AirItaly in liquidazione, beni all'asta



IL CASO AIRITALY: UN SUICIDIO ASSISTITO NEL TRASPORTO AEREO ITALIANO


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Il Governo a questo punto dovrebbe avere il coraggio di affrontare la crisi Airitaly in maniera sinergica a quella di Alitalia, costituendo un polo unico del trasporto aereo nazionale capace di fare sistema e sostenere in maniera più efficace la concorrenza dei competitori stranieri che predano costantemente il mercato e le finanze nazionali.
Ma per fare questo servirebbe un esecutivo autorevole e possibilmente sovranista…

Capitano Ultimo

https://varesepress.info/2020/02/20...cidio-assistito-nel-trasporto-aereo-italiano/

Poi occorre anche uscire dalla EU in modo da vietare alle LC straniere di occupare i cieli italiani (tutte le rotte domestiche sarebbero riservate al nuovo campione nazionale, ovviamente a prezzi "remunerativi", tanto gli italiani sono ricchi e se li possono permettere) ed invitare gli italiani ad essere patrioti ed usare soltanto la compagnia italiana se volano all'estero ("Amo l'Italia, volo Alitalia" cit.). Se poi tutto ciò non bastasse, essendo fuori dalla EU non ci sarebbero più problemi a regalare soldi pubblici alla compagnia di bandiera, e non ci sarebbe neppure la necessità di chiamare "prestito ponte" ciò che è un contributo a fondo perso.
Ovviamente la nuova compagnia di bandiera sostenuta dallo stato dovrà avere hub sia a FCO sia a MXP, per non fare torto a nessuno, ed una flotta all'avanguardia per permettere agli italiani di viaggiare comodi (tanto i soldi non sarebbero più un problema).
 
Non fai 200 milioni di perdita operativa per 3 737, degli A330 a leasing e via dicendo. Li fai volando o vuoto o a prezzi stracciati.
Riprendo questo quote giusto per ribadire che sugli USA ed il Canada era probabilmente una combinazione delle due cose. Ovvero volavano semi vuoti su certe tratte (da dati in mio possesso), e su quelle poche che avevano riempimenti decenti erano probabilmente comunque in grossa perdita viste le continue promo ed i prezzi mediamente bassi sotto data anche in Business.
 
Qatar Airways molla Air Italy e sbatte porta in faccia all'Italia: 'non più interessati a investire qui'

www.finanza.com

MILANO (Finanza.com)
"Qatar Airways non ha più interesse nell'investire in Air Italy e in nessun altro progetto nel trasporto aereo in Italia, poiché il suo committment era esclusivamente legato all'operazione Air Italy, sulla base del business plan approvato con l'azionista di maggioranza Alisarda".

Così la compagnia aerea in una nota.

"La compagnia farà tutto il possibile nel proprio ruolo di azionista di minoranza per minimizzare l`impatto sociale per i lavoratori e per i viaggiatori, nell'ambito della procedura di liquidazione volontaria in bonis decisa con l'azionista di maggioranza l'11 febbraio scorso."

Air Italy ha diramato oggi un comunicato in cui si legge che
rimborserà tutti i biglietti su tutti i voli previsti in partenza dopo il 25 febbraio e "acquistati tramite i canali diretti", come il sito internet, i Call Center o l'App, come era già stato comunicato via email ai passeggeri.

Il rimborso verrà corrisposto attraverso lo stesso strumento di pagamento che è stato utilizzato da ogni singolo cliente e riguarderà l'importo totale relativo ai servizi Air Italy acquistati.

In riferimento alle richieste di rimborso, prosegue la nota, la Compagnia desidera scusarsi per il ritardo nel dare riscontro alle richieste pervenute alla casella di posta elettronica refunds@airitaly.com e al numero del Call Center il quale, se pur potenziato, deve evadere un numero di chiamate molto elevato.

Così ieri la sottosegretaria al Mise (Ministero dello Sviluppo economico) Todde in una nota pubblicata sul suo profilo Facebook.

"Questa mattina ho partecipato al tavolo organizzato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dalla Ministra Paola De Micheli, un incontro fondamentale per capire quali sono le iniziative da intraprendere per trovare una soluzione concreta per AirItaly".

"Sono intervenuta per rappresentare il Ministero dello Sviluppo Economico, confermando quindi che il Governo lavora in sinergia per affrontare in maniera sistemica questa situazione, con l'obiettivo di risolverla sia sul piano regolatorio sia sul piano industriale. Abbiamo avuto conferma che la proprietà di Air Italy non è orientata a modificare la procedura di liquidazione e nonostante ciò, il Governo si muove compatto con degli obiettivi precisi dimostrando ancora una volta di metterci la faccia. Gli uffici legislativi di quattro ministeri competenti sono al lavoro per l'utilizzo dell'articolo 44 del DL Genova sulla cassa integrazione per cessata attività. Inoltre, si procederà con la proroga della continuità territoriale aerea da e per la Sardegna, mentre Air Italy ha dato garanzie di continuità territoriale fino al 16 Aprile. Successivamente, a partire proprio dal 16 aprile, Alitalia svolgerà il servizio di trasporto aereo in regime di continuità".

