«Malpensa rialza la testa». Parla Bonomi, presidente della Sea
di Mario Morino
Il de-hubbing di Alitalia prima, la crisi economica mondiale poi e ancora il vulcano islandese. Nonostante questo Sea, la società controllata dal Comune di Milano che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, presenterà agli azionisti il 28 aprile un bilancio con oltre 50 milioni di utile. È un risultato, rimarca il 52enne presidente Giuseppe Bonomi in questa intervista al Sole 24 Ore, che la società ha ottenuto attraverso un processo di pesante ristrutturazione che ha portato gli scali milanesi a superare definitivamente l'epoca del monopolio e affacciarsi sul mercato, dove la concorrenza detta le regole e spinge verso strategie innovative.
Non a caso il prossimo futuro vede Sea impegnata nella messa a punto di un nuovo modello industriale denominato airport driven hub, che prevede l'integrazione sullo stesso scalo - cioè a Malpensa - dei network di compagnie diverse, anche con modelli di business differenziati, per esempio un vettore low cost con una linea aerea tradizionale.
Inoltre a giugno saranno resi noti i dettagli operativi dell'accordo di cooperazione industriale Sea-Sacbo (Bergamo) il cui obiettivo è la realizzazione di una piattaforma strategica tra infrastrutture territoriali per dire la parola fine alla frammentazione degli scali in Italia.
Le politiche di marketing attuate da Sea hanno riportato Malpensa ad avere 160 destinazioni, numero che si avvicina alle 166 contate prima del de-hubbing. E importanti novità si registrano anche sul fronte dei collegamenti intercontinentali. Come si apprende da fonti aeroportuali in estate Air India collegherà Malpensa a New Delhi (i voli dovrebbero essere quattro alla settimana) e Oman Air a Muscat.
Presidente, qual è lo stato di salute degli scali milanesi?
Il 2010 resterà un anno critico, siamo ancora in cassa integrazione, ma l'azione di recupero prevista dal piano industriale sta già dando i primi frutti, come dimostrano i risultati del bilancio 2009 che sottoporremo all'approvazione degli azionisti nella prossima assemblea del 28 aprile.
E Malpensa come sta?
Malpensa sta rialzando la testa dopo il de-hubbing di Alitalia, attuato il 30 marzo 2008. Il colpo è stato duro da assorbire: nel 2007, Alitalia gestiva a Malpensa 11,5 milioni di passeggeri l'anno. Oggi sono meno di 1,5 milioni. Però Malpensa sta reagendo: nel 2009, anche grazie alla rinegoziazione degli accordi bilaterali, sono arrivati a Malpensa 17 nuove compagnie, con un'offerta di 420 voli settimanali aggiuntivi.
Come è iniziato il 2010?
Nel primo trimestre il traffico passeggeri a Malpensa è salito dell'8,8 per cento. Nei primi 14 giorni di aprile del 14,2 per cento. Poi è arrivata la nube vulcanica, che ci è costata 300mila passeggeri in meno sull'intero sistema aeroportuale milanese. Però abbiamo passato momenti peggiori e abbiamo sempre dimostrato di poter reagire.
Con nuovi voli?
Sì. La stagione estiva porterà in dote a Malpensa 175 nuovi collegamenti settimanali. Cathay Pacific ha appena attivato il collegamento diretto con Hong Kong; Alitalia attiverà a breve il volo diretto con Miami. A Malpensa vi saranno altre importanti novità nel corso dell'anno anche sul fronte degli intercontinentali.
A giorni l'assemblea degli azionisti voterà il bilancio 2009: quali sono i numeri più significativi?
L'utile netto di gruppo a fine 2009 ha raggiunto 53,2 milioni di euro contro gli 1,8 milioni del 2008, beneficiando anche di alcune operazioni straordinarie (cessioni delle quote azionarie detenute da Sea in Sacbo e Malpensa Logistica Europa, ndr). Però va aggiunto che al netto delle operazioni straordinarie l'utile netto di gruppo è pari a 22 milioni di euro. Nelle condizioni date siamo soddisfatti.
Ottenuto in virtù di quali azioni?
In primis, grazie al taglio dei costi operativi, che si sono ridotti del 4,6% a quota 440,6 milioni. I costi del lavoro si sono ridotti del 5,1%, ottenuto attraverso un recupero di produttività che non è costato una sola ora di sciopero. E poi è proseguito il processo di ristrutturazione di Sea handling, che ha prodotto una riduzione delle perdite di circa il 50 per cento.
L'azionista di maggioranza (il Comune di Milano) sarà soddisfatto: si prepara a incassare un lauto dividendo...
In assemblea proporremo ai soci di destinare gli utili interamente a riserva, a sostegno del piano per gli investimenti (il sindaco Letizia Moratti si era già espressa a favore di questa proposta nei giorni scorsi, ndr).
Sul piano industriale, quale novità dobbiamo aspettarci?
Stiamo testando un nuovo modello di traffico per Malpensa, denominato airport driven hub (l'aeroporto spinge l'hub). Si tratta di far dilogare tra loro le compagnie aeree in modo da offrire nuove possibilità per i viaggiatori. Cito un caso: un viaggiatore di Bari deve raggiungere New York. Con un unico biglietto potrà imbarcarsi a Bari e raggiungere Malpensa, per esempio con volo Lufthansa Italia; da qui partirà alla volta di New York con un volo in coincidenza della Continental. Noi pensiamo che già entro fine anno sia possibile offrire queste sinergie tra compagnie che fanno parte della stessa alleanza internazionale, in particolare per i vettori della Star Alliance.
