Tutto ok, ma passeggerie voli sono dimezzati
il primo genova-roma
marco menduni
dal nostro inviato
Roma. Lascia la pista del Colombo con cinque minuti di ritardo, ma non c'è problema. Il primo Genova-Roma del nuovo corso dovrebbe arrivare nella capitale alle 8,50. Invece a quell'ora siamo già fuori dall'aeroporto di Fiumicino insieme ai tabagisti che riassaporano il gusto della sigaretta dopo un'ora di attesa. Chiamatelo AZ1384, chiamatelo KL3500, oppure ancora DL8182. E' sempre lo stesso volo, stessa rotta e identica destinazione, in questo giorno di debutto in cui le sigle si confondono, si sovrappongono, si scambiano e non si sa quale sia più il confine tra Alitalia e Airone. Ma non c'è dubbio: alle 7,45 parte il primo aereo per Roma ufficialmente targato Cai-Nuova Alitalia. «Quello con i colori italiani», esclamano con un po' di orgoglio i dipendenti di Alitalia. Ai comandi Massimo Sandri, comandante con 18 anni di carriera. All'arrivo è soddisfatto: «E' stato un ottimo volo, siamo arrivati addirittura con qualche minuto di anticipo, ma per noi operativamente cambia poco o nulla». Cambia, cambia eccome, per il personale di terra. Accanto alle biglietterie genovesi c'è un grande striscione bianco, con i disegni degli omini cancellati, falcidiati dalle drastiche riduzioni di dipendenti imposte dal nuovo management. Poi arriva tra le mani un volantino che annuncia l'assemblea dei lavoratori e si preoccupa «per la situazione di totale precarietà in cui versa lo scalo genovese e per la grave mancanza di informazioni da parte di Cai». E non è solo questione di strategie aziendali, ma anche di piccoli dettagli quotidiani.
Al bancone dei biglietti c'è Enza («solo Enza, per favore») e racconta: «Non sono solo i passeggeri ad essere disorientati, anche noi non abbiamo ben chiara la situazione con Airone. Possiamo vendere i loro biglietti? Lo deve fare il personale dell'aeroporto? E se un volo contempla una tratta Alitalia e l'altra Airone?». Domande alle quali non devono essere ben chiare, finora, le risposte. «L'unica cosa diversa ma chiara - prosegue Enza con un sospiro -è il contratto, purtroppo. Per ora l'hanno rinnovato per i prossimi sei mesi. Insomma: dopo venticinque anni di Alitalia mi ritrovo a fare la stagionale». Poi l'appello: «Noi vorremo poterci confrontare direttamente con il ministro Claudio Scajola. E' ligure, ha gestito la partita di Cai, non può certo sfuggirgli l'importanza del nostro scalo. Ecco, vorremmo poter parlare con lui per esporgli la situazione». A bordo del volo c'è il deputato del Pdl Roberto Cassinelli: «Ho sentito tutto, oggi devo andare al ministero, cercherò di illustrare a Scajola questa situazione».
Genova aeroporto di serie B? Prendiamo in mano il volantino in distribuzione in altri aeroporti. S'intitola: "Nasce per voi la nuova Alitalia". E spiega che nei principali scali sarà presente "personale dedicato" per aiutare i viaggiatori a superare i problemi dei primi giorni. Quali sono gli aeroporti interessati da questa operazione? Torino, Venezia, Linate, Malpensa, Fiumicino, Napoli, Bari, Catania e Palermo. No, il nostro non è uno scalo di serie A. Tanto che ieri sera Paolo Sirigu, direttore generale del Colombo, ha preso la calcolatrice e si è messo a tirar giù i conti. Nella fascia di prima mattina, fino a oggi, c'erano tre voli per Roma e uno per Napoli. Ora ce ne sono due. Il risultato? «Il risultato - spiega Sirigu -è che l'anno scorso, nella fascia di orario del martedì corrispondente, fino alle 11 hanno viaggiato 445 viaggiatori. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono stati 266. Un crollo verticale che corrisponde direttamente al calo dell'offerta. E infatti se vediamo la fascia dopo le undici, nei due voli per Roma le presenze dell'anno scorso erano state 144. Ora i voli sono gli stessi e il risultato fa 140, cioè lo stesso». Sirigu si scalda: «Io devo ringraziare il personale di Alitalia, perché nelle condizioni in cui si trova, cioè nella città più penalizzata, ha dato davvero il massimo, con responsabilità. Ma questa situazione ci penalizza gravemente, i voli del mattino sono troppo pochi, bisogna cercare di fare un'azione tutti insieme perché Cai riveda i suoi programmi su Genova».
Invece a Roma tutto funziona, persino con un po' di spolvero. Ci sono tanti ragazzi con la maglietta grigia, i simboli di Alitalia e Airone l'uno accanto all'altro e la "i" stilizzata di informazioni. Ci sono molti banchetti piazzati vicino alle biglietterie e alle postazioni del check, «ma non si appoggi, perché sono instabili come noi». Ci sono grandi tabelloni che spiegano come comportarsi e non è difficile. Per i voli Alitalia, sigla AZ, rivolgersi al banco Alitalia. Per i voli Airone, sigla AP, rivolgersi al bancone di Airone. Non è oggettivamente molto difficile. E se il volo è diviso in tratte coperte da vettori diversi? Il primo vettore potrà fare il check in anche per il successivo. E, se sarà necessario anticipare e ritardare il volo, si potranno utilizzare tutti gli aerei, anche quelli dell'altra compagnia. Ma chi sono questi ragazzi che rispondono alle domande? E i passeggeri sono così trasecolati? «A dire il vero no - risponde Michela Pagnoni - chi vola è, di solito, un cliente che segue anche le vicende dell'economia, di questa fusione sa già tutto. Direi che è arrivato qui già informato, magari aveva solo bisogno di chiarire qualche dettaglio». Sono tutti inquadrati con contratto a termine per seguire il debutto. Michela Pagnoni racconta la sua storia: «Io sono stata per quattro anni nel call center di Alitalia. Poi ci hanno chiamato per questo compito». Lo stipendio? Milleduecento lordi al mese, che poi diventano novecento. «L'orario di lavoro è di otto ore al giorno per cinque giorni. Il servizio parte alle 5,30 del mattino e si conclude alle 22, ma le ultime due ore ce le pagano come notturno. Però non possiamo fare straordinario».
A Genova atterra in ritardo alle 18,29 (era atteso alle 17,40) il volo da Roma, che porta su di sé l'eredità del caos mattutino a Malpena e Linate. Un sussulto di una giornata tranquilla, al Colombo. Come dice Sirigu, «anche troppo tranquilla».
menduni@ilsecoloxix.it
Il Secolo XIX
CIAO
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