Aerei: dal 1° Gennaio le compagnie non-Ue devono pagare per le emissioni di CO2


Non so se te ne sei accorto ma l'inquinamento e le sfide ambientali saranno la grande causa planetaria per i prossimi 100 anni.
Altrimenti siamo belli e fottuti tutti.
Il "fantatismo" c'è, come in ogni campo, ma far pagare chi inquina non è fanatismo. E' buonsenso.
Che l'aereo non inquini è una favola. Anche se siamo appassionati di aviazione è inutile far finta di niente.
E' forse vergognoso preoccuparsi della salute di tutti e cercare di fare qualcosa per rimediare?
Sarebbe ora di capire che è finito per sempre il tempo dei benefit naturali gratis.

Si ' pero'...uno va in aeroporto con i bus o in auto che emettono i cadaveri dallo scappamento e poi deve pagare la tassa perche' l'aereo inquina.
E' come la favola delle domeniche a piedi per il PM10 .
Arriveremo al punto che nella Tundra sconosciuta faranno pagare una tassa perche' si rovina un ecosistema.
Pero poi quando si tratta di firmare accordi "pesanti " a favore dell'ambiente nessuno trova mai una penna.
 
La più grossa contestazione contro l'applicazione dello schema ETS al trasporto aereo in Europa, quello che ha portato mezzo mondo (compagnie aeree, associazioni di settore e governi extraeuropei) a mettersi contro la UE ed a ricorrere in sedi internazionali, è che la UE ha preso unilateralmente questa decisione che coinvolge non solo le compagnie europee, ma anche quelle extraeuropee che volano in Europa.

Chi si oppone contesta il fatto che decisioni di questo tipo vanno prese a livello globale e sotto la guida degli organismi internazionali preposti (in questo caso dall'ICAO, organismo dell'ONU per l'aviazione civile) e non da singoli stati o gruppi di stati (come la UE). Viene inoltre contestato che la decisione presa dalla UE viola alcune delle norme fondamentali della libertà e della libera concorrenza del trasporto aereo e delle norme internazionali del settore, a cominciare dal Trattato di Chicago.

Molti paesi l'hanno messa giù molto dura. Negli Stati Uniti stavano parlando di un decreto governativo che vieti alle compagnie di pagare tale tassa (poi non ho seguito se è andato in porto o ne stanno ancora parlando); la Cina ha minacciato di cancellare gli ordini ad Airbus e passarli a Boeing; in sede ICAO un gruppo consistente di paesi ha preso posizione contro la decisione UE e ICAO ha recepito la protesta... e via andando...
 
Si ' pero'...uno va in aeroporto con i bus o in auto che emettono i cadaveri dallo scappamento e poi deve pagare la tassa perche' l'aereo inquina.

Tutto inquina. La macchina, il bus, il treno, la barca, la funivia, pure la bici quando la produci inquina. Anche postando questi messaggi sul forum, sia io che te stiamo inquinando. L'aereo inquina, e pure tanto in termini di emissioni per pax al km, se vogliamo dirla tutta.
Ed è giusto che tutti debbano contribuire all'inquinamento che producono.
Perché mai l'aereo dovrebbe esserne esentato?

Pero poi quando si tratta di firmare accordi "pesanti " a favore dell'ambiente nessuno trova mai una penna.

Questo è purtroppo vero.

Io sono un feroce oppositore della maggior parte dei provvedimenti assurdi che spesso impone la UE (tipo il divieto dei forni a legna per le pizze o similari) ma in questo caso non posso che essere d'accordo con questa legge.
E' altresì certo che questa tassa non risolverà le cose per magia, ma se non si comincia a fare qualcosa di incisivo adesso rischiamo il disastro.

Non c'entra quasi nulla con l'argomento ma già che ci siamo mi permetto una piccola disgressione sul tema: vivo a Milano e la situazione dell'aria qui è a dir poco disastrosa (nello specifico l'aereo c'entra meno di niente). Sarei dunque ben felice di poter pagare tasse locali, anche importanti, per poter avere in cambio una qualità dell'aria migliore. Anche se sono conscio che non funziona come un parcometro.

Oggi come oggi a livello di beni materiali e di servizi tutti possono compare tutto. Le risorse scarse non sono più il cibo, un tetto, i vestiti, ecc. Sono diventate beni quali qualità della vita e (in misura minore) tempo libero.
La mission dello stato è quindi cambiata: una volta dovevi fare in modo che tutti avessero qualcosa da mangiare, oggi invece devi preoccuparti che tutti i tuoi cittadini possano vivere in ambienti non degradati. E per compensare o ripristinare la soluzione è soltanto una: pagare.
 
