*** Alitalia chiede l'amministrazione straordinaria ***

  • Autore Discussione Autore Discussione AZ209
  • Data d'inizio Data d'inizio

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Questo denota per lo meno un'assenza di standard

Forse sfugge che in questo momento nemmeno esiste uno standard al 100%. Le suddette mancanze non sono soppressioni. Sono "criticità" (ndr), ovvero possono essere imbarcate come no. Succhi, salviette etc non sono stati eliminati. Sono previsti ma non imbarcati perché non presenti in magazzino. Da apt periferici dove le scorte ci sono ancora vengono imbarcati. E offerti.
 
Sul nazionale per ora è rimasto solo da bere, nello specifico acqua naturale/frizzante, coca e coca zero. Caffè e te si possono tecnicamente fare ma è stato deciso di non offrirli appunto per la mancanza di preset al momento (set paletta e zucchero). Negli ultimi giorni sono venute a mancare anche le salviette umide.
Sull'internazionale e Sardegna in CT idem come sopra ma in aggiunta biscotti e salatini (Laurieri e non più San Carlo).
In business sospeso il welcome drink per mancanza bicchieri di vetro. La rotazione dei pasti non è più ogni 10gg ma mensile e soppressione fasce intermedie snack con solo lunch/dinner.

Se te e caffè vengono offerti è libera scelta del crew (contro indicazione aziendale) perché magari ci sono dei preset a bordo o si offre previo avviso che sarà senza zucchero visto che molti pax comunque lo prendono già amaro.

Oggi il caffè c'era (FCO - TRN) e c'era pure lo zucchero in bustina cosi come il latte in polvere.
 
Riporto un articolo del gennaio 2007 relativo al bando lanciato allora dal governo per vendere la compagnia. Corsi e ricorsi storici: Air France non si presentò


Alle 18 è scaduto il termine fissato dal Tesoro per le "manifestazioni di interesse"
Prodi ottimista: "Bando chiaro e trasparente, spero gli interessamenti diventino concreti"
Alitalia, interessati in undici a comprare
Ci sono Alazraki e M&C, no di Air France
Dal finanziere un piano dettagliato, De Benedetti vuole capire meglio
In Borsa il titolo della compagnia dopo una lunga altalena chiude a +1,67%

ROMA - Alle scadenza delle 18 sono state undici le manifestazioni di interesse all'acquisto di almeno il 30,1 per cento di Alitalia, come fissato dal bando per la privatizzazione di Alitalia stabilito dal governo. Lo ha reso noto una nota del ministero del Tesoro. Si tratta di un pacchetto più ampio di quanto non ci si aspettasse alla vigilia, anche se la serietà di molte offerte è tutta da valutare. Nella lista manca Air France, già azionista di Alitalia e indicata a lungo come principale candidata all'acquisto.

La sorpresa Unicredit. Ci sono invece a sorpresa Unicredit e diversi outsider, come il sindacato Unione Piloti, fattosi rappresentare dalla Net Present Value. Confermano le indicazioni della vigilia le manifestazioni di interesse della cordata guidata dal finanziere milanese Paolo Alazraki e di quella di cui fa parte anche la M&C di Carlo De Benedetti. Tra le offerte anche quella della concorrente Airone, attraverso la AP Holding S.p.a. controllata da Carlo Toto.

Alazraki vuole il 49,9%. La prima ad essere depositata è stata quella di Alazraki, come ha fatto sapere lui stesso alle agenzie di stampa: "Mi sto recando alla Merril Lynch, farò un'offerta per il massimo, per tutta la quota del Tesoro". Vale a dire il 49,9 per cento.


In corsa anche la M&C. Dopo di lui è stata la volta della Management&Capitali, la finanziaria facente capo all'industriale Carlo De Benedetti, che ha presentato una manifestazione di interesse per Alitalia senza per il momento fornire dettagli sui suoi contenuti. "In data odierna - si limita a riferire una nota - i consigli di gestione e di sorveglianza di M&C, al fine di ottenere maggiori elementi informativi per proseguire nella valutazione, hanno deciso di rispondere all'invito del ministero dell'Economia e delle finanze presentando una manifestazione di interesse relativamente al dossier Alitalia". Secondo indiscrezioni, M&C sarebbe affiancata da Goldman Sachs, Cerberus e Alcide Leali, ex patron di Air Dolomiti.

