Aeroporti e infrastrutture pubbliche, private, o a capitale misto


Vedo che le sottigliezze sono inutili. La discussione sugli aeroporti e infrastrutture pubbliche, private, o a capitale misto e' interessante, merita un thread a parte. Aprirlo e' semplice e non costa niente, anche se io non ho tempo di spostare tutti i messaggi.
 
Hai ragione, gli analisti sono analfabeti e non sanno valutare il debito pubblico allargato
Non sono analfabeti perchè la contabilità impone la classificazione seguendo la normativa europea SEC 2010 + regole Eurostat per classificazione istituzionale ed è cosi come ho detto.
 
Piccola precisazione, poi taccio per sempre :)

Sulle autostrade mi sono spiegato male io.
In linea di principio le autostrade non si cannibalizzano a vicenda, come invece a volte fanno gli aeroporti quando pescano nello stesso bacino di utenza.

Tornando a FS, sia TI che RFI hanno entrambe chiuso l'ultimo bilancio in segno positivo, ma non continuo perché ci sarebbe un mondo da dire, ma finiremo OT.

Il mio punto è questo: se Forlì non si tiene in piedi da solo perché dovremmo amputare una parte di BLQ per salvarlo quando Bologna fa utili e può crescere?
Non avrebbe più senso investire direttamente su BLQ?

Una società in stile ANEA sarebbe solo una Alitalia 2.0 degli aeroporti.
E chi ha impedito a Bologna di realizzare un aeroporto razionale in cui i finger arrivino dentro l'aereo, in cui con gli spazi attuali ci siano posti a sedere per i passeggeri che aspettano e non un guazzabuglio di mortadelle e duty free, in cui non devi aspettare eternità ai controlli sicurezza, in cui spazi esistenti (non quello futuri) non siano organizzati sotto l'effetto di sostanze psichedeliche con praterie inutilizzate prima dei controlli sicurezza e pochi metri quadrati dopo controlli sicurezza??? A me sta cosa che a Bologna si sottovaluti quanto sia impresentabile l'aeroporto mi manda ai matti. E non è un problema di risorse date altrove, ma di scelte pratiche folli sotto gli occhi di tutti
 
Il modello dal mio punto di vista è questo:

Aena (Stato spagnolo, tramite la Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (SEPI), detiene la quota di maggioranza, circa il 51% del capitale sociale, garantendo il controllo pubblico sull’azienda. Investitori privati e istituzionali: possiedono il restante circa 49% delle azioni, poiché AENA è quotata in Borsa (Madrid Stock Exchange). Questi soci includono fondi di investimento, banche, investitori retail e altri operatori di mercato.

1748438505271.png



L'obiettivo non è l'ottimizzazione del singolo aeroporto ma l'ottimizzazione del pil di una nazione.
 
Lo Stato fa una legge attraverso la quale nazionalizza gli aeroporti, costituisce una holding per il controllo degli aeroporti, ricolloca sul mercato (Borsa) la nuova società.
Il 51% rimane di proprieta di CDP (Cassa depositi e prestiti - nel caso cdp equity sul modello autostrade per l'italia) quindi essendo investimento finanziario non rientrante nel debito pubblico (vedi sopra aspi).

L'investimento di questa operazione è tra i 9 ed i 12 miliardi (prendendo le capitalizzazioni degli aeroporti quotati) a seconda che venga calcolato il premio di controllo o meno.
 
FS si occupa delle INFRASTRUTTURE ferroviarie e viarie (c'è anche anas nel gruppo)
ENEL si occupa di INFRASTRUTTURE per la produzione e distribuzione di energia elettrica (principalmente) proprietaria della rete a bassa e media tensione
TERNA è proprietaria delle INFRASTRUTTURE elettriche ad alta tensione e altissima tensione
SNAM è proprietaria delle INFRASTRUTTURE di distribuzione del gas ad alta pressione
ITALGAS è proprietaria delle INFRASTRUTTURE di distribuzione della rete del gas a livello locale

altre aziende del tipo eni leonardo fincantieri stm ed altre non sono esattamente centrate sull'argomento che intendo mettere in evidenza

L'anomalia è piuttosto che ci sia ENAV quotata (ma è gestore) e che manchi una società che si occupa dell'INFRASTRUTTURA aeroportuale sul modello aena.

il tema è infrastrutture e concessioni.

