UE: Se l'aereo ritarda più di 3 ore fino a 600 euro di rimborso

  • Autore Discussione Autore Discussione malpensante
  • Data d'inizio Data d'inizio

M

malpensante

Guest
La sentenza della Corte di giustizia europea. Multe salate a chi causa stress e disagi
Il contrattempo del viaggiatore va ricompensato anche se il volo va restituito

UE: "Se l'aereo ritarda più di 3 ore fino a 600 euro di rimborso"

di CATERINA PASOLINI


ROMA - Il ritardo si paga. L'attesa, la noia, lo stress, gli appuntamenti persi hanno un prezzo e vanno ricompensati in moneta sonante. Il disagio del viaggiatore esausto ed esasperato in attesa di un volo rinviato per più di tre ore varrà infatti dai 250 ai 600 euro. E a pagare saranno le compagnie aeree "lente". Lo ha stabilito la Corte Europea di giustizia con una sentenza che rivoluziona e mira ad attenuare i disagi dell'esercito di passeggeri che almeno una volta si sono ritrovati ore accampati in aeroporto in attesa del volo. Con al massimo un panino o un buono pasto della compagnia aerea come magra consolazione per rendere meno disagevole un'attesa che pareva infinita.

Un incubo frequente per milioni di frequent flyers in Europa dove il 30 % dei voli parte in ritardo secondo Eurocontrol. Una realtà quotidiana per milioni di italiani se si conta che ad abbassare la media nazionale di un volo in ritardo su tre, c'è lo scalo maglia nera, Fiumicino, dove parte dopo l'ora prevista più della metà dei velivoli con un scarto medio di ben 20 minuti.

La nuova sentenza, che l'ufficio legale Alitalia sta valutando mentre l'Enac dice che va applicata semplicemente, viene giudicata con grande soddisfazione dal vicepresidente della Commissione europea, con delega ai trasporti, Antonio Tajani perché "i diritti dei cittadini ne escono rafforzati".

diritti di tutti i cittadini viaggiatori. Sino ad oggi infatti venivano indennizzati solo i passeggeri con i voli cancellati o spostati su un altro aereo per overbooking. Le tariffe previste erano euro 250 per i voli, intracomunitari o internazionali, inferiori o pari a 1.500 Km; - euro 400 per i voli intracomunitari superiori a 1.500 km e per quelli internazionali tra i 1.500 e i 3.500 km; - euro 600 per i voli internazionali superiori a 3.500 km.

Ora il trattamento viene esteso. "Non sarebbe giustificato - sottolinea infatti la Corte Ue nella sentenza - trattare i passeggeri di voli ritardati in maniera diversa, quando raggiungono la destinazione finale tre ore o più dopo l'orario d'arrivo previsto originariamente".

Il diritto all'indennizzo decade solo se la compagnia aerea è in grado di dimostrare che questo era dovuto "a cause eccezionali", che sfuggono all'effettivo controllo del vettore e che non si sarebbero potute evitare anche nel caso in cui fossero state prese tutte le misure del caso. "Un problema tecnico ad un aeromobile - precisano i giudici - non può essere considerato una circostanza eccezionale".

Soddisfatte le associazioni dei consumatori. Come Telefono blu che racconta di oltre 15mila segnalazioni di "ritardi" arrivate in questi mesi. "Gli indennizzi forse spingeranno le compagnie a rispettare gli orari", dicono all'Adoc mentre il presidente di Altroconsumo Martinello chiede di aumentare gli indennizzi automatici e Giordano di Adiconsum propone di creare un fondo, partendo da un euro a passeggero a carico delle aziende, perché vi siano poi i soldi da dare ai viaggiatori in ritardo. "Il fondo di garanzia fatto con i soldi delle agenzie di viaggio è stato infatti svuotato dal governo per altre emergenze". Ricordando tutti che comunque l'indennizzo non esclude la possibilità di fare causa per danni.


la Repubblica
(20 novembre 2009)
 
ECJ rules airlines must compensate passengers on long-delayed flights

Friday November 20, 2009

The European Court of Justice ruled yesterday that passengers on flights delayed for more than 3 hr. have the same right to seek compensation from airlines as passengers on cancelled flights.

EU regulations clearly entitle passengers on cancelled flights to be compensated between €250 ($373) and €600. Yesterday's ruling stems from cases in Germany and Austria in which passengers on flights that reached their destination airports 25 hr. and 22 hr. late respectively sued Condor and Air France for compensation. German and Austrian courts asked ECJ to clarify whether delays should be treated as cancellations because the EU regulation only refers to cancellations.

ECJ ruled that "passengers who are affected by a delay sustain similar damage [to those affected by a cancellation], consisting in a loss of time, and thus are in a comparable situation." The court noted that, under EU regulations, passengers booked on cancelled flights are entitled to compensation from airlines even if they are immediately rebooked on another flight, provided the new flight arrives more than 3 hr. later than the original flight was supposed to arrive. "There is no justification for treating passengers whose flight is delayed any differently when they reach their final destination 3 hr. or more after their scheduled arrival time," ECJ said.

