Alitalia: tra Atlantia, Delta, CdP e FS, siamo alla resa dei conti


Stato
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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Roma, 3 lug. (askanews) - Alitalia al 30 giugno avrebbe in cassa 434 milioni, oltre ai 100 milioni di deposito in Iata. È quanto si apprende dal confronto in corso al Mise su Alitalia con il Governo, l'azienda e i sindacati.

Sempre a giugno, i ricavi sarebbe saliti del 3,8%, mentre i passeggeri sarebbero aumentati del 2%.
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Roma, 3 lug. (LaPresse) - “FS circa al 35%, Delta tra il 10% e il 15%, MEF, attorno al 15% lievemente superiore a Delta. La somma che dovrà essere restituita dalla gestione commissariale al MEF subito dopo potrà essere investita. Il quarto player: manifestazioni ufficiali d'interesse di Toto, Lotito, German Efromovich (Avianca). In questi ultimi giorni è possibile siano pervenuti altri interessamenti”. È quanto ha detto Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, secondo fonti Mise.

Avianca?! Al di la' del crack di Avianca Brasil (che e' separata ma comunque in mano allo stesso Efromovich) BRW Aviation, che la controlla, ha recentemente violato le condizioni di un prestito da quasi 500 milioni di dollari. Su Lotito, Toto abbiamo gia' detto. In ogni caso, fantasie a parte, si preannuncia una compagnia veramente sottocapitalizzata.
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Si parlava anche del vettore cargo SW Italia tra gli "offerenti".
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

"Il 15 luglio si chiude", chi c'é c'é, chi non c'é peggio per lui. :D
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

"Il 15 luglio si chiude", chi c'é c'é, chi non c'é peggio per lui. :D

Scherzi a parte, ma davero pensano che un imprenditore serio che non ha avuto accesso alla data room possa presentare una offerta vincolante in 12 giorni? Siamo al ridicolo.
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

... In ogni caso, fantasie a parte, si preannuncia una compagnia veramente sottocapitalizzata.

Ottimisti, vedo... secondo me si preannunciano la chiusura subito o la chiusura immediatamente dopo, a seconda che trovino o non trovino il fantomatico Mister 30% residuo.
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Bah..
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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Imbarazzante.


Alitalia, Di Maio esce allo scoperto: “Gara a tre Toto, Lotito ed Efromovich”


Porte chiuse ad Atlantia (per ora) e corsa a tre fra Toto, Lotito e l’imprenditore azionista di maggioranza di Avianca German Efromovich. È questa la situazione per sbloccare la vicenda Alitalia che il vicepremier Luigi Di Maio ha illustrato oggi ai sindacati convocati al Mise per fare il punto sul futuro della compagnia.

Parlando con la stampa a margine della riunione Di Maio ha spiegato che dalla controllante di Autostradenon è giunta alcuna proposta formale per diventare il partner mancante insieme Ferrovie dello Stato, Delta e Mef, mentre gli altri tre soggetti sono quelli che hanno presentato un’offerta concreta. Il ministro delle Infrastrutture ha comunque ribadito che eventuali altri soggetti interessati avranno tempo fino al 15 luglio, che rimane quindi l’ultima deadline per Alitalia, lasciando anche intendere che potrebbero esserci ancora sorprese.

Novità anche sul fronte della composizione azionaria: la quota in mano a Fs sarebbe infatti salita al 35 per cento, contro il 30 sin qui dichiarato, mentre per Delta si auspica che possa salire al 15, stessa quota che passerà in mano al Mef. TTG

 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

AZ209 ha detto:
...
Novità anche sul fronte della composizione azionaria: la quota in mano a Fs sarebbe infatti salita al 35 per cento, contro il 30 sin qui dichiarato, mentre per Delta si auspica che possa salire al 15, stessa quota che passerà in mano al Mef. TTG


Ma che non si dica che stanno facendo il giro col cappello in mano, mi raccomando!
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Se c'è un bergamasco, di sicuro qualcuno farà muro...
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Imbarazzante.


Alitalia, Di Maio esce allo scoperto: “Gara a tre Toto, Lotito ed Efromovich”


Porte chiuse ad Atlantia (per ora) e corsa a tre fra Toto, Lotito e l’imprenditore azionista di maggioranza di Avianca German Efromovich. È questa la situazione per sbloccare la vicenda Alitalia che il vicepremier Luigi Di Maio ha illustrato oggi ai sindacati convocati al Mise per fare il punto sul futuro della compagnia.