"Dopo l'incontro mi sono confrontata con i #lavoratori in piazza, ribadendo l'impegno costante del Governo. Metteremo in campo qualsiasi strumento a tutela delle attività produttive ed a supporto dell'occupazione dei lavoratori", ha concluso Todde.

Ieri il governatore sardo Christian Solinas aveva detto nel pomeriggio che Qatar Airways aveva comunicato di essere disponibile a mantenere il suo 49% in Air Italy, messa in liquidazione l'11 febbraio.

"Mi attengo a dati ufficiali, cioè a una lettera firmata dal ceo di Qatar Airways, Akbar Al Baker, che ci manifesta l'interesse non solo a ragionare con la Regione Sardegna ma a valutare investimenti di supporto". Ma, come riportato dal Fatto Quotidiano, "in serata fonti vicine alla compagnia qatariota hanno smentito tutto: non solo non ci sarebbe stata nessuna lettera, ma soprattutto "non c'è più interesse da parte di Qatar Airways a investire in Air Italy".
 
Riceviamo da Qatar Airways :

Buongiorno,
in riferimento alla vicenda Air Italy, Qatar Airways rende noto che:

“Qatar Airways non ha più interesse nell’investire in Air Italy e in nessun altro progetto nel trasporto aereo in Italia, poiché il suo committment era esclusivamente legato all’operazione Air Italy, sulla base del business plan approvato con l’azionista di maggioranza Alisarda. La compagnia farà tutto il possibile nel proprio ruolo di azionista di minoranza per minimizzare l’impatto sociale per i lavoratori e per i viaggiatori, nell’ambito della procedura di liquidazione volontaria in bonis decisa con l’azionista di maggioranza l’11 febbraio scorso.”

Resto a disposizione

Cordiali saluti

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Air Italy in crisi? «Tutto è partito da un ordine di 20 Boeing 737 Max»
Parla Paul Whelan, grande manovratore dietro le quinte dell'industria aerea italiana. Che disegna anche il futuro delle compagnie aeree: «Sarà sempre più a terra e meno in volo»

di Simone Filippetti

24 febbraio 2020


LONDRA. Nel piccolo villaggio di Ombersley perdersi è impossibile: l'autobus che arriva da Worcester, che per mezzo mondo è il nome di una salsa mentre per gli inglesi è dove l'eroe nazionale Oliver Cromwell vinse la Guerra Civile contro il re esule Carlo II, fa una sola fermata, sulla via principale. A piedi, si attraversa un cimitero senza viottoli, tra l'erba alta, si passa davanti a una piccola chiesa normanna del XII secolo, una delle più antiche del paese, e si arriva a una strada costeggiata da case di epoca Tudor, con le assi di legno imbarcate dal peso dei secoli. Tutto qui. Da questo sperduto fazzoletto di campagna inglese, il primo in tutto il paese ad avere la connessione 4G, passano i bagagli aerei e si ristorano i passeggeri di mezza Europa. Se oggi è normale volare da Linate a Londra è grazie a un cittadino di Ombersley, Paul Whelan, grande manovratore dietro le quinte dell'industria aerea italiana, personaggio sconosciuto ai più.

Lo si trova spesso dentro al Venture In, unico locale della zona segnalato anche sulla Guida Michelin: se Aga Khan, il principe ismaelita che inventò la Costa Smeralda, e l'emiro del Qatar Al Thani, attuale proprietario del resort in Sardegna, si fossero presi la briga di arrivare fin qui per un caffè, forse Air Italy sarebbe ancora viva. Il salottino del ristorante, ospitato dentro una casa di epoca Tudor, è di fatto l'ufficio di Whelan, metà inglese e metà italiano (la mamma era originaria di Senigallia, la cittadina marchigiana oggi famosa per la chef-star Moreno Cedroni). È stato tante cose.


Oggi è l'uomo che smista i bagagli e fa rilassare i viaggiatori nelle sale vip degli aeroporti: è amministratore del colosso AviaPartner, che smista valigie in 38 aeroporti nel mondo; e ceo di Prima Vista, società che gestisce la lounge negli scali.

I modi sono affabili, da italiano, ma entra subito nel vivo su Air Italy argomento più caldo in Italia: il pragmatismo è quello britannico. Il problema è partito da Seattle, è atterrato a Olbia ma il conto finale lo pagherà Milano. A proposito di globalizzazione. «La Qatar Airways aveva ordinato 20 nuovi Boeing 737 Max per Air Italy di cui 3 già consegnati, ma sono rimasti tutti a terra dopo lo scandalo della casa americana».