It clarified that the airline can avoid paying compensation if it "can prove the delay was caused by extraordinary circumstances which are beyond its actual control and which could not have been avoided even if all reasonable measures had been taken." It emphasized that "a technical problem in an aircraft cannot be regarded as an 'extraordinary circumstance' unless that problem stems from events which, by their nature or origin, are not inherent in the normal exercise of the activity of the air carrier concerned and are beyond its actual control."

In issuing the ruling, the court said that for classification purposes "a flight cannot be regarded as cancelled merely on the ground of duration of a delay, even if it is long." In effect, the court is maintaining the distinction between cancelled and delayed flights while giving passengers on flights delayed more than 3 hr. the same rights to make compensation claims as those on cancelled flights.

by Aaron Karp
ATWOnline
 
Tanto attendo dal 1° maggio i soldi da Alitalia.
Per pagare e morire c' è sempre tempo.
 
Il diritto all'indennizzo decade solo se la compagnia aerea è in grado di dimostrare che questo era dovuto "a cause eccezionali", che sfuggono all'effettivo controllo del vettore e che non si sarebbero potute evitare anche nel caso in cui fossero state prese tutte le misure del caso. "Un problema tecnico ad un aeromobile - precisano i giudici - non può essere considerato una circostanza eccezionale".

Questa parte non mi piace per niente. Si crea un conflitto di interessi esplosivo fra sicurezza ed economia. Avrei preferito un sistema di controllo più stretto per evitare che i vettori definiscano "problema tecnico" qualsiasi cosa, da un crew time out a un load factor troppo basso, ma non considerare circostanza eccezionale un problema tecnico mette in moto un meccanismo perverso: fino a €600 per passeggero su un A380 pieno sono un sacco di soldi - €322800 nella configurazione a 538 posti. Immaginate la pressione che le compagnie aeree metteranno ai comandanti per partire anche con qualche problemino?
Insomma, non mi piace affatto. O diminuirà la sicurezza, o aumenteranno le tariffe, o non cambierà assolutamente niente perché i metodi per far rispettare queste leggi sono sempre mediocri: comunque sia, questa sentenza è pessima.

Ultima considerazione: nel 2005 ero su un 767 di Air Canada sulla FCO-YYZ: il volo è stato dirottato a LHR per un guasto e abbiamo perso molte ore. Il guasto era un pneumatic duct leak al motore numero 1. Quante volte si verifica un guasto di questo tipo? Come si può non considerarlo una circostanza eccezionale se succede una volta ogni morte di papa? I guasti sono l'eccezione, non la norma, perché considerarli un fatto normale? Se una compagnia aerea ha rispettato tutti i cicli di manutenzione alla perfezione, quali "misure del caso" avrebbe dovuto prendere per evitare il disagio?

Forse è meglio messa così, ma non mi convince comunque:
It emphasized that "a technical problem in an aircraft cannot be regarded as an 'extraordinary circumstance' unless that problem stems from events which, by their nature or origin, are not inherent in the normal exercise of the activity of the air carrier concerned and are beyond its actual control."
 
una volta mi è capitato a MXP con la Austrian che l'aereo (CRJ 200) non partì e ci miserò tutti (50?! forse meno) sul volo dopo (5 ore dopo circa) con un A321...300 € e buono per il pranzo in un ristorante a MXP (il volo l'avevo pagato 180.....)
 
Questa parte non mi piace per niente. Si crea un conflitto di interessi esplosivo fra sicurezza ed economia. Avrei preferito un sistema di controllo più stretto per evitare che i vettori definiscano "problema tecnico" qualsiasi cosa, da un crew time out a un load factor troppo basso, ma non considerare circostanza eccezionale un problema tecnico mette in moto un meccanismo perverso: fino a €600 per passeggero su un A380 pieno sono un sacco di soldi - €322800 nella configurazione a 538 posti. Immaginate la pressione che le compagnie aeree metteranno ai comandanti per partire anche con qualche problemino?
Insomma, non mi piace affatto. O diminuirà la sicurezza, o aumenteranno le tariffe, o non cambierà assolutamente niente perché i metodi per far rispettare queste leggi sono sempre mediocri: comunque sia, questa sentenza è pessima.

Ultima considerazione: nel 2005 ero su un 767 di Air Canada sulla FCO-YYZ: il volo è stato dirottato a LHR per un guasto e abbiamo perso molte ore. Il guasto era un pneumatic duct leak al motore numero 1. Quante volte si verifica un guasto di questo tipo? Come si può non considerarlo una circostanza eccezionale se succede una volta ogni morte di papa? I guasti sono l'eccezione, non la norma, perché considerarli un fatto normale? Se una compagnia aerea ha rispettato tutti i cicli di manutenzione alla perfezione, quali "misure del caso" avrebbe dovuto prendere per evitare il disagio?

Forse è meglio messa così, ma non mi convince comunque:

