A Bergamo apre il bancomat dell'oro!


Tutto vero, ma che utilità c'è a venderlo con un bancomat in un aeroporto?

quelli che sono soliti comprare oro (e non sono come si crede i ricconi, in Italia l´oro viene acquistato molto da persone da persone del ceto medio) lo fanno in maniera saltuaria, a piccole trance. 200, 300 500 euro. una due tre volte l´anno.

e molti non lo fanno perche´lo ritengono "complicato"

in italia rischia di non attecchire solo per la diffidenza. pero´ per esempio una persona che ha l´ indole risparmiatrice, torna da un viaggio, e si compra un lingottino da 200 euro. non lo vedo cosi´fuori dalla logica. ovviamente non distribuira´lingotti al rimo della distributrice di acqua minerale...

se ne mettesero nelle banche secondo me molta gente che ne ha la possibilita´ li userebbe e aumenterebbe molto il risparmio, a detrimento ovviamente di alcune quote di consumo.
 
uno sputo alla povertà

purtroppo vedere certe cose, soprattutto in un periodo di crisi, è ostentazione del troppo, del lusso, dell'io ce l'ho....
oppure aspettano i russi dei nuovi voli windjet?
 
Per alcuni popoli (quello gitano su tutti) l'oro è un bene rifugio, soprattutto quelli dei paesi in cui la valuta locale non è molto sicura, o quelli in cui il sistema bancario e del risparmio gestito non è ai nostri livelli. Non è la prima volta che sento gente dei paesi dell'Est (tanto per fare un esempio) che investe i risparmi in oro perchè una volta al loro paese sono più sicuri e facili da nascondere e non corrono il rischio, come le banconote, di rovinarsi o andare fuori corso senza poter essere cambiate con quelle nuove.
 
Per alcuni popoli (quello gitano su tutti) l'oro è un bene rifugio, soprattutto quelli dei paesi in cui la valuta locale non è molto sicura, o quelli in cui il sistema bancario e del risparmio gestito non è ai nostri livelli.
L'oro è un bene rifugio dappertutto e in ogni epoca, testimonianza ne è l'impennata di prezzo mai vista in coincidenza con la crisi mondiale che stiamo attraversando.
Resta il fatto che chi lo compra per investimento non lo fa di certo acquistandolo in aeroporto, ma in banca, e non di certo a botte di 100 euro.
Così come è congegnata la cosa ha un valore strettamente folkloristico di chi tornando a casa preferIsce farlo con 100 euro in meno, ma con una piastrina d'oro in più della quale compiacersi.
 
Al di là della collocazione folkloristica dell'oggetto, condivido il fatto che l'oro sia un bene rifugio, non quello che il risparmio non possa avvenire 100 Euro alla volta. Forse come investimento, non lo è, ma come forma di "maggiore protezione dei propri soldi", per alcuni popoli lo è. Sono quelli che si precipitano a convertire in oro i contanti non appena raggiungono una certa cifra.
 
Per alcuni popoli (quello gitano su tutti) l'oro è un bene rifugio, soprattutto quelli dei paesi in cui la valuta locale non è molto sicura, o quelli in cui il sistema bancario e del risparmio gestito non è ai nostri livelli. Non è la prima volta che sento gente dei paesi dell'Est (tanto per fare un esempio) che investe i risparmi in oro perchè una volta al loro paese sono più sicuri e facili da nascondere e non corrono il rischio, come le banconote, di rovinarsi o andare fuori corso senza poter essere cambiate con quelle nuove.

no. non e´cosi´. e un bene rifugio dappertutto. anche negli stati uniti. in UK in germania, e anche in Italia. non e´una forma d´investimento molto diffusa, ma ha i suoi convinti aficinados.
 
no. non e´cosi´. e un bene rifugio dappertutto. anche negli stati uniti. in UK in germania, e anche in Italia. non e´una forma d´investimento molto diffusa, ma ha i suoi convinti aficinados.

Forse non mi sono spiegato io bene, nel qual caso me ne scuso. :)

Intendevo dire che mentre l'investimento in oro come bene rifugio avviene da noi come qualsiasi altro investimento, magari nell'ambito di un portafoglio diversificato, ci sono paesi e popoli che non appena hanno una certa somma (i 100 Euro, appunto) la "convertono" in oro, da tenere spesso nascosto in casa o (per i popoli nomadi) da portare con sè, ed utilizzare nei momenti di necessità.