Le infrastrutture di questo tipo sono cash cow, ovvero business che possono dare nel lungo periodo incassi costanti e crescenti, perchè
quindi lo stato dovrebbe darlo a un gestore, che mi richiederà anche dei soldi a fondo perduto per dire che è bravo e fa i dividendi (magari incrementando il costo dei servizi).

Oltretutto la gestione non coordinata delle iniziative nei vari aeroporti mi metterà nella condizione di gestire un portafoglio progetti infrastrutture di servizio (strade ferrovie metropolitane ecc.ecc.) che sarà legato non ad una corretta pianificazione ma a rapporti di forza e di potere?
 
  • Like
Reactions: salva86 and robygun
E chi ha impedito a Bologna di realizzare un aeroporto razionale in cui i finger arrivino dentro l'aereo, in cui con gli spazi attuali ci siano posti a sedere per i passeggeri che aspettano e non un guazzabuglio di mortadelle e duty free, in cui non devi aspettare eternità ai controlli sicurezza, in cui spazi esistenti (non quello futuri) non siano organizzati sotto l'effetto di sostanze psichedeliche con praterie inutilizzate prima dei controlli sicurezza e pochi metri quadrati dopo controlli sicurezza??? A me sta cosa che a Bologna si sottovaluti quanto sia impresentabile l'aeroporto mi manda ai matti. E non è un problema di risorse date altrove, ma di scelte pratiche folli sotto gli occhi di tutti
Magari non si sottovaluta ma si fa' apposta...
I finger c'erano a blq solo su fs2004 :-)
 
Ho esaminato in maniera approfondita questo modello ed è emerso che non si puo' fare
per una serie di implicazioni che ne invalidano l'applicazione (a parte il giusto valore
dell'indennizzo, la disdetta anticipata delle concessioni con ricorsi a raffica e richieste
stellari, implicazioni a livello europeo sulle normative e perdita di fiducia degli investitori
internazionali, tempistiche che tra ricorsi ed autorizzazioni mandano l'iter alle calende
greche bloccando e/o ingessando gli investimenti di settore e non solo, tra le maggiori
implicazioni).

Scrivero' domani, visto l'orario, altre ipotesi.
 
Per ragioni sopra descritte la nazionalizzazione e successiva collocazione del 49% in borsa non è assolutamente possibile.

Puo' esserci solo su base volontaria; ovviamente gli scali piu' grandi dovrebbero essere contrari a tale ipotesi.

Da diverse simulazioni, il grande aeroporto (o piu' grande rispetto ai limitrofi) è destinato a crescere sempre di piu'
perchè il settore aeroportuale è fatto così.

Il limite alla crescita degli aeroporti piu' grandi è determinato attualmente solo ed esclusivamente da vincoli ambientali
(in Italia sono piu' restrittivi ma probabilmente gli aeroporti non sono saturi anche se mi convincono poco le percentuali medie
e non quelle puntuali).

Nella tabella sotto vi sono alcuni esempi (aeroporti grandi)

1748510954071.png
 
Il piano nazionale degli aeroporti identifica delle reti ma mi sembra fumoso e senza reali agganci pratici.
 
Sono quindi partito dai seguenti presupposti:

1.L'aeroporto deve essere un'infrastruttura che deve portare PIL alla nazione, in sostanza
lo spostamento di un volo sul piu' piccolo aeroporto ha senso se almeno il numero dei
passeggeri nell'esempio ha un LF di almeno il 75% (si potrebbe identificare altro criterio -
crescita documentata).

2.Nella simulazione dò per scontato l'opposizione dell'hub rispetto a aeroporti vicini piu' piccoli

3.Suddivido il gap di investimenti pubblici e privati necessari per lo scopo

4.si introducono meccanismi operativi pubblici (consorzi, gie), fondo separato di incentivazione degli aeroporti minori ma solo a performance

1748511015554.png
 
Manca l'incipit fondamentale:
"Siccome anche i piccoli aeroporti devono avere voli di linea, allora bisogna..." e qui parte l'elenco dei problemi, di norma inventati o quantomeno sopravvalutati e comunque sempre insuperabili, che avrebbero gli aeroporti più grandi.
Quelli dove spontaneamente, vogliono viaggiare pax e compagnie.
Ma non è affatto scritto nella Costituzione che ai piccoli aeroporti debba essere garantito traffico di linea, per cui senza l'incipit di cui sopra, crollano tutti i ragionamenti sottostanti.
Perchè non va dimenticato che i piccoli scali sono a disposizione di qualunque compagnia che desideri utilizzarli e di norma applicano condizioni economiche sensibilmente migliori rispetto a quelle degli aeroporti più grandi.
Ma come ho già scritto, per alcuni il mercato è un problema quando non va nella direzione gradita.
Se 20 anni fa qualcuno mi avesse detto che oggi saremmo tornati ad un simile livello di dirigismo, gli avrei riso in faccia. E invece...
 