Questa è stata la scintilla di una crisi che ha portato a galla problemi strutturali della ex Meridiana, come la mancanza di un Ceo. «C'era solo un presidente mentre il direttore generale era stato cambiato di recente»; ma soprattutto la difficoltà delle compagnie medio-orientali a investire in Europa: «Da Etihad, con Alitalia e Air Berlin, a Qatar Airways, gli emiri sono abituati a un basso costo del lavoro e a zero conflitti sociali perché i proprietari delle compagnie e i governanti coincidono».

Una vita tra i Benetton, la Sea, Adr-Fiumicino, Whelan è nato come banchiere di NatWest, la banca più grande d'Inghilterra negli Anni '80 e oggi riesumata da RBS che ne ha preso il nome nel tentativo di rifarsi una credibilità. Al debutto in PWC ha messo in piedi il primo volo tra Birmingham e Linate. Era il 1983 e faceva il consulente per la BEA, piccola compagnia aerea regionale che poi venderà gli slot su Milano alla British Airways che li utilizza ancora oggi per i suoi voli. Si mette in proprio e fonda la sua società di consulenza, in corporate finance, PKF.

Nel 1993, con Milano in piena bufera Tangentopoli, la PKF organizza il primo viaggio dell'allora sindaco Marco Formentini a Birmingham per stringere accordi con Fiera Milano. E pochi anni dopo, quando l’Italia è in pieno boom da privatizzazioni, Whelan è il regista della vendita di Sagat, gli aeroporti di Torino, ai Benetton, che negli stessi anni comprano pure Autostrade e Aeroporti di Roma. L'asse Ponzano-Ombersley funziona tanto che il tandem si ripropone anche sull'aeroporto di Parma. Whelan prosegue lungo la Via Emilia e tenta l'affondo anche sulla Sacbo, lo scalo di Bologna, «che già allora prometteva bene e che oggi è uno dei migliori aeroporti d'Italia grazie alla nuova monorotaia che collega l’aeroporto con la stazione ferroviaria dell’alta velocità», ma il colpo non gli riesce: 20 anni fa Bologna era ancora troppo piccola.

Tornando al presente, il contraccolpo di Air Italy, coi suoi 1400 dipendenti ora a rischio, si scaricherà sulla Sea dove la compagnia aveva fatto i suo hub: «Malpensa con i nuovi manager sta iniziando a funzionare, ma la crescita è sotto le aspettative, e ora con la tegola di Air Italy ci sarà un'ulteriore rallentamento». Il vero problema di Malpensa però non è la gestione dello scalo, ma «arrivare a Milano» (in attesa dello sbandierato Hyperloop). Il futuro per le compagnie aeree sarà sempre più a terra e meno in volo.

«Lo sa che Air France si è accorta che il 90% dei passeggeri in business class non mangia più in volo? Perché il viaggiatore preferisce mangiare prima nella lounge, dove il cibo è più fresco e migliore di quello a bordo». Le sale sono il nuovo trend degli aeroporti: a Fiumicino Whelan gestisce la lounge della Star Alliance, il club di Lufthansa, Turkish Airlines e United, premiata come migliore sala del mondo (dopo un investimento di quasi 4 milioni). La rete di salette in gestione si è allargata a Parigi, dentro lo scalo Charles De Gaulle, ad Amsterdam (per la British Airways) e a Cagliari.

Whelan vuole espandere la rete di Prima Vista, sia con il marchio proprio sia in gestione per conto di compagnie, soprattutto in Italia mercato che lui vede molto appetibile, e mettendo sul piatto 10 milioni nei prossimi 12 mesi. Sempre più gente vola e si passa sempre più tempo in aeroporto: sale la domanda di servizi. Ecco perché nonostante i fallimenti a catena degli ultimi 20 anni, da Gandalf a Volare, da fino ad Air Italy, il paese rimane attraente. Con un'anomalia: l’Italia è l’unico paese in Europa dove la “compagnia di bandiera”, come numero di passeggeri, è una low cost, RyanAir. Ma anche le stesse compagnie a basso costo in futuro venderanno, a parte, l'accesso alle lounge (già oggi easyJet offre un servizio premium come il valletto per i bagagli).

«Impossibilitate ad alzare i prezzi dei biglietti, le compagnie faranno sempre più side-business: servizi aggiuntivi a pagamento» e gli aeroporti aumenteranno le fonti di introito. Whelan in Italia è appena uscito sconfitto dalla gara per Napoli, ma punta entrare a Malpensa, con un'offerta da 2 milioni di euro, e a Bologna, dove ha messo in budget 1,5 milioni: dopo 20 anni potrebbe essere la volta buona.


