27 giugno - 33° anniversario strage di Ustica


Stato
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Potrei risponderti con lo stesso metro: chiunque metta in dubbio il dogma-missile, automaticamente ha ai tuoi occhi un "chiaro ed evidente interesse", se non addirittura un fine depistatorio. Di fatto, quindi, solo chi sostiene la tesi del missile è per sua natura "puro e candido".

Sei sicuro che io abbia detto questo? Ho semplicemente evidenziato come tu demolisca chi fa un ragionamento diverso dal tuo, io come te mi sono limitato a leggere documenti pubblici tra i quali la tesi del missile viene trattata: non conosco assolutamente nessuna verità

Non ho nessun elemento in più di te per giudicare la faccenda, né appartengo ad una schiera di non-mortali con doti divinatorie. Mi sono semplicemente studiato i documenti - pubblici - del processo, cercando di farmi un'idea non mediata dalla stampa, dall'associazione delle vittime, o dalle memorie dello zio di qualche squinternato.
Ne ho tratto il personale convincimento che l'inchiesta è stata condotta a dir poco ad minchiam.
Tu, prima di credere che io sia la reincarnazione del "grande vecchio", la buonanima di Giulio Andreotti, puoi dire di aver fatto altrettanto per comprendere la natura dei fatti di cui parli?
Sulla conduzione dell'inchiesta ad minchiam siamo perfettamente d'accordo ma questo fa parte del sistema Italia dove probabilmente è meno certo di quanto si pensi il concetto io Stato pago tu vittima taci: Strage di piazza Fontana, Strage di Piazza della Loggia, Strage dell'Italicus, Strage di Bologna...
P.S. mai pensato che tu sia la reincarnazione del "grande vecchio", se lo pensassi e ne avessi un minimo di certezza non perderei tempo a ceracre di capire il tuo peensiero, mentre lo faccio molto volentieri anche se spesso è contrapposto al mio proprio perché ritengo che anche i tuoi siano interventi mossi dal piacere di dialogare con altre persone attorno ad un tema che a tutti sta a cuore
Ma in quale sistema mai sarebbe ammissibile che "io Stato pago", e "tu vittima taci"?



Ecco, qui mi manca un pezzo. Chi è che conosce la verità e solo ora ha parlato?



Potrei risponderti con lo stesso metro: chiunque metta in dubbio il dogma-missile, automaticamente ha ai tuoi occhi un "chiaro ed evidente interesse", se non addirittura un fine depistatorio. Di fatto, quindi, solo chi sostiene la tesi del missile è per sua natura "puro e candido".



Non ho nessun elemento in più di te per giudicare la faccenda, né appartengo ad una schiera di non-mortali con doti divinatorie. Mi sono semplicemente studiato i documenti - pubblici - del processo, cercando di farmi un'idea non mediata dalla stampa, dall'associazione delle vittime, o dalle memorie dello zio di qualche squinternato.
Ne ho tratto il personale convincimento che l'inchiesta è stata condotta a dir poco ad minchiam.
Tu, prima di credere che io sia la reincarnazione del "grande vecchio", la buonanima di Giulio Andreotti, puoi dire di aver fatto altrettanto per comprendere la natura dei fatti di cui parli?
 
Sulla conduzione dell'inchiesta ad minchiam siamo perfettamente d'accordo ma questo fa parte del sistema Italia dove probabilmente è meno certo di quanto si pensi il concetto io Stato pago tu vittima taci: Strage di piazza Fontana, Strage di Piazza della Loggia, Strage dell'Italicus, Strage di Bologna...
P.S. mai pensato che tu sia la reincarnazione del "grande vecchio", se lo pensassi e ne avessi un minimo di certezza non perderei tempo a ceracre di capire il tuo peensiero, mentre lo faccio molto volentieri anche se spesso è contrapposto al mio proprio perché ritengo che anche i tuoi siano interventi mossi dal piacere di dialogare con altre persone attorno ad un tema che a tutti sta a cuore

Hai centrato esattamente il punto. Il piacere di dialogare, e di avere all'occorrenza un'idea diversa da quella della vulgata comune. Mettendo sul tavolo con serenità tutte le ipotesi, dato che di certezze non ne abbiamo mezza. E senza per questo doversi sempre veder additare come cospiratore dei "poteri occulti".
Parlare sulla base dei fatti, però. E i fatti, ad oggi, sono quelli emersi in sede di indagine. Su quelli si deve discutere, non su illazioni.
 