Manca l'incipit fondamentale:
"Siccome anche i piccoli aeroporti devono avere voli di linea, allora bisogna..." e qui parte l'elenco dei problemi, di norma inventati o quantomeno sopravvalutati e comunque sempre insuperabili, che avrebbero gli aeroporti più grandi.
Quelli dove spontaneamente, vogliono viaggiare pax e compagnie.
Ma non è affatto scritto nella Costituzione che ai piccoli aeroporti debba essere garantito traffico di linea, per cui senza l'incipit di cui sopra, crollano tutti i ragionamenti sottostanti.
Perchè non va dimenticato che i piccoli scali sono a disposizione di qualunque compagnia che desideri utilizzarli e di norma applicano condizioni economiche sensibilmente migliori rispetto a quelle degli aeroporti più grandi.
Ma come ho già scritto, per alcuni il mercato è un problema quando non va nella direzione gradita.
Se 20 anni fa qualcuno mi avesse detto che oggi saremmo tornati ad un simile livello di dirigismo, gli avrei riso in faccia. E invece...
Sottoscrivo anche le virgole.
 
  • Like
Reactions: belumosi
Manca l'incipit fondamentale:
"Siccome anche i piccoli aeroporti devono avere voli di linea, allora bisogna..." e qui parte l'elenco dei problemi, di norma inventati o quantomeno sopravvalutati e comunque sempre insuperabili, che avrebbero gli aeroporti più grandi.
Quelli dove spontaneamente, vogliono viaggiare pax e compagnie.
Ma non è affatto scritto nella Costituzione che ai piccoli aeroporti debba essere garantito traffico di linea, per cui senza l'incipit di cui sopra, crollano tutti i ragionamenti sottostanti.
Perchè non va dimenticato che i piccoli scali sono a disposizione di qualunque compagnia che desideri utilizzarli e di norma applicano condizioni economiche sensibilmente migliori rispetto a quelle degli aeroporti più grandi.
Ma come ho già scritto, per alcuni il mercato è un problema quando non va nella direzione gradita.
Se 20 anni fa qualcuno mi avesse detto che oggi saremmo tornati ad un simile livello di dirigismo, gli avrei riso in faccia. E invece...

secondo me è indifferente, è contenuto nel postulato (se io ho un pil almeno uguale a ..); in che senso? (edit: punto 1)
 
Ultima modifica:
secondo me è indifferente, è contenuto nel postulato (se io ho un pil almeno uguale a ..); in che senso? (edit: punto 1)
Un aeroporto in sé non porta PIL, lo fa soltanto se genera traffico aggiuntivo al “sistema Italia”. In ca,bio, se è in perdita, distrugge PIL
 
  • Like
Reactions: belumosi
Un aeroporto in sé non porta PIL, lo fa soltanto se genera traffico aggiuntivo al “sistema Italia”. In ca,bio, se è in perdita, distrugge PIL

chiaro, e io cosa scrivo nel primo punto? pil ha un solo significato no?
 
secondo me è indifferente, è contenuto nel postulato (se io ho un pil almeno uguale a ..); in che senso? (edit: punto 1)
Ma fosse anche a parità di PIL, per quale ragione ti senti in diritto di creare un disservizio ai pax che preferirebbero utilizzare un altro scalo (al netto di reali limiti invalicabili di quest'ultimo)?
 
Ma fosse anche a parità di PIL, per quale ragione ti senti in diritto di creare un disservizio ai pax che preferirebbero utilizzare un altro scalo (al netto di reali limiti invalicabili di quest'ultimo)?

Ma non è detto che si crei un disservizio. Potrebbe essere anche l'inverso. non si parla della generalità dei voli ma di cose ben specifiche e descritte sopra (poi se c'è scritto bologna linate leggiamo glasgow o baghdad, è un esempio).
 
Mi fa sorridere la colonna "Se l'hub e' contrario..": nel worst case scenario, si impone, si usa la forza e l'hub non puo' opporsi.
Opporsi a che? al mantenimento di aeroporti inutili e moribondi come Comiso, Albenga e Biella? e Rimini come lo giudichiamo? vabbe', il caldo e' afoso anche quest'anno.