Alitalia, intervista de "La Repubblica" a Colaninno


Quanto pagava AF per AZ? 0,10 ad azione?
Non sappiamo ancora quanto la cordata pagherà al liquidatore per rilevare il marchio e il buono. Probabilmente all'inizio sarà affitto ramo d'Azienda, poi si arriverà alla cessione, ma non sarà comunque gratis.
...
Probabilmente tutto il ramo buono non costerà molto di meno.

Forse ci potevamano risparmiare i 300 milioni di prestito ponte.
 
Si può credere o meno alle parole di Colaninno e Berlusconi, ma bisogna riconoscere che le parti qui sopra indicano la svolta di cui l'aviazione italiana ha disperatamente bisogno: tanto nei vettori che negli aeroporti bisogna smetterla di voler accontentare tutti. Un sistema incentrato su compagnie con 10 aerei in flotta e scali da 500000 passeggeri all'anno è il motivo che rende penosa l'aviazione italiana, visto che in Spagna o Germania non tarpano le ali a nessuno ma le priorità sono i vettori con decine di macchine di lungo raggio e gli aeroporti con decine di milioni di passeggeri. E' una questione che addirittura travalica il successo della CAI, riguarda più in generale le fondamenta su cui si vuol basare il comparto dell'aviazione.

La cosa difficile è mettere in pratica quelle idee sfidando un campanilismo sfrenato, bisognerà pur che qualcuno cominci a farlo.

Come non quotare...
 
Mi sembra che citasse questi aeroporti come anomalia del sistema Italia, non certo come punto di forza.

sì, ma non sono nemmeno delle anomalie.. sono tre aeroporti militari che non c'entrano nulla con il ragionamento che si vuole fare.
 
«Questa è una grande sfida imprenditoriale. Se la vinciamo, e sono convinto che così sarà, e se fra cinque, dieci, quindici anni qualcuno di noi volesse vendere per investire in altre sfide, cosa dovrebbe fare? Anzi, cosa “dovremmo” fare? Abolire ad hoc il diritto alla proprietà privata e alla libertà d'impresa?».
La vera sfida sarebbe stata prendere in mano AZ così com’è. E dopo tiri fuori le palle da imprenditore, risanando ed investendo ad opera d’arte, accollandoti i rischi annessi.

Adesso son tutti disponibili a tirar fuori una “fiche”, dopo che a tavolino han deciso di giocare alla roulette modificandone “leggermente” il gioco:

1) Giochiamo senza il rosso (il debito se lo accolla lo stato)
2) Giochiamo senza i dispari (esuberi e spezzatino se li accolla lo stato)
3) Giochiamo senza lo “0” (riservato al mercato quando verrà quotata in borsa)

La grande sfida imprenditoriale cambia da così

roulette1wt9.png


A così

roulette2sp3.png


Per perdere ti ci devi mettere d’impegno. A queste condizioni si sarebbe seduto al tavolo da gioco anche l’investor più scettico e difensivo, ma è un tavolo riservato.

Quello che non riesco ad inquadrare è come un’azienda alleggerita, pronta all’uso, ricontrattata e ripulita dal marcio possa vedere l’utile solo al terzo anno. Se perdi nel primo hai completamente toppato nella visione e nella missione. Mah, più ci penso e più mi ricorda Telecom.
 
Si può credere o meno alle parole di Colaninno e Berlusconi, ma bisogna riconoscere che le parti qui sopra indicano la svolta di cui l'aviazione italiana ha disperatamente bisogno: tanto nei vettori che negli aeroporti bisogna smetterla di voler accontentare tutti. Un sistema incentrato su compagnie con 10 aerei in flotta e scali da 500000 passeggeri all'anno è il motivo che rende penosa l'aviazione italiana, visto che in Spagna o Germania non tarpano le ali a nessuno ma le priorità sono i vettori con decine di macchine di lungo raggio e gli aeroporti con decine di milioni di passeggeri. E' una questione che addirittura travalica il successo della CAI, riguarda più in generale le fondamenta su cui si vuol basare il comparto dell'aviazione.

parole da incidere nel marmo

La cosa difficile è mettere in pratica quelle idee sfidando un campanilismo sfrenato, bisognerà pur che qualcuno cominci a farlo.

queste, in particolar modo, da incidere su una lapide da riporre in prossimità del grande bacino idrico artificiale del Nord Italia.
 
sì, ma non sono nemmeno delle anomalie.. sono tre aeroporti militari che non c'entrano nulla con il ragionamento che si vuole fare.

