Addio code ai controlli, si volera' senza disagi


giova-

Utente Registrato
18 Febbraio 2008
2,383
0
0
SINGAPORE - Stop a code e disagi prima dell'imbarco in aereo, a controlli corporali, a doversi togliere giacche, cinture o scarpe o a svuotare la valigia. Il futuro e' un tunnel che evita perdite di tempo e consente la verifica del passaporto, della persona che vi cammina e del suo bagaglio a mano. E che ha un allarme in caso venga rilevato qualcosa di sospetto. E' il 'checkpoint del futuro', un progetto della Iata, il cui modello e' stato presentato a Singapore in occasione della 67/a assemblea annuale. Obiettivo: rafforzare la sicurezza riducendo code e controlli 'intrusivi'. ''Spendiamo 7,4 miliardi di dollari l'anno per mantenere sicura l'aviazione ma i nostri passeggeri vedono solo problemi - ha detto Giovanni Bisignani, direttore generale della Iata - I passeggeri devono essere in grado di arrivare al gate d'imbarco con dignita'. Dobbiamo fare investimenti coordinati per volare in modo civile''. ''Il checkpoint di oggi e' stato progettato quattro decenni fa, per bloccare i dirottatori che trasportavano armi in metallo. Da allora abbiamo innestato procedure piu' complesse per affrontare le minacce emergenti. Siamo piu' sicuri, ma e' tempo di ripensare tutto - ha detto Bisignani - Abbiamo bisogno di passare da un sistema che cerca oggetti offensivi a uno che puo' trovare persone pericolose. Alcune tecnologie devono ancora essere sviluppate, ma anche proponendo cio' che abbiamo oggi potremmo assistere a grandi cambiamenti nel giro di due o tre anni''. Il checkpoint del futuro mette fine al passaggio individuale. I passeggeri vengono indirizzati verso uno di tre tunnel: 'viaggiatore noto', 'normale', e 'sicurezza rafforzata', suggerito da un identificatore biometrico nel passaporto (chip) o altro documento di viaggio che fa scattare i risultati di una valutazione dei rischi condotta dal governo prima che il passeggero arrivi in aeroporto. Le tre corsie avranno la tecnologia per controllare i passeggeri in base al rischio. I 'viaggiatori noti' che hanno registrato e completato precedenti controlli con le autorita' governative avranno accesso accelerato. Lo screening 'normale' sarebbe per la maggior parte dei viaggiatori, mentre i passeggeri per i quali sono disponibili meno informazioni, che sono selezionati in modo casuale o considerati 'un rischio elevato' avrebbero un ulteriore livello di screening. La tecnologia e' in via di sviluppo e il processo di sicurezza potrebbe essere combinato alla dogana in uscita e alle procedure di immigrazione, semplificando ulteriormente l'esperienza dei passeggeri. Attraverso l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Icao), 19 governi, compresi gli Stati Uniti, stanno lavorando per definire gli standard per un checkpoint del futuro. La Iata sta anche coordinando in stretto contatto con il Dipartimento della Homeland Security il programma del Checkpoint del domani, che ha obiettivi simili.



http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2011/06/07/visualizza_new.html_840380651.html
 
A Parigi CDG esiste un analogo sistema già da qualche mese denominato PARAFE (dedicato solo al controllo passaporti però).
 
A Parigi CDG esiste un analogo sistema già da qualche mese denominato PARAFE (dedicato solo al controllo passaporti però).

Il PARAFES, con la S finale, e' cosa ben diversa (e già diffusa) rispetto a ciò che ha descritto Bisignani.

Sistemi di controllo biometrico del passeggero, destinati a confermarne l'identità, e solo quella, sono in vigore da anni in molti aeroporti.

Ciò che ha presentato Bisignani, invece, e' un sistema che controlla in modo integrato ed automatico sia l'identità del passeggero, sia ciò che porta addosso.
 
Il PARAFES, con la S finale, e' cosa ben diversa (e già diffusa) rispetto a ciò che ha descritto Bisignani.

Sistemi di controllo biometrico del passeggero, destinati a confermarne l'identità, e solo quella, sono in vigore da anni in molti aeroporti.

