C'era pure un 767 Lauda nella stessa situazione quella notte.Mi ricordo dell’A330 di Eurofly (sigh, che bella livrea, molto elegante IMHO) a Malé quando ci fu lo tsunami a seguito del maremoto in Indonesia: in pochi secondi tutto il tarmac si trovò sommerso da quasi un metro di acqua, coi carrellino dei bagagli che galleggiavano e valigie ammollo. Il 330 si trovò con l’acqua fino alle gondole motori. Per fortuna la mareggiata si ritirò in pochi minuti e, dopo accurate ispezioni di aerei e pista, il comandante decise di partire imbarcando tutti quelli che poteva, appena arrivati e non.
Perché notte? Era mattina, tutte le rotazioni ovest-est atterravano tra le 8 e le 12 LT.C'era pure un 767 Lauda nella stessa situazione quella notte.
Ricordo di aver letto un articolo a riguardo su Volare (sighMi ricordo dell’A330 di Eurofly (sigh, che bella livrea, molto elegante IMHO) a Malé quando ci fu lo tsunami a seguito del maremoto in Indonesia: in pochi secondi tutto il tarmac si trovò sommerso da quasi un metro di acqua, coi carrellino dei bagagli che galleggiavano e valigie ammollo. Il 330 si trovò con l’acqua fino alle gondole motori. Per fortuna la mareggiata si ritirò in pochi minuti e, dopo accurate ispezioni di aerei e pista, il comandante decise di partire imbarcando tutti quelli che poteva, appena arrivati e non.
Si, ma da noi era nottePerché notte? Era mattina, tutte le rotazioni ovest-est atterravano tra le 8 e le 12 LT.
Il Lauda (Italia) non me lo ricordo...
Stavo vagando su youtube e mi è finito sotto gli occhi un video di Sendai investito dal maremoto nel 2011..
I piazzali inquadrati erano deserti, pura fortuna od in Giappone hanno procedure per evacuare gli aerei in caso di allarme tsunami?
Il video
Era 26 dic 2004, non c'erano piu' i 767 Lauda ma 330 Livingston, di cui uno a Male in quel triste giorno.Si, ma da noi era notte![]()
Si po' esseEra 26 dic 2004, non c'erano piu' i 767 Lauda ma 330 Livingston, di cui uno a Male in quel triste giorno.
Grazie, molto interessanteI Giapponesi sono avanti anni luce, visto anche l'altissima frequenza di terremoti compreso quello disastroso del 2011 con relativo tsunami.
Hanno stilato il "Narita International Airport Business Continuity Plan" che prende in considerazione tutti i possibili scenari legati a disastri ai quali può andare incontro l'aeroporto, come fronteggiarli e come risolvere le emergenze.
Molto interessante il pdf.
Narita International Airport Business Continuity Plan (BCP)
The Narita International Airport BCP was formulated to bring airport businesses and organizations together in the event of a large-scale natural disaster to help create an airport that is resilient to disaster. It forms the basic framework for linking NAA and the airport businesses and organizations in the response to earthquake or other large-scale natural disaste
Solo a Fukushima sono rimasti un po' indietro.I Giapponesi sono avanti anni luce, visto anche l'altissima frequenza di terremoti compreso quello disastroso del 2011 con relativo tsunami.