26 APRILE 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Mario Morino
Il de-hubbing di Alitalia prima, la crisi economica mondiale poi e ancora il vulcano islandese. Nonostante questo Sea, la società controllata dal Comune di Milano che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, presenterà agli azionisti il 28 aprile un bilancio con oltre 50 milioni di utile. È un risultato, rimarca il 52enne presidente Giuseppe Bonomi in questa intervista al Sole 24 Ore, che la società ha ottenuto attraverso un processo di pesante ristrutturazione che ha portato gli scali milanesi a superare definitivamente l'epoca del monopolio e affacciarsi sul mercato, dove la concorrenza detta le regole e spinge verso strategie innovative.
Non a caso il prossimo futuro vede Sea impegnata nella messa a punto di un nuovo modello industriale denominato airport driven hub, che prevede l'integrazione sullo stesso scalo - cioè a Malpensa - dei network di compagnie diverse, anche con modelli di business differenziati, per esempio un vettore low cost con una linea aerea tradizionale.
Inoltre a giugno saranno resi noti i dettagli operativi dell'accordo di cooperazione industriale Sea-Sacbo (Bergamo) il cui obiettivo è la realizzazione di una piattaforma strategica tra infrastrutture territoriali per dire la parola fine alla frammentazione degli scali in Italia.
Le politiche di marketing attuate da Sea hanno riportato Malpensa ad avere 160 destinazioni, numero che si avvicina alle 166 contate prima del de-hubbing. E importanti novità si registrano anche sul fronte dei collegamenti intercontinentali. Come si apprende da fonti aeroportuali in estate Air India collegherà Malpensa a New Delhi (i voli dovrebbero essere quattro alla settimana) e Oman Air a Muscat.
Presidente, qual è lo stato di salute degli scali milanesi?
Il 2010 resterà un anno critico, siamo ancora in cassa integrazione, ma l'azione di recupero prevista dal piano industriale sta già dando i primi frutti, come dimostrano i risultati del bilancio 2009 che sottoporremo all'approvazione degli azionisti nella prossima assemblea del 28 aprile.
E Malpensa come sta?
Malpensa sta rialzando la testa dopo il de-hubbing di Alitalia, attuato il 30 marzo 2008. Il colpo è stato duro da assorbire: nel 2007, Alitalia gestiva a Malpensa 11,5 milioni di passeggeri l'anno. Oggi sono meno di 1,5 milioni. Però Malpensa sta reagendo: nel 2009, anche grazie alla rinegoziazione degli accordi bilaterali, sono arrivati a Malpensa 17 nuove compagnie, con un'offerta di 420 voli settimanali aggiuntivi.
Come è iniziato il 2010?
Nel primo trimestre il traffico passeggeri a Malpensa è salito dell'8,8 per cento. Nei primi 14 giorni di aprile del 14,2 per cento. Poi è arrivata la nube vulcanica, che ci è costata 300mila passeggeri in meno sull'intero sistema aeroportuale milanese. Però abbiamo passato momenti peggiori e abbiamo sempre dimostrato di poter reagire.
Con nuovi voli?
Sì. La stagione estiva porterà in dote a Malpensa 175 nuovi collegamenti settimanali. Cathay Pacific ha appena attivato il collegamento diretto con Hong Kong; Alitalia attiverà a breve il volo diretto con Miami. A Malpensa vi saranno altre importanti novità nel corso dell'anno anche sul fronte degli intercontinentali.
A giorni l'assemblea degli azionisti voterà il bilancio 2009: quali sono i numeri più significativi?
L'utile netto di gruppo a fine 2009 ha raggiunto 53,2 milioni di euro contro gli 1,8 milioni del 2008, beneficiando anche di alcune operazioni straordinarie (cessioni delle quote azionarie detenute da Sea in Sacbo e Malpensa Logistica Europa, ndr). Però va aggiunto che al netto delle operazioni straordinarie l'utile netto di gruppo è pari a 22 milioni di euro. Nelle condizioni date siamo soddisfatti.
Ottenuto in virtù di quali azioni?
In primis, grazie al taglio dei costi operativi, che si sono ridotti del 4,6% a quota 440,6 milioni. I costi del lavoro si sono ridotti del 5,1%, ottenuto attraverso un recupero di produttività che non è costato una sola ora di sciopero. E poi è proseguito il processo di ristrutturazione di Sea handling, che ha prodotto una riduzione delle perdite di circa il 50 per cento.
L'azionista di maggioranza (il Comune di Milano) sarà soddisfatto: si prepara a incassare un lauto dividendo...
In assemblea proporremo ai soci di destinare gli utili interamente a riserva, a sostegno del piano per gli investimenti (il sindaco Letizia Moratti si era già espressa a favore di questa proposta nei giorni scorsi, ndr).
Sul piano industriale, quale novità dobbiamo aspettarci?
Stiamo testando un nuovo modello di traffico per Malpensa, denominato airport driven hub (l'aeroporto spinge l'hub). Si tratta di far dilogare tra loro le compagnie aeree in modo da offrire nuove possibilità per i viaggiatori. Cito un caso: un viaggiatore di Bari deve raggiungere New York. Con un unico biglietto potrà imbarcarsi a Bari e raggiungere Malpensa, per esempio con volo Lufthansa Italia; da qui partirà alla volta di New York con un volo in coincidenza della Continental. Noi pensiamo che già entro fine anno sia possibile offrire queste sinergie tra compagnie che fanno parte della stessa alleanza internazionale, in particolare per i vettori della Star Alliance.
26 APRILE 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA