Il fatto quotidiano e le difficoltà della nuova Alitalia


depste

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7 Agosto 2008
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Scoop fresco fresco, appena pubblicato da "Il Fatto"...
CI SALVERANNO I FRANCESI
La nuvola vulcanica potrebbe essere l’ultima goccia L’Alitalia inventata da B. è sempre più precaria
di Stefano Feltri Quanto costerà la nube vul-
canica ad Alitalia? Miste- ro. Il commissario euro- peo Joaquìm Almunia ha
detto che l’Ue darà il via libera ad aiuti pubblici alle compa- gnie, come dopo l’11 settem- bre 2001. E i gruppi aerei quo- tati in Borsa ieri si sono svalu- tate di 1,5 miliardi. Alitalia non è (più) quotata, quindi non c’è neppure questa indicazione: “E’ presto per fare i conti, ora il focus è sulla gestione dell’emergenza”, dicono dalla compagnia, smentendo le sti- me del Corriere della Sera di una perdita di 5-10 milioni di euro al giorno. Certo è che i costi della nube vulcanica – che sa- ranno chiari tra qualche setti- mana, quando si saprà quanti passeggeri avranno chiesto il rimborso dei biglietti – arriva- no nel momento sbagliato. Le elezioni regionali erano attese nei mesi scorsi come il mo- mento della verità: bisognava
aspettare la scadenza del voto prima di discutere i nuovi as- setti dell’azionariato. “Alitalia è una compagnia che non ha fu- turo, le cose sono andate peg- gio di quanto pensassero il go- verno e gli azionisti, adesso do- vranno andare con il cappello in mano da Air France”, dice Alessandro Penati, economista indipendente che denuncia da due anni la scarsa trasparenza e il flop della privatizzazione di Alitalia.
“Air France è salita al 40 per cento”, alcuni piloti della com- pagnia ne sono convinti, la vo- ce circola in azienda da setti- mane. In realtà, stando a quan- to risulta dai documenti ufficia- li della banca dati Cerved, la quota della compagnia france- se è sempre il 25 per cento. Che in euro, dopo che i 326 mi- lioni di perdita del 2009 hanno intaccato il capitale sociale, si- gnifica 167 milioni di euro. Ep- pure, le voci di un’accelerazio- ne nel forse inevitabile passag- gio di Alitalia in mani francesi si
intensificano. Il 26 marzo, per esempio, un articolo del quo- tidiano economico parigino Les Echos dava quasi per certo che Alitalia stia per subire lo stesso destino di KLM, cioè es- sere inglobata nella compa- gnia parigina. Al Fatto risulta che anche in ambienti molto vicini agli azionisti forti dell’ex compagnia di bandiera la solu- zione francese sia data per scontata. Non è chiaro però se si tratti di una previsione rea-
Si attende l’offerta di Air France che non sarà generosa visto che anche a Parigi hanno molti problemi
listica o soprattutto di un auspi- cio, comunque c’è una diffusa consapevolezza che l’attuale compagine azionaria dei “capi- tani coraggiosi” che hanno sal- vaguardato l’italianità dell’azienda non potrà regge- re.
AIR FRANCE. Gli ultimi dati pubblicati da Air France, l’8 aprile, raccontano una ripresa lenta dopo quello che la Iata (as- sociazione di categoria) ha de- finito “l’anno del peggior calo della domanda nella storia”: il
traffico aereo sta aumentando del 2,1 per cento, il coefficiente di riempimento del 9,9. Ieri pe- rò il presidente del gruppo, Pierre-Henri Gourgeon, ha det- to il caos causato dal vulcano islandese determina “uno sce- nario imprevedibile” e che in Europa potrebbero essere a ri- schio 500.000 posti di lavoro in Europa. Quindi nessuno può di- re se e in quali condizioni Air France sarà in grado di compra- re Alitalia. I piloti sanno comun- que che “se l’azienda finirà ai francesi la flotta dovrà ridursi da 120 a 80 aeromobili”. Con- seguenza: esuberi sia nel perso- nale che nell’indotto.
