Il fondo Abertis pronto a investire su aeroporto e porto di Genova
Summit a Barcellona
Il colosso iberico guarda alle infrastrutture. Oggi il sindaco incontra i vertici del gruppo.
Barcellona. Il fondo di investimento spagnolo Abertis è pronto a muovere sul porto di Genova. Lo dirà ufficialmente oggi, durante un vertice con il sindaco del capoluogo ligure, Marta Vincenzi, a barcellona. Abertis è interessato a Genova, Civitavecchia e Trieste. Ed è un interesse, nel caso genovese, che riguarda le infrastrutture. In particolare, il fondo di investimento mira a commissionarne la realizzazione, dandole poi "in affitto". Il discorso, quindi, investe da vicino anche la costruzione del Terzo valico ferroviario Genova-Milano.
Possibile anche un interesse del colosso iberico per la privatizzazione dell'aeroporto Cristoforo Colombo.
Un solo assente: Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie. Lui, questa mattina, a Barcellona non ci sarà, ma solo per «motivi di forza maggiore». Gli altri invitati illustri, invece, ci saranno tutti. Ci sarà il consigliere delegato di Abertis, Salvador Allemany, accompagnato dal direttore infrastrutture e logistica del colosso spagnolo, Josep Canos. Ci sarà Marta Vincenzi, sindaco di Genova, con il super consulente del Comune, Maurizio Maresca. E ci sarà anche Fabrizio Palenzona, in rappresentanza di Unicredit, atteso in mattinata a bordo di un aereo privato.
Un incontro ufficiale, il secondo dopo un vertice organizzato nella sede romana di Unicredit nelle scorse settimane, per capire se e a quali condizioni Abertis potrà investire nel porto di Genova. «Siamo concentrati su tre territori - spiegava ieri un portavoce del gruppo spagnolo -: Civitavecchia, Trieste e Genova. Crediamo molto nello sviluppo di questi porti e delle relative economie, e siamo convinti di poter dare il nostro contributo per la loro crescita».
Dei tre progetti, quello genovese è sicuramente quello allo stato più avanzato. Non è un caso che, questa mattina alle 9.30, negli uffici di Abertis sia stato invitato anche Palenzona, nella sua veste di banchiere. Una casualità davvero singolare, quella del potente uomo d'affari piemontese. Presidente dell'Autorità portuale "mancato" (indicato con eccessiva fretta dalla Camera di commercio come successore di Giovanni Novi, aveva declinato con eleganza l'invito ricevuto da Paolo Odone), il destino di Palenzona incrocia nuovamente, stavolta in terra spagnola, quello delle banchine genovesi.
il progetto. Il porto, le aree retroportuali del Basso Piemonte, le infrastrutture di collegamento, ma anche l'aeroporto Cristoforo Colombo. Quello di Abertis per Genova è «un interesse a 360 gradi», spiega Maurizio Maresca. «Bisogna chiarire subito una cosa: Abertis non si propone come terminalista, né come costruttore diretto - spiega il consulente del Comune -. Il suo obiettivo è un altro: commissionare la realizzazione di nuove infrastrutture per poi "affittarle" a soggetti terzi. Si tratta di operazioni complesse, in Italia praticamente sconosciute, che pertanto presuppongono una attenta fase di studio. Abertis vuole capire, attraverso questi incontri, entro quali confini è possibile investire su Genova, con quali partner finanziari, e, soprattutto, con quali ritorni economici». Ciò che Abertis chiede al Comune, in altre parole, è uno studio di fattibilità. Che, anche se sotto questo profilo non vi è nulla di ufficiale, potrebbe riguardare lo stesso aeroporto. «Non possiamo escluderlo - dice Maresca -: Abertis gestisce già diverse strutture aeroportuali, un eventuale interesse per il "Colombo" non mi sorprenderebbe: fa parte del dna dell'azienda».
Resta da capire quale potrebbe essere, in uno scenario del genere, il ruolo di Ferrovie. Di certo si sa che Moretti, oggi assente giustificato, ha confermato l'interesse del gruppo per il progetto Abertis-Unicredit. «Il gruppo Fs, nel caso in cui il progetto dovesse concretizzarsi, avrebbe un ruolo essenziale, esattamente come lo avrebbe lo Stato: certe operazioni non possono fare a meno di un intervento pubblico», spiega Maresca. Lo stesso concetto che Marta Vincenzi ripeterà questa mattina ai vertici di Abertis. (ilsecoloxix)
Summit a Barcellona
Il colosso iberico guarda alle infrastrutture. Oggi il sindaco incontra i vertici del gruppo.
