A proposito del 31° Stormo


Boeing747

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5 Novembre 2005
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Varese
Alcuni ricorderanno un articolo di Gian Antonio Stella di diversi mesi fa, a proposito dei costi del 31° Stormo. Un pezzo di Sergio Rizzo sul Corriere di oggi dà conto di un salutare giro di vite.

Interessante anche il fatto che le più alte cariche dello Stato non sono obbligate a usare i mezzi di Stato sempre e comunque, ma è solo una questione di costi e praticità per i collaboratori e la scorta al seguito.

Evitiamo di farne una discussione politica, grazie.


Ministri e aerei blu: i politici «Mille Miglia»

ROMA — Sfrecciavano nei cieli senza un attimo di sosta con il loro carico di ministri, sottosegretari, portaborse e famigli. Stavano in volo, gli aerei di Stato, per 37 ore al giorno, e alla fine di quel 2005, l'ultimo anno del governo di Silvio Berlusconi, il conto toccò una cifra strabiliante: 65 milioni e mezzo di euro.
Inutile dire che un passaggio non si negava a nessuno. Ecco perché una telefonata di solidarietà a Clemente Mastella era il minimo che il Cavaliere potesse fare. Ci fosse stato ancora lui alla presidenza del Consiglio, tutto questo forse non sarebbe accaduto. Durante la sua permanenza a palazzo Chigi le spese per i voli blu erano progredite con un crescendo rossiniano.
Nel 2000, ultimo anno «pieno» di governo del centrosinistra, il costo del trentunesimo stormo dell'aeronautica militare era stato di 19 milioni di euro. Nel 2002, era salito a 23. L'anno seguente, a 41. Nel 2004, a 52. Nel 2005 si era fermato a 50 milioni, ma sommando a questa cifra la spesa sostenuta per l'uso degli aerei della Cai, la compagnia dei servizi segreti, e di due società private, si arrivò appunto a 65 milioni e mezzo.

Poi al primo piano di palazzo Chigi ha fatto l'ingresso, insieme a Romano Prodi, un certo Enrico Micheli. Ex direttore generale dell'Iri, sottosegretario alla presidenza con delega ai servizi segreti e competenza sui voli di Stato: è lui che deve dare le autorizzazioni per usare gli aerei blu. E non si è fatto molti amici. Appena ha varcato la soglia del suo ufficio ha alzato il telefono e ha detto ai suoi colleghi di governo: «Diamoci una regolata tutti quanti». Nel 2006 il conto del trentunesimo stormo è calato a 43 milioni. Ma se sono attendibili le stime dell'attuale governo, secondo cui nei primi cinque mesi di quell'anno (gli ultimi di Berlusconi) ne erano stati spesi ben 30, significa che da 6 milioni al mese si era passati a 1,8 milioni. Quest'anno, con tutta la buona volontà, se ne spenderanno invece 28: 2,3 al mese. Almeno, però, non ci sono più i cinque Falcon dei servizi segreti, che sono stati destinati a uso esclusivo dell'intelligence e presto saranno ridotti a tre, e nemmeno gli aerotaxi privati: i contratti con la Eurofly service di Rodolfo Baviera e la Servizi aerei dell'Eni non sono stati rinnovati.

Non che la riduzione della flotta da 17 a 12 mezzi (dieci aerei e due elicotteri) sia stato un deterrente decisivo. All'inizio le domande arrivavano a valanga. Nei primi sei mesi Micheli ha rispedito al mittente non meno del 15% delle richieste. E poi ha fissato alcune regole: per esempio, che ogni decisione sia accentrata a palazzo Chigi e che l'ufficio voli abbia l'elenco preciso di chi sale a bordo. Si è cercato di scoraggiare anche le delegazioni numerose, ma con un governo di 102 persone «scoraggiare» è una parola grossa.

Ai voli blu hanno diritto il presidente della Repubblica, gli ex capi di Stato, il presidente del Consiglio, i presidenti delle Camere, il presidente della Corte costituzionale e i membri del governo. Sempre che si tratti di viaggi per scopi istituzionali. Quale è, anche se può sembrare singolare, la presenza di un ministro alla premiazione del Gran premio d'Italia di Formula uno. Naturalmente, anche in questi casi non è vietato, ma anzi incoraggiato, l'uso degli aerei di linea. Quando però il volo normale non è «compatibile» con le esigenze del viaggio, ecco che si spalanca il portello del Falcon della presidenza. Capita così che anche Patrizia Sentinelli, viceministro degli Esteri (di Rifondazione comunista) con delega alla cooperazione internazionale, viaggi spesso per ragioni di servizio con l'aereo di Stato. Come anche il vicepremier Francesco Rutelli, il ministro della Difesa Arturo Parisi e, naturalmente, il responsabile della Farnesina Massimo D'Alema. Mastella è stato visto spesso all'aeroporto di Napoli in procinto di salire sul Falcon per tornare a Roma dopo il fine settimana. Mentre Tommaso Padoa-Schioppa, quando può, prende l'aereo di linea, preferendo il low cost. E non perché un giorno il Falcon della presidenza che lo riportava a Roma da Lussemburgo abbia avuto una seria avaria al motore in fase di decollo. Ma perché si sappia che se il ministro dell'Economia va a Berlino con Easyjet, forse lo possono fare anche gli altri.

Per ragioni di sicurezza il volo di Stato «può» (e non «deve») essere utilizzato anche nel caso di trasferimenti «non per scopi istituzionali» dalle più alte cariche dello Stato e da alcuni ministri più sensibili. In altri casi anche lui si deve arrendere. C'è poi un altro passeggero illustre che ha sempre un posto a disposizione sui velivoli della presidenza del Consiglio, senza alcuna condizione particolare. È il papa, che per i voli transcontinentali utilizza l'Alitalia, ma per quelli interni ha a disposizione uno dei due elicotteri (quello verniciato di bianco) e l'Airbus di palazzo Chigi. Del resto, come si fa a dire di no a Joseph Ratzinger? Qualche no, invece, l'hanno dovuto incassare anche alle alte sfere. In una occasione sarebbe toccato pure a Rutelli, per mancanza di aeromobile. Uno spiacevole contrattempo, occorso una volta a quanto pare anche al presidente della Camera Fausto Bertinotti, considerato un frequent flyer della flotta di Stato. Non si è trovato un aereo che lo potesse portare da Roma a Firenze, destinazione che ha raggiunto quindi in treno. Il mezzo preferito da Romano Prodi, che ieri si è curato di farlo sapere, mezzo stampa, a tutti. Anche ai più duri d'orecchie.

Sergio Rizzo - CdS
 
Periodicamente escono queste storie riguardo ai "voli di stato" sempre accompagnate da critiche e polemiche politiche, sia da una parte che dall'altra.

Ormai non è più un mistero che oltre ai voli militari vengano usati velivoli "civili" e la maggior parte degli utenti di questo forum conoscono la CAI che molto spesso viene utilizzata nei casi in cui, per motivi "diplomatici", non possono essere usati voli militari.

In tutti i Paesi del mondo c'è l'esigenza di mobilità della "classe politica", sia per esigenze istituzionali che per esigenze personali e quasi tutti i Paesi hanno delle strutture organizzative che provvedono a fornire questa mobilità, sia attraverso velivoli militari che attraverso compagnie civili più o meno dedicate a questa attività.

Sulle esigenze di mobilità istituzionali è inutile soffermarsi dato che appare evidente che niente può essere messo in discussione. Per quello che invece riguarda le esigenze di mobilità personali delle alte cariche dello Stato, bisogna ricordare che se queste utilizzassero i normali trasporti di linea metterebbero a rischio non solo la propria incolumità ma sopratutto quella degli altri passeggeri che si dovessero trovare disgraziatamente a bordo deli stessi mezzi.

Chi mi conosce da molto tempo sa bene che parlo con cognizione di causa ed è per questo che voglio ricordare un episodio avvenuto molti anni fa a Palermo a bordo di un volo AZ per Roma. All'imbarco si presentò un, allora, alto magistrato che prese tranquillamente posto a bordo. Alcuni passeggeri lo riconobbero e protestarono con l'equipaggio manifestando il loro disagio e la loro preoccupazione a volare sullo stesso volo con una persona cosi esposta nella lotta contro la mafia. La protesta montò a tal punto che per questioni di opportunità si preferì far sbarcare un passeggero cosi "scomodo" che poi si fu costretti ad andare a prendere con un apposito "volo civile" privato.

Ai tempi della prima vittoria alle elezioni dell'Ulivo (siamo circa nel 1996), il Governo da poco insediato propose di chiudere completamente la CAI dicendo che le stesse esigenze potevano essere tranquillamente espletate con voli militari. Non si arrivò mai a tale decisione perchè qualcuno riuscì a dimostrare che una compagnia aerea "civile" permetteva una flessibilità che i voli militari non avevano e a tal proposito è interessante citare il fatto che a qual tempo all'Italia venne richiesto (dall'ONU, se non ricordo male) di provvedere all'evacuazione via aerea di una personalità di spicco coinvolta nella guerra dei Balcani e le parti in guerra minacciarono apertamente l'Italia dicendo che non avrebbero mai permesso, anche ricorrendo alle armi se fosse stato necessario, l'atterraggio di un aereo militare sul loro suolo. Facile intuire che il trasporto si fece senza problemi utilizzando un volo privato civile messo a disposizione dalla Presidenza del Consiglio.

La storia del "trasporto di Stato" italiana è piena di casi simili ma è ovvio che per questioni di opportunità questi casi non vengano pubblicizzati.

Certo, molti passi avanti sono stati fatti rispetto a quello che succedeva nella "Prima Repubblica" quando un sottosegretario qualsiasi telefonava la domenica pomeriggio e chiedeva di organizzare un volo per portare a spasso il figlio e gli amichetti annoiati (eh si, purtroppo succedeva anche questo) e credo che ancora molti passi in avanti debbano essere fatti affinchè non si abusi di un privilegio che entro certi limiti si può considerare accettabile.

Concludo dicendo che si, forse un controllo maggiore sull'utilizzo di queste risorse ci vuole, un pò più di buon senso da parte di chi utilizza queste risorse non può che far bene alla nostra economia, ma non mi sento di criminalizzare chi, per questioni istituzionali o per motivi privati ma giustificati, utilizza i cosiddetti "voli di Stato".

Danilo
 
Boeing 747 purtroppo sono le prime otto righe che non consentono una visione obbiettiva dei fatti, risultando un mero contraltare della denuncia dell'espresso: non ci tocca che constatare la totale politicità di tali topic
 
Nelle prime otto righe mi pare che vengano date delle mere cifre. Che siano veritiere o no quello non lo so, però fanno riflettere.
 
Bah, l’utilizzo improprio delle risorse aziendali esiste in ogni organizzazione, c’è chi usa internet per perdere tempo e scambiarsi power point inutili, chi usa il furgoncino degli acquisti per fare il proprio trasloco, chi va in vacanza con la macchina di rappresentanza e chi si fa portare in goro a scrocco da un Piaggio P180… ognuno secondo le sue possibilità.
Credo che sia intrinseco nell’animo umano il cercare di realizzare la massima comodità attraverso “economie esterne”: si chiama egoismo, se non sbaglio, e mi pare che assieme a gola, accidia, lussuria ed altre cosucce sia un nostro marchio di fabbrica, ad ogni latitudine.
Dovremmo farcene una ragione.
E poi adottare qualche strumento che, altrettanto intrinsecamente, tenda a limitare questa naturale propensione.
Come in altri Paesi, dove i conti della serva dei pubblici amministratori sono anch’essi pubblici per legge, e si può sapere quante cene di rappresentanza sono state pagate dai contribuenti o quante volte il tal ministro o direttore di divisione del ministero o capo di stato maggiore hanno usato un volo di Stato e perché: col tempo, tra un po’ di sdegno e un po’ di evoluzione del costume, i casi più macroscopici si attenuerebbero, tutti vivremmo più tranquilli, e i soldi destinati a comprare gli executive potrebbero essere dirottati su ben più utili Canadair.
L’importante è evitare lo sdegno fine a se stesso: provoca acidità di stomaco e non migliora i conti pubblici.
 
Spiace affermarlo, ma questo è un topic nel quale la politica ha il sopravvento, per cui cercheròdi essere obiettivo.
Mi ritengo d'accordo con Gabibbo, anche se qui non stiamo parlando di risorse aziendali, ma di beni dello Stato, ossia acquistati, mantenuti e, nello specifico, fatti volare con i soldi dei cittadini che pagano le tasse.
E' anche vero che la classe politica ha diritto di mobilità per motivi istituzionali, ma è anche giusto che i beneficiari di tale servizio usino un po' di buon senso. In particolare, perchè è stato autorizzato l'uso dell'A319CJ a Mastella per andare a Monza, come ha affermato lui su L'Espresso, "a trovare l'amico Briatore", con figlio, portaborse e agenti di scorta, giustificando il tutto con la scusa che "il Ministro della Giustizia non può prendere voli di linea per motivi di sicurezza"? Ho capito che doveva prendere parte alla premiazione, quindi è in parte giustificato l'uso dell'aereo "per motivi istituzionali" (anche se non lo condivido), ma far volare altre 3-4 persone con te non fa di certo bene alle nostre (già malandate) casse dello Stato. E se pensiamo che anche il Ministro Rutelli era sullo stesso aereo per lo stesso motivo...
Mi domando solo quale sarebbe la reazione della gente se l'A319 fosse servito a rimpatriare urgentemente una nostro concittadino malato, o a trasferirne un altro per es. da Lampedusa a Milano per effettuare un trapianto...
 
Io penso che, francamente, se ci sono aerei di Stato vanno usati. Con ciò non voglio dire che vanno abusati ma, più volte (anche durante le prime settimane di vita di questo governo) si è tentato di far volare ministri o addirittura il premier, con voli di linea.. il risultato è stato uno scatafascio.. il volo accumula ore di ritardo, coi passeggeri (quelli normali) imbufaliti ogni volta e col ministro di turno che, di certo, non fa bella figura.

Diverso è invece, il discorso sulla tipologia di volo:
secondo me bisognerebbe emanare un regolamento della Presidenza del Consiglio che permette l'uso degli ACJ solo alle 3 cariche dello Stato, al Premier e, per voli longrange, ai ministri.

I ministri dovrebbero spostarsi sul territorio domestico ed europeo solo con FALCON (o al lmite col P180 in versione vip) e, soprattutto, tutti voli extra "politici" (ossia quelli x andare a farsi le vacanze) devono essere effettuati o con aeroplani non pubblici o, al limite, se si vuole utilizzare un velivolo "dei nostri", pagando l'ora di volo al 31° o alla CAI ...che tanto risulterebbe con sconti vari, più abbordabile di un aerotaxi.

Lo so, è pure follia, non succederanno mai queste cose in questo Paese, ma la mia è una idea.. la proponiamo a Romano? :)
 
concordo con duffy e I9001... questione di buon senso; che poi noi italiani abbiamo un senso poco "puritano" della funzione pubblica...
 
Citazione:Messaggio inserito da Rennet

Auto blu, sangue blu, cieli blu, amore blu, rock and blue....
E' davvero incredibile come in 30 anni non sia cambiato proprio niente!
[:306]

ma sai, io penso che non sia una cosa ignobile a prescindere quella dell'utilizzo di mezzi di Stato per i membri del Governo.. anzi, diciamoci la verità.. quando vediamo "i nostri" ai meeting internazionali, che scendono da un bell'aereo o da una bella auto, un pò ci inorgogliamo.

Il tutto però, come sempre, deve essere tenuto nei limiti della decenza, e ogni abuso deve essere condannato.. ma l'abuso, non l'utilizzo del mezzo in sè.

Ricordo un ministro tedesco che qualche anno fa era andato a Ibiza con la compagna in ferie, usando un CANADAIR della Luftwaffe... scoperto e immediatamente dimesso.
X un uso improprio è corretto punire il politico "furbacchione", ma non dobbiamo diventare giustizialisti e giacobini.

Il guaio è che in Italia andiamo da un eccesso a un altro, i nostri politici sprecano qualunque cosa abbiano tra le mani, e noi "comuni mortali" ci indignamo per qualunque "status" che, cmq, a mio modesto giudizio uno degli 8 Paesi più importanti del mondo, PUO' e DEVE permettersi.

Cmq, aspettiamoci di vedere altri "simpaticoni" che andranno alle partite di calcio a Manchester o a Monza, o chissà dove, coi mezzi del' 31° e della CAI.

[:306]
 
Concordo con te India che non si debba passare da un eccesso all'altro.
E' giustissimo che per fini istituzionali siano usati i mezzi più consoni e concordo sul fatto che essendo un "grande" (oramai ex) paese, chi ci rappresenta abbia il diritto e il dovere di presentarsi in maniera impeccabile.
Tuttavia, come giustamente tu dici, nei "grandi" paesi, chi utilizza tali mezzi per scopi personali, si dimette istantaneamente!
Non altrettanto può dirsi purtroppo per l'Italia. Questo è il grande problema.
[:306]
 
Ho citato l'articolo perché riportava cifre interessanti: in 2 anni il costo dei voli di Stato è sceso da 65 a 28 milioni, cioè del 57%. Visto che nessuno si è lamentato dei tagli, significa che sono stati eliminati degli sprechi.

Che l'abbia fatto questo o quel governo poco importa (e non è un forum di aviazione il luogo per discuterne), ma che sia una cosa degna di nota è fuor di dubbio. Poi siamo tutti d'accordo che 37 milioni sono noccioline nel bilancio dello Stato, e l'episodio non vada quindi ingigantito oltremodo.
Citazione:Messaggio inserito da india9001

anzi, diciamoci la verità.. quando vediamo "i nostri" ai meeting internazionali, che scendono da un bell'aereo o da una bella auto, un pò ci inorgogliamo.
Evitiamo di fare retorica becera. Credo che ci sia più motivo di orgoglio nel vedere Brown scendere da un vecchio BAe-146 o da un aereo charterizzato da British Airways, piuttosto che Lula scendere da un fiammante 319CJ con le insegne della nazione.

Marco
 
Citazione:Messaggio inserito da Boeing747
Credo che ci sia più motivo di orgoglio nel vedere Brown scendere da un vecchio BAe-146 o da un aereo charterizzato da British Airways, piuttosto che Lula scendere da un fiammante 319CJ con le insegne della nazione.

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Citazione:Messaggio inserito da Boeing747

Ho citato l'articolo perché riportava cifre interessanti: in 2 anni il costo dei voli di Stato è sceso da 65 a 28 milioni, cioè del 57%. Visto che nessuno si è lamentato dei tagli, significa che sono stati eliminati degli sprechi.

Che l'abbia fatto questo o quel governo poco importa (e non è un forum di aviazione il luogo per discuterne), ma che sia una cosa degna di nota è fuor di dubbio. Poi siamo tutti d'accordo che 37 milioni sono noccioline nel bilancio dello Stato, e l'episodio non vada quindi ingigantito oltremodo.
Citazione:Messaggio inserito da india9001

anzi, diciamoci la verità.. quando vediamo "i nostri" ai meeting internazionali, che scendono da un bell'aereo o da una bella auto, un pò ci inorgogliamo.
Evitiamo di fare retorica becera. Credo che ci sia più motivo di orgoglio nel vedere Brown scendere da un vecchio BAe-146 o da un aereo charterizzato da British Airways, piuttosto che Lula scendere da un fiammante 319CJ con le insegne della nazione.

Marco

Ero certo che qualcuno avrebbe preso ad esempio il caso UK.
Che dire.. fa molto "simpatia", ma è un caso più unico che raro Marco, vedi senza prendere gli americani (dove l'AF1 rappresenta decisamente di più di un aeroplano di Stato), tutti i Paesi di un certo livello hanno una flotta aerea moderna efficente e confortevole.. in Europa tutti: Francia (2 A340, 2 A319, e poi falcon e falcon), Spagna (2 A310, Falcon, ..) Germania (2 A310, Bombardier, ..) e poi Belgio, Egitto, Giordania, Giappone, Cina, Russia, Canada, eccetera eccetera!

E sono tutti Paesi con un certo grado di maturità e di serietà