I conti delle compagnie non cambieranno. Tanto qualsiasi cifra sia, verrà poi automaticamente ribaltata sul passeggero.
Lo spirito alla base del provvedimento è: chi inquina deve compensare. Perché mai se tu vettore aereo operi nello spazio aereo UE dovresti esserne esentato?
si in effetti condivido al 100 &
 
Aggiungo che al solito gli americani usano due pesi e due misure a seconda dei casi.
Quando le leggi le fanno loro, o ci si adegua all'istante oppure puoi semplicemente startene a casa tua.
Chi cavolo si è sobbarcato i costi derivanti dall'imposizione coatta in modo totalmente unilaterale di nuove misure di sicurezza nel trasporto aereo dall'11 settembre in poi (scanner, liquidi, marshall a bordo, apis, passaporti elettronici, porte blindate del cockpit, esta, impronte digitali, visti vari, ecc, ecc), molte delle quali da dover mettere in atto fisicamente non sul suolo usa ma bensì su suolo estero? Il governo USA? Nossignore. Hanno pagato i vettori e i governi di tutto il mondo.
E adesso invece secondo loro un 777 targato N deve poter continuare ad essere esentato dal compensare l'inquinamento che produce quando si trova nella nella UE quando un pari grado immatricolato in Italia, Francia o Germania deve invece pagare?
Adottino anche loro l'ETS sul loro suolo e vedranno che -oltre a smetterla di romperci la menga con delle argomentazioni da poppanti- staremo magicamente un pò meglio tutti, sia noi che loro.
 
Aggiungo che al solito gli americani usano due pesi e due misure a seconda dei casi.
Quando le leggi le fanno loro, o ci si adegua all'istante oppure puoi semplicemente startene a casa tua.
Chi cavolo si è sobbarcato i costi derivanti dall'imposizione coatta in modo totalmente unilaterale di nuove misure di sicurezza nel trasporto aereo dall'11 settembre in poi (scanner, liquidi, marshall a bordo, apis, passaporti elettronici, porte blindate del cockpit, esta, impronte digitali, visti vari, ecc, ecc), molte delle quali da dover mettere in atto fisicamente non sul suolo usa ma bensì su suolo estero? Il governo USA? Nossignore. Hanno pagato i vettori e i governi di tutto il mondo.
E adesso invece secondo loro un 777 targato N deve poter continuare ad essere esentato dal compensare l'inquinamento che produce quando si trova nella nella UE quando un pari grado immatricolato in Italia, Francia o Germania deve invece pagare?
Adottino anche loro l'ETS sul loro suolo e vedranno che -oltre a smetterla di romperci la menga con delle argomentazioni da poppanti- staremo magicamente un pò meglio tutti, sia noi che loro.
Gli Usa purtroppo non hanno approvato il protocollo di Kyoto preferendo darsi la libertà di inquinare in nome del businnes.
 
Le 'Cinesi' pare non pagheranno

Top China airlines to ignore EU carbon tax, body says

China's biggest airlines will not pay a new European Union tax aimed at cutting carbon emissions, their trade body has said.

On 1 January, the EU brought airlines under its Emissions Trading Scheme (ETS), which levies a charge on flights based on their carbon emissions.
The tax has been criticised by China, India, the US and Canada.
Chai Haibo of the China Air Transport Association said that its members would not cooperate with the ETS.
The China Air Transport Association (CATA) represents companies including Air China, China Southern Airlines, China Eastern Airlines and Hainan Airlines.
Airlines which do not comply with the new EU tax can be fined and even prohibited from flying into the region.
Last year, it was claimed the plan could cost Chinese airlines 95m euros ($124m, £79m) in extra annual costs.
"The CATA, on behalf of Chinese airlines, is strongly against the EU's improper practice of unilaterally forcing international airlines into its ETS," Mr Chai said on Thursday.
China has warned that it may implement retaliatory measures against the levy.
Other nations have also been fighting the plans.
In December, the US lost its attempt to have the issue of the new airline tax blocked by the European Court of Justice.
The US had argued that its carriers were set to lose out heavily, and that the charges violate climate change and aviation pacts.

http://www.bbc.co.uk/news/business-16421117
 
Basta mettergli un Cobus davanti e uno dietro all'aereo e vedi come non pagano.
 
