ACJ italiano a REC


Boeing747

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5 Novembre 2005
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Varese
Gli ACJ del 31° stormo sono 3: MM62174 (vecchia livrea, con bandiera italiana sulla deriva), MM62209 e MM62243 (nuova livrea, con bandiera europea+riga tricolore).

REC sarà molto probabilmente uno scalo tecnico di qualche ministro o viceministro in missione.

Marco
 
Qualche tempo fa Gian Antonio Stella ha scritto un articolo-inchiesta sui costi e gli sprechi del 31° Stormo, con tanto di decine e decine di ore charterizzate da EuroflyService. Sarebbe bello recuperarlo.

Marco
 
Il volo infinito degli «aerei blu»
Nel 2005 biglietto da 65 milioni. La flotta del governo ha navigato trentasette ore al giorno

Su e giù dalla scaletta, dove lo trovavano il tempo per governare? Ecco la prima cosa che viene in mente, a leggere i conti di palazzo Chigi sugli «aereiblu». Dove certi numeri fanno pensare a spiritate girandole di decolli e atterraggi e pazze corse a sirene urlanti per piombare in nuovi aeroporti per nuovi decolli e nuovi atterraggi. Tutti privati, si capisce: i ministri non si mischiano coi passeggeri comuni. Questione di sicurezza. Questione di status. Basti dire che la Presidenza del Consiglio aveva fino a pochi mesi fa 14 aereiblu. Ridotti a 13, a dispetto della scaramanzia (Giovanni Leone o Enrico De Nicola non l' avrebbero mai fatto) grazie alla decisione berlusconiana di «tagliare» uno dei quattro Airbus per cederlo al collega turco Recep Tayyip Erdogan. Una flotta che basterebbe a fare la fortuna di una media compagnia. Eppure, ahi ahi, insufficiente a supportare la frenesia aviatoria dei nostri ministri. Al punto di costringere il governo a spendere un altro pacco di soldi per prendere altri aerei a noleggio. Fino a sborsare complessivamente, stando ai rendiconti del 2005, la bellezza di 65 milioni e mezzo di euro. Pari al costo medio di 818 mila voli andata e ritorno Milano-Londra della Ryan-air. Direte: mica i ministri e i sottosegretari possono viaggiare con i gruppi low-cost! Benissimo: con la stessa cifra, a metà del 2005, potevi comprare 274.058 biglietti Milano-Londra della British Airwais. Andata e ritorno. Quanto alla Camera e al Senato, hanno speso insieme nel 2005 meno di un terzo. Ma si tratta comunque di una somma sostenuta: 20.255.000 euro. Oltre il triplo di quello che abbiamo destinato alle 280 mila vittime dello tsunami nell' Estremo oriente del Natale 2004. Per la precisione: 10.455.000 euro sono stati spesi dai deputati, 9.800.000 euro dai senatori. Facciamo due conti? Ogni deputato, compresi quelli che vivono a Roma o nel Lazio e non hanno la necessità di raggiungere tutte le settimane la famiglia o il collegio elettorale, è costato mediamente di soli voli (i biglietti sui treni sono gratis, fatta eccezione solo per la prenotazione del posto) 16.595 euro. Quasi tre milioni di lire al mese. Molto, ma non in confronto ai colleghi di palazzo Madama. Dove i senatori eletti nel Lazio, in Toscana, in Umbria, nelle Marche, in Abruzzo, nel Molise o in Campania, sono complessivamente 99 dei quali non più di una trentina, a stare larghi, hanno interesse a rientrare a casa con un volo per Pisa, Ancona o Pescara. Il che vale anche per i senatori a vita, che da molto tempo fanno quasi tutti base nella capitale. Risultato: ogni senatore «volante» spende in ticket aerei 40 mila euro l' anno. Molto più del doppio di un deputato medio. Domanda: come è possibile? D' accordo: ci sono un po' di missioni e riunioni «europee» e importantissimi convegni qua e là. Ma bastano davvero a giustificare una media così alta? Torniamo alla flotta di palazzo Chigi. Facendo un passo indietro fino al giorno in cui il capo del governo Massimo D' Alema ebbe finalmente a disposizione il primo dei due Airbus A319 che un paio di anni prima Romano Prodi aveva comprato a 100 miliardi