AP HOLDING RICORRE AL TAR DEL LAZIO PER PRESENTARE UNA PROPOSTA VINCOLANTE PER ALITALIA
In merito ad indiscrezioni di stampa, AP Holding chiarisce di aver presentato ricorso al Tar del Lazio avverso l’iniziativa di Alitalia, avallata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, di trattare in esclusiva con Air France-KLM.
L’obiettivo che intende perseguire AP Holding con il ricorso è il ripristino immediato di condizioni di trasparenza e non discriminatorietà nell’ambito delle quali sia consentito, in tempi brevi, anche ad AP Holding di presentare la propria proposta vincolante per Alitalia.
“Abbiamo privilegiato un’iniziativa giudiziaria ispirata alla massima celerità perché non intendiamo dilatare ulteriormente i tempi di vendita di Alitalia, né vogliamo in alcun modo che ciò possa arrecare danno alla Compagnia. Allo stesso tempo vogliamo che valgano anche per la dismissione di Alitalia, operazione strategica per il Paese, regole certe e trasparenti che la legge prevede ma che purtroppo non sono state applicate”, ha commentato il Presidente di Air One Carlo Toto, aggiungendo che: “debbono essere resi noti i criteri di selezione delle proposte adottati in questo iter di vendita e la via del ricorso al Tar è l’unico strumento che abbiamo per conoscere le ragioni per le quali non siano stati adottati fino ad oggi criteri trasparenti e non discriminatorii. Per quanto ci riguarda siamo certi che la nostra proposta, solida dal punto di vista industriale e finanziario, risponda pienamente alle esigenze dell’Azienda Alitalia, dei suoi azionisti, dei suoi dipendenti e dei suoi clienti. Allo stesso tempo il nostro piano fornisce risposte concrete ai problemi della realtà aeroportuale di Milano Malpensa, delle imprese e dei cittadini del Nord che sarebbero, invece, fortemente penalizzati dal “Piano di Sopravvivenza” elaborato da Alitalia e poi adottato da Air France-Klm come base per l’acquisizione della Compagnia. Il nostro è un piano di risanamento e di sviluppo che porterà Alitalia ai parametri di efficienza delle migliori Compagnie internazionali. Per quanto riguarda le attività di terra, il piano di AP Holding prevede che le attività di manutenzione e di handling, riorganizzate e ristrutturate, diventino un’azienda aperta al mercato esterno e prevedono inoltre la costituzione di un polo di eccellenza nella manutenzione che oltre ad Alitalia possa fornire servizi ad altri vettori.”.
Si chiede quindi una procedura che garantisca, a seguito della fissazione di regole certe, la comparazione tra più offerte e non la trattativa con un solo soggetto. Questa impostazione risulterebbe vantaggiosa sia per il MEF (che nella dismissione di Alitalia potrebbe avvalersi dei risultati di un confronto concorrenziale aperto e trasparente), sia per Alitalia, sia per i titolari di azioni Alitalia.
Chiusa la “prima fase” della privatizzazione a luglio, il MEF ha affidato ad Alitalia il compito di “vendere se stessa” violando così ogni norma che regolamenta le procedure per le privatizzazioni. Diversamente da quanto accaduto a luglio, allorquando, in presenza di una procedura certa e che si sarebbe potuta concludere di lì a poco se fosse stato concesso un adeguato termine per la sottoscrizione degli accordi sindacali, AP Holding era stata ritenuta idonea dal MEF a presentare un’offerta vincolante, oggi, in assenza di criteri noti, Alitalia ha deciso di escludere AP Holding invitando a formulare una proposta vincolante soltanto la Compagnia Air France-KLM che nella prima fase non aveva neanche partecipato.
La decisione di Alitalia di trattare in esclusiva con la Compagnia franco olandese contrasta quindi con la competenza esclusiva del MEF, unico soggetto legittimato a stabilire modalità e criteri di dismissione della propria partecipazione in Alitalia, e con le norme che impongono procedure trasparenti e non discriminatorie nelle operazioni di dismissione di società in mano pubblica.
Roma, 31 gennaio 2008