Una soluzione però deve essere trovata, e in fretta. Alitalia ha chiuso il 2009 con un rosso di 326 milioni, di cui 274 come perdita operativa (cioè dalla ge- stione industriale). Secondo i calcoli del professor Ugo Arri- go, dell’Università Bicocca di Milano, la nuova Alitalia non soltanto conferma l’abitudine a presentare conti negativi, ma perde più della vecchia: “Ha perso di meno in cifra assoluta ma di più in rapporto ai ricavi”.
PETROLIO. Il 2010 è vissuto dentro l’azienda come un lungo conto alla rovescia: ogni giorno che passa il capitale sociale, og- gi di 668.355.344 euro, viene virtualmente eroso. Andrea Giuricin, analista del trasporto aereo per l’Istituto Bruno Leo- ni, spiega che la minaccia prin- cipale per Alitalia è il petrolio: quando la compagnia è nata, all’inizio del 2009, il greggio si aggirava sui 45 dollari al barile. Ora ha superato gli 83 e conti-
nua a crescere. Mentre altre compagnie scontavano nel prezzo del biglietto il fatto di aver comprato il carburante quando il petrolio era a prezzi maggiori, Alitalia inizia a volare approfittando del greggio a bas- so costo, facendo le scorte a quel prezzo. E adesso? L’azien- da non spiega come il costo del carburante reagisca alle evolu- zioni della materia prima, si li- mita a precisare che vale “il 20-25 per cento, ma più vicino al 20, dei costi totali”. I piloti, però, sono preoccupati. Uno di loro, sotto garanzia dell’anoni- mato, spiega che “in passato Ali- talia non aveva soldi per fare hedging, cioè per gestire l’acqui- sto del carburante con stru- menti finanziari che ne limitas- sero le oscillazioni, non sappia- mo se la nuova gestione lo stia facendo”.
BILANCI. Se a questo quadro si aggiunge che a settembre In- tesa Sanpaolo, banca azionista della compagnia e regista della privatizzazione, insieme a Uni- credit ha prestato 100 milioni di euro, che la liquidazione degli asset della vecchia compagnia è ancora in corso e alcuni dei pi- loti in cassa integrazione sono ormai in depressione, che l’am- ministratore delegato Rocco Sa- belli affida molte delle sue spe- ranze a un progetto di linee low cost mai riuscito a nessuno dei grandi gruppi, si capisce per- ché gli azionisti di Cai, la società per azioni che controlla l’azien- da, non vedano l’ora di andar- sene. I Benetton, per esempio, sono già usciti dall’altra opera- zione di sistema (Telecom) e pa-
I ritardi di ieri causati dalla nuvola di cenere vulcanica proveniente dall’Islanda e, qui sotto, il logo Alitalia (FOTO ANSA)
re che siano più interessati al trasporto ferroviario, oltre che a quello su autostrada che è il loro business principale, che a quello aereo. Se i conti restano questi, alla fine del 2010 si do- vrà decidere se ricapitalizzare le compagnia o abbandonarla al suo destino. E nessuno sembra avere voglia – e risorse – per ti- rar fuori altri soldi freschi.
Ma per conoscere la condizio- ne reale della compagnia biso- gna aspettare la presentazione del bilancio, che deve arrivare entro fine giugno. Fino a quel momento resta un dubbio: non sarà che la nuova Alitalia è come quella vecchia, che più vola più perde, e quindi la nuvola di ce- nere, alla fine, ha fatto rispar- miare un po’ di soldi?
 