Provo a scrivere un sunto della sentenza, altrimenti si continua a parlare di missile, quando la sentenza in realtà parla di altro (sono gradite correzioni, non avendo alcuna nozione di giurisprudenza):

- Premessa importante: la sentenza è stata formulata dalla SEZIONE CIVILE della Cassazione. Essa è stata chiamata a rispondere ad una domanda ben precisa, che non è precisamente assimilabile a quanto discusso in sede penale, ovvero, sintetizzando: Itavia è fallita a seguito dei depistaggi occorsi quando un suo aereo è caduto e si è tentato di attribuire alla Compagnia la colpa (cd. tesi del cedimento strutturale)?
- E' importante e fondamentale ribadire che trattasi di Sentenza Civile, poiché come scrive la stessa Corte (§ 5.2 e soprattutto §5.3): “nell’accertamento del nesso causale in materia civile, vige la regola della preponderanza dell’evidenza o del “più probabile che non”, mentre nel processo penale vige la regola della prova “oltre il ragionevole dubbio”.
- Su queste basi (§5.1): “ritiene questa corte che elemento risolutore della controversia sia l’accertamento in fatto, operato nei pregressi gradi di merito ed oramai non più suscettibile di essere rimesso in discussione, della sussistenza di un’attività di depistaggio: tale accertamento, effettuato dal giudice di primo grado, è qualificato dalla corte di appello come non reso oggetto di un’impugnazione incidentale, che sarebbe stata oltretutto inammissibile per tardività”.
- Si badi inoltre che la Corte arriva a scrivere che (§5.1): “se depistaggio deve qui aversi per definitivamente accertato esservi stato, risulta oltretutto perfino irrilevante ricercare la causa effettiva del disastro, nonostante la tesi del missile sparato da aereo ignoto, la cui presenza sulla rotta del velivolo Itavia non era stata impedita dai Ministeri della difesa e dei trasporti, risulti oramai consacrata pure nella giurisprudenza di questa corte”.

Pertanto: il giudizio emesso cassa le sentenze civili precedenti che alla domanda che sintetizzavo al primo punto rispondevano NO, e rimanda a nuovo giudizio civile.
Relativamente alla vicenda in sé, che, lo riscrivo ancora una volta, non è direttamente oggetto di sentenza da parte della Corte, quest’ultima non fa altro che prender per buone, le risultanze di primo e secondo grado relativamente al tema del depistaggio, e la sentenza n. 1871 della Cassazione del 28 gennaio 2013, che: “in termini ancor più netti (…) afferma, quanto al disastro di Ustica, essere abbondamtemente e congruamente motivata la tesi del missile”.
NOTA BENE: si utilizza la parola MOTIVATA e non PROVATA.
grazie dell'ottima sintesi.
di fatto l'unica azione a conseguenza e' che la motivazione apre ad una ventuale richiesta di risarcimento verso lo stato italiano da parte degli attuali soci di Itavia, ovvero eredi di tali, se ho letto bene.
 
grazie dell'ottima sintesi.
di fatto l'unica azione a conseguenza e' che la motivazione apre ad una ventuale richiesta di risarcimento verso lo stato italiano da parte degli attuali soci di Itavia, ovvero eredi di tali, se ho letto bene.

Una sola precisazione: la richiesta di risarcimento in realtà c'era già.
 
