air france - christian blanc


caffettiera

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7 Novembre 2005
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"Nei primi anni Novanta, Air France perse oltre 14 miliardi di franchi, una somma tutt’altro che modesta (più di 2 miliardi di euro, da rivalorizzare ovviamente per l’inflazione accumulata nel frattempo). Lo stato francese, pur di fronte ai dubbi di Bruxelles, decise allora di ricapitalizzare per un importo di 20 miliardi di franchi. Le azioni strutturali messe in atto dal management negli anni successivi furono molteplici, al di là della fusione realizzata nel 1997 con Air Inter, la compagnia specializzata nelle linee interne.
In primo luogo, si procedette a un’analisi della redditività dei singoli scali e vennero chiusi quelli che a breve e medio periodo non garantivano prospettive interessanti. Alcune delle rotte soppresse, come quelle tra Orly, il secondo aeroporto parigino, e città di provincia come Perpignan, Tolone e Nantes, erano chiaramente importanti per politici e notabili locali, ma ogni resistenza venne superata perché il governo di Parigi non era disposto a perdere la faccia di fronte alla Commissione europea. Altre destinazioni, come Nagoya, Pisa e Ljubljana per il traffico passeggeri o Johannesburg per quello merci, furono allora soppresse, ma quando poi le condizioni di mercato sono cambiate, Air France ha deciso di tornare a servirle.
La seconda decisione strategica fu quella di intensificare la rete dei collegamenti, aumentando sia le frequenze sulle linee principali sia il numero di destinazioni servite a cadenza giornaliera, di sopprimere gli scali intermedi e di lanciare l’hub di "Charles de Grulle". Questa strategia è stata fondamentale per aumentare la percentuale del traffico totale che corrisponde a passeggeri in connessione. Oltretutto, la qualità dell’hub, più moderno e compatto rispetto a concorrenti come Londra Heathrow, lo sviluppo di un’allenza con Delta Airlines e l’alto numero delle connessioni e pertanto delle alternative, hanno fatto sì che per Air France la carta tariffaria non fosse l’unica da utilizzare per competere con i rivali.
Il terzo elemento strategico fu la messa in atto di un sistema di tariffe del tipo yield management, capace cioè di modulare le proposte tariffarie a seconda delle condizioni di mercato. Non a caso, già nel 1997, uno dei più prestigiosi riconoscimenti americani dell’industria del trasporto aereo, l’Annual Aerospace Award, venne assegnato all’allora capo di Air France, Christian Blanc, per il successo conseguito con il nuovo sistema.
Infine, più di cinquecento misure puntuali di riduzione dei costi e di miglioramento della produttività vennero introdotte nei primi quattro anni della ristrutturazione, consentendo più di 3 miliardi di franchi di economie. Nell’ottobre 1998, un accordo globale pluriennale venne concluso con il Syndicat national des pilotes de ligne, in base al quale il 12 per cento del capitale della società venne ceduto a chi, tra il personale navigante tecnico, fosse disposto a ridurre il proprio salario. L’accordo, che fece seguito a un conflitto sindacale durato dieci giorni proprio a ridosso dell’inizio della coppa del mondo di calcio, prevedeva anche una doppia scala salariale per i nuovi assunti, ai quali in cambio Air France assicurava la formazione continua."



christian blanc per mettere alla prova i manager di air france, per selezionare i migliori da portarsi appresso, li spostò all'impazzata: il direttore commerciale lo mise a fare il direttore acquisti, il direttore acquisti lo mise a fare il direttore vendite, il direttore vendite lo mise a fare il direttore del personale... e via di questo passo. chi resistette a questa cruenta cura restò in squadra chi crollò venne messo alla porta. non solo. col pugno di ferro licenziò anche il personale (piloti compresi), che dopo trattative, non fu daccordo con il nuovo contratto, non menò il can per l'aia; l'uomo non si fece scrupoli. la sua cura, nel 1997, fu giudicata troppo cruenta dal ministro dei trasporti di allora che in quello stesso anno lo "dimissionò" ma la via della modernizzazione di air france era ormai stata imboccata!

alcune riflessioni...

era il 1993 - 1997 (e non il 2007)
la cura causò 10 giorni filati di sciopero
ci furono licenziamenti (e non solo esodi aniticipati)

qualcuno crede, oggi, di salvare alitalia senza passare da questi step?
 
