Aerei: migliaia di germi, come evitare infezioni

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Aerei: migliaia di germi
come evitare infezioni

Il primo consiglio degli esperti: lavarsi spesso le mani ma non con le salviette, sotto l'acqua
di ALESSANDRA RETICO

ROMA - Prendono l'aereo con fastidiosa disinvoltura, la mattina qui, il pomeriggio a New York. Viaggiano in business o con la low cost, sono turisti laici, veloci, globalizzati. Anche i germi e i virus vivono la loro modernità, cambiano paese rapidi, diffondono influenze, sono promiscui e nomadi. Nel XII secolo la peste bubbonica ci mise tre anni per arrivare dal sud Italia all'Inghilterra, adesso basta un e-ticket per spedire un bacillo da Singapore a Parigi. Nell'era dei traffici e degli scambi, comunicare malattie è molto più facile.

Tanto che oggi ci sono agenzie governative specializzate sull´argomento e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità emette linee guida e le aggiorna di continuo per affrontare eventuali rischi contagio. Raffreddori e febbre, per lo più. Acciacchi casalinghi. Ma nel 2003, anno infausto per la Sars, ventidue persone se ne ammalarono per "colpa" di un solo passeggero che se la portava in corpo senza saperlo. Su un volo Pechino-Hong Kong, il virus fu esportato in appena tre ore. Secoli di medicina, chilometri, culture, politiche, annullate da un decollo-atterraggio assai fast.

Germi trasvolatori. Untori tecnologici. Si accomodano sulle poltrone, nei filtri d´aria, nel tè. Compagni di ventura e anche sventura, così assidui e resistenti, invisibili eppure prepotenti: troppa confidenza, una distrazione, ed eccoli lì pronti a far valere le proprie ragioni. Eppure basterebbe poco: lavarsi le mani, lavarle ancora, lavarle un´altra volta. Con l´acqua, anche perché la salviettina, almeno in economy, chi la fornisce più. È il mantra del professor Mark Gendreau, Lahey Clinic nel Massachusetts, che ai germi viaggiatori ha dedicato vari studi. Insiste su un punto il ricercatore delle malattie d´aviazione, dei contagi itineranti, delle epidemie melting pot: igiene, banale igiene. Occhio ai corrimano in aeroporto, alle sale d´attesa, ai gabinetti. Specie in questi giorni freddi, quando il naso comincia a intasarsi e gli scali pure, ci passano in migliaia durante una qualsiasi giornata: e allora mani sotto l´acqua dopo il contatto, e il più del pericolo scivola via.

Il mondo è grande ma anche parecchio ristretto. Mai trascurare i sei gradi di separazione, che si accorciano con il miliardo di persone che salgono su un aereo ogni anno (il cinque per cento da Paesi in via di sviluppo). Nella rete aerea, nel circuito fitto di intrecci, nelle trame e negli snodi dei transiti, un nodo si può inceppare, un filo sfilare. E allora eccolo lì, il danno pronto ad agire: nel riciclo dell´aria dell´abitacolo, per contatto o ingestione, qualche infezione può transitare. «Ma non ci sono evidenze di contagio così elevate» rassicura Pietro Caramello, direttore della Divisione A di Malattie infettive dell´ospedale Amedeo Savoia di Torino. «Ci sono rischi di trasmissione, come in qualsiasi situazione di affollamento, ad esempio in ufficio. Anche nel caso della tubercolosi, che è la patologia più osservata, non si sono registrati contagi da persona a persona. L´aereo facilita piuttosto lo spostamento rapido del virus da un capo all´altro del mondo». Il riciclo d´aria in quota è in genere ottimo, i filtri vengono sostituiti e l´acqua è potabile. Come un mondo curato bene e usato meglio, sebbene per aria. Vale anche per la "società jet lag" il consiglio della nonna, alla fine: starnutire nel fazzoletto. Pure con il teletrasporto, e comunque a qualsiasi latitudine, è educato e sano.


