Afriqiyah pronta a riprendere i collegamenti con la Libia
LINEE AEREE
28-10-2015
Fino a pochi anni fa era una delle rotte più trafficate tra quelle per il Nord Africa, grazie ai numerosi voli diretti serviti da Alitalia e dalle due compagnie libiche. Adesso, però, per volare dal nostro Paese alla Libia bisogno fare una specie di giro dell’oca, passando da aeroporti come Amman, Tunisi, Algeri, Antalya o Istanbul.
Il motivo sta tutto nel notam (notices to airman, ndr) emesso a marzo 2015 dalla autorità italiane che impedisce il sorvolo e l’atterraggio sul nostro suolo di qualsiasi volo proveniente dalla Libia.
«E’ un vero peccato, perché a causa della situazione in Libia, Afriqiyah Airways ha operato il suo ultimo volo su Roma Fiumicino il 6 luglio 2014», dice Ali El Hamdi, country manager del vettore libico. «La compagnia – aggiunge – ha sempre avuto l'intenzione di riprendere i voli su Roma e le altre destinazioni europee una volta che la situazione in Libia fosse migliorata, e per questo motivo ha affittato 2 aerei da un vettore della UE».
Pronti a volare in Italia da metà novembre
Con lo stop imposto da Farnesine ed Enac, però, lo scenario è cambiato radicalmente e i disagi sono aumentati per tutti: la compagnia, rappresentata in Italia da Spazio gsa, e i passeggeri.
«Solo per fare un esempio – dice Ali El Hamdi – molti passeggeri che sono stati trattati in Italia per le ferite subite durante la primavera araba nonché il personale delle società italiane impegnate con progetti in Libia hanno dovuto volare su rotte più lunghe, via Istanbul o Algeri, a costi più elevati».
Il prossimo obiettivo, però, è riprendere i voli verso l’Europa, a cominciare dalla Germania. Anche perché, dal punto di vista della sicurezza, la compagnia libica avrebbe tutte le carte in regola per volare.
«In aprile 2015 – ricorda il manager – Afriqiyah Airways ha accettato di aderire al BCS (Border Control System, ndr) Italia, come richiesto dal Ministero dell'Interno italiano, per la trasmissione dei dati dei passeggeri imbarcati sui voli in partenza sia dalla Libia che dai paesi a rischio».
Per il futuro, quindi, non resta da aspettare, anche se i progetti del manager di Afriqiyah sono molto chiari. «Vogliamo ricominciare a volare su Dusseldorf appena possibile, anche se la restrizione del sorvolo del territorio italiano aumenterà sicuramente i costi dell'operazione. Per quanto riguarda l’Italia, siamo già adesso pronti a riprender le operazioni da metà novembre». Sempre che il notam venga annullato dal governo italiano.
Giorgio Maggi
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Fino a pochi anni fa era una delle rotte più trafficate tra quelle per il Nord Africa, grazie ai numerosi voli diretti serviti da Alitalia e dalle due compagnie libiche. Adesso, però, per volare dal nostro Paese alla Libia bisogno fare una specie di giro dell’oca, passando da aeroporti come Amman, Tunisi, Algeri, Antalya o Istanbul.
Il motivo sta tutto nel notam (notices to airman, ndr) emesso a marzo 2015 dalla autorità italiane che impedisce il sorvolo e l’atterraggio sul nostro suolo di qualsiasi volo proveniente dalla Libia.
«E’ un vero peccato, perché a causa della situazione in Libia, Afriqiyah Airways ha operato il suo ultimo volo su Roma Fiumicino il 6 luglio 2014», dice Ali El Hamdi, country manager del vettore libico. «La compagnia – aggiunge – ha sempre avuto l'intenzione di riprendere i voli su Roma e le altre destinazioni europee una volta che la situazione in Libia fosse migliorata, e per questo motivo ha affittato 2 aerei da un vettore della UE».
Pronti a volare in Italia da metà novembre
Con lo stop imposto da Farnesine ed Enac, però, lo scenario è cambiato radicalmente e i disagi sono aumentati per tutti: la compagnia, rappresentata in Italia da Spazio gsa, e i passeggeri.
«Solo per fare un esempio – dice Ali El Hamdi – molti passeggeri che sono stati trattati in Italia per le ferite subite durante la primavera araba nonché il personale delle società italiane impegnate con progetti in Libia hanno dovuto volare su rotte più lunghe, via Istanbul o Algeri, a costi più elevati».
Il prossimo obiettivo, però, è riprendere i voli verso l’Europa, a cominciare dalla Germania. Anche perché, dal punto di vista della sicurezza, la compagnia libica avrebbe tutte le carte in regola per volare.
«In aprile 2015 – ricorda il manager – Afriqiyah Airways ha accettato di aderire al BCS (Border Control System, ndr) Italia, come richiesto dal Ministero dell'Interno italiano, per la trasmissione dei dati dei passeggeri imbarcati sui voli in partenza sia dalla Libia che dai paesi a rischio».
Per il futuro, quindi, non resta da aspettare, anche se i progetti del manager di Afriqiyah sono molto chiari. «Vogliamo ricominciare a volare su Dusseldorf appena possibile, anche se la restrizione del sorvolo del territorio italiano aumenterà sicuramente i costi dell'operazione. Per quanto riguarda l’Italia, siamo già adesso pronti a riprender le operazioni da metà novembre». Sempre che il notam venga annullato dal governo italiano.
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