Lo scambio stipendio-azioni ad Alitalia è stato già fatto e i dipendenti l' hanno preso nel....
Poi hanno pescato uno dalle ferrovie e l' hanno mandato agli aerei, ma non ha funzionato che per le sue tasche.
Adesso prendono un mini-hub e lo mandano al prato...
 
Citazione:Messaggio inserito da Manuel Fantoni

Puoi licenziare anche meta' personale in AZ e non risolvi un bel niente.

ti cambio la domanda: mettendo dentro soldi, cambiando il network (con la concorrenza di oggi) e comprando aerei (al costo di noleggio o di acquisto di oggi) credi di risolvere i problemi di alitalia?avrai una prova pratica, che non risolverai un bel niente, con volare: faranno camminare gli aerei a costi ora-volo di alitalia vendendo sedili a prezzi di mercato (low fare)...!

poi. christian blanc ha solo licenziato oppure ha "implementato" un processo un pò più articolato nel quale i licenziamenti, non fatti per il gusto di farli, sono stati frutto di un dimagrimento necessario per uscire dall'obesità?

continuo a scrivere queste "cosette" perchè credo che il vero salvataggio di alitalia possa passare solo da tutta una serie di step nei quali vi sarà, purtroppo, compreso anche la parte dolorosa dei licenziamenti e ritengo un errore continuare a dire che per salvare alitalia si debba toccare tutto furochè produttività e quantità del personale, piloti compresi (pur quanto occorra essere cauti con questa categoria visti i costi di un loro eventuale re-inserimento in azienda in caso di ripresa di voli). francamente non mi frega nulla di essere apprezzato dal popolo alitalia, piloti compresi, perchè uso slogan del tipo "si tocchi tutto fuorchè personale e produttività" perchè quello che m'importa, invece, è avere un vettore aereo che sia in grado di fare concorrenza a testa alta a molti altri vettori lasciando i clienti a bocca aperta per il tipo di servizio offerto!


torno a ribadirlo: ho postato tutto ciò per dimostrare che anche af si è salvata RIVEDENDO TUTTO, cambiando pelle, cambiando mentalità e nel far ciò si è toccato anche produttività e licenziamenti... non solo si è passati anche da 10 giorni filati di sciopero.

non trovi sia un ragionamento un pò più articolato del "puoi licenziare anche metà del personale e non risolvi nulla"?
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