Ciò che ha presentato Bisignani, invece, e' un sistema che controlla in modo integrato ed automatico sia l'identità del passeggero, sia ciò che porta addosso.

Quoto. Esiste in Germania per titolari di passaporto UE (mi sono registrato anni fa a FRA), negli Stati Uniti (Global Entry per titolari di passaporto americano, olandese, oppure carta verde), in Canada (NEXUS, per americani e canadesi), in Olanda (per olandesi e americani nell'ambito di FLUX), e certamente in altri paesi.
Qua si parla di un sistema che integrerebbe questo tipo di controlli di identità con quelli di sicurezza.
 
beh, l'idea sarebbe sicuramente rivoluzionaria, ma bisogna capire se è sicuro come un metal detector o come i controlli di sicurezza tradizionali.
 
Corretto per quanto riguarda il resto, ma essendo l'acronimo di Passage Automatise Rapide Des Frontieres Exterieures va senza S...

http://www.aeroportsdeparis.fr/ADP/fr-FR/Passagers/Formalites-Infos-Pratiques/Parafes/

Anche nel link che hai postato tu si chiama PARAFES, oltre che sul sito AdP, di cui riporto uno stralcio.

___________

PARAFES représente une alternative simple, pratique et rapide pour franchir la frontière. Avec ce nouveau processus, les passagers peuvent opter pour un contrôle automatisé de leur passeport assorti de la vérification de leurs empreintes digitales. Ces contrôles, permettant un passage plus rapide des frontières, s'effectuent grâce à l'une des différentes technologies biométriques d’authentification.

Déjà adopté par d'autres pays comme le Portugal, le Royaume Uni, les Pays-Bas et l'Allemagne, le passage automatisé des frontières fonctionne en trois étapes. Sur une file dédiée, le voyageur insère son passeport dans une borne située à l'entrée du sas, suivant les instructions portées sur un écran. La porte s'ouvre, le voyageur pénètre dans le sas. Puis il passe un de ses doigts sur le scanner et l'autre porte du sas s'ouvre, lui faisant ainsi franchir la frontière.

Piloté par le ministère de l’immigration, PARAFES va permettre d'accueillir le plus efficacement et rapidement possible un nombre important de passagers. Aéroports de Paris travaille en étroite collaboration avec les autorités car la facilitation des contrôles à la frontière est un élément clé de l'amélioration de la qualité des services offerts à nos clients. Le contrôle automatisé aux frontières offre au voyageur une autonomie complète et lui procure un gain de temps appréciable au départ comme à l'arrivée.

Afin de bénéficier des avantages de PARAFES, le passager doit préalablement s'inscrire dans des espaces d'inscription qui seront progressivement mis en place dans les terminaux d'Aéroports de Paris. Le premier a été mis en service lundi 19 octobre à Paris-Charles de Gaulle, au niveau départ terminal 2E, à proximité de la sortie 10. Les voyageurs peuvent donc d'ores et déjà s'y inscrire. L'accès aux sas sera possible à partir du 16 novembre prochain, toujours au terminal 2E.

L'inscription préalable est obligatoire. Gratuite, cette formalité ne demande que quelques minutes. Elle s'effectue en présence d'un agent de la police aux frontières. Le voyageur doit présenter au policier son passeport en cours de validité et doté d'une bande à lecture optique. Ce dernier enregistre les empreintes digitales, les informations relatives à l'état civil ainsi que les références du document de voyage du demandeur. Celles-ci ne seront utilisées que pour le passage du sas.

Pendant l'inauguration, Monsieur Besson a précisé que les données ne seraient pas conservées, chacun étant libre de se désinscrire quand il le souhaite. Le ministre a également assuré que la Commission Nationale Informatique et Liberté (CNIL) n'a exprimé aucune réserve à la création de ce nouveau fichier. Cette inscription est valable cinq ans.

Parallèlement, pour ceux qui le souhaitent, le dispositif classique de contrôle du passeport reste en vigueur.
 