Il piano di Alazraki. Alazraki ha invece annunciato in estrema sintesi anche il piano industriale: "Non farò nessuno spezzatino, nessun licenziamento e nessuna vendita di terreni. Piloti, hostess e impiegati sono l'unica cosa buona di Alitalia, il resto si può buttare". Il finanziere ha rivelato anche che i suoi soci di cordata sono tutti stranieri, ma nessuno opera già nel settore del trasporto aereo.

Le altre nove offerte. Le altre manifestazioni di interesse sono state presentate dai seguenti soggetti:
1) AP Holding S.p.a. (amministratore unico Carlo Toto)
2) Benstar-Saturn Enterprises, Ltd
3) Fabio Scaccia (persona fisica)
4) MatlinPatterson Global Advisers, LLC
5) Net Present Value S.p.a. (per conto di Unione Piloti)
6) Porcellana Castello S.p.a. - Capper-NO S.p.a.
7) Terra Firma Investments (GP) 3, Ltd
8) Texas Pacific Group Europe, LLP 10.
9) Unicredit Banca Mobiliare S.p.a.

Air France resta fuori. Alla fine Air France-Klm si è chiamata fuori dalla gara, spiegando i motivi in una nota. Il gruppo, si legge, "ha deciso di non presentare la propria candidatura all'acquisto della partecipazione detenuta dal governo italiano in Alitalia, non sussistendone ad oggi le condizioni. Il gruppo - prosegue il comunicato - ha già provveduto ad informarne le autorità competenti. Air France Klm intende continuare e sviluppare la partnership con Alitalia nell'ambito dell'alleanza SkyTeam e della cooperazione industriale e commerciale avviata tra le due compagnie fin dal 2001".

Prodi soddisfatto. Questi primi dati hanno spinto il presidente del Consiglio ad esprimere ottimismo circa l'esito della procedura di privatizzazione. "Io sono ottimista perché abbiamo fatto un bando estremamente chiaro e trasparente - ha commentato - Interessamenti ci sono stati, spero siano trasformati in offerte concrete".

Titolo sospeso in Borsa. Intanto il titolo della compagnia aerea ha ballato per tutta la giornata in Borsa: in apertura perdeva, dalla metà mattinata ha recuperato e nel pomeriggio è arrivato a guadagnare oltre il 3 per cento, chiudendo infine a quota 1,09 euro, con un guadagno dell'1,67%. Successivamente Borsa Italiana ha comunicato che i titoli Alitalia sono sospesi nella sessione afterhours di Piazza Affari in attesa di un comunicato.

(29 gennaio 2007)
 
Oggi gli animi ed i portafogli sono diversi ma lasciatemi fare una piccola digressione: Nel 1980 un biglietto Italia-USA costava all'incirca uno stipendio di un impiegato medio (mio padre). Oggi dopo quasi 40 anni un biglietto simile costa più' o meno lo stesso equivalente ma da Reagan in poi (deregulation) nel mondo si sono persi circa 5 milioni di posti di lavoro nell'aviazione civile. Non giudico, non voglio fare lezioni: ognuno ne tragga le conseguenze che vuole.
.

Mi spiace ma questo e' palesemente sbagliato.



Carissimo, lo dico senza
 
[omissis]
Oggi gli animi ed i portafogli sono diversi ma lasciatemi fare una piccola digressione: Nel 1980 un biglietto Italia-USA costava all'incirca uno stipendio di un impiegato medio (mio padre). Oggi dopo quasi 40 anni un biglietto simile costa più' o meno lo stesso equivalente ma da Reagan in poi (deregulation) nel mondo si sono persi circa 5 milioni di posti di lavoro nell'aviazione civile. Non giudico, non voglio fare lezioni: ognuno ne tragga le conseguenze che vuole.
Il mondo in 40 anni è profondamente cambiato, e con esso il trasporto aereo. Agli inizi degli anni '90 un biglietto A/R full fare per Londra costava poco più di un milione di lire, oggi con 500 euro (svalutati di almeno il 30%) attraersi l'Atlantico e ritorno. Il tutto ovviamente ha permesso a milioni di persone di viaggiare.
 
Eh sì, volo AZ265 (se ben ricordo) che arrivava a MXP dopo mezzogiorno, quando entrambe DEL e BOM erano già in volo da un paio d'ore... Alquanto inutile, ed in effetti non è duranto tanto.