"Nei primi anni Novanta, Air France perse oltre 14 miliardi di franchi, una somma tutt’altro che modesta (più di 2 miliardi di euro, da rivalorizzare ovviamente per l’inflazione accumulata nel frattempo). Lo stato francese, pur di fronte ai dubbi di Bruxelles, decise allora di ricapitalizzare per un importo di 20 miliardi di franchi. Le azioni strutturali messe in atto dal management negli anni successivi furono molteplici, al di là della fusione realizzata nel 1997 con Air Inter, la compagnia specializzata nelle linee interne.
In primo luogo, si procedette a un’analisi della redditività dei singoli scali e vennero chiusi quelli che a breve e medio periodo non garantivano prospettive interessanti. Alcune delle rotte soppresse, come quelle tra Orly, il secondo aeroporto parigino, e città di provincia come Perpignan, Tolone e Nantes, erano chiaramente importanti per politici e notabili locali, ma ogni resistenza venne superata perché il governo di Parigi non era disposto a perdere la faccia di fronte alla Commissione europea. Altre destinazioni, come Nagoya, Pisa e Ljubljana per il traffico passeggeri o Johannesburg per quello merci, furono allora soppresse, ma quando poi le condizioni di mercato sono cambiate, Air France ha deciso di tornare a servirle.
La seconda decisione strategica fu quella di intensificare la rete dei collegamenti, aumentando sia le frequenze sulle linee principali sia il numero di destinazioni servite a cadenza giornaliera, di sopprimere gli scali intermedi e di lanciare l’hub di "Charles de Grulle". Questa strategia è stata fondamentale per aumentare la percentuale del traffico totale che corrisponde a passeggeri in connessione. Oltretutto, la qualità dell’hub, più moderno e compatto rispetto a concorrenti come Londra Heathrow, lo sviluppo di un’allenza con Delta Airlines e l’alto numero delle connessioni e pertanto delle alternative, hanno fatto sì che per Air France la carta tariffaria non fosse l’unica da utilizzare per competere con i rivali.
Il terzo elemento strategico fu la messa in atto di un sistema di tariffe del tipo yield management, capace cioè di modulare le proposte tariffarie a seconda delle condizioni di mercato. Non a caso, già nel 1997, uno dei più prestigiosi riconoscimenti americani dell’industria del trasporto aereo, l’Annual Aerospace Award, venne assegnato all’allora capo di Air France, Christian Blanc, per il successo conseguito con il nuovo sistema.
Infine, più di cinquecento misure puntuali di riduzione dei costi e di miglioramento della produttività vennero introdotte nei primi quattro anni della ristrutturazione, consentendo più di 3 miliardi di franchi di economie. Nell’ottobre 1998, un accordo globale pluriennale venne concluso con il Syndicat national des pilotes de ligne, in base al quale il 12 per cento del capitale della società venne ceduto a chi, tra il personale navigante tecnico, fosse disposto a ridurre il proprio salario. L’accordo, che fece seguito a un conflitto sindacale durato dieci giorni proprio a ridosso dell’inizio della coppa del mondo di calcio, prevedeva anche una doppia scala salariale per i nuovi assunti, ai quali in cambio Air France assicurava la formazione continua."



christian blanc per mettere alla prova i manager di air france, per selezionare i migliori da portarsi appresso, li spostò all'impazzata: il direttore commerciale lo mise a fare il direttore acquisti, il direttore acquisti lo mise a fare il direttore vendite, il direttore vendite lo mise a fare il direttore del personale... e via di questo passo. chi resistette a questa cruenta cura restò in squadra chi crollò venne messo alla porta. non solo. col pugno di ferro licenziò anche il personale (piloti compresi), che dopo trattative, non fu daccordo con il nuovo contratto, non menò il can per l'aia; l'uomo non si fece scrupoli. la sua cura, nel 1997, fu giudicata troppo cruenta dal ministro dei trasporti di allora che in quello stesso anno lo "dimissionò" ma la via della modernizzazione di air france era ormai stata imboccata!

alcune riflessioni...

era il 1993 - 1997 (e non il 2007)
la cura causò 10 giorni filati di sciopero
ci furono licenziamenti (e non solo esodi aniticipati)

qualcuno crede, oggi, di salvare alitalia senza passare da questi step?

Quoto tutto con convinzione. AZ si salva avendo coraggio. Ed in italia ad avere coraggio sono quasi sempre solo i privati.
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde
ritengo un errore continuare a dire che per salvare alitalia si debba toccare tutto furochè produttività e quantità del personale, piloti compresi

giusto due curiosità:
1-c'è qualche pilota che ti ha lasciato a terra o non ti ha fatto entrare in cockpit??[:308][:308]
no perchè noto molto più odio da parte tua nei confronti di quei cattivoni dei piloti,piuttosto che non contro gli aa/vv o i meccanici ecc
ti ricordo che gli aa/vv negli ultimi anni hanno scioperato molto più dei piloti

2-visto che secondo te saremmo degli esuberi,che faccio quando mi chiamano di riposo??
 
Il problema è che in AZ i lavoratori (come in tutte le altre compagnie di stato) si sono sempre sentiti intoccabili e protetti persino più della stessa azienda !
 
Secondo me devi guardare il problema da una prospettiva piu' ampia:
il problema e' uno : scelte politiche
In francia e germania come tu Ben sai sono state fatte delle scelte che precise che hanno privilegiato le ex compagnie di bandiera rispetto alle parrocchiette.
Nel 1999 az aveva il 71% del mercato nazionale oggi non so se arriva al 40%
non parliamo del superbistrattato lungo raggio che ormai e' ridotto a brandelli.
Da noi funziona(?) la politica della parrocchietta quindi ci ritroviamo con una masnada di compagnie private locali che poi private non sono perche' gratta gratta c'e' sempre lo stato di mezzo che riempiono in modo a volte inefficiente(vedi i casini di questa estate) i buchi lasciati , non si sa bene come mai dalla ex compagnia di bandiera che comunque tra hard block e code share ne tiene in piedi iu' di qualcuna , citerei air alps o volare airlines del cui crack non si sa' piu' nulla.
La politica deve ritornare a fare Stato e non il protettore degli amici , cosi' in france e germany si son risolti i problemi.
a meno che non si voglia davvero e seriamente il Mercato del Cielo , allora parliamo seriamente di Leggi di Mercato che oggi non esistono, esiste come al solito una spartizione oligopolistica.
Quelli che tu citi sono esempi importanti e scelte manageriali necessarie ed intelligenti ma non e'SOLO lo yield management o altri cost cutting che ti cambiano le cose.Purtroppo
 
La conseguenza di quella ricapitalizzazione, senza paletti dalla EU, è stata l'inizio di un consolidamento (non trasparente in assoluto) da vettore pippa a vettore dominante.
AF ha utilizzato il malloppo per assorbire la concorrenza, investimenti flotta e soprattuto a copertura dump-pricing. Tant'è che in prima linea tra i reclamanti di concorrenza sleale (con tanto di denunce) c'era .....si si....KLM [8D].

Con la ricapitalizzazione attuata da Cempella un paio d'anni dopo, l'EU non è incappata nello stesso errore (o i francesi hanno saputo far moooolto meglio, dipende da che angolo si vuol vedere [:301]) e ha messo paletti dappertutto.

Bollettino UE 10-1996
Politica dei trasporti (12/16)
Decisione di avviare la procedura nel quadro dell'articolo 93, paragrafo 2, del trattato CE
1.3.106. Decisione della Commissione riguardante una iniezione di capitale a favore della compagnia Alitalia.


Adozione da parte della Commissione in data 9 ottobre. Informata dalle autorità italiane del progetto dell'Istituto per la ricostruzione industriale, holding pubblica italiana e azionista di maggioranza della compagnia Alitalia, di fornire alla suddetta compagnia almeno 1 500 miliardi di lire per finanziare, in parte, il suo piano di ristrutturazione, la Commissione ha ritenuto che tale investimento possa costituire un aiuto di Stato. La Commissione ha quindi deciso di avviare una procedura nel quadro dell'articolo 93, paragrafo 2, del trattato al fine di verificare la compatibilità di tale aiuto con le relative disposizioni del trattato.

