qualcuno ha dubbi? senza attendere conferme si può affermare che il cda di alitalia con l'appoggio di anpac, di schisano e dei consulenti industriale e finanziario sceglierà af senza alcun dubbio. sforneranno numeri su numeri per dire che sono meglio i francesi.
punto. ora occorre ringraziare per il lavoro prato e soci sapendo però che toccherà alla politica decidere i destini di un'azienda politica...
e al riguardo segnalo un articolo (lo segnalo con cognizione di causa...)
Alessandro Barbera per “La Stampa”
In ogni partita ci sono due tempi. Il primo, giocato sul terreno dei vertici di Alitalia, lo ha vinto Air France-Klm. Il secondo si giocherà sul campo della politica. Di qui al 15 gennaio, il termine che il governo si è dato per mettere l’ultima parola per la scelta dell’acquirente, «non è ancora detta l’ultima parola». Dopo il premier, per Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti mercoledì mattina è stato il turno di Corrado Passera. I quattro si sono incontrati nell’ufficio del leader della Cgil, a Corso d’Italia. Con accenti diversi, nessuno dei tre leader confederali è felice per l’indicazione che quasi certamente arriverà oggi dal cda Alitalia.
Sono preoccupati delle ricadute occupazionali di una scelta che - a loro dire - potrebbe costare molti posti soprattutto fra gli ottomila dipendenti di terra. Benché ieri Bonanni l’abbia detto pubblicamente - «consegnare tutti i voli nazionali ad Air France-Klm è un rischio gravissimo» - nel vertice non si sarebbe discusso di «spezzatino». Ovvero di quali asset Alitalia, nella possibile fusione con Air France-Klm, potrebbero interessare la Air One di Carlo Toto. Passera è ancora ottimista, convinto di poter avere la meglio in extremis.
La strada migliore sarebbe avere al proprio fianco Lufthansa. I tedeschi - usciti dalla gara nei giorni scorsi - godevano del sostegno dei sindacati e di un pezzo di maggioranza. Ma il no del consiglio di sorveglianza della compagnia tedesca avrebbe ormai chiuso la partita. Passera ha invece detto ai tre leader sindacali che è «ancora possibile» coinvolgere un altro partner finanziario. Nessuno, al momento, è uscito allo scoperto. Fonti ben informate garantiscono che non si sarebbero mai interrotti i contatti con il fondo di private equity Texas Pacific.
Nonostante l’abbandono della gara la scorsa estate, i consulenti del fondo di San Antonio non hanno mai chiuso il dossier. Ma anche in questo caso la strada è quasi sbarrata: i texani prendono impegni per al massimo tre anni, e vogliono l’ultima parola sul nome del manager da mettere alla guida dell’eventuale AliAirOne. Resta l’ipotesi di trovare un investitore italiano. Potrebbe essere la presidente di Assolombarda Diana Bracco, ma è ancora poco. Passera non desiste. E spera in un intoppo nella trattativa con i franco-olandesi.