Hai centrato esattamente il punto. Il piacere di dialogare, e di avere all'occorrenza un'idea diversa da quella della vulgata comune. Mettendo sul tavolo con serenità tutte le ipotesi, dato che di certezze non ne abbiamo mezza. E senza per questo doversi sempre veder additare come cospiratore dei "poteri occulti".
Parlare sulla base dei fatti, però. E i fatti, ad oggi, sono quelli emersi in sede di indagine. Su quelli si deve discutere, non su illazioni.

Grazie innanzitutto per la risposta e scusa per la mia ma ho fatto un po di casino con i vari "quote" ed è risultata frammentata
 
grazie dell'ottima sintesi.
di fatto l'unica azione a conseguenza e' che la motivazione apre ad una ventuale richiesta di risarcimento verso lo stato italiano da parte degli attuali soci di Itavia, ovvero eredi di tali, se ho letto bene.

Grazie a flyboy, che ha con molta precisione richiamato i termini concreti della faccenda, si potrebbe a questo punto aprire una interessante discussione. Di chi è, oggi, l'Itavia?
O, con maggiore precisione, a chi andrebbero i soldi del risarcimento?
 
Sei sicuro che io abbia detto questo? Ho semplicemente evidenziato come tu demolisca chi fa un ragionamento diverso dal tuo,

Non sono d'accordo su questo. Mi è, anzi, sempre piaciuto discorrere con chi avesse idee diverse, o maggiori convincimenti.
Quello che rifiuto sono le illazioni, i "mio zio m'ha detto", i "s'era sempre saputo".
Non siamo bambini o minorati analfabeti, siamo tra persone serie. E le persone serie discutono sui fatti.
 
Grazie a flyboy, che ha con molta precisione richiamato i termini concreti della faccenda, si potrebbe a questo punto aprire una interessante discussione. Di chi è, oggi, l'Itavia?
O, con maggiore precisione, a chi andrebbero i soldi del risarcimento?
si grazie davvero,

mah da quello che ricordo fino alla morte del dr .davanzali la societa' esisteva ancora e credo che lui ne fosse rimasto amministratore o liquidatore
ovvio che parlo di qualcosa che esisteva solo legalmentee non operativamente.
alla sua morte immagino sia andato tutto agli eredi i quali pero' all'atto della successione avranno fatto delle scelte
se la società esiste ancora in ogni caso ne saranno i legittimi proprietari a dover presentare istanza
 

Questo era un maresciallo, con accesso a documenti e informazioni riservate che non aveva nemmeno il Capo di SMD?

frase finale:
I magistrati le hanno chiesto perché ha aspettato tutti questi anni per raccontare quello che sa?
“Certo. Lo dico anche a lei. Primo. Perché nel 2010 è scaduto il mio nullaosta di sicurezza e mi sono sentito finalmente una persona libera. Secondo. Perché in tutti questi anni, ogni volta che mi parlavano di Ustica mi sono sentito una merda”.

Gli è scaduto il NOS?
 
Questo era un maresciallo, con accesso a documenti e informazioni riservate che non aveva nemmeno il Capo di SMD?

frase finale:
I magistrati le hanno chiesto perché ha aspettato tutti questi anni per raccontare quello che sa?
“Certo. Lo dico anche a lei. Primo. Perché nel 2010 è scaduto il mio nullaosta di sicurezza e mi sono sentito finalmente una persona libera. Secondo. Perché in tutti questi anni, ogni volta che mi parlavano di Ustica mi sono sentito una merda”.

Gli è scaduto il NOS?
come se la scadenza di un nos di qualsiasi livello fosse pari ad una liberatoria
che barzelletta
 
come se la scadenza di un nos di qualsiasi livello fosse pari ad una liberatoria
che barzelletta

Tutto l'articolo è dello stesso tenore, ma è già rimbalzato da una parte all'altra della rete, con cori e osanna che lo hanno trasformato in un elemento di prova del processo.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.