-----------------------------------------------------------------------

Bollettino UE 6-1998
Politica dei trasporti (14/14)
Aiuti di Stato
Decisione di non sollevare obiezioni

1.3.115. Decisione della Commissione concernente una ricapitalizzazione della compagnia aerea italiana Alitalia.

Riferimento: decisione della Commissione concernente une ricapitalizzazione della compagnia Alitalia - Boll. 7/8-1997, punto 1.3.160bis

Adozione da parte della Commissione in data 3 giugno. Questa decisione viene formulata in seguito a una decisione della Commissione del luglio 1997 che aveva autorizzato un aumento di capitale della compagnia Alitalia per un importo pari a 2 750 miliardi di lire versati in tre tranche, sotto riserva del rispetto di talune condizioni intese a garantire in particolare il rispetto del piano di ristrutturazione, la trasparenza delle modalità di attuazione e l'assenza del trasferimento di difficoltà dell'Alitalia verso compagnie concorrenti. Pur insistendo sulla necessità di recuperare il ritardo in materia di riduzione dei costi, in particolare per il personale navigante, la Commissione rileva che il piano di ristrutturazione è stato realizzato in modo soddisfacente e che l'Italia si è impegnata, da un lato, ad assicurare che l'aiuto di Stato non possa essere utilizzato per il finanziamento di prezzi promozionali e, dall'altro, a permettere ai concorrenti della compagnia di beneficiare dei diritti di traffico. Essa autorizza quindi il versamento della seconda tranche dell'aumento di capitale, per un importo di 500 miliardi di ITL, a favore della compagnia Alitalia.
 
Citazione:Messaggio inserito da airbusfamilydriver

Citazione:Messaggio inserito da concorde
ritengo un errore continuare a dire che per salvare alitalia si debba toccare tutto furochè produttività e quantità del personale, piloti compresi

giusto due curiosità:
1-c'è qualche pilota che ti ha lasciato a terra o non ti ha fatto entrare in cockpit??[:308][:308]
no perchè noto molto più odio da parte tua nei confronti di quei cattivoni dei piloti,piuttosto che non contro gli aa/vv o i meccanici ecc
ti ricordo che gli aa/vv negli ultimi anni hanno scioperato molto più dei piloti

2-visto che secondo te saremmo degli esuberi,che faccio quando mi chiamano di riposo??


stabiliamo una cosa, la stessa cosa che il direttore generale sebastiani fece dire dalla sua segretaria ad un dirigente alitalia (oggi amministratore delegato di un aeroporto) del quale non ne poteva più, era stanco di perdere tempo a ragionare con uno che aveva il cervello vuoto. le fece dire "il dottor sebastiani è morto". ecco la stessa cosa vale anche per te "concorde è morto" quindi non perdere più tempo a rispondere ai miei post o a innondarmi di pvt isterici o di sfottò (l'altro ieri me ne hai mandati ben cinque. alcuni pure con errori di sintassi e uno solo con la lettera a... bò, quest'ultimo sarà stato un messaggio di iattura satanica). io non risponderò più ai tuoi post (ai pvt è già da un pò che non rispondo e tu vai avanti a mandarmeli) perchè mi sono annoiato di perdere tempo con bambino immaturo che sa solo sfottre, ridere, fare le prove di pistolino duro (tipo un pvt di qualche tempo fà dove mi hai scritto "spaccheremo il culo"), insomma ormai non trovo più neppure divertente risponderti e quindi chiudo il gioco!


ps: fammi la cortesia di non innonadare gl'amministratori di pvt (prassi che segui regolarmente) dove reclami che ti offendo, che sono privilegiato o cose del genere perchè tanto questo è l'ultimo mio post di risposta a tuoi messaggi!
 
Citazione:Messaggio inserito da Globox

La conseguenza di quella ricapitalizzazione, senza paletti dalla EU, è stata l'inizio di un consolidamento (non trasparente in assoluto) da vettore pippa a vettore dominante.
AF ha utilizzato il malloppo per assorbire la concorrenza, investimenti flotta e soprattuto a copertura dump-pricing. Tant'è che in prima linea tra i reclamanti di concorrenza sleale (con tanto di denunce) c'era .....si si....KLM [8D].

Con la ricapitalizzazione attuata da Cempella un paio d'anni dopo, l'EU non è incappata nello stesso errore (o i francesi hanno saputo far moooolto meglio, dipende da che angolo si vuol vedere [:301]) e ha messo paletti dappertutto.