Contraddittorio...Si inizia col dire che la nuvola è il colpo di grazie, e si finisce per dire che la nuvola ha fatto risparmiare soldi.
 
L'avevo intuito...Ma l'articolo è chiaramente poco obiettivo. Dice da un lato che perde tot al giorno, dall'altro dice che i francesi hanno aumentato la quota di capitale e viceversa però sui sistemi di controllo non risulta da nessuna parte.

Ricordiamoci che il Fatto, come quotidiano, ha una "mission" e un target ben specifici.
 
L'avevo intuito...Ma l'articolo è chiaramente poco obiettivo. Dice da un lato che perde tot al giorno, dall'altro dice che i francesi hanno aumentato la quota di capitale e viceversa però sui sistemi di controllo non risulta da nessuna parte.

1) Scusa ma non è vero che l'avevi intuito perche' la tua frase era diversa.
2) Il giornale dice che secondo voci, il capitale di AF è salito al 40, ma subito dopo dice che pero' sui sistemi non risulta

EDIT : si vede che non lo conosci il fatto :) attacca molto di piu' la sinistra che la destra.. Diciamo che e' un giornale SENZA peli sulla lingua perche' non ha partiti dentro.
 
1) Scusa ma non è vero che l'avevi intuito perche' la tua frase era diversa.
2) Il giornale dice che secondo voci, il capitale di AF è salito al 40, ma subito dopo dice che pero' sui sistemi non risulta

1) Scusa ma non è vero che l'avevi intuito perche' la tua frase era diversa.
1) Le domande, in certi articoli giornalistici, sono piuttosto retoriche...Quasi una convinzione personale di chi la scrive. Questa è una tecnica giornalistica subdola ben specifica.
Sarò libero di sapere quello che avevo e non avevo intuito? :)
 
Ricordiamoci che "Il Fatto quotidiano" ha una precisa mission... alla fine sono supposizioni e si dice come ne leggiamo da oltre 1 anno.
 
articolo (e giornale), come diceva Abeno, che no ha peli sulla lingua e dove viene usata l'ironia in modo intelligente, quasi sottile. Comunque, in tutta onestà, penso che se AF dovesse mai diventare sarebbe un bene per noi tutti!Che me ne frega se AZ dovesse diventare una controllata dei francesi, penso che la farebbero funzionare meglio e sicuramente con molti meno debiti (per la compagnia) e nessun costo a carico dei contribuenti :D
 
Alitalia (CAI) non produce alcun costo a carico dei contribuenti, in quanto azienda privata al 100%, al momento e non cambierebbe la situazione se venisse rilevata da chiunque.

Io, per intenderci, in fatto di economia mi fido solo del Sole24ore. Non mi fido né del Fatto, né del Giornale, né di Repubblica, né di Libero.
 
Alitalia (CAI) non produce alcun costo a carico dei contribuenti, in quanto azienda privata al 100%, al momento e non cambierebbe la situazione se venisse rilevata da chiunque.

Io, per intenderci, in fatto di economia mi fido solo del Sole24ore. Non mi fido né del Fatto, né del Giornale, né di Repubblica, né di Libero.

ma non avevano alzato le tasse aeroportuali di 2-3€ specificatamente per salvare AZ?
 
Penso che la "soluzione AF" fosse prevedibile da molto tempo, direi dall'inizio.
Che Alitalia-CAI non ci dia dei costi...insomma... dopo il fardello iniziale che ci siamo accollati...
Secondo me l'acquisizione da parte di AF sarebbe stata la migliore soluzione dall'inizio con meno costi per noi (ma tanto non se ne parla in Italia... ci sono ben altre priorità...! ) e per i lavoratori.
 
Grazie Silvio!!!.....come prevedibile da tempo hai fatto l'ennesima CAZ....TA !!!!.....così lui si è salvato il cu..o facendo vedere ai suoi fedeli elettori che è il "salvatore" di AZ e noi invece ce la prenderemo " NEL C..O" come al solito.
CAMBIANO I CA..I MA I CU...I SONO SEMPRE GLI STESSI !!!
Che paese di burattini!!!....ma ci vogliamo dare una svegliata!!!!!!!!!!!!!!
 
Alitalia (CAI) non produce alcun costo a carico dei contribuenti, in quanto azienda privata al 100%, al momento e non cambierebbe la situazione se venisse rilevata da chiunque.

Quindi il contributo straordinario sui biglietti chi lo paga?

E gli sgravi per l'assunzione di cassaintegrati, non sono "indirettamente" un costo per la collettività?

Fossi in te, non andrei in giro a dire che ti fidi del Sole... ;)
 
Alitalia (CAI) non produce alcun costo a carico dei contribuenti, in quanto azienda privata al 100%, al momento e non cambierebbe la situazione se venisse rilevata da chiunque.

Io, per intenderci, in fatto di economia mi fido solo del Sole24ore. Non mi fido né del Fatto, né del Giornale, né di Repubblica, né di Libero.

No ? E i centinaia di cassaintegrati che hanno sistemato in tutte le compagnie ? A carico di chi sono ?

Old Crow
 
il bello della democrazia... poter sparare minchiate (bannatemi pure) e riuscire anche a farsi pagare per scriverle.

Ancora una volta il Fatto si dimostra un giornale utile al massimo per incartare le uova. :)
 
Que-sto ar-ticolo mi la-scia mol-to per-plesso.

La libertà di stampa è da preservare a prescindere, questo è pacifico.
Ma la stampa che si basa su voci, fonti vicine, sensazioni, presentimenti e così via...non mi convince mai al 100%.

Comunque, se BA, dopo 5 giorni completamente bloccata in tutti i suoi aeroporti principali, continuerà a sopravvivere, probabilmente lo farà anche AZ.

Ma mi arrogo il diritto di avere solo delle sensazioni, dato che la verità la conoscono solo Sabelli, Colaninno e forse colui che teneramente, nell'articolo del Fatto, chiamano semplicemente B.