Alitalia battezza nuovo 320 col nome "Città di L'Aquila"


Michele-TRN

Bannato
7 Novembre 2005
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Torino
(Alitalia) Attribuendo all’ultimo degli aerei entrati in flotta il nome del capoluogo abruzzese Alitalia vuole manifestare la propria solidarietà e la propria vicinanza ai cittadini colpiti dal terremoto di cui domani ricorre il primo anniversario.
Con il nuovo aereo “Città di L’Aquila” prosegue il piano di rinnovamento della flotta Alitalia che conta oggi 156 aeromobili.
Il nuovo A320 “Città di L’Aquila” è dotato di tecnologie e motori di ultima generazione che consentono una riduzione del rumore e un minore consumo di carburante. Tutte le poltrone sono dotate di schermi LCD individuali e hanno caratteristiche ergonomiche che garantiscono la massima comodità e maggiore spazio per i passeggeri.
“Città di L’Aquila” volerà sulle rotte domestiche, europee e del Bacino del Mediterraneo del network Alitalia.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...blog=91&ID_articolo=1338&ID_sezione=&sezione=
 
:) è EI-DTO
ottima iniziativa da parte di Alitalia verso chi è stato colpito da questo tragico evento
4489572151_be12010de9_o.jpg
 
Sì, sarebbe corretto come dice nicolap.
E infatti nella foto, mi sembra, sia scritto corretto...Brava Alitalia.
 
Un dubbio: non sarebbe più corretto "de L'Aquila"?

Infatti, anche a me è sorto il dubbio. In italiano non si dice Città de L'Aquila? Come quandi si dice per esempio "un articolo de La Repubblica".
 
Vero. Sono stato tratto in inganno dal fatto che qualche post prima c'era scritto "città dell'Aquila".

E pensavo che quello fosse il dubbio.

A questo punto non spetta che aspettare qualche report degli spotters
 
Sì, confermo l'errore grammaticale.

Comunque la sostanza è nobile, pertanto ancora una volta brava Alitalia. Certo, però potevi stare più attenta :D
 
Bravo, stavo mettendo io il link. non penso che si sbaglino anche loro....

e invece, stando al vocabolario, sembrerebbe di si.

di1 [di] prep. (l'elisione, possibile davanti a ogni voc., in genere si attua oggi solo davanti a i nonché in espressioni consolidate come: d'amore e d'accordo; d'estate; a passo d'uomo; d'un tratto; pelle d'oca; ecc. Di diventa de unendosi agli art. determ. il, lo, la, i, gli, le, con cui forma le prep. art., anche in funzione di partitivo, del, dello, della, dei, degli, delle; l'art. può staccarsi quando appartiene a un titolo di opera o a un nome proprio di luogo da riprodurre fedelmente: l'autore de “I Promessi Sposi”; abitanti de L'Aquila)

*

• Esprime fondamentalmente un sign. di “appartenenza a qlcu. o a qlco.”, che si traduce in una grande varietà di “specificazioni” indicanti anche origine o provenienza, parentela, materia, qualità, confronto, ecc.; serve inoltre a collegare taluni verbi reggenti (estimativi, di opinione, di richiesta, ecc.) con l'infinito delle frasi soggettive o oggettive