Parlando con la stampa a margine della riunione Di Maio ha spiegato che dalla controllante di Autostradenon è giunta alcuna proposta formale per diventare il partner mancante insieme Ferrovie dello Stato, Delta e Mef, mentre gli altri tre soggetti sono quelli che hanno presentato un’offerta concreta. Il ministro delle Infrastrutture ha comunque ribadito che eventuali altri soggetti interessati avranno tempo fino al 15 luglio, che rimane quindi l’ultima deadline per Alitalia, lasciando anche intendere che potrebbero esserci ancora sorprese.

Novità anche sul fronte della composizione azionaria: la quota in mano a Fs sarebbe infatti salita al 35 per cento, contro il 30 sin qui dichiarato, mentre per Delta si auspica che possa salire al 15, stessa quota che passerà in mano al Mef. TTG

Quindi lo stato avrebbe il 50 (scommetto +1) % dei diritti di voto. La vedo sempre peggio
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Da svariati mesi a questa parte, qualsiasi cosa 'tocchi' la questione Alitalia (dichiarazioni dell'esecutivo in primis con gli innumerevoli "Si chiude", aggiornamenti o presunti tali, cifre sparate a caso, apparizioni e ri-apparizioni di certi personaggi) è puro cabaret. Almeno, con i precedenti fallimenti, uno straccio di 'base' su cui discutere (trattative tra governo/sindacati-Air France, piani industriali, flotta, Etihad in seguito ecc.) esisteva ancora, nonostante tutto.

G
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Caro Giggettoerbibitaro, mi spieghi perché continui a strillare Atlantia nonono, quando è lei che non ti si è filata manco de striscio? Te la suoni e te la canti da solo, o hai dei problemi grossi? Ricordati che chi disprezza compra.

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Alitalia, Landini: "Incontro inutile e pericoloso"
Segretario Cgil dopo tavolo con Di Maio: "Confermato sciopero"
(roma). "Quello di oggi è stato un incontro quasi inutile, non c'è stata alcuna novità. Ci hanno detto che entro il 15 capiranno i soggetti interessati e ci faranno sapere. Quindi è stato un incontro poco utile e un pò pericoloso perché si allungano i tempi e non è chiaro quale sia il progetto industriale e non si capiscono prospettive". Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, al termine del vertice su Alitalia al Mise. (Teresa Ciliberto/alanews)
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

L’ex boss di Avianca: «Pochi esuberi e lungo raggio, così rilancio Alitalia»

www.corriere.it

L’imprenditore, fatto fuori dal vettore colombiano, vuole prendersi una fetta di Alitalia e gestirla: «Metto a disposizione 200 milioni». E gli esuberi non sarebbero più di 1.000
Germán Efromovich
Almeno duecento milioni di euro di investimento, mani libere nella gestione della compagnia (pur avendo il 20-30% di quote), riduzione della forza lavoro (500-1.000 persone al massimo), focus sull’America Latina e l’Africa e una strategia di mini-hub, al di fuori di Roma e Milano, da utilizzare in particolare per i flussi turistici. Per uno che non ha ancora visto il business plan Germán Efromovich sembra avere le idee fin troppo chiare su cosa bisogna fare per rilanciare Alitalia, azienda in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 e in attesa di capire chi andrà a concretizzare il consorzio composto da Ferrovie dello Stato, ministero dell’Economia e delle finanze e il colosso americano dei cieli Delta Air Lines.

Dalla Colombia
L’imprenditore 69enne — con quattro nazionalità: colombiana, brasiliana, polacca, portoghese — di recente è stato fatto fuori (lui dice in modo scorretto) dalla presidenza di Avianca per aver saltato la rata di un prestito e date le difficoltà finanziarie dell’azienda che possiede la maggioranza del vettore. Nonostante questo lui va avanti e in una lunga conversazione telefonica con il Corriere della Sera conferma l’interesse per Alitalia (dossier che sta seguendo assieme a Guizzetti & Associati), notizia che è stata rivelata per prima dal quotidiano Milano Finanza. Nel fine settimana, secondo i bene informati, Efromovich sbarcherà a Roma, mentre gli incontri decisivi sono previsti tra martedì e mercoledì.