Sono aeroporti militari oggi, come lo era Treviso ieri, tanto per fare un esempio... il concetto che voleva esprimere (almeno io lo interpreto così) è che in Italia non c'è un disegno integrato relativo al trasporto aereo e che ogni campanile ha il suo micro aeroporto
 
Si può credere o meno alle parole di Colaninno e Berlusconi, ma bisogna riconoscere che le parti qui sopra indicano la svolta di cui l'aviazione italiana ha disperatamente bisogno: tanto nei vettori che negli aeroporti bisogna smetterla di voler accontentare tutti. Un sistema incentrato su compagnie con 10 aerei in flotta e scali da 500000 passeggeri all'anno è il motivo che rende penosa l'aviazione italiana, visto che in Spagna o Germania non tarpano le ali a nessuno ma le priorità sono i vettori con decine di macchine di lungo raggio e gli aeroporti con decine di milioni di passeggeri. E' una questione che addirittura travalica il successo della CAI, riguarda più in generale le fondamenta su cui si vuol basare il comparto dell'aviazione.

La cosa difficile è mettere in pratica quelle idee sfidando un campanilismo sfrenato, bisognerà pur che qualcuno cominci a farlo.

Ineccepibile.
E -aggiungo- urge non solo nel campo aeronautico.
 
Fallo tu se sei bravo come lo sei con le parole.

non sono certo il suo avvocato ma non ha detto nulla di assurdo in un'ottica di imprenditoria pura.


anche la considerazione sul nero solo al terzo anno non è peregrina: forse manca il lungo raggio e le low cost fanno paura..
 
Sono tutti capaci a risolvere i problemi così. Quello che qualcuno non sa fare è travestire questa specie di operazione con le sembianze di uno strepitoso successo e di presentarla così agli utenti dei media. Un po' come per la storia di Napoli.
 
Domanda a chi è contro questo piano...
Siccome i costi per lo Stato della soluzione AF erano simili, oltre a richieste stravaganti tipo fare decreti per bloccare la causa SEA (questo come lo chiamate, libero mercato?LOL), bloccare l'apertura dei bilaterali (sempre libero mercato? LOL un'altra volta), con lo Stato che sarebbe rimasto dentro AZ (LOL) etc etc...dicevo...quale soluzione proporreste?

Non mi sembra che i costi fossero "simili", anche se sono convinto nel nuovo piano per Alitalia, non ritengo necessario imbrtogliare le carte per sostenerlo.
 
Domanda a chi è contro questo piano...
Siccome i costi per lo Stato della soluzione AF erano simili, oltre a richieste stravaganti tipo fare decreti per bloccare la causa SEA (questo come lo chiamate, libero mercato?LOL), bloccare l'apertura dei bilaterali (sempre libero mercato? LOL un'altra volta), con lo Stato che sarebbe rimasto dentro AZ (LOL) etc etc...dicevo...quale soluzione proporreste?


si i costi .. li hai calcolati con la calcolatrice (cambio euro/lira) che il signor berlusca ci ha inviato (ovviamente a carico di pantalone) nel 2001 !!! era ovviamente fallocca (altra truffa) !!!!!!!! ma tanto gli italioti (la maggioranza) non finiscono mai il prosciutto da mettere davanti agli occhi .... buona vasellina per tutti !!!!!!!!!!!! tranne i soliti noti ovvio .....
 
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Quello che non riesco ad inquadrare è come un’azienda alleggerita, pronta all’uso, ricontrattata e ripulita dal marcio possa vedere l’utile solo al terzo anno. Se perdi nel primo hai completamente toppato nella visione e nella missione. Mah, più ci penso e più mi ricorda Telecom.

La cosa ha lasciato perplesso anche me, oltretutto non prevedono di perdere poco !!!
Nella realtà poi se prevedi di perdere 100 per bene che ti vada non sono meno di 150 ...