di lire l' uno per sostituire i vecchi Dc9 della presidenza del Consiglio. Una scelta «europeista»: al posto dei McDonnell Douglas americani ecco finalmente i velivoli costruiti dal consorzio europeo Airbus. Peccato solo che noi italiani ci fossimo chiamati fuori. E peccato per la moquette: quella iniziale era bianca come il vestito di una sposa. Ideale per il vecchio «GeiAr» di Dallas o qualche miliardario cowboy di «Flamingo Road». Meno per noi. Era il 7 marzo 2000. Da allora, compra oggi e compra domani, gli Airbus A319 della presidenza erano aumentati fino a diventare (prima della saggia cessione di un esemplare al governo turco) addirittura quattro. Per capirci, non parliamo di Piper o mini-jet: l' A319 è un bestione di 34 metri di larghezza e 34 di apertura alare che raggiunge gli 837 chilometri l' ora di velocità di crociera, ha un' autonomia massima di 6.845 chilometri e può portare fino a 124 passeggeri. Nella versione commerciale, s' intende. Quelli della presidenza sono tutt' altra cosa: c' è anche, per dire, una camera da letto con il bagno per i lunghi voli transcontinentali. I tre Airbus fanno parte del 31° Stormo dell' Aeronautica militare. E non sono gli unici aerei in dotazione alla presidenza del Consiglio. Quello stormo, che si fa carico pure delle esigenze umanitarie, può contare infatti anche su 3 Falcon 900 Ex (un trireattore con autonomia intercontinentale per trasporto passeggeri prodotto dalla francese Dassault Aviation), due Falcon 900 Easy e due Falcon 50. Tutti jet da 9 a 16 posti. Più due elicotteri Agusta Sh3d da 10 posti. Ma non basta. Sono a disposizione infatti anche i velivoli della C.A.I., la Compagnia aeronautica italiana: servizi segreti. La quale conta su due Falcon 900 A, un Falcon 900 Ex e due Falcon 50. Una flotta di tutto rispetto, o no? Macché: la presidenza del Consiglio risulta avere avvertito la necessità di prendere altri aerei a noleggio. Tanto da firmare un contratto biennale (2005 e 2006) con la società Servizi aerei spa, dell' Eni, per 300 ore di volo annue e un impegno per quest' anno di 2.079.000 euro. Più un secondo contratto per il periodo marzo-dicembre 2005, con la Eurofly service di Torino, di proprietà di Rodolfo Baviera e di sua moglie. Impegno finanziario: altri 2 milioni 100 mila euro, per 300 ore di volo totalmente esaurite. Riassunto: 50 milioni per gli aerei del 31° Stormo più 11 milioni 500 mila per quelli della C.A.I. più un milione e 900 mila euro per gli aerei dell' Eni più 2 milioni e 100 mila per quelli di Eurofly. Totale, come dicevamo: 65 milioni e 500 mila euro. Pari a 13.761 ore di volo. Una enormità. Tanto più che, nel bilancio di palazzo Chigi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale al capitolo 132 («Noleggio aeromobili per esigenze di Stato, di Governo e per ragioni umanitarie, spese connesse con l' utilizzo dell' aereo presidenziale»: come se fosse solo uno) le previsioni finali per il 2005 erano di appena due milioni e 152 mila euro. La metà dei soli contratti di noleggio. I nuovi inquilini di palazzo Chigi, davanti a quella massa di spostamenti, avrebbero prospettato a Prodi la possibilità di tagliare, prendendo ad esempio proprio il 2005, la bellezza di 5.243 ore di volo. Una riduzione del 38%. Con un risparmio di 23.886.000 euro. Ci riusciranno? Ciò che viene dato per scontato è un brusco ridimensionamento dei voli Roma-Olbia, la tratta prediletta dal Cavaliere che aveva fatto della Certosa, come certificò mettendo il segreto di Stato sulla villa, una specie di residenza secondaria della presidenza del Consiglio. Basterà? Vedremo. Certo, una svolta appare quanto meno opportuna. Avete presente il mito dell' U2, il grande aereo nero che volava a 25 mila metri d' altezza e poteva essere rifornito in volo senza avere (teoricamente) la necessità di atterrare mai? Bene: gli aerei di palazzo Chigi hanno volato nel 2005 per 37 ore al giorno.