L’interesse
«Ho sempre seguito le sorti di Alitalia, nonostante le sue vicissitudini è una grande compagnia», esordisce l’imprenditore. Che ha pochi dubbi su come renderla profittevole. «La risposta è semplice: basta guardare a quello che ho fatto nel 2014 con Avianca: una compagnia che nessuno voleva, che aveva una settimana di vita, con i voli sempre in ritardo, un servizio di bordo terribile, tutte criticità che Alitalia non ha. Il problema è come la gestisci: i manager devono essere dove si svolge l’azione, non nel fresco degli uffici con l’aria condizionata». Anche perché, continua Efromovich, «Alitalia ha un tasso di riempimento dei velivoli buono, direi alto, non ha un problema di passeggeri. Non ha un problema di brand, di mercato o di qualità, ma di efficienza. Non ha un problema di ricavi (poco più di 3 miliardi di euro, nel 2018), ma di costi».

L’investimento
L’investimento sarebbe di 200 milioni di euro, con l’assicurazione di prendersi pure il 10% di Delta Air Lines se dovessero fare il passo indietro (sarebbero altri 80 milioni di euro). «Siamo disposti a investire soldi miei e di mio fratello, Avianca non c’entra — sottolinea —, ma vogliamo il pieno potere, dobbiamo essere messi nelle condizioni di fare quello che vogliamo per far ridecollare Alitalia, non ci interessa essere investitori passivi, ma partner operativi». Certo, il suo è un auspicio. «Non ho ancora visto il business plan, cosa che potrebbe succedere nei prossimi giorni», dice. Spiega di aver parlato con Ed Bastian, amministratore delegato di Delta Air Lines. «Gli ho detto se gli andava di lavorare insieme alla nuova vita della compagnia italiana e mi ha detto di sì, sempre che non abbia risposto così per educazione».


Oltre Fiumicino e Malpensa
Quanto alla parte operativa Efromovich — che in passato ha tentato di comprare Tap Air Portugal e ha provato a entrare nella polacca Lot — ritiene che Alitalia dovrebbe guardare ai voli verso l’Asia, «ma senza dimenticare che c’è un flusso etnico importante in Sud America e dovrebbe puntare all’Africa». Non pensa che sia una buona soluzione ricondurre tutto a un solo hub. «Oltre a Roma Fiumicino e Milano Malpensa/Linate, la compagnia dovrebbe pensare a una strategia di mini-hub, penso per esempio a Bologna che è a due passi da Firenze, consentendo ai turisti stranieri di arrivare nelle città d’arte più velocemente».

I fondi
Nella chiacchierata l’imprenditore tocca l’argomento lavoro. Dice che in Alitalia «ci sono persone che oggi non ci servono: in un primo momento forse servirà ridurre o modificare le posizioni, intervenendo in termini di quantità e qualità». Sottolinea che «magari qualche impiegato gode di benefit che oggi non hanno senso». Preferisce non fornire numeri, ma chi sta seguendo i suoi piani parla di 500-1.000 riduzioni. Riduzioni che verrebbero poi riassorbite successivamente, in una fase espansiva. L’aspetto che più incuriosisce — e colpisce — gli analisti finanziari però è relativa ai fondi: più di un esperto consultato dal Corriere non nasconde i propri dubbi sulla reale solidità finanziaria dell’imprenditore, ricordando che le divisioni sudamericane Avianca Brasile e Avianca Argentina hanno interrotto le operazioni. Dubbi che Efremovich respinge: «I soldi ci sono — taglia corto —, ora voglio capire cosa intende fare il governo con Alitalia».
lberberi@corriere.it
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

L’ex boss di Avianca: «Pochi esuberi e lungo raggio, così rilancio Alitalia»

www.corriere.it

L’imprenditore, fatto fuori dal vettore colombiano, vuole prendersi una fetta di Alitalia e gestirla: «Metto a disposizione 200 milioni». E gli esuberi non sarebbero più di 1.000
Germán Efromovich
Almeno duecento milioni di euro di investimento, mani libere nella gestione della compagnia (pur avendo il 20-30% di quote), riduzione della forza lavoro (500-1.000 persone al massimo), focus sull’America Latina e l’Africa e una strategia di mini-hub, al di fuori di Roma e Milano, da utilizzare in particolare per i flussi turistici. Per uno che non ha ancora visto il business plan Germán Efromovich sembra avere le idee fin troppo chiare su cosa bisogna fare per rilanciare Alitalia, azienda in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 e in attesa di capire chi andrà a concretizzare il consorzio composto da Ferrovie dello Stato, ministero dell’Economia e delle finanze e il colosso americano dei cieli Delta Air Lines.

