Qual è lo stato di salute degli aeroporti siciliani? Facciamo un quadro con l’aiuto del presidente dell’Enac Vito Riggio,
che ha l’alta sorveglianza su tutti gli scali nazionali.
FONTANAROSSA. Cominciamo dal più grande aeroporto del Meridione, quello di Fontanarossa. I lavori per la nuova aerostazione proseguono, non sono stati accelerati, ma nemmeno sospesi. «Tuttavia la mancanza di un assetto
societario stabile pesa perché è la Sac che come stazione appaltante deve assumersi le sue responsabilità. Noi come
Enac facciamo sorveglianza, ma ci vuole una governance stabile che suggerisco debba essere la più garantita dal
punto di vista del consenso. Sono un po’ preoccupato perché una gestione così instabile non depone bene anche ai
fini della concessione quarantennale. Darei un po’ di tempo, ma prima o poi qualcuno in consiglio mi chiederà di revocare
questa concessione. Mi sono compiaciuto per l’assegnazione alla Sac delle aree vincolate, tra cui quella del
campo sportivo di Fontanarossa, il che assicura alla Sac il flusso finanziario concordato per la concessione totale,
ma occorre pensare al più presto alla presidenza Sac, alla fusione con Asac e all’ingresso degli enti locali».
AEROPORTO FALCONE-BORSELLINO. I lavori sono stati ultimati e per la concessione totale non ci sono difficoltà.
C’è stato qualche problema perché la Gesap è anche azionista dell’aeroporto di Trapani, che è in perdita secca, ma è
un ostacolo che si sta superando. La pratica sta per passare alla firma del ministro Lunardi, poi ci dev’essere quella
del ministro Tremonti, e infine approderà alla Corte dei conti per la registrazione.
AEROPORTO DI TRAPANI. «E’ una società,l’Airgest, che in questo momento non ha più capitale, cioè ha perso circa
800 mila euro l’anno, per cui si trova sottocapitalizzata. La legge prevede che una società quando va sotto un terzo del
capitale dovrebbe fallire, salvo che i soci non ricapitalizzino. In più la legge sulle concessioni aeronautiche prevede
una certa quota di capitale necessario per l’affidabilità della concessione anche provvisoria: questa quota per Trapani
è un po’ sopra tre milioni di euro. Quindi l’Enac ha contestato che non esistono più le condizioni perché da ottobre
a oggi non hanno ancora ricapitalizzato. Hanno sessanta giorni di tempo, dopodiché saranno i sindaci della società
(che è della Provincia e di un gruppo di privati, più un 30% dell’aeroporto di Palermo) a dichiarare per obbligo di
legge che non c’è più la società. In questo caso si fa una gara e probabilmente, siccome devo fare una gara anche per
Pantelleria e Lampedusa, si potrebbe fare un’unica gara. L’Enac gestisce direttamente Pantelleria e Lampedusa perché
nessuno li ha voluti essendo aeroporti che vivono solo d’estate, d’inverno i voli si reggono con le tratte sociali. A
questo punto un circuito fatto da un aeroporto a terra e due sulle isole potrebbe diventare importante dal punto di vista
dell’appetibilità».
AEROPORTO DI COMISO. C’è una questione che riguarda una interpretazione di questo tipo: cioè considerato che è
stato fatto con fondi pubblici, ma non con le procedure dei grandi aeroporti come Catania e Palermo, si potrebbe
interpretare che può essere trattato come un aeroporto privato. E quindi non ci sarebbe bisogno di gara e il gestore sarebbe il Comune di Comiso. Però siccome questa tesi è contestata ho chiesto il parere dell’Avvocatura dello Stato. Se
mi dirà che va bene, per l’Enac non ci sono problemi, se invece ci dicono che deve andare a gara, allora saremo costretti
a farla. Fermo restando che senza una sinergia con l’aeroporto di Catania non va da nessuna parte. I lavori comunque
stanno seguendo il programma, mi pare che più di un terzo siano stati realizzati e pagati per cui la scadenza
del 2008 prevedo possa essere rispettata ».
AEROPORTO DI GELA. «E’ un progetto di alcuni anni fa che è stato riattivato. C’è un gruppo di privati che, assistiti da
una banca locale, hanno presentato questo progetto di un aeroporto privato da realizzare a spese di privati. E’ in sostanza
un’aviosuperficie. Farebbero dunque tutto loro, salvo i pareri tecnici di Enac ed Enav che sono in corso». Ricordiamo
che nella Piana di Gela c’era un aeroporto militare.
AEROPORTO DI AGRIGENTO. «A questo punto sarebbe tagliato fuori, perché se fai Gela e hai anche Comiso non capisco
che sviluppo ci potrebbe essere. Poi non s’è capito se l’aeroporto di Agrigento è finanziato parzialmente dalla
Regione, quindi con denaro pubblico, o se invece è un aeroporto con capitale privato come quello di Gela, e in ogni caso
ancora dall’assessorato ai Trasporti della Regione il progetto non è stato mandato ufficialmente all’Enac, né inserito
nell’accordo di programma quadro Stato-Regione. Quindi stiamo ancora aspettando di sapere cosa vogliono fare».
PROGETTO SIRACUSA. «Mi pare che non abbiano presentato nulla, c’è una discussione interna tra le autorità locali:
sconsiglio vivamente di procedere perché Siracusa è a un tiro di schioppo da Catania e sarebbe una spesa inutile
considerando anche l’autostrada in via di realizzazione».
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