La missione segreta per salvare l’Airbus bloccato da 7 mesi in Ucraina
di Leonard Berberi
La low cost Wizz Air è riuscita a recuperare uno dei quattro velivoli bloccati nel Paese dal giorno dell’invasione russa. Il lavoro con le agenzie europee e i transponder spenti
L’Airbus A320 Ha-Lws recuperato dopo il fermo di sette mesi in Ucraina
Quando martedì 13 settembre, alle 17.55 e 42 locali (le 16.55 in Italia), l’Airbus A320 color viola di Wizz Air raggiunge i tremila metri di quota e, soprattutto, il confine con la Polonia, nel quartier generale della low cost europea tirano un sospiro di sollievo. Quasi sette mesi dopo — e con un’operazione speciale durata settimane che ha richiesto l’intervento pure dei servizi segreti locali e i via libera delle agenzie europee per l’aviazioni — il vettore riesce a riprendersi uno dei quattro velivoli bloccati dal 23 febbraio scorso in Ucraina dopo l’invasione dell’esercito russo.
La rotta tracciata dell’A320 di Wizz Air da Leopoli a Katowice, Polonia (da Flightradar24)
I preparativi
È il primo aereo civile — anche se senza passeggeri — che decolla da un aeroporto ucraino da quando è scoppiata la guerra. I cieli del Paese restano interdetti anche al sorvolo per evitare il rischio di abbattimento. Dalla compagnia non vogliono fornire più di tante informazioni su come sia avvenuta l’operazione di «recupero». Ma fonti aziendali spiegano al Corriere che il blitz ha richiesto l’assistenza di Eurocontrol, del ministero delle Infrastrutture dell’Ucraina, la notifica all’esercito locale del viaggio di un aereo «non nemico», l’ok delle società di assicurazione e l’intervento di Tokyo dal momento che l’A320, usato da Wizz Air, è di proprietà di Century Tokyo Leasing Corporation, azienda che noleggia jet.
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Lo scoppio della guerra
La sera del 23 febbraio 2022 l’Airbus A320 Ha-Lws, battente bandiera ungherese, si trova all’aeroporto di Leopoli. Quel giorno gli ultimi voli sono stati Poznan-Leopoli, Leopoli-Memmingen, Memmingen-Leopoli. L’ultimo atterraggio avviene all’1.11 di notte (ora locale). Quando poche ore dopo l’esercito russo inizia l’invasione dell’Ucraina e lancia i primi missili le autorità dell’aviazione civile di tutto il mondo
trasmettono i «Notam» vietando i voli e i sorvoli nello spazio aereo del Paese. Da quel momento l’A320 resta bloccato allo scalo di Leopoli, altri tre A320 — sempre di Wizz Air — non possono più lasciare l’aeroporto di Kiev.
Le verifiche tecniche
Il personale delle compagnie aeree scappa dal Paese. «In Ucraina avevamo 200 dipendenti e tre quarti di questi sono stati re-impiegati altrove»,
ha raccontato a maggio al Corriere l’ad di Wizz Air József Váradi. «Gli aerei bloccati da quello che ci risulta sono intatti anche se non possiamo ancora riprenderli». A giugno, con una «normalizzazione» del conflitto, nel quartier generale della low cost parte l’operazione di recupero. Alcuni tecnici vengono inviati in segreto all’aeroporto di Leopoli, il più al riparo dalle bombe russe, per controllare lo stato dell’A320: vengono accesi i motori, viene controllata l’assenza di danni strutturali alla fusoliera, si cerca di capire se il cherosene ancora presente si può utilizzare o c’è bisogno di fare rifornimento.
Le autorizzazioni
In parallelo viene avviato un «negoziato» con le autorità ucraine, con Eurocontrol (che vigila sui cieli europei), con Easa (l’agenzia europea per la sicurezza aerea). Non è al momento chiaro chi abbia dato l’ok finale assumendosi anche la responsabilità in caso di fallimento. Si sa solo che a un certo punto, alle 17.43 locali (le 16.43 in Italia) del 13 settembre, l’A320 decolla dallo scalo di Leopoli. I piloti però badano bene a lasciare il transponder spento: non si vuole dare ai russi la possibilità di tracciare il velivolo ed eventualmente colpirlo con un missile. I vertici dell’esercito ucraino, al contrario, sanno del volo speciale.
Gli aerei sopra l’Europa evitano di sorvolare l’Ucraina (da Flightradar24)
Il primo segnale
Una dozzina di minuti dopo, alle 17.55, l’A320 compare improvvisamente sui radar delle torri di controllo, anche sulle mappe di Eurocontrol a Bruxelles: si trova a 10 mila piedi d’altezza (tremila metri), procede a 246 nodi (455 chilometri orari) e si trova a tre chilometri dal confine con la Polonia. Un minuto dopo il velivolo è ufficialmente al sicuro, in territorio polacco: vola fino a Katowice, dove atterra alle 18.37 e 6 secondi viaggiando sempre alla stessa quota e velocità.
La conferma
«Dopo una valutazione approfondita sul tasso di rischio dell’operazione e una lunga preparazione confermiamo che uno degli aerei della flotta è decollato dallo scalo di Leopoli ed è atterrato con successo a Katowice, in Polonia, il 13 settembre 2022», spiega in una nota Wizz Air. La low cost, al momento, non è in grado di dire quali siano le condizioni dei tre velivoli bloccati a Kiev e nemmeno quando e se potranno essere portati fuori dal Paese. Si sta però lavorando al recupero, lo stesso giorno. Una missione molto più complicata, spiegano fonti aziendali al Corriere, perché i velivoli sono molto più lontani dallo spazio aereo sicuro e perché Kiev si trova troppo vicino alla Bielorussia (dove non è consentito il sorvolo) ed è più esposta alla Russia.
La low cost Wizz Air è riuscita a recuperare uno dei quattro velivoli bloccati nel Paese dal giorno dell’invasione russa. Il lavoro con le agenzie europee e i transponder spenti
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