AEREI: PER CHOC PETROLIO RALLENTANO E VOLANO PIU' ALTO
ROMA - Nei primi tre mesi del 2008 il carburante per far volare gli aerei di Alitalia e' costato 62 milioni in piu' rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: un aumento del 27% che ha portato il conto dei rifornimenti da 223 a 285 milioni di euro. L'aumento record del prezzo del barile mette a dura prova i conti di tutte le compagnie aeree, ed ha radicalmante trasformato lo scenario del mercato: puo' mettere in crisi piccole compagnie, e dare un colpo di grazia alle aziende in crisi, ma pesa comunque su tutte, anche sui colossi del settore.
La grande AirFrance-Klm ha chiuso giovedi' il bilancio annuale registrando 4,6 miliardi di euro di costo del carburanti (+7,4%), e per la prossima chiusura di esercizio stima la spesa ben piu' alta di 5,7 miliardi.
Le compagnie cercano rimedi: la soluzione di una supplemento da applicare ai biglietti aerei, la ''fuel surcharge, ha gia' portato a continui aumenti del prezzo pagato dai passeggeri tanto da rendere difficile la possibilita' di andare avanti parallelamente alla corsa del prezzo del greggio. Si cercano altri escamotage per raddrizzare i conti, anche prendendo esempio dalla fantasia delle diverse low cost che per compensare le tariffe basse fanno pagare a parte ogni servizio, dal check in aeroporto invece che su internet al pagamento con carta di credito invece che in contanti.
Cosi', per esempio, negli Stati Uniti l'idea di American Airlines di imporre una tassa di 15 dollari sul check-in del primo bagaglio tenta anche altre compagnie, come United Airlines, Delta, Northwest e Us Airways che stanno valutando questa possibilita'. American Airlines ha annunciato mercoledi' che per far fronte al caro-petrolio ridurra' la capacita' sui propri voli nazionali, tagliera' migliaia di posti di lavoro, e imporra' la nuova commissione di 15 dollari sul primo bagaglio.
In Australia, invece, dopo un aumento dei costi del 68% in un anno, la compagnia di bandiera Qantas e la sua affiliata low cost Jetstar hanno cominciato a ridurre la velocita' degli aerei allungando i tempi di volo. Piccolissimi ritocchi, ma nel complesso e' comunque un discreto taglio alle spese. Gli aerei della Jetstar impiegano sei minuti in piu' per volare fra la costa orientale e quella occidentale, e due minuti da Sydney a Melbourne o a Brisbane. Ma non basta, per l'impennata del petrolio aumentano comunque anche i biglietti: del 4 % per le tratte internazionali e del 3% per i voli domestici a partire dal 4 giugno, ha annunciato giovedi' Qantas.
Molte compagnie continunano ad aumentare la ''sovrattassa carburanti'' a carico dei passeggeri. AirFrance-Klm, dal 16 maggio, di 2 euro per i voli nazionali, 4 per gli internazionali, 10 per il lungo raggio. Lufthansa ha annunciato a inizio maggio il secondo aumento in due mesi: 5 euro in piu' per la fuel surcharge per il lungo raggio che sale cosi' a 82 euro, 4 euro in piu' a 21 euro per le tratte piu' brevi.
In Italia gli aerei consumeranno meno, dal 5 giugno, sulla rotta Fiumicino-Linate e ritorno: sara' possibile per l'intervento dell'Enav, la societa' per il controllo del traffico aereo, che ha previsto rotte a quota piu' alta, dove l'aria e' piu' rarefatta e gli aeroplani volano incontrando meno resistenza. Con questa soluzione solo Alitalia, ha stimato la societa' ai costi attuali puo' risparmiare 500mila euro l'anno, Complessivamente sulla tratta, percorsa da 120 aerei ogni giorno, il risparmio sara' di un milione di euro in 12 mesi. L'Enav interverra' anche su altre rotte nell'ambito di un ''piano di riconfigurazione'', avviato gia' da due anni, per rendere piu' efficiente l'utilizzo dello spazio aereo, e cosi' anche ''far risparmiare costi di carburante alle compagniee aeree che lavorano in Italia e ridurre l'impatto ambientale''.
