Alitalia integra Windjet, non Blue Panorama


Manifestare interesse per un'azienda che vale più o meno zero pagandola molto più del suo valore sarebbe pirateria?

non ho idea del valore complessivo del Gruppo ed in ogni caso c'è l'avviamento, gli slot, le macchine, ecc. il tutto penso sia lontano parecchio dallo "0"
 
1 Euro ad azione è STRAPAGARLA, visto lo stato di IG.
A maggior ragione visto che il valore di IG per AZ è il poter accorpare la quasi totalità delle compagnie italiane sotto un'unica bandiera, valore che è evidente non può avere per altri.
 
non sono esperto di finanza. men che meno di quella creativa. vedo pero' che mef nell'ultimo anno è drasticamente crollata. con elevati volumi di scambi al ribasso da marzo ad oggi. il mercato la valuta intorno agli 0.55. se ci riesco allego grafico reperibile online su qualsiasi sito di trading. non so come fare per ingrandirlo.

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non ho idea del valore complessivo del Gruppo ed in ogni caso c'è l'avviamento, gli slot, le macchine, ecc. il tutto penso sia lontano parecchio dallo "0"

in effetti è vero. stando alle valutazioni attuali dovrebbe essere al di sotto.
 
Due importanti riunioni, ieri a Roma, hanno fissato cifre e scadenze della chiusura della low cost etnea. Dei 500 lavoratori solo 335 verranno riassorbiti dalla newco tramite la cessione di ramo d’azienda. Per tutti gli altri si prospetta la cassa integrazione o l’interruzione del rapporto di lavoro dopo la scadenza del contratto. La Wind Jet spa chiuderà il 30 giugno. Il giorno dopo inizieranno le attività della newco srl. Ma su tutta l’operazione si attende ancora il parere dell’Antitrust. Arrivano i numeri ufficiali sulla ricaduta occupazionale che avrà la crisi della low cost etnea Wind Jet annunciata lo scorso aprile. Ieri mattina è stato sottoscritto nella sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali un verbale di accordo di cassa integrazione guadagni straordinaria richiesta per tutti i 440 dipendenti a tempo indeterminato. La vecchia Wind Jet Spa cesserà le attività il 30 giugno, mentre la newco – la Wind Jet srl, costituita per realizzare l’acquisizione da parte di Alitalia – comincerà a operare dal primo luglio. Appena la cessione del ramo d’azienda sarà conclusa, però, la cassa integrazione, per un massimo di 48 mesi, riguarderà solo i dipendenti esclusi dal passaggio diretto alla newco. E cioè i 113 lavoratori in seno al personale di terra che non verranno assorbiti. Numeri che sono stati delineati nell’accordo per la cessione di ramo d’azienda siglato invece nel pomeriggio tra la vecchia Wind Jet e la newco. A rappresentare quest’ultima durante l’incontro è stato Stefano Rantuccio, che passa da Wind Jet spa alla srl con il ruolo di amministratore unico. Insieme all’avvocato Michele Scacciante, delegato del presidente Antonino Pulvirenti, e ai sindacati Filt Cgil e Uil Trasporti è stato stabilito il passaggio senza soluzione di continuità di tutto il personale navigante a tempo indeterminato, per un totale di 249 dipendenti tra comandanti, piloti e assistenti di volo, di cui otto a tempo determinato. Ai quali si aggiungono solo 86 sui 199 lavoratori del personale di terra a tempo indeterminato. «Che saranno individuati sulla base di esigenze tecniche, produttive e organizzative, e quindi tenendo conto delle anzianità di servizio, dei carichi familiari e della legge 104», si legge nell’accordo. Le restanti 113 unità continueranno ad essere dipendenti della Wind Jet Spa, così come i 52 a tempo determinato. I primi entreranno in cigs, mentre per i secondi il rapporto cesserà alla scadenza dei singoli contratti.

Rispetto a quanto prospettato nella lettera del 13 giugno, con cui l’azienda etnea comunicava ai sindacati l’apertura della procedura di trasferimento del ramo di azienda, l’unica novità positiva è che nei primi mesi di attività della newco è prevista l’assunzione di circa 40 dipendenti a tempo determinato e che la scelta dovrà essere fatta prioritariamente tra i dipendenti che non sono passati alla nuova società. Ma non mancano le condizioni dettate ai lavoratori. La vecchia Wind Jet ha fatto presente che, «al fine di ottemperare ad una condizione sospensiva dell’accordo preliminare alla cessione di ramo d’azienda», entro il primo luglio i dipendenti dovranno sottoscrivere un verbale di conciliazionenel quale rinunceranno ad ogni ulteriore pretesa nei confronti delle due società protagoniste della cessione. Un passaggio dell’accordo ambiguo. Resta infatti da chiarire se la rinuncia non riguarderà le competenze maturate e non corrisposte – i dipendenti sono ancora in attesa delle ultime due mensilità – ma solo eventuali futuri contenziosi. Sarebbe quindi una clausola sospensiva dell’accordo di acquisizione voluta dal gruppo Cai, per evitare di trovarsi erede di cause intraprese contro la compagnia dai dipendenti. Sull’acquisizione intanto si aspetta il verdetto dell’Antitrust, l’unico atto che potrà veramente mettere al sicuro i posti di lavoro per i 335 dipendenti ceduti alla newco. Alitalia al momento resta fuori dai tavoli delle trattative. «Siamo ancora in attesa di capire se riusciremo ad acquistarla», ha detto riguardo alla Wind Jet l’amministratore delegato Andrea Ragnetti in occasione di una convention con i propri dipendenti. Che si è svolta mentre si siglavano gli accordi sulle sorti dei lavoratori della low cost etnea e durante la quale Ragnetti ha dichiarato che il 2012 per la compagnia di bandiera sarà peggiore dell’anno precedente.
CTZEN.IT
 
non sono esperto di finanza. men che meno di quella creativa. vedo pero' che mef nell'ultimo anno è drasticamente crollata. con elevati volumi di scambi al ribasso da marzo ad oggi. il mercato la valuta intorno agli 0.55. se ci riesco allego grafico reperibile online su qualsiasi sito di trading. non so come fare per ingrandirlo.

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le aziende valgono di solito la somma dei flussi di cassa attesi attualizzati in un periodo relativamente lungo, confrontati con altri indicatori ed asset di particolare rilevanza.direi che una compagnia aerea oggi in generale vale ben poco, lasciando perdere le solite fiabe su slot avviamenti, professionalità del personale e cose trite e ritrite lette qui ma che han solo un valore teorico, meno quano qualcuno deve tirar fuori i soldi.
Meridiana ha una storia particolare e l'ombra della CT che aleggia sempre oltre ad essere nello stesso gruppo che detiene il 98% dell'aeroporto di olbia, una vera macchina stampasoldi
tieni conto che chiunque salti oggi, ha già qualcuno pronto a subentrare in rotte e capacita' quindi...
 
All’assemblea organizzata ieri dalla Filt Cgil per dare chiarimenti sulle decisioni prese martedì a Roma si sono presentati circa 60 dei 500 dipendenti della compagnia aerea catanese. La maggior parte del personale di terra, quello che subirà i tagli. Dal 26 al 28 giugno saranno chiamati a firmare il verbale di conciliazione con l’azienda in cui rinunceranno ad adire alle vie legali. Una scelta che a loro suona come un ricatto.«Alcuni non sono venuti perché sanno che sono sicuramente tra gli assorbiti, altri perché hanno perso le speranze. Altri ancora sono a lavoro, a fare il proprio turno come tutti i giorni, nonostante tutto». A spiegare perché all’assemblea dei lavoratori Wind Jet organizzata ieri dalla Filt Cgil si sono presentati solo 60 dipendenti sui 500 totali, è uno degli operatori di terra della compagnia. Il suo comparto è il più rappresentato all’incontro che è servito ad illustrare i dettagli delle decisioni prese durante le riunioni di martedì scorso a Roma tra azienda, sindacati e newco. Perché è quello che subirà i tagli più pesanti.