<<Per rientrare dei costi sul sistema di Scambio delle quote di emissione (ETS), Lufthansa ha annunciato che aumenterà il costo dei biglietti, allegando l’incremento alla tassa sul carburante. Da inizio anno, infatti, tutte le compagnie aeree devono comprare i diritti per le emissioni di C02 per i voli e per l’Europa. Nel corso di quest’anno, l’82 per cento delle quote di emissione saranno concesse gratuitamente alle compagnie che dovranno però acquistarne un ulteriore 15 per cento, con il 3% che sarà riservato alle nuove compagnie. Poiché il tutto è basato sulle emissioni emesse per gli anni dal 2004 al 2006, il Gruppo Lufthansa – si legge in una nota della compagnia - dovrà comprare almeno il 35 per cento delle quote, il che significa che avrà spese aggiuntive per 130 milioni di euro solo nel 2012. Per questo Lufthansa sarà costretta ad aumentare i costi dei biglietti. Lufthansa includerà il costo dell’acquisto delle quote alla tassa sul carburante a partire dall’inizio del 2012. “Il cambiamento climatico è una sfida globale, quindi necessita di una soluzione globale”, afferma Carsten Spohr, membro del consiglio di amministrazione del Gruppo Lufthansa. “L’incorporazione delle compagnie nello schema delle quote di emissione significa che gli operatori europei stanno affrontando nuovi costi che renderanno i voli da e per l’Europa più costosi per i passeggeri e che comporterà una distorsione della concorrenza”.>>

http://www.trasporti-italia.com/aer...ti-per-includere-le-emissioni-di-co2-888.html
 
Delta Air Lines said on Tuesday it has added a $3 surcharge each way on fares purchased in the United States for flights between the United States and Europe, a move that would help offset the cost of the EU's new Emissions Trading Scheme.
Delta is the first major U.S. airline to raise the price of U.S.-to-Europe flights since the European Union's carbon law kicked in on Sunday. Europe's highest court last month backed the controversial EU law to charge airlines for carbon emissions on flights to and from Europe.
A spokesman for Delta, the second-largest U.S. carrier, said the surcharge was added on Jan. 2, but he declined to say whether its purpose was to shift the burden of the EU requirements to its customers.
It remains to be seen whether other carriers will match the Delta surcharge. Unmatched surcharges and fare increases can fail if rivals do not launch similar price increases.
"When airlines raise prices they're testing two things: the appetite of their competition and the appetite of consumers," said Rick Seaney, chief executive of Farecompare.com, which tracks air fares. "If either one of these two balk, they typically have to roll back those increases."
Airline experts have said U.S. carriers must add the cost to ticket prices or risk eroding their margins on trans-Atlantic flights.
Some industry watchers predict airfares between the United States and Europe could rise $50 to $90 as airlines attempt to pass along the expense.
Seaney said he was not aware of other carriers that have matched the Delta surcharge. Antitrust laws prevent U.S. airlines from publicly discussing their future pricing.
Germany's Lufthansa, however, told passengers on Monday to brace for higher ticket prices because of the EU scheme to tackle climate change.
Under the EU plans, airlines touching down or taking off in the 27-nation European Union and three neighboring nations must account for their CO2 emissions.
The United States, China, India and others have attacked the scheme, saying it infringes their sovereignty. They argue that the EU should not act alone. Some have warned of counter-measures.
Airlines for America, the U.S. airline industry group that challenged the EU law, said it was reviewing its legal options. The group has estimated that the emission law could cost the U.S. airline industry $3.1 billion from 2012 through 2020.
Other industry experts say it will be difficult to gauge the overall impact of the scheme.
"There's not a question that our airlines are doing things to prepare for the obligation," said Nancy Young, vice president of environmental affairs for Airlines For America, in an interview on Friday.
"Our airlines have shown by their actions that they are respecting the rule of law," Young said. She said carriers have invested money in measuring their carbon emissions on flights to and from Europe.
Young declined to speculate on whether carriers were likely to pass the new cost along to passengers immediately. She said some global airlines are considering whether it is feasible to avoid landing in Europe during some of their connecting flights to dodge the EU charge.
"You're seeing airlines are looking into that," she said.
The U.S. airline industry is struggling to maintain its financial footing after a years-long downturn that has been exacerbated by volatile oil prices.
Airline capacity cuts in recent years have enabled them to charge more for tickets, but at least five recent attempts to raise fares have failed since October, according to data from Farecompare. (Reporting by Kyle Peterson; Editing by Tim Dobbyn)


Fonte/www.foxbusiness.com
 
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January 9, 2012

More US airlines add ETS surcharge to Europe tickets

By: Linda Blachly

US Airways and American Airlines have confirmed to ATW they have added a $3 surcharge each way ($6 for a roundtrip) onto tickets purchased in the US for flights to and from Europe, in the wake of the European Union’s Emissions Trading Scheme (EU ETS), which took effect Jan. 1 (ATW Daily News, Jan. 5).