Barcellona. Il fondo di investimento spagnolo Abertis è pronto a muovere sul porto di Genova. Lo dirà ufficialmente oggi, durante un vertice con il sindaco del capoluogo ligure, Marta Vincenzi, a barcellona. Abertis è interessato a Genova, Civitavecchia e Trieste. Ed è un interesse, nel caso genovese, che riguarda le infrastrutture. In particolare, il fondo di investimento mira a commissionarne la realizzazione, dandole poi "in affitto". Il discorso, quindi, investe da vicino anche la costruzione del Terzo valico ferroviario Genova-Milano.
Possibile anche un interesse del colosso iberico per la privatizzazione dell'aeroporto Cristoforo Colombo.
Un solo assente: Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie. Lui, questa mattina, a Barcellona non ci sarà, ma solo per «motivi di forza maggiore». Gli altri invitati illustri, invece, ci saranno tutti. Ci sarà il consigliere delegato di Abertis, Salvador Allemany, accompagnato dal direttore infrastrutture e logistica del colosso spagnolo, Josep Canos. Ci sarà Marta Vincenzi, sindaco di Genova, con il super consulente del Comune, Maurizio Maresca. E ci sarà anche Fabrizio Palenzona, in rappresentanza di Unicredit, atteso in mattinata a bordo di un aereo privato.
Un incontro ufficiale, il secondo dopo un vertice organizzato nella sede romana di Unicredit nelle scorse settimane, per capire se e a quali condizioni Abertis potrà investire nel porto di Genova. «Siamo concentrati su tre territori - spiegava ieri un portavoce del gruppo spagnolo -: Civitavecchia, Trieste e Genova. Crediamo molto nello sviluppo di questi porti e delle relative economie, e siamo convinti di poter dare il nostro contributo per la loro crescita».
Dei tre progetti, quello genovese è sicuramente quello allo stato più avanzato. Non è un caso che, questa mattina alle 9.30, negli uffici di Abertis sia stato invitato anche Palenzona, nella sua veste di banchiere. Una casualità davvero singolare, quella del potente uomo d'affari piemontese. Presidente dell'Autorità portuale "mancato" (indicato con eccessiva fretta dalla Camera di commercio come successore di Giovanni Novi, aveva declinato con eleganza l'invito ricevuto da Paolo Odone), il destino di Palenzona incrocia nuovamente, stavolta in terra spagnola, quello delle banchine genovesi.
il progetto. Il porto, le aree retroportuali del Basso Piemonte, le infrastrutture di collegamento, ma anche l'aeroporto Cristoforo Colombo. Quello di Abertis per Genova è «un interesse a 360 gradi», spiega Maurizio Maresca. «Bisogna chiarire subito una cosa: Abertis non si propone come terminalista, né come costruttore diretto - spiega il consulente del Comune -. Il suo obiettivo è un altro: commissionare la realizzazione di nuove infrastrutture per poi "affittarle" a soggetti terzi. Si tratta di operazioni complesse, in Italia praticamente sconosciute, che pertanto presuppongono una attenta fase di studio. Abertis vuole capire, attraverso questi incontri, entro quali confini è possibile investire su Genova, con quali partner finanziari, e, soprattutto, con quali ritorni economici». Ciò che Abertis chiede al Comune, in altre parole, è uno studio di fattibilità. Che, anche se sotto questo profilo non vi è nulla di ufficiale, potrebbe riguardare lo stesso aeroporto. «Non possiamo escluderlo - dice Maresca -: Abertis gestisce già diverse strutture aeroportuali, un eventuale interesse per il "Colombo" non mi sorprenderebbe: fa parte del dna dell'azienda».
Resta da capire quale potrebbe essere, in uno scenario del genere, il ruolo di Ferrovie. Di certo si sa che Moretti, oggi assente giustificato, ha confermato l'interesse del gruppo per il progetto Abertis-Unicredit. «Il gruppo Fs, nel caso in cui il progetto dovesse concretizzarsi, avrebbe un ruolo essenziale, esattamente come lo avrebbe lo Stato: certe operazioni non possono fare a meno di un intervento pubblico», spiega Maresca. Lo stesso concetto che Marta Vincenzi ripeterà questa mattina ai vertici di Abertis. (ilsecoloxix)