ROMA - Nei primi tre mesi del 2008 il carburante per far volare gli aerei di Alitalia e' costato 62 milioni in piu' rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: un aumento del 27% che ha portato il conto dei rifornimenti da 223 a 285 milioni di euro. L'aumento record del prezzo del barile mette a dura prova i conti di tutte le compagnie aeree, ed ha radicalmante trasformato lo scenario del mercato: puo' mettere in crisi piccole compagnie, e dare un colpo di grazia alle aziende in crisi, ma pesa comunque su tutte, anche sui colossi del settore.
La grande AirFrance-Klm ha chiuso giovedi' il bilancio annuale registrando 4,6 miliardi di euro di costo del carburanti (+7,4%), e per la prossima chiusura di esercizio stima la spesa ben piu' alta di 5,7 miliardi.
Le compagnie cercano rimedi: la soluzione di una supplemento da applicare ai biglietti aerei, la ''fuel surcharge, ha gia' portato a continui aumenti del prezzo pagato dai passeggeri tanto da rendere difficile la possibilita' di andare avanti parallelamente alla corsa del prezzo del greggio. Si cercano altri escamotage per raddrizzare i conti, anche prendendo esempio dalla fantasia delle diverse low cost che per compensare le tariffe basse fanno pagare a parte ogni servizio, dal check in aeroporto invece che su internet al pagamento con carta di credito invece che in contanti.
Cosi', per esempio, negli Stati Uniti l'idea di American Airlines di imporre una tassa di 15 dollari sul check-in del primo bagaglio tenta anche altre compagnie, come United Airlines, Delta, Northwest e Us Airways che stanno valutando questa possibilita'. American Airlines ha annunciato mercoledi' che per far fronte al caro-petrolio ridurra' la capacita' sui propri voli nazionali, tagliera' migliaia di posti di lavoro, e imporra' la nuova commissione di 15 dollari sul primo bagaglio.
In Australia, invece, dopo un aumento dei costi del 68% in un anno, la compagnia di bandiera Qantas e la sua affiliata low cost Jetstar hanno cominciato a ridurre la velocita' degli aerei allungando i tempi di volo. Piccolissimi ritocchi, ma nel complesso e' comunque un discreto taglio alle spese. Gli aerei della Jetstar impiegano sei minuti in piu' per volare fra la costa orientale e quella occidentale, e due minuti da Sydney a Melbourne o a Brisbane. Ma non basta, per l'impennata del petrolio aumentano comunque anche i biglietti: del 4 % per le tratte internazionali e del 3% per i voli domestici a partire dal 4 giugno, ha annunciato giovedi' Qantas.
Molte compagnie continunano ad aumentare la ''sovrattassa carburanti'' a carico dei passeggeri. AirFrance-Klm, dal 16 maggio, di 2 euro per i voli nazionali, 4 per gli internazionali, 10 per il lungo raggio. Lufthansa ha annunciato a inizio maggio il secondo aumento in due mesi: 5 euro in piu' per la fuel surcharge per il lungo raggio che sale cosi' a 82 euro, 4 euro in piu' a 21 euro per le tratte piu' brevi.
In Italia gli aerei consumeranno meno, dal 5 giugno, sulla rotta Fiumicino-Linate e ritorno: sara' possibile per l'intervento dell'Enav, la societa' per il controllo del traffico aereo, che ha previsto rotte a quota piu' alta, dove l'aria e' piu' rarefatta e gli aeroplani volano incontrando meno resistenza. Con questa soluzione solo Alitalia, ha stimato la societa' ai costi attuali puo' risparmiare 500mila euro l'anno, Complessivamente sulla tratta, percorsa da 120 aerei ogni giorno, il risparmio sara' di un milione di euro in 12 mesi. L'Enav interverra' anche su altre rotte nell'ambito di un ''piano di riconfigurazione'', avviato gia' da due anni, per rendere piu' efficiente l'utilizzo dello spazio aereo, e cosi' anche ''far risparmiare costi di carburante alle compagniee aeree che lavorano in Italia e ridurre l'impatto ambientale''.