These surcharges follow the announcement by Delta Air Lines last week of its $3 surcharge. According to Reuters, United Continental has also matched the charge as US airlines seek to offset the cost of the controversial ETS.
 
Il meccanismo della domanda e dell'offerta ha delle logighe, scaricare sui pax sempre più tax extra vuoi per il carburante, vuoi per la carbon tax prima o poi va saltare il gioco e il mercato assumerà una spirale recessiva che poi non è facile da riprendere, specialmente in una situazione economica come quella attuale.
 
Ma secondo voi c'è gente che rinuncia a volare per 6 dollari di differenza su un volo intercontinentale????
 
Ma secondo voi c'è gente che rinuncia a volare per 6 dollari di differenza su un volo intercontinentale????

il punto non sono i 6 o i 10 dollari, il punto è che se la tassa è stata imposta alle compagnie, devono essere loro a pagarla, e non a rigirarla sul passeggero...sennò tanto valeva inserirla direttamente come tassa nel computo dell'acquisto del biglietto e buonanotte
 
il punto non sono i 6 o i 10 dollari, il punto è che se la tassa è stata imposta alle compagnie, devono essere loro a pagarla, e non a rigirarla sul passeggero...sennò tanto valeva inserirla direttamente come tassa nel computo dell'acquisto del biglietto e buonanotte

Non ho mai visto in vita mia nessun'azienda in nessun settore non scaricare costi/tasse/balzelli/accise/IVE aggiuntive e chi più ne ha più ne metta sul consumatore finale.
Le cose vergognose a mio avviso sono altre: ad esempio decidere di far pagare di punto in bianco il bagaglio per aumentare i ricavi è uno scandalo. Ribaltare una tassa non lo è.
 
Non ho mai visto in vita mia nessun'azienda in nessun settore non scaricare costi/tasse/balzelli/accise/IVE aggiuntive e chi più ne ha più ne metta sul consumatore finale.
Le cose vergognose a mio avviso sono altre: ad esempio decidere di far pagare di punto in bianco il bagaglio per aumentare i ricavi è uno scandalo. Ribaltare una tassa non lo è.

oppure la credit card surcharge
 
(CNN) -- The Chinese government has barred the country's airlines from complying with a European Union charge on carbon emissions, escalating a dispute that officials have warned could turn into a trade war.

Chinese airlines had previously said they would not pay the EU carbon tax, but the formal prohibition by the State Council, or cabinet, puts Beijing in direct opposition to Brussels.

The announcement, published on Monday by Xinhua, the official news agency, comes a week before Chinese and European leaders are to meet at a summit and just days after Wen Jiabao, China's premier, said Beijing was looking to provide more financial support to help Europe out of its debt mess.

The Civil Aviation Administration of China has notified all Chinese airlines that, without government approval, they cannot join the EU emissions trading scheme or charge customers extra because of it, Xinhua said.

The impact on Chinese airlines with routes to Europe was unclear. Although the EU's carbon scheme went into effect for airlines on January 1, Brussels has not started charging them yet. But all airlines using EU airports have been brought into the scheme. Those that do not comply face fines while persistent offenders could be banned from EU airports.

"China hopes that Europe will directly address our concerns, in light of the overall situation of global climate change, the sustainable development of international aviation and Chinese-European relations," the Chinese aviation authority said.

It also said the EU should adopt a "practical and constructive attitude" to come up with a solution that would be acceptable to both sides.

It added what appeared to be a veiled threat: "China will consider additional measures to protect the interests of our citizens and our companies".

The China Air Transport Association, an industry group, said last year that Beijing might sue the EU over its carbon plan. But the prospect of a legal battle dimmed after the European Court of Justice ruled against a challenge brought by US airlines, saying the carbon trading scheme did not infringe on the sovereignty of other nations.

Although the aviation industry only accounts for about 3 per cent of global carbon emissions, its share is growing quickly and the EU believes its carbon trading scheme is an important part of the fight against climate change.

Chinese state media have called it a "trade barrier in the name of environmental protection" and the foreign ministry has upbraided the EU for its "unilateral" imposition of the carbon scheme.

When German Chancellor Angela Merkel visited Beijing last week, Premier Wen said China might contribute more to rescue funds that are aimed at resolving the European debt crisis.

Premier Wen is scheduled to meet José Manuel Barroso, European Commission president, and other European leaders at a bilateral business summit next week in Beijing.