G

Vero, l'avevo preso qualche volta il volo da BHX ma non dava il massimo proprio per gli orari assurdi. Avevano due rotazioni al giorno se non sbaglio.
 
Ricordi e dintorni...
cari amici di Aviazione Civile in questi momenti di pareri (alcuni autorevoli, altri meno) e di campanilismo tipicamente italiano (Milan-Inter, Pisa-Livorno, Alitalia Pro e Contro) vorrei solo dare un piccolo contributo di ricordi (personali).

Perdonatemi se indulgo in questo ma un minimo di memoria storica può' pacare gli animi più' avvelenati e far sorridere quelli che, come me, hanno condiviso passioni e delusioni.

Sono stato fortunato: ho vissuto gli anni migliori di AZ come Pilota prima e Comandante poi.
Inizio a volare nel 1979. DC9, B747, MD80 e B777.

L'Italia era un Paese diverso (difficile dire se migliore o peggiore, diverso...) e gli italiani erano Orgogliosi di avere una compagnia di bandiera. Gli immigrati italiani ancora di più' nel vedere il tricolore atterrare a Sydney o Filadelfia.

Oggi gli animi ed i portafogli sono diversi ma lasciatemi fare una piccola digressione: Nel 1980 un biglietto Italia-USA costava all'incirca uno stipendio di un impiegato medio (mio padre). Oggi dopo quasi 40 anni un biglietto simile costa più' o meno lo stesso equivalente ma da Reagan in poi (deregulation) nel mondo si sono persi circa 5 milioni di posti di lavoro nell'aviazione civile. Non giudico, non voglio fare lezioni: ognuno ne tragga le conseguenze che vuole.

Alitalia era la bandiera Italiana e noi piloti eravamo orgogliosi di fare parte di quell'impresa. Altri tempi, altri servizi ai passeggeri, altri numeri in gioco. Filetto medium to rear in prima classe, i migliori vini ed intere forme di parmigiano reggiano dopo il pasto.
Certo cose del genere oggi fanno ridere (e piangere la cassa) ma quello era!

L'addestramento di piloti ed assistenti di volo era rigoroso (come suppongo anche ora) ed avevamo tutto il tempo di vivere una vita decorosa tra un volo e l'altro. Erano lontani i tempi del PaytoFly e delle LowCost. Ma non erano solo i Piloti ad avere la massima considerazione ed il rispetto di passeggeri e opinione pubblica. Lavorare per una Compagnia Aerea era considerato un vero privilegio anche per i meccanici dell'Hangar (Fantastici, Bravissimi, Affidabili). C'era rispetto per tutti cosi' come ce ne era in generale nel Paese accompagnato alla buona educazione.

Le destinazioni nel mondo? Centinaia. Gli stipendi? Ottimi. I passeggeri? Felicissimi di volare con noi. Credetemi, non esagero.
A Rio? 5 giorni di sosta. A Johannesburg? Una settimana (esattamente come Lufthansa o KLM). Perché' quelli erano gli schedati dei voli. Solo che Germania ed Olanda non sono l'Italia. Non fanno fallire le compagnie di bandiera.

Un micro aneddoto:
Nel 1992 ero in sosta in Australia e la nonnina di una nostra locale amica volle venire in aeroporto per darmi un bacio (94 anni...)
Alla mia richiesta di spiegazioni l'amica mi disse: non va in Italia da 50 anni. Vuole vedere ed abbracciare un pilota dell'Alitalia e chiederti di portare quel suo abbraccio nella lontana Sicilia.
Lo so: un aneddoto smielato. Ma solo chi ha un cuore lo può' capire.

Ho avuto il privilegio di volare sul B747. Un Mito. Mach .84 e quattro motori altro che ETOPs.... Bellissimi anni! Alberto Sordi, Fellini, Abbado, il Papa. I nostri passeggeri più' illustri. Ma anche migliaia di Brookolini dalle facce tenerissime e l'accento fantastico. ("Nene', take a sit a mamma', poggia u' bag e shut up!", verissima!).

Oggi, e per una lunga serie di motivi che sono già' stati ampiamente dibattuti su questo forum, Alitalia e' destinata a finire. Cosi' come molte altre compagnie aeree di bandiera che non ci sono più'. E' il Mercato, la Storia, la Globalizzazione. la Politica Europea.
Non importa quale sia il motivo. E non voglio sollevare polveroni di polemica infinita su CHI e PERCHE'. Non sono un economista ne un polemista.
In questo momento di prossima fine di Alitalia voglio solo condividere queste brevi emozioni. Le emozioni di chi e' stato ed e' ancora fiero di avere indossato la divisa di Comandante Alitalia.
Un saluto a tutti.