(29 novembre 2008)
la Repubblica
 
Mi aspettavo che questo articoletto venisse prima o poi riportato.
Da medico, vorrei far notare la massiccia presenza di luoghi comuni più che di "germi", e l'assenza di sostanziali novità.
Lessi prima dell'estate (qui) uno studio pubblicato su una delle riviste della OUP, in cui si asserisce (dati alla mano) l'alto grado di pulizia biologica dell'ambiente interno di un aereo.
Poi, se si vuol questionare anche sui "virus trasportati" (nei passeggeri, dove sennò?), mi sembra che si voglia fare solo del banale allarmismo.
 
si potrebbe intanto convincere i genitori a non far zampettare i loro teneri pargoli con le scarpe dove noi ci sediamo
 
Eppure basterebbe poco: lavarsi le mani, lavarle ancora, lavarle un´altra volta. Con l´acqua, anche perché la salviettina, almeno in economy, chi la fornisce più.

Magari in America, ma in Italia la salvietta si da ancora!!!
 
Una volta quando si partiva dai paesi tropicali gli aavv
passavano con i nebulizzatori,adesso è qualche anno che non lo vedo piu`fare e si che dengue e malaria stanno riprendendo piede
 
Avevano spazio in avanzo su Repubblica....
Per il resto I-DIWN docet, non è l'aereo che trasporta virus e batteri ma gli ospiti, cioè noi. E dubito che con una passatina sotto l'acqua il pericolo si esaurisca.
 
Vedo più spesso calzini fetidi di adulti, sia all'aria sia appoggiati su sedili o paratie, che bambini che sgambettano.

si presume che,comunque ,questi signori "fetidi"non abbiano camminato per le strade con i calzini,i bambini,che comunque tu non vedi o non incontri,si
comunque,se non vuoi dirglielo,non dirglielo:D:D
 
Una volta quando si partiva dai paesi tropicali gli aavv
passavano con i nebulizzatori,adesso è qualche anno che non lo vedo piu`fare e si che dengue e malaria stanno riprendendo piede


La mitica "disinfection"!! Si fa ancora, ma non è cosa lasciata alla discrezione della Compagnia, si fa solo sui voli in arrivo a/da certe località ed è imposto dall'OMS.

Quelle bombolette sono cmq micidiali. C'è scritto su che non sono dannose per l'uomo, ma consigliano di mettere un fazzoletto sul naso mentre si spruzzano. Una volta ne ho sparata una in casa per ammazzare tutte le zanzare in una sera d'estate e mi ha cavato dai buchi pure i morti!!!
 
Ma l'acqua delle toilette a bordo è potabile? O comunque con una bassa carica batterica?

Assolutamente no!!!! C'è pure scritto su alcuni aerei che non è potabile! Sulla carica batterica, non saprei, ma in quelle taniche penso ci sia la cavalleria pesante di roba!!! :D
 
Ah ecco, chiedevo infatti conferma un dubbio!
Quindi lavarsi le mani con quell'acqua non risolve le cose (sempre meglio forse che non lavarle, immagino)

Beh ci si lava le mani col sapone pure. Dicono che acqua e sapone fa meglio di qualsiasi cosa. Le salviette degli aerei sono chimiche, potresti ammazzare che nemmeno i RIS troverebbero le tracce se le levi con quelle! ;)

Io faccio abbondante uso di gel Amuchina anyway!!
 
pensa che nel galley dell'aereo c'è un adesivo con scritto "please, wash your hands before serving any meal or beverage"
 
La mitica "disinfection"!! Si fa ancora, ma non è cosa lasciata alla discrezione della Compagnia, si fa solo sui voli in arrivo a/da certe località ed è imposto dall'OMS.

Quelle bombolette sono cmq micidiali. C'è scritto su che non sono dannose per l'uomo, ma consigliano di mettere un fazzoletto sul naso mentre si spruzzano. Una volta ne ho sparata una in casa per ammazzare tutte le zanzare in una sera d'estate e mi ha cavato dai buchi pure i morti!!!

Strano, perchè volo parecchio con TG (soprattutto l'ho fatto quest'anno dalla Germania e molti voli in Asia) e solo una volta (BKK-MXP) mi è capitato di vederli passare con la bomboletta.
 
Si però non dovresti risciacquarle!!! E nemmeno toccare la manopola per uscire dalla toilette.
Grazei per l'info: rivaluterò le salviette!

un conto è la carica batterica, un conto è acqua diciamo non potabile e non bevibile.
Quante volte si sta male, in certi paesi, solo per via dell'acqua locale che di per sè non è velenosa o non potabile, ma semplicemente ha una carica batterica cui il nostro organismo non è abituato.
Giusto, dottori?