Sul resto hai ragione è vero, ma l'AZ attuale è irrecuperabile e la zavorra del debito, dei contratti da riscrivere, della gente che non fa nulla è troppo gravosa.
Oltretutto la politica ha perso un anno e mezzo !!!
Perché questo è il terzo round ed il primo è andato in fumo quando AZ era messa meno peggio perché non hanno dato l'immunità antitrust ad AP che l'aveva esplicitamente richiesta. Oggi c'è per decreto.

Non a caso pure la "proposta indecente" AF alla fine della fiera scaricava la zavorra dell'AZ Service sulle spalle di Fintecna e quindi dello Stato. Formalmente non è una bad company ma ci assomiglia molto.
 
La vera sfida sarebbe stata prendere in mano AZ così com’è. E dopo tiri fuori le palle da imprenditore, risanando ed investendo ad opera d’arte, accollandoti i rischi annessi.

Adesso son tutti disponibili a tirar fuori una “fiche”, dopo che a tavolino han deciso di giocare alla roulette modificandone “leggermente” il gioco:

1) Giochiamo senza il rosso (il debito se lo accolla lo stato)
2) Giochiamo senza i dispari (esuberi e spezzatino se li accolla lo stato)
3) Giochiamo senza lo “0” (riservato al mercato quando verrà quotata in borsa)

La grande sfida imprenditoriale cambia da così

roulette1wt9.png


A così

roulette2sp3.png


Per perdere ti ci devi mettere d’impegno. A queste condizioni si sarebbe seduto al tavolo da gioco anche l’investor più scettico e difensivo, ma è un tavolo riservato.

Quello che non riesco ad inquadrare è come un’azienda alleggerita, pronta all’uso, ricontrattata e ripulita dal marcio possa vedere l’utile solo al terzo anno. Se perdi nel primo hai completamente toppato nella visione e nella missione. Mah, più ci penso e più mi ricorda Telecom.

Colaninno e soci hanno portato ai fasti Telecom!!!
..e anche allora con societa' in Lussemburgo con diramazioni alle Cayman....
 
sì, ma non sono nemmeno delle anomalie.. sono tre aeroporti militari che non c'entrano nulla con il ragionamento che si vuole fare.
e va beh..dai..fagli imparare! Sarà il CEO della nuova compagnia italiana, ma non ha ancora preso possesso della scrivania e delle dotazioni lavorative: penne, telefono, Bignami sull'Aviazione Commerciale in Italia, carta assorbente, cartellina per i documenti alla firma, cestino della carta straccia, calcolatrice....
Studierà e vedrai che saprà indicare meglio gli aeroporti critici, partendo semplicemente da quelli giusti (bastano le dita di due mani)
 
Colaninno e soci hanno portato ai fasti Telecom!!!
..e anche allora con societa' in Lussemburgo con diramazioni alle Cayman....

dov'è il problema?
qui sul forum ho appreso che una delle società coinvolte tra le 16 è un società in Lussemburgo ma con capitali italiani!
Quindi nulla da eccepire!
L'importante è mantenere l'italianità!:))
 
dov'è il problema?
qui sul forum ho appreso che una delle società coinvolte tra le 16 è un società in Lussemburgo ma con capitali italiani!
Quindi nulla da eccepire!
L'importante è mantenere l'italianità!:))

...certo!!! i soldi che arrivano in Lussemburgo poi vanno non si sa' dove sono certamente italiani...l' italianita' e' salva!!!!...come l' italianita' che doveva essere della Telecom ora spagnola :-((
 
non sono certo il suo avvocato ma non ha detto nulla di assurdo in un'ottica di imprenditoria pura...

Ve la sentireste di accollarvi debiti per oltre 1,5 mld di euro, migliaia di esuberi, una struttura aziendale che brucia oltre 2 mln di euro di cassa ogni giorno, sindacati attaccati ai cgln come granchi?
Se ve la sentite di affronatare tutto ciò fatevi avanti e tanto di cappello!!!

Peccato che compagnie con le spalle non larghe ma enormi sono scappate davanti a questo scenario.