Ho una visione: in Italia lo chiameranno PARACUL
 
I check-point del futuro

Aereoporti: i check-point di domani

La Iata presenta i futuri screener aeroportuali. Si transiterà sotto un tunnel in 5 secondi senza spogliarsi. 3 livelli di rischio: i passeggeri saranno riconosciuti grazie ai dati biometrici del passaporto.

Controlli in aeroporto in 5 secondi. E soprattutto, niente più spogliarelli, slacciamenti di cinture e scarpe e affannose ricerche di chiavi, portafogli e cellulari. Lo ha promesso la Iata, l'associazione mondiale dei vettori aerei, che nel suo 67mo meeting, che si è appena svolto a Singapore, ha presentato il "check-point del futuro": un tunnel lungo 6-7 metri nel quale il passeggero transiterà "in velocità", senza perdite di tempo. All'interno della struttura, infatti, si trovano tutte le tecnologie per controllare il viaggiatore, il suo documento e il bagaglio.

Il tunnel racchiuderà tre check point, di tre livelli, nei quali verranno incanalati rispettivamente passeggeri "conosciuti", i passeggeri "standard" e quelli per i quali è necessario un livello di "sicurezza rafforzata". A indirizzare gli utenti verso l'una o l'altra porta sarà una verifica, attraverso un controllo a priori dell'iride oculare e dei dati biometrici contenuti nei passaporti di ultima generazione. Le tre corsie avranno tecnologie differenziate per controllare i passeggeri: dal controllo standard sui metalli e sui liquidi, al controllo sulle scarpe fino al detector delle tracce di esplosivo e al body scanner integrale. All'inizio il controllo elettronico dei dati biometrici del documento e quello dell'iride oculare stabiliranno la corsia da prendere; il passeggero si incamminerà nel tunnel dove verrà via via sottoposto ai diversi check. Se sorgeranno problemi, il viaggiatore verrà fatto nuovamente passare, questa volta nel tunnel a sicurezza rafforzata.

La tecnologia è in via di sviluppo, e l'idea è quella di combinare questi processi di sicurezza in entrata con quelli delle procedure di dogana e di immigrazione in uscita. Contemporaneamente, 19 governi, compresi gli Stati Uniti, stanno lavorando per definire gli standard per un checkpoint del futuro.

"Spendiamo 7,4 miliardi di dollari l'anno per mantenere sicura l'aviazione ma i nostri passeggeri vedono solo problemi - ha detto Giovanni Bisignani, direttore generale della Iata - I passeggeri devono essere in grado di arrivare al gate d'imbarco con dignità. Dobbiamo fare investimenti coordinati per volare in modo civile".

"Il checkpoint di oggi è stato progettato quattro decenni fa - dice ancora Bisignani - per bloccare i dirottatori che trasportavano armi in metallo. Da allora abbiamo innestato procedure più complesse per affrontare le minacce emergenti. Siamo più sicuri, ma è tempo di ripensare tutto - ha detto Bisignani - Abbiamo bisogno di passare da un sistema che cerca oggetti offensivi a uno che può trovare persone pericolose. Alcune tecnologie devono ancora essere sviluppate, ma anche proponendo ciò che abbiamo oggi potremmo assistere a grandi cambiamenti nel giro di due o tre anni".

Così com'è, il nuovo sistema di controlli aeroportuali potrebbe essere sperimentato già fra 18-24 mesi, ed essere operativo nei grandi hub del traffico mondiale entro 5 anni.

Fonte: la Repubblica

PS: notare come hanno scritto aeroporti nel sottotitolo...

Discussione accorpata a quella preesistente sullo stesso argomento.
Kenadams
 
Ultima modifica da un moderatore:
Quoto. Esiste in Germania per titolari di passaporto UE (mi sono registrato anni fa a FRA), negli Stati Uniti (Global Entry per titolari di passaporto americano, olandese, oppure carta verde), in Canada (NEXUS, per americani e canadesi), in Olanda (per olandesi e americani nell'ambito di FLUX), e certamente in altri paesi.
Qua si parla di un sistema che integrerebbe questo tipo di controlli di identità con quelli di sicurezza.
Per FRA cosa bisogna fare?