Bollettino UE 10-1996
Politica dei trasporti (12/16)
Decisione di avviare la procedura nel quadro dell'articolo 93, paragrafo 2, del trattato CE
1.3.106. Decisione della Commissione riguardante una iniezione di capitale a favore della compagnia Alitalia.


Adozione da parte della Commissione in data 9 ottobre. Informata dalle autorità italiane del progetto dell'Istituto per la ricostruzione industriale, holding pubblica italiana e azionista di maggioranza della compagnia Alitalia, di fornire alla suddetta compagnia almeno 1 500 miliardi di lire per finanziare, in parte, il suo piano di ristrutturazione, la Commissione ha ritenuto che tale investimento possa costituire un aiuto di Stato. La Commissione ha quindi deciso di avviare una procedura nel quadro dell'articolo 93, paragrafo 2, del trattato al fine di verificare la compatibilità di tale aiuto con le relative disposizioni del trattato.

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Bollettino UE 6-1998
Politica dei trasporti (14/14)
Aiuti di Stato
Decisione di non sollevare obiezioni

1.3.115. Decisione della Commissione concernente una ricapitalizzazione della compagnia aerea italiana Alitalia.

Riferimento: decisione della Commissione concernente une ricapitalizzazione della compagnia Alitalia - Boll. 7/8-1997, punto 1.3.160bis

Adozione da parte della Commissione in data 3 giugno. Questa decisione viene formulata in seguito a una decisione della Commissione del luglio 1997 che aveva autorizzato un aumento di capitale della compagnia Alitalia per un importo pari a 2 750 miliardi di lire versati in tre tranche, sotto riserva del rispetto di talune condizioni intese a garantire in particolare il rispetto del piano di ristrutturazione, la trasparenza delle modalità di attuazione e l'assenza del trasferimento di difficoltà dell'Alitalia verso compagnie concorrenti. Pur insistendo sulla necessità di recuperare il ritardo in materia di riduzione dei costi, in particolare per il personale navigante, la Commissione rileva che il piano di ristrutturazione è stato realizzato in modo soddisfacente e che l'Italia si è impegnata, da un lato, ad assicurare che l'aiuto di Stato non possa essere utilizzato per il finanziamento di prezzi promozionali e, dall'altro, a permettere ai concorrenti della compagnia di beneficiare dei diritti di traffico. Essa autorizza quindi il versamento della seconda tranche dell'aumento di capitale, per un importo di 500 miliardi di ITL, a favore della compagnia Alitalia.

ahmè si son mossi qualche anno prima, quando a bruxelles non erano ancora potenti, quando la burocrazia sonnecchiava ancora! air france ha usato i soldi per fare qualcosa, per reagire, quindi giusto o sbagliato i francesi almeno hanno agito! da noi, purtroppo, non solo non ci si è ancora mossi (e oggi i tempi son cambiati sopratutto a bruxelles) ma i soldi son sempre serviti (anche la ricapitalizzazione cempella) per ripianare i debiti e tirar avanti (az è sempre stata cronicamente sottocapitalizzata). se domani iniettassero in az 1,2 billions di euro si ripianerebbe il pregresso e basta, mancherebbero ancora i soldi per investire in qualcosa...


ps: comunque non che vada pazzo per af o per quello che han fatto!
:D
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

Citazione:Messaggio inserito da airbusfamilydriver

Citazione:Messaggio inserito da concorde
ritengo un errore continuare a dire che per salvare alitalia si debba toccare tutto furochè produttività e quantità del personale, piloti compresi

giusto due curiosità:
1-c'è qualche pilota che ti ha lasciato a terra o non ti ha fatto entrare in cockpit??[:308][:308]
no perchè noto molto più odio da parte tua nei confronti di quei cattivoni dei piloti,piuttosto che non contro gli aa/vv o i meccanici ecc
ti ricordo che gli aa/vv negli ultimi anni hanno scioperato molto più dei piloti