Dalla Colombia
L’imprenditore 69enne — con quattro nazionalità: colombiana, brasiliana, polacca, portoghese — di recente è stato fatto fuori (lui dice in modo scorretto) dalla presidenza di Avianca per aver saltato la rata di un prestito e date le difficoltà finanziarie dell’azienda che possiede la maggioranza del vettore. Nonostante questo lui va avanti e in una lunga conversazione telefonica con il Corriere della Sera conferma l’interesse per Alitalia (dossier che sta seguendo assieme a Guizzetti & Associati), notizia che è stata rivelata per prima dal quotidiano Milano Finanza. Nel fine settimana, secondo i bene informati, Efromovich sbarcherà a Roma, mentre gli incontri decisivi sono previsti tra martedì e mercoledì.





L’interesse
«Ho sempre seguito le sorti di Alitalia, nonostante le sue vicissitudini è una grande compagnia», esordisce l’imprenditore. Che ha pochi dubbi su come renderla profittevole. «La risposta è semplice: basta guardare a quello che ho fatto nel 2014 con Avianca: una compagnia che nessuno voleva, che aveva una settimana di vita, con i voli sempre in ritardo, un servizio di bordo terribile, tutte criticità che Alitalia non ha. Il problema è come la gestisci: i manager devono essere dove si svolge l’azione, non nel fresco degli uffici con l’aria condizionata». Anche perché, continua Efromovich, «Alitalia ha un tasso di riempimento dei velivoli buono, direi alto, non ha un problema di passeggeri. Non ha un problema di brand, di mercato o di qualità, ma di efficienza. Non ha un problema di ricavi (poco più di 3 miliardi di euro, nel 2018), ma di costi».

L’investimento
L’investimento sarebbe di 200 milioni di euro, con l’assicurazione di prendersi pure il 10% di Delta Air Lines se dovessero fare il passo indietro (sarebbero altri 80 milioni di euro). «Siamo disposti a investire soldi miei e di mio fratello, Avianca non c’entra — sottolinea —, ma vogliamo il pieno potere, dobbiamo essere messi nelle condizioni di fare quello che vogliamo per far ridecollare Alitalia, non ci interessa essere investitori passivi, ma partner operativi». Certo, il suo è un auspicio. «Non ho ancora visto il business plan, cosa che potrebbe succedere nei prossimi giorni», dice. Spiega di aver parlato con Ed Bastian, amministratore delegato di Delta Air Lines. «Gli ho detto se gli andava di lavorare insieme alla nuova vita della compagnia italiana e mi ha detto di sì, sempre che non abbia risposto così per educazione».


Oltre Fiumicino e Malpensa
Quanto alla parte operativa Efromovich — che in passato ha tentato di comprare Tap Air Portugal e ha provato a entrare nella polacca Lot — ritiene che Alitalia dovrebbe guardare ai voli verso l’Asia, «ma senza dimenticare che c’è un flusso etnico importante in Sud America e dovrebbe puntare all’Africa». Non pensa che sia una buona soluzione ricondurre tutto a un solo hub. «Oltre a Roma Fiumicino e Milano Malpensa/Linate, la compagnia dovrebbe pensare a una strategia di mini-hub, penso per esempio a Bologna che è a due passi da Firenze, consentendo ai turisti stranieri di arrivare nelle città d’arte più velocemente».

I fondi
Nella chiacchierata l’imprenditore tocca l’argomento lavoro. Dice che in Alitalia «ci sono persone che oggi non ci servono: in un primo momento forse servirà ridurre o modificare le posizioni, intervenendo in termini di quantità e qualità». Sottolinea che «magari qualche impiegato gode di benefit che oggi non hanno senso». Preferisce non fornire numeri, ma chi sta seguendo i suoi piani parla di 500-1.000 riduzioni. Riduzioni che verrebbero poi riassorbite successivamente, in una fase espansiva. L’aspetto che più incuriosisce — e colpisce — gli analisti finanziari però è relativa ai fondi: più di un esperto consultato dal Corriere non nasconde i propri dubbi sulla reale solidità finanziaria dell’imprenditore, ricordando che le divisioni sudamericane Avianca Brasile e Avianca Argentina hanno interrotto le operazioni. Dubbi che Efremovich respinge: «I soldi ci sono — taglia corto —, ora voglio capire cosa intende fare il governo con Alitalia».
lberberi@corriere.it

Ah, quindi Avianca non c'entra una mazza. Questo fa il libero battitore (dopo, appunto, aver violato i termini di un prestito con United); in soldoni un "Er Viperetta" colombiano.


Ma lo sanno, in Delta, in cosa si stanno andando a infilare?
 
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Immagino l'euforia oggi a Fiumicino, dopo l'annuncio di 'sta specie di Di Maios Dos, la Venganza!
 
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