Articolo sui Mini Aeroporti sul Corriere


danusa86

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28 Settembre 2008
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TRASPORTI A FORLÌ DIMEZZATI I VOLI. BOLZANO PERDE IL 10% IN UN MESE

Da Trieste a Crotone:
il crollo dei mini aeroporti

Passeggeri in fuga. Anche per le rotte cancellate da Alitalia

MILANO — Di tutti i piccoli aeroporti italiani, tutti con meno di un milione di passeggeri l'anno, tutti già sotto i limiti della sopravvivenza, solo tre si salvano in questo inizio 2009. Per gli altri è crisi. Nera. Meno voli. Meno merci. E soprattutto meno passeggeri. Da Ancona a Trieste Ronchi dei Legionari, da Parma a Perugia, da Rimini a Catania. Crotone, nel mese di gennaio rispetto a un anno prima, ha perso addirittura il 90% dei viaggiatori. Forlì, il 50%, ma i primi dati relativi a febbraio parlano di un meno 60. Calo su calo anche per Bolzano: meno 37,9 a gennaio, dieci punti in percentuale in più lo scorso mese.

Così da tre mesi, anche per il settore cargo. E solo qualcuno sta lentamente rialzando la testa. Colpa della crisi planetaria, della crisi di settore e della crisi della vecchia Alitalia che è andata ad innestarsi sulla recessione globale. In alcuni casi anche dalla concorrenza dell'Alta velocità. Almeno a sentire le società di gestione dei piccoli scali, per i quali anche la cancellazione (vedi Crotone) o l'attivazione (vedi Cuneo) di un volo va a incidere pesantemente sui bilanci dell'attività aeroportuale. Engelbert Ritsch è il presidente della Airport Bolzano Dolomiti. Il «suo» aeroporto ha perso il 13,5% di passeggeri nel corso dello scorso anno. Un dato che alcuni giorni fa ha motivato così. «Il 2008 — ha detto Ritsch al Corriere dell'Alto Adige — è stato l'anno in cui Alitalia ha interrotto l'accordo con la nostra compagnia di riferimento, Air Alps, sospendendo il volo Bolzano-Milano a marzo». Risultato: «I passeggeri sono scesi dagli 83 mila del 2007 ai 65 mila dello scorso anno ma, ottimizzando i costi di gestione, il risultato operativo è peggiorato di soli 100 mila euro, passando da uno a 1,1 milioni di euro. Il volo su Roma è passato dal 70 al 65% di occupazione dei posti». I primi dati di febbraio parlano di un ulteriore perdita di passeggeri: meno 47%. Ma i rapporti tra Air Alps e la nuova Alitalia-Cai fanno ben sperare nel proseguimento del volo Bolzano-Roma. Tratta per la quale è atteso anche il bando per il sostegno economico.

Segno meno anche davanti ai numeri dell'aeroporto di Trieste Ronchi dei Legionari: a gennaio meno 17% dei passeggeri. Lì il crac di Alitalia ha spazzato via i voli su Milano e Napoli e ridotto quelli su Roma. Tagli che, aggiunti ai «crediti» vantati dalla società di gestione sulla vecchia compagnia di bandiera, nei mesi scorsi hanno suscitato dure reazioni da parte del sindaco e presidente dello scalo Roberto Dipiazza: «Faremo contromosse con altre compagnie. Non sono più un patriota». A Parma di voli non ne sono stati tagliati. «Il volo per Roma c'è ancora, anche se in codeshare», dicono dalla Sogeap. Ma è bastato ridurre del 50% i posti («la tratta è garantita da un aereo più piccolo») e aumentare le tariffe («la commercializzazione è sempre di Alitalia) per far perdere allo scalo oltre il 6% dei passeggeri a gennaio e quasi il 19 a febbraio. Un calo che va a incidere, naturalmente, anche sui bilanci.

Doppia la lettura della crisi da parte della Seaf, la società che gestisce l'aeroporto di Rimini, la porta verso Est: «Da una parte, infatti, il crollo di passeggeri va ricondotto alla svalutazione del rublo e al calo dei turisti dall'Est. Ma solo da una parte». Perché dall'altra, ancora una volta, la crisi generale va a intrecciarsi con quella nostrana. «Il crac Alitalia è stato tale da creare una fortissima disaffezione tra i passeggeri. Ma dopo la crisi nera del 2008 si è passati a una situazione di incertezza». L'inversione di rotta sembra avviata: lo scalo di Rimini è passato da un meno 24,2% di gennaio a un meno 18. Stessa cosa per Ancona. O Brindisi: dopo i quattro voli tagliati a fine anno e il meno dieci per cento di passeggeri registrato a gennaio, febbraio avrebbe riportato il segno più.
 
il solito articolo srcitto tanto per riempire il giornale.

Quoto alla grande,1° SEAF gestisce l'aeroporto di Forli, non quello di rimini,2° Catania piccolo aeroporto????? mah, 3°inoltre per forli c'e da considerare il trasferimento di FR a BLQ, non penso sia da imputare esclusivamente alla crisi planetaria ,anzi......
 
Solita imprecisione non rara in articoli di questo genere...
Secondo me bisognerebbe informarsi meglio prima di scrivere articoli così...
Si tende troppo a mettere tutto nello stesso pentolone.