2-visto che secondo te saremmo degli esuberi,che faccio quando mi chiamano di riposo??


stabiliamo una cosa, la stessa cosa che il direttore generale sebastiani fece dire dalla sua segretaria ad un dirigente alitalia (oggi amministratore delegato di un aeroporto) del quale non ne poteva più, era stanco di perdere tempo a ragionare con uno che aveva il cervello vuoto. le fece dire "il dottor sebastiani è morto". ecco la stessa cosa vale anche per te "concorde è morto" quindi non perdere più tempo a rispondere ai miei post o a
come mai ti scaldi tanto??

toccato il tasto dolente?(il tuo odio verso i piloti)

rispondere ai tuoi post non è mai una perdita di tempo soprattutto quando i fatti ti smentiscono
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde
ps: fammi la cortesia di non innonadare gl'amministratori di pvt (prassi che segui regolarmente) dove reclami che ti offendo, che sono privilegiato o cose del genere perchè tanto questo è l'ultimo mio post di risposta a tuoi messaggi!
non ti faccio nessuna cortesia le regole ci sono e valgono per tutti,anche per te
anche te non puoi offendere su un forum
anche te
e infatti gli amministratori hanno rimosso il tuo post offensivo,e il mio(su mia richiesta) dell'altra sera

concorde non sei dio,le regole valgono per tutti
anche per te
 
In alcuni punti, secondo me, si rasenta il delirio...



Comunicato stampa PILOTI ITALIANI UNITI

PILOTI A GOVERNO: No alla
regionalizzazione di Alitalia

I Piloti Italiani esprimono con forza il
loro disappunto per l'assenza di iniziative concrete da parte dell'Esecutivo nella gestione della crisi della Compagnia di Bandiera e dell'intero Trasporto Aereo Nazionale.

Da anni ci opponiamo ad una politica del settore autolesionista, che ha penalizzato Alitalia alterando le
regole di mercato e favorendo chi ha approfittato della carenza di norme per prosperare, utilizzando qualunque espediente, come nel caso di alcune compagnie low cost.

Da anni denunciamo i danni irreparabili creati da localismi medioevali e diatribe nord- sud che relegano il paese a fanalino di coda nel panorama del trasporto aereo mondiale. In Italia anche gli operatori disposti ad investire sono obbligati a navigare a vista, tra carenze normative, enti controllori senza poteri sanzionatori ed una classe politica condannata dai veti incrociati ad una totale paralisi decisionale.

Da anni urliamo a gran voce l'impoverimento dei vettori italiani, e di conseguenza dell'intera nazione che mortifica, assieme a tutti gli altri lavoratori, anche i Piloti, figure professionali determinanti per il successo di qualsiasi
impresa di trasporto aereo.

Le conseguenze sono evidenti: un settore allo sbando, in cui il ricco mercato italiano e' diventato terra di
conquista per operatori senza scrupoli e per le grandi compagnie continentali, con danni ingenti per il prestigio dell'Italia e per il diritto alla mobilita' dei cittadini.

La latitanza del Governo sulla vicenda Alitalia ed il teatrale quanto inutile tentativo di azzeramento dei contratti di lavoro decisi dal Presidente Prato, non potranno che rendere piu' spinosa una positiva risoluzione della vertenza, col
rischio di esacerbare gli animi dei Piloti che lavorando gia' al limite non sono disposti ad accettare con rassegnazione ogni altra perdita di professionalita'.

Il percorso di privatizzazione dell'Azienda, gestito finora in modo incomprensibile e poco trasparente da parte del Governo, deve essere finalmente improntato alla chiarezza ed alla reale volonta' di vendita al miglior offerente, il discriminante dovra' essere il Piano Industriale e le capacità finanziarie per attuarlo, altre logiche ci
vedrebbero fermi oppositori.