Il personale di terra della low cost che chiuderà i battenti il 30 giugno, è composto da 75 tecnici e 124 amministrativi. Nella newco costituita per procedere all’operazione di acquisizione con Alitalia, verranno assorbiti solo 25 addetti alla manutenzione e 61 impiegati. A cui si dovrebbero aggiungere circa 40 dipendenti, che verranno assunti a tempo determinato nei primi mesi di attività della nuova Wind Jet srl. «Forse saranno di più. I sindacati ci dicono sempre forse o probabilmente. Mai nulla di certo», dice un dipendente di terra, che vuole rimanere anonimo. Con l’azienda invece non hanno contatti. «In sette anni non abbiamo mai ricevuto comunicazioni aziendali. Le notizie le veniamo a sapere dai giornali», aggiunge. Gli assistenti di volo presenti sono più sereni, ma sempre in attesa. «Oggi sappiamo che verremo assorbiti, ma fino a quando non ne avremo la certezza e non ci sarà la decisione dell’Antitrust non ci sentiremo al sicuro», dichiara una di loro. Tra pochi giorni, il 26-27 e 28 giugno, tutti i dipendenti saranno chiamati a sottoscrivere il verbale di conciliazione richiesto dalla Wind Jet, come si legge nell’accordo sulla cessione del ramo di azienda firmato a Roma, con il quale rinunceranno ad ogni ulteriore pretesa nei confronti delle due società protagoniste della cessione. «In quell’occasione ci diranno se siamo dentro o fuori o a tempo determinato», dice uno dei tecnici. La richiesta di conciliazione non li sorprende. «Wind Jet vecchia ne ha combinati di tutti i colori – afferma un altro – Alitalia non si sarebbe mai potuta accollare la situazione che c’era e permettere alle persone di poter adire le vie legali. Perché noi abbiamo stipendi non pagati, buoni pasto mai corrisposti. Non avremmo un solo motivo per denunciarli, ma ben più di uno». La richiesta della Wind Jet per i lavoratori è un ricatto. «Ci hanno fatto capire che se firmiamo c’è la possibilità che saremo presi, o inclusi nei 40 a tempo determinato, o tenuti in considerazione per il futuro», dice un tecnico che preferisce non essere nominato. «Per percepire la disoccupazione passano almeno sei mesi - aggiunge ancora un dipendente, padre di una bambina di otto mesi e con la moglie casalinga – ma se firmiamo avremo delle agevolazioni, come la corresponsione anticipata del Tfr. Ovvio che questo è un ricatto che ti spinge a firmare anche nella possibilità di essere tra gli esclusi. Perché abbiamo famiglia e non possiamo stare senza entrate per sei mesi». «Se mi dicono “se vuoi passare firma”, io firmo», ammette. «Ma certamente – aggiunge – mi faccio dire prima il mio destino e poi firmo». «Allora ti diranno direttamente di andartene – ribatte un collega – La mafia… ehm, la Sicilia funziona così».

Sono rassegnati, anche se per un attimo lo stesso giovane tecnico che ha finto il lapsus apre una nuova possibilità: «Noi potremmo avere il coltello dalle parte del manico, se ci unissimo tutti e decidessimo di non firmare», dice. «Ma è un’ipotesi impossibile», aggiunge subito dopo. «Non ci siamo uniti in tempi buoni, figurarsi adesso. Ha mai sentito di uno sciopero dei dipendenti Wind Jet, nonostante tutti i mesi di stipendio arretrati?», spiega. Tuttora sono in attesa di tre mensilità. Il ritardo nel pagamento dello stipendio, che va avanti da un anno e mezzo, è stato il motivo per cui si sono iscritti al sindacato. E già questa scelta è stata difficile perché «il sindacato era un tabù alla Wind Jet», dicono. «Non li abbiamo denunciati prima perché chi si lamentava il giorno dopo non lo vedevi più. O lo licenziavano o lo trasferivano. Il trasferimento non era pagato, così come l’alloggio. Mobbing, insomma». Anche la situazione in cui si trovano adesso per loro è una scelta non casuale: «Non ci dicono i nomi per obbligarci a continuare a lavorare senza avere problemi – affermano – perché ovviamente sapendo che non sei tra quelli assorbiti potresti prenderti le ferie, assentarti, darti malato e lavorare male».