Un mondo andato, per il trasporto aereo come per qualsiasi altra cosa.
Era meglio o era peggio? Per i piloti certamente meglio, per chi doveva viaggiare meno.
Anche la navigazione commerciale era un'altra cosa e non è certo comparabile a quella della crocieristica di oggi (e soprattutto ai suoi operatori), e ricordo bene lo sfarzo della Michelangelo e Raffaello. Che era tuttavia insostenibile, e come tale è tramontato.
Con la fine di questo mondo dorato abbiamo iniziato a viaggiare di più, a conoscere il mondo con i nostri occhi, a scoprire che i comunisti non mangiano i bambini e che non ci sono i mostri marini dopo Gibilterra. Siamo quindi diventati più cosmopoliti e meno provinciali, facendo crescere molto il nostro mondo.
Era meglio o peggio? Al netto della malinconia del non vedere più un 747-100 in volo, per quanto mi riguarda non ho dubbi nel guardare con maggiore interesse ed entusiasmo al futuro.
 
Sarò cattivo ..

Ma invece del prestito ponte, non si poteva smettere di pagare gli stipendi ai lavoratori?
In italia esiste una "simpatica" legge che obbliga il lavoratore a lavorare fino a 3 mesi senza ricevere lo stipendio, dal 3 meso può poi rifiutarsi di recarsi a lavoro. Se nei tre mesi non si presenta è licenziabile in tronco e perde il diritto a qualsiasi ammortizzatore sociale.
E' quello che comunque starà gia sicuramente accadendo a tutti i fornitori AZ.
Ovviamente tu lo faresti senza protestare, immagino

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk
 
Gia fatto :)

Ma è servito a poco .. gli stipendi non pagati li ho visti dopo 5 anni dal fallimento perdendoci il circa il 30%.
Indovina indovina, a nessuno glie ne è fottuto un cazzo! Nell'italia dei non paraculati funziona così.


Prima e ultima esperienza di lavoro in italia.
 
Ricordi e dintorni...
cari amici di Aviazione Civile in questi momenti di pareri (alcuni autorevoli, altri meno) e di campanilismo tipicamente italiano (Milan-Inter, Pisa-Livorno, Alitalia Pro e Contro) vorrei solo dare un piccolo contributo di ricordi (personali).

Perdonatemi se indulgo in questo ma un minimo di memoria storica può' pacare gli animi più' avvelenati e far sorridere quelli che, come me, hanno condiviso passioni e delusioni.

Sono stato fortunato: ho vissuto gli anni migliori di AZ come Pilota prima e Comandante poi.
Inizio a volare nel 1979. DC9, B747, MD80 e B777.

L'Italia era un Paese diverso (difficile dire se migliore o peggiore, diverso...) e gli italiani erano Orgogliosi di avere una compagnia di bandiera. Gli immigrati italiani ancora di più' nel vedere il tricolore atterrare a Sydney o Filadelfia.

Oggi gli animi ed i portafogli sono diversi ma lasciatemi fare una piccola digressione: Nel 1980 un biglietto Italia-USA costava all'incirca uno stipendio di un impiegato medio (mio padre). Oggi dopo quasi 40 anni un biglietto simile costa più' o meno lo stesso equivalente ma da Reagan in poi (deregulation) nel mondo si sono persi circa 5 milioni di posti di lavoro nell'aviazione civile. Non giudico, non voglio fare lezioni: ognuno ne tragga le conseguenze che vuole.

Alitalia era la bandiera Italiana e noi piloti eravamo orgogliosi di fare parte di quell'impresa. Altri tempi, altri servizi ai passeggeri, altri numeri in gioco. Filetto medium to rear in prima classe, i migliori vini ed intere forme di parmigiano reggiano dopo il pasto.
Certo cose del genere oggi fanno ridere (e piangere la cassa) ma quello era!

L'addestramento di piloti ed assistenti di volo era rigoroso (come suppongo anche ora) ed avevamo tutto il tempo di vivere una vita decorosa tra un volo e l'altro. Erano lontani i tempi del PaytoFly e delle LowCost. Ma non erano solo i Piloti ad avere la massima considerazione ed il rispetto di passeggeri e opinione pubblica. Lavorare per una Compagnia Aerea era considerato un vero privilegio anche per i meccanici dell'Hangar (Fantastici, Bravissimi, Affidabili). C'era rispetto per tutti cosi' come ce ne era in generale nel Paese accompagnato alla buona educazione.

Le destinazioni nel mondo? Centinaia. Gli stipendi? Ottimi. I passeggeri? Felicissimi di volare con noi. Credetemi, non esagero.
A Rio? 5 giorni di sosta. A Johannesburg? Una settimana (esattamente come Lufthansa o KLM). Perché' quelli erano gli schedati dei voli. Solo che Germania ed Olanda non sono l'Italia. Non fanno fallire le compagnie di bandiera.

Un micro aneddoto:
Nel 1992 ero in sosta in Australia e la nonnina di una nostra locale amica volle venire in aeroporto per darmi un bacio (94 anni...)
Alla mia richiesta di spiegazioni l'amica mi disse: non va in Italia da 50 anni. Vuole vedere ed abbracciare un pilota dell'Alitalia e chiederti di portare quel suo abbraccio nella lontana Sicilia.
Lo so: un aneddoto smielato. Ma solo chi ha un cuore lo può' capire.

Ho avuto il privilegio di volare sul B747. Un Mito. Mach .84 e quattro motori altro che ETOPs.... Bellissimi anni! Alberto Sordi, Fellini, Abbado, il Papa. I nostri passeggeri più' illustri. Ma anche migliaia di Brookolini dalle facce tenerissime e l'accento fantastico. ("Nene', take a sit a mamma', poggia u' bag e shut up!", verissima!).

Oggi, e per una lunga serie di motivi che sono già' stati ampiamente dibattuti su questo forum, Alitalia e' destinata a finire. Cosi' come molte altre compagnie aeree di bandiera che non ci sono più'. E' il Mercato, la Storia, la Globalizzazione. la Politica Europea.
Non importa quale sia il motivo. E non voglio sollevare polveroni di polemica infinita su CHI e PERCHE'. Non sono un economista ne un polemista.
In questo momento di prossima fine di Alitalia voglio solo condividere queste brevi emozioni. Le emozioni di chi e' stato ed e' ancora fiero di avere indossato la divisa di Comandante Alitalia.
Un saluto a tutti.

E' stato un piacere leggerti......
 
Gia fatto :)

Ma è servito a poco .. gli stipendi non pagati li ho visti dopo 5 anni dal fallimento perdendoci il circa il 30%.
Indovina indovina, a nessuno glie ne è fottuto un cazzo! Nell'italia dei non paraculati funziona così.


Prima e ultima esperienza di lavoro in italia.

Questo è il mondo reale, in cui ad oggi i dipendenti AZ non hanno mai avuto occasione di fare un viaggio, domandandosi come mai in generale la gente sia così imbufalita con loro e i loro ricordi di grandeur.
 
Dove sta l'anarchia? Si offre quello che si ha. Se si offre un caffè, qualora gradito senza zucchero, anziché non offrirlo proprio io vedo solo un gesto di cortesia vista la "magra" situazione.
.

Amico mio, tu hai scritto che lo fanno "contro indicazione aziendale"!
E in ogni caso è chiaro che la cortesia è gradita, ci mancherebbe!
E grazie in special modo alla tua!
 
Amico mio, tu hai scritto che lo fanno "contro indicazione aziendale"!
E in ogni caso è chiaro che la cortesia è gradita, ci mancherebbe!
E grazie in special modo alla tua!

Mi sono probabilmente espresso male. Non volevo infatti passasse il messaggio che ognuno fa quel che vuole. Quel "contro indicazione aziendale" era per dire che materialmente si può offrire, ancorché amaro, ma hanno stabilito di non offrirlo proprio.
 
Sulla LIN/CAG settimana scorsa nessuna bevanda calda, nessun succo, solo acqua e coca cola. Niente salvietta, e biscottini (peraltro terminati durante il servizio) di marca diversa dalla San Carlo.
Evidentemente, si taglia dove si può (con qualche malumore dei passeggeri).

Il dolce e salato è stato elimitato da circ metà gennaio... sei stato fortunato ad averlo la settimana scorsa.. forse sono obbligati dal bando sulla continuità??
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.