La trattativa per il futuro di Alitalia deve essere gestita in prima persona dal Governo, nell'interesse del Paese come e' stato fatto dal Governo olandese per KLM.

Ci opporremo a qualsiasi disegno che non sia chiaramente e certamente indirizzato verso un forte rilancio di Alitalia, con un azionista forte e concentrato sul business, con investimenti consistenti su Azienda e flotta, con strategie di marketing aggressive e con una gestione limpida, etica e condivisa.

Saremo pronti al dialogo e disposti a sostenere ogni serio progetto fondato su un sicuro rilancio di un'azienda storica e strategica quale e' Alitalia, inserita in un comparto il cui riassetto in termini normativi e contrattuali non e' piu'
differibile.

Chiunque pensasse di consegnare ai Piloti un pacchetto precostituito che penalizzi le professionalita' andrebbe incontro a fallimento sicuro.

CGIL PILOTI CISL PILOTI UGL PILOTI UNIONE PILOTI

Roma, 28 settembre ‘07
 
ho lavorato, per un altro settore regolamentato come può essere quello aereo, in Francia, per un po' di tempo

hanno una serie di leggi che in sostanza impediscono l'accesso in alcuni settori alle società straniere, se non a condizioni di totale sconvenienza

c'è poco da fare

è solo per questo che hanno una Compagnia di Bandiera (e le lettere maiuscole sono di dovere)
 
Citazione:Messaggio inserito da almetano

ho lavorato, per un altro settore regolamentato come può essere quello aereo, in Francia, per un po' di tempo

hanno una serie di leggi che in sostanza impediscono l'accesso in alcuni settori alle società straniere, se non a condizioni di totale sconvenienza

c'è poco da fare

è solo per questo che hanno una Compagnia di Bandiera (e le lettere maiuscole sono di dovere)

hai ragione però se vogliamo continuare a paragonarci alla francia dobbiamo anche assumere il senso civico, al limite del calvinismo, che i francesi hanno per "la cosa pubblica". l'ENA, a parigi, è una grande scuola frequentata non da paraculo (o da persone che poi tali diventeranno) ma de persone che hanno un senso dello stato molto alto. se vogliamo continuare a paragonarci alla francia, ad air france, dovremmo comportarci come fanno i dipendenti di quel vettore che ha, tanto per fare un esempio concreto, tassi di assenteismo in linea con gli altri vettori europei (2-3%) e non cronici (anche il 10%) come in alitalia! in air france non hanno nel dna il "seccare" i turni di lavoro ove non piaccessero, come succede da altre parti, al limite si lamentano ma lavorano senza inventarsi furbate! questo perchè altrimenti si continua a guardare alla francia, ai suoi "privilegi" (se tali sono e se ci sono) senza guradare, però, come i francesi si comportano! possiamo difendere il nostro mercato, possiamo difendere le nostre aziende (lo dobbiamo fare) ma dobbiamo (dovremmo) anche esigere che le nostre aziende forniscano ai cittadini (ai clienti) un servizio degno di questo nome... perchè quello che dovrebbe contare (e qui ahimè io sono più vicino alla mentalità anglosassone) non è l'azienda in se ma il servizio offerto ai cittadini, ai clienti, che poi questo sia gestito/prodotto dall'azienda A piuttosto che dalla società B poco dovrebbe importare, dovremmo metterci nella situazione di assicurare il meglio al minor costo!

senza dire, poi, che l'attuale presidente della repubblica francese ha vinto le elezione tra l'altro col mandato popolare di alleggerire il forte intervento dello stato perchè ormai arrivato a livelli di costo insopportabile
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde
l'ENA, a parigi, è una grande scuola frequentata non da paraculo (o da persone che poi tali diventeranno) ma de persone che hanno un senso dello stato molto alto.

Sul fatto che sia una grande scuola, non ci piove. Sulla seconda parte del discorso, ho qualche riserva!