«L’atmosfera non è bella. Siamo in ansia continua», dice un altro dipendente di terra. Tra gli oltre cento lavoratori che si ritroveranno senza impiego e in cassa integrazione già a partire dall’uno luglio, ci sono molti padri di famiglia, molti giovani. «Io sono entrato in Wind Jet a 21 anni, ero un ragazzino – racconta uno dei tecnici presenti nel cortile della sede della Cgil – Ora ne ho quasi 28 e nel frattempo mi sono sposato, ho comprato casa e stavo pensando anche di fare un figlio. Adesso non lo so più». La preoccupazione per gli addetti specializzati è legata alla difficoltà di trovare lavoro in Sicilia. «A casa nostra sarà impossibile, dovremmo trasferirci altrove. Ma abbiamo famiglia, le case comprate con i mutui», spiegano. «Prima ci hanno detto che saremmo stati inglobati tutti e invece non sarà così», denunciano. Quello tecnico è il reparto con la percentuale di tagli più alta. «Gli amministrativi sono di più perché sembra che parte degli uffici della newco resteranno a Catania – dice – anzi hanno detto che se qualcuno ha intenzione di chiedere il trasferimento a Roma dovrà accontentarsi dello stesso stipendio che percepisce qui. Un modo per scoraggiarli, visto il diverso costo della vita». Sono delusi dal sindacato, «che ogni giorno – afferma – ha una versione diversa di come andranno le cose», e anche dall’azienda. «Pulvirenti ci ha permesso di lavorare nella nostra città, ma ora ci aspettavamo facesse di più invece di pensare solo ai suoi affari», dice un altro collega.

Quasi nessuno tra le hostess e tecnici intervistati si aspettava che per la low cost etnea sarebbe andata a finire così. «Gli aerei sono sempre pieni, lo vediamo con i nostri occhi perché noi siamo tecnici di cabina – dice uno degli addetti specializzati nella sicurezza dei velivoli – Sapevamo dei debiti con i fornitori, ma non ci immaginavamo un’evoluzione del genere». «Alitalia ha fatto un affare perché Wind Jet ha tanti passeggeri», ne sono convinti. E della crisi della compagnia danno la colpa alla gestione. «Si è sempre preferito non pagare i fornitori per avere liquidità a breve ma problemi nel lungo periodo – spiega – Perché quando poi i fornitori si rifiutavano di fornirci merci e servizi eravamo costretti a comprare da altri a prezzi più alti». A questa gestione si sono aggiunti gli incidenti causati dalla sfortuna, e anche quelli si pagano. Ma mentre si facevano aspettare i fornitori che fine faceva la liquidità disponibile? «Bella domanda», commentano quasi in coro i lavoratori.


ctzen
 
che tristezza, l'attuale situazione lavorativa italiana è uno schifo generale.
Emblematica questa frase: "Noi potremmo avere il coltello dalle parte del manico, se ci unissimo tutti e decidessimo di non firmare», dice. «Ma è un’ipotesi impossibile», aggiunge subito dopo. «Non ci siamo uniti in tempi buoni, figurarsi adesso"....che altro non è per me che l'ennesima conferma che gli italiani non sono e non saranno mai un popolo solidale tra di loro, se non quando ci sono terremoti o inondazioni e ci si lava la coscienza col messaggino.
 
Noi potremmo avere il coltello dalle parte del manico, se ci unissimo tutti e decidessimo di non firmare
Purtroppo credo di no. Di fronte al rischio di una mega-causa, AZ rinuncerebbe ad integrare IV, che a quel punto probabilmente fallirebbe con la perdita di tutti i posti di lavoro.
 
che tristezza, l'attuale situazione lavorativa italiana è uno schifo generale.
Emblematica questa frase: "Noi potremmo avere il coltello dalle parte del manico, se ci unissimo tutti e decidessimo di non firmare», dice. «Ma è un’ipotesi impossibile», aggiunge subito dopo. «Non ci siamo uniti in tempi buoni, figurarsi adesso"....che altro non è per me che l'ennesima conferma che gli italiani non sono e non saranno mai un popolo solidale tra di loro, se non quando ci sono terremoti o inondazioni e ci si lava la coscienza col messaggino.

Essendo il nostro paese, su tali questioni, uno stato di diritto solo quando gli fa comodo e solo per chi fa comodo, il coltello dalla parte del manico non lo ha nessuno, ne dipendenti, ne creditori, ne passeggeri, purtroppo tutto il resto e' demagogia o fanta-sindacalismo