atene alla volta di Tel Aviv. Quando alcuni passeggeri israeliani si sono accorti che a bordo c’erano due persone dall’aspetto arabo e hanno deciso che questo metteva a rischio la sicurezza del volo. Si sono alzati in piedi in mezzo al corridoio impedendo di fatto il decollo finché le due persone - che si è appurato essere un arabo di nazionalità israeliana e l’altro con un permesso di soggiorno in Israele - non fossero scese dall’aereo. Il comandante a questo punto ha chiamato la polizia dello scalo per ulteriori controlli sui documenti delle due persone, ma i loro nomi non comparivano su nessuna lista di sicurezza. Le rimostranze non sono cessate - i passeggeri che protestavano erano arrivati a una sessantina - e il comandante ha invitato i due a lasciare l’aereo. Anche se non avevano nessun obbligo a farlo, i due arabi israeliani sono scesi. Un comunicato della compagnia aerea ha ringraziato i due per aver potuto consentire all’aereo di partire. A loro l’Aegean Airlines ha offerto una notte in hotel. Ma i passeggeri rimasti a bordo hanno proseguito nelle proteste chiedendo un’ispezione ulteriore del velivolo. Il comandante è intervenuto dicendo che se avevano timori per la sicurezza potevano anche scendere, ma avrebbero perso il diritto al rimborso. A questo punto si sono calmati, seduti ai loro posti e l’aereo è potuto partire.
Caso politico
L’episodio ha aperto un caso politico in Israele. Il deputato Michal Rozin di Meretz (partito laico socialdemocratico) ha chiesto una riunione d’urgenza della commissione parlamentare degli Affari economici: «Non è possibile che una compagnia commerciale, che ha firmato un accordo con lo Stato di Israele, sia costretta a far scendere dei passeggeri in base al loro aspetto fisico a causa delle richieste di altri passeggeri. Il governo ha incitato all’odio e queste sono le conseguenze». Tra i commenti arrivati e pubblicati online da Haaretz ce n’è uno che dice: «L’ultima volta che ho sentito parlare di un episodio simile erano gli anni Trenta: a essere costretti a sbarcare erano i passeggeri ebrei».