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Quirino
Guest
da "La Stampa" del 24 marzo, articolo di N. B.
Nonna Miranda trema ancora. Stringe il piccolo Simone e ripete: «Ma vi rendete conto di cosa poteva succedere?» Simone, 14 mesi appena, nel cortile del piccolo cascinale ci gioca tutti i giorni. Sale sulle sue macchinine, insegue il cane e i gatti. È il suo mondo. Anche ieri Simone era dalla nonna, mentre mamma e papà erano al lavoro. Per fortuna era appena rientrato in casa, quando un aereo in fase di atterraggio ha risucchiato i coppi del capannone, sparandone alcuni nel cortile e lasciando vistosi buchi sulla tettoia. «Vi immaginate come poteva finire?» ripete. E rabbrividisce al pensiero che bastava un minuto perché il suo nipotino fosse colpito da quelle tegole.
A Caselle il fenomeno dei coppi «risucchiati» dagli aerei in atterraggio non è nuovo. C’è chi, stanco di aspettare un improbabile contributo per inchiodare le tegole, il lavoro se l’è fatto fare di tasca propria. Tiziana Robbiano è tra queste. La sua casa e la sua attività, un negozio di ottica, sono in via Torino, di fronte al municipio. «Alla quarta volta - racconta - le ho fatte legare. Ma bisogna sempre controllarle perché la potenza del risucchio degli aerei è tale che spesso si muovono. E, se cadono possono colpire persone e auto. E l’assicurazione neppure paga». Un incubo, insomma. Anna Del Grosso abita in via D’Andrà, sempre centro storico. La sua famiglia di denunce ne ha fatte a decine. «Di tanto in tanto - dice - siamo costretti a subire queste micro-trombe d’aria, e sperare che se le tegole cadranno sotto non ci sia nessuno».
Miranda De Agostini sul suo balcone ha la telecamera, piazzata anni fa dal Comune per individuare gli aerei che provocano i danni. Deve metterla in funzione, portare la cassetta a visionare in municipio. «Ma il più delle volte - commenta - ci è stato detto che la registrazione era inutilizzabile. Insomma non siamo mai riusciti a capire quali fossero gli aerei che provocano questi disastri».
Ieri nella sua cascina sono intervenuti i vigili urbani che come al solito hanno raccolto la denuncia contro ignoti, che trasmetteranno alla Procura, e i vigili del fuoco che hanno messo il tetto in sicurezza.
Intanto cresce la preoccupazione. Sagat (società che gestisce l’aeroporto) avrebbe chiesto ad Enac (ente di assistenza al volo) di effettuare voli notturni. Sagat smentisce. È certo, però, che eccezionalmente 4 voli charter tra la mezzanotte e l’una del 3, 4, 11 e 12 aprile ci saranno. «Subito dopo le regionali - giura il sindaco, Giuseppe Marsaglia - arriveranno i contributi per fissare le tegole e finalmente risolveremo una volta per tutte».
Intanto Caselle nei prossimi mesi dovrà adeguarsi al piano, varato dall’Enac, che suddivide il territorio in fasce di rischio e identifica gli elementi di disturbo per l’attività aeroportuale. Come l’insegna del centro commerciale, oscurata da qualche settimana.
Nonna Miranda trema ancora. Stringe il piccolo Simone e ripete: «Ma vi rendete conto di cosa poteva succedere?» Simone, 14 mesi appena, nel cortile del piccolo cascinale ci gioca tutti i giorni. Sale sulle sue macchinine, insegue il cane e i gatti. È il suo mondo. Anche ieri Simone era dalla nonna, mentre mamma e papà erano al lavoro. Per fortuna era appena rientrato in casa, quando un aereo in fase di atterraggio ha risucchiato i coppi del capannone, sparandone alcuni nel cortile e lasciando vistosi buchi sulla tettoia. «Vi immaginate come poteva finire?» ripete. E rabbrividisce al pensiero che bastava un minuto perché il suo nipotino fosse colpito da quelle tegole.
A Caselle il fenomeno dei coppi «risucchiati» dagli aerei in atterraggio non è nuovo. C’è chi, stanco di aspettare un improbabile contributo per inchiodare le tegole, il lavoro se l’è fatto fare di tasca propria. Tiziana Robbiano è tra queste. La sua casa e la sua attività, un negozio di ottica, sono in via Torino, di fronte al municipio. «Alla quarta volta - racconta - le ho fatte legare. Ma bisogna sempre controllarle perché la potenza del risucchio degli aerei è tale che spesso si muovono. E, se cadono possono colpire persone e auto. E l’assicurazione neppure paga». Un incubo, insomma. Anna Del Grosso abita in via D’Andrà, sempre centro storico. La sua famiglia di denunce ne ha fatte a decine. «Di tanto in tanto - dice - siamo costretti a subire queste micro-trombe d’aria, e sperare che se le tegole cadranno sotto non ci sia nessuno».
Miranda De Agostini sul suo balcone ha la telecamera, piazzata anni fa dal Comune per individuare gli aerei che provocano i danni. Deve metterla in funzione, portare la cassetta a visionare in municipio. «Ma il più delle volte - commenta - ci è stato detto che la registrazione era inutilizzabile. Insomma non siamo mai riusciti a capire quali fossero gli aerei che provocano questi disastri».
Ieri nella sua cascina sono intervenuti i vigili urbani che come al solito hanno raccolto la denuncia contro ignoti, che trasmetteranno alla Procura, e i vigili del fuoco che hanno messo il tetto in sicurezza.
Intanto cresce la preoccupazione. Sagat (società che gestisce l’aeroporto) avrebbe chiesto ad Enac (ente di assistenza al volo) di effettuare voli notturni. Sagat smentisce. È certo, però, che eccezionalmente 4 voli charter tra la mezzanotte e l’una del 3, 4, 11 e 12 aprile ci saranno. «Subito dopo le regionali - giura il sindaco, Giuseppe Marsaglia - arriveranno i contributi per fissare le tegole e finalmente risolveremo una volta per tutte».
Intanto Caselle nei prossimi mesi dovrà adeguarsi al piano, varato dall’Enac, che suddivide il territorio in fasce di rischio e identifica gli elementi di disturbo per l’attività aeroportuale. Come l’insegna del centro commerciale, oscurata da qualche settimana.
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