Gli slot disponibili dipendono dalla disponibilità della pista più che dei piazzali, mentre le aerostazioni generalmente limitano (se limitano) soprattutto l’èxtra Schengen
Analisi impeccabile.Se si leggono con attenzione i parametri di BLQ...
Come sai il limite dei 18m/h è politico, quello reale è 24.
Con previsione di aumento a 37.
Credimi, nessun aeroporto di medie dimensioni potrà avere limiti tecnici nel numero di movimenti tali da imporre una riduzione del traffico.
In questo caso il collo di bottiglia è il terminal. Ed è su quello che si deve lavorare.
RMI da un lato il tuo "uno contro tutti" mi sembra quasi qualcosa da ammirare. Dall'altro lato, da moderatore, non vedo alcun progresso nel thread. Sembra un disco rotto. Tu sostieni una cosa, un numero di persone ti dice che parti da presupposti personali e non verificati, e tu continui con il prossimo messaggio.
Non sto dicendo se hai ragione o se ha torto, sto semplicemente dicendo di avere pieta' di un povero moderatore che si sente in dovere di leggere tutti i messaggi.
La situazione al momento mi sembra molto fluida, speriamo.Peraltro abbiamo proprio in RMI la dimostrazione che uno scalo può essere sostenibile se riesce a procurarsi un mercato redditizio.
Lo scalo riminese è passato dall'essere un pozzo senza fondo, quando era gestito in gloria degli elettori siciliani trapiantati in Romagna che avevano 4 voli al giorno per poter andare a trovare mammà e rientrare la sera stessa, ad un aeroporto dedicato in massima parte al servizio dei turisti che vengono in riviera.
Corbucci avrà un carattere ruvido, però fregandosene delle richieste dei politici locali, ha portato i conti in nero e ha reso sostenibile lo scalo.
Tuttavia va notato che RMI ha avuto la fortuna di avere alle spalle realmente una importante zona turistica che gli ha garantito numeri di rilievo. FRL e PMF non hanno questa fortuna. Per cui se il bacino di utenza è piccolo in uscita e piccolo in entrata per limiti oggettivi e non superabili, il destino è segnato. Come peraltro la storia ci sta insegnando ormai da decenni.
E si doveva scomodare ENAV (Ciacci) per queste banali ovvietà?Questo mi arriva direttamente da ENAV per quanto riguarda la mia richiesta di movimenti e passeggeri per fasce orarie,
dove:
1.si conferma come io ho già scritto scritto precedentemente che gli slots e la capienza dell'aeroporto airside/landside rappresentano una barriera all'ingresso
2.Le curve sono ripide la mattina, il primo pomeriggio e la sera
3.sul business model non si possono fare ipotesi in quanto le marginalità non sono dichiarate (ma si puo' estrapolare
il rask, cask, breakeven e margine dai bilanci delle compagnie)
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Buongiorno,
la risposta è abbastanza articolata perché tiene in conto le specificità del singolo aeroporto ossia:
In generale, però, data la natura del trasporto aereo passeggeri, le curve sono ripide la mattina, nel primo pomeriggio e la sera.
- se è aeroporto coordinato o a bande orarie facilitate: in tal caso prevale la “grandfather right” sui nuovi vettori entranti; di talché la situazione nelle ore del giorno sarà poco mutevole nel tempo
- se è ancora disponibile capienza lato airside (numero di aeromobili) o lato landside (banchi di accettazione e smistamento bagagli); anche in questo caso, la situazione oraria sarà poco mutevole nel tempo se ci sarà poca capacità disponibile nei momenti economicamente interessanti per un vettore;
- la connotazione strategica di un aeroporto (main hub, spoke o regional airport) che definisce i costi del servizio e se ci sarà prevalente attività cargo, business, traditional (e di che tipo).
Per l’aspetto economico, infine, occorre considerare principalmente la natura del vettore (e i costi operativi in cui incorre), il coefficiente di riempimento medio del volo su quella tratta e l’orario di utilizzo delle infrastrutture aeroportuali (il costo aumenta nelle peak hours). Anche in questo caso la soddisfazione economica di un vettore A con destinazione 1 può essere diversa da quella del vettore B con medesima destinazione se opera con business model diverso ma a orario uguale o, per converso, uguale con orario diverso.
Saluti
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E si doveva scomodare ENAV (Ciacci) per queste banali ovvietà?
“Curve ripide” a colazione , pranzo e cena?!?!
“RASK e CASK che variano a seconda del business model” (ma va?)
“Se è pieno non entri”?!?
Boh…
Lo scopo di questo thread, di preciso, qual è?
Questo thread "Aeroporti e infrastrutture pubbliche, private, o a capitale misto"...
sta cercando di capire quale sia la miglior organizzazione — pubblica, privata o a capitale misto — per gestire il settore aeroportuale di uno Stato, in modo da avere infrastrutture aeroportuali moderne, efficienti e all’avanguardia.
Ovviamente vi ringrazio per la partecipazione.
I punti attualmente affrontati sono stati i seguenti:
1.Vantaggi modello AENA
2.L'ipotesi di cui al punto 1 non è applicabile in Italia (applicabile solo su base volontaria)
3.Proposta di un modello (che tenga in considerazione il pil globale, l'opposizione dell'hub "regionale", il gap di investimenti pubblici e privati
4.Cosa sono i consorzi ed i gie francesi (riportati in punto 3)
5.Gli Slot, i fortini aeroportuali, le barriere dirette ed indirette e la concorrenza
A me sembra la fiera della supercazzola. Il modello perfetto "per uno Stato" non esiste. O meglio, la definizione di 'perfetto' varia a seconda del soggetto in questione: il gestore aeroportuale, lo Stato in se', i clienti, le compagnie aeree, gli handler, la collettivita'.
RMI, io immagino che tu sia un bravo ragazzo e abbia buone intenzioni, ma ultimamente mi sembra che tu stia cercando di quadrare un cerchio che non puo' essere 'quadrato' - anzi, un cerchio che non esiste. Vedi per esempio l'Excel con valori tipo "velocita' dei nastri". Non so perche' tu lo stia facendo, ma se e' per un qualche progetto di ricerca universitario o, Dio non voglia, una tesi di laurea, cambia soggetto perche' finisci a non laurearti piu'... te lo dico da "amico" virtuale.