Gian Antonio Stella - Corriere della Sera
 
Roba da giornalai...[:o)](cioè quelli che si spacciano per giornalisti, non i veri Rivenditori di giornali...)

Marco[:305]
 
Amici
Grazie dell info.

L'AERO eh arrivato alle ore 053 REC LT e partito alle ore 0700 REC LT.

Sono arrivato nell momento dell push back, peccato che la luce non era buona.... un "independence day" eh arrivato giusto nel momento della foto....[:307][:307][:307]...

Ma cmq gli o fatto X archivio personale.

Gli vetteranni DC9-32 ancora volanno o no?

Grazie di nuovo.
 
Credo che fosse un volo di un sottosegretario del ministero degli Esteri...

[OT]Quell'articolo non mi è piaciuto per niente. troppo qualunquista e populista. Strano non è da G.A. Stella.Io non credo che si debba sindacare sul fatto che abbiano speso 65 milioni. L'azienda dove lavoro spende cifre ben superiori per le trasferte dei dipendenti. Questa cifra rappresenta poi lo 0,004 del debito pubblico e una percentuale simile del PIL. Non mi sembra poi così scandalosa!
Tante, troppe volte si sente parlare dei costi della politica in Italia. Penso che si dovrebbe discutere più del fatto che magari i soldi spesi spesso non producono un efficente gestione politica. Che non vi è controllo della spesa. Avrei preferito che quell'articolo più che portare le spese fosse andato più nel dettaglio per capire se queste spese sono state motivate o meno.
 
Quel 319CJ portava Bertinotti, che visiterà Cile, Uruguay e Argentina.

Per la cronaca ieri c'erano anche Napolitano a Madrid, Prodi in Etiopia e D'Alema in Giappone. Chi si sarà dovuto "accontentare" di un F900? [}:)]

Marco
 
Citazione:Messaggio inserito da I-VALE

Credo che fosse un volo di un sottosegretario del ministero degli Esteri...

[OT]Quell'articolo non mi è piaciuto per niente. troppo qualunquista e populista. Strano non è da G.A. Stella.Io non credo che si debba sindacare sul fatto che abbiano speso 65 milioni. L'azienda dove lavoro spende cifre ben superiori per le trasferte dei dipendenti. Questa cifra rappresenta poi lo 0,004 del debito pubblico e una percentuale simile del PIL. Non mi sembra poi così scandalosa!
Tante, troppe volte si sente parlare dei costi della politica in Italia. Penso che si dovrebbe discutere più del fatto che magari i soldi spesi spesso non producono un efficente gestione politica. Che non vi è controllo della spesa. Avrei preferito che quell'articolo più che portare le spese fosse andato più nel dettaglio per capire se queste spese sono state motivate o meno.
non posso che quotare ogni virgola; purtroppo anche l' ottimo Gian Antonio e' un giornalista....
 
Il Presidente della Camera Bertinotti è arrivato oggi a Santiago del Cile quindi lo scalo a Recife è stata una sosta tecnica per arrgiungere il Cile.
 
Citazione:Messaggio inserito da aggiano

Il Presidente della Camera Bertinotti è arrivato oggi a Santiago del Cile quindi lo scalo a Recife è stata una sosta tecnica per arrgiungere il Cile.

Come sarà stata la tratta?

CIA - Azzorre - Recife - Santiago??