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Qualcuno ha già provato a trasferire punti Avios da MyAirItalyClub a BA Executive Club?

Secondo voi è possibile? Se sí, quale è stato il procedimento da seguire?


Edit: Ho già provato a contattare BA e Avios, senza successo.
 
Air Italy in crisi? «Tutto è partito da un ordine di 20 Boeing 737 Max»
Parla Paul Whelan, grande manovratore dietro le quinte dell'industria aerea italiana. Che disegna anche il futuro delle compagnie aeree: «Sarà sempre più a terra e meno in volo»
Articolo osceno. Questo tipo sembra Er professore d'oltremanica.
 
Qualcuno ha già provato a trasferire punti Avios da MyAirItalyClub a BA Executive Club?

Secondo voi è possibile? Se sí, quale è stato il procedimento da seguire?


Edit: Ho già provato a contattare BA e Avios, senza successo.

non puoi fare il redeem di avios ig sul gruppo iag, quindi immagino non siano trasferibili nel caso avessi due accounts.
prova a vedere il sito di avios comunque, immagino ci siano delle faq
 
Qualcuno ha già provato a trasferire punti Avios da MyAirItalyClub a BA Executive Club?

Secondo voi è possibile? Se sí, quale è stato il procedimento da seguire?


Edit: Ho già provato a contattare BA e Avios, senza successo.

Non possono essere trasferiti (puoi fare solo il trasferimento IB verso BA e viceversa), mentre li potevi accumulare direttamente su BAEC.
 
?

Dal sito IG:

COME UTILIZZARE AVIOS
Grazie alle tante possibilità di accumulo, è possibile ottenere abbastanza Avios da spendere per i tuoi viaggi, inclusi i voli con Air Italy, Iberia e British Airways.

non so che c'era scritto sul sito di airitaly, comunque essendo una offline redemption e non essendo parte del gruppo, so che non si poteva.
sicuramente non li puoi trasferire
 
Si io a suo tempo mi informai e la cosa non era possibile. Mentre nell'universo BA IB e Vueling è possibile spostare i punti da un programma all'altro, IG rimane standalone
 
Scusate se posto qui: lettera di un imprenditore italiano pubblicata ieri.


Sono un imprenditore italiano, amministratore delegato di una compagnia che si occupa di aviazione d'affari e trasporti sanitari di pazienti ed/o organi per trapianti.

Le società che, come quella che rappresento, si occupano di trasporto aereo sono state le prime a subire la globalizzazione. Se non vogliamo che Alitalia e Air Italy finiscano in liquidazione o abbiano sempre bisogno dei fondi pubblici per sopravvivere, il Governo deve emanare un decreto “Aviazione” che dia alle nostre aziende le stesse regole e agevolazioni dei nostri competitor europei, almeno per 12-24 mesi.

Un decreto che ci dia le stesse opportunità dei nostri concorrenti costa meno della cassa integrazione straordinaria ed è un investimento, non a fondo perduto, che potrebbe portare risultati enormi. Possibile che nessuno noti che le compagnie più importanti in Europa hanno tutte nazionalità irlandese, maltese, portoghese, austriaca, etc etc.? Possibile che voi che frequentate gli aeroporti italiani ed europei non vedete che l'Italia è piena di vettori stranieri che volano dall’Italia verso l'Europa e addirittura internamente all’Italia stessa su rotte nazionali? Questo avviene perché i vettori stranieri competono con le loro regole più vantaggiose dal punto di vista economico, senza contare che la loro burocrazia è quasi inesistente. I nostri costi del lavoro e la nostra burocrazia, invece, non permettono ad alcuna società italiana di competere in Italia con le compagnie straniere. Non è possibile continuare ad aiutare gli altri a distruggere la nostra economia.


Se pensate che Ryanair o altri possano far funzionare un vettore italiano con regole italiane, state sognando e lo vedremo presto qualora una di queste società subentri ad Air Italy. Agli annunci seguiranno i licenziamenti e il trasferimento della sede all’estero, con i pochi lavoratori rimasti che si vedranno tolti i diritti che l’Italia garantisce. Intanto queste società avranno avuto in regalo un'altra fetta di mercato con la quale riusciranno a soffocare slealmente le compagnie italiane. Alitalia in primis. Ascoltate quello che chi produce ha da dirvi e realizzatelo rapidamente. Se, invece, pensate che la ricetta italiana sia quella giusta, costringete l'Europa ad assoggettarvisi, ma in fretta altrimenti le aziende del settore soccomberanno o migreranno, portando i ricavi e la loro esperienza in altri Paesi.

Grazie per l'attenzione.



Giuseppe Servidei, amministratore delegato Leader Srl

https://www.ilgiornale.it/news/poli...tore-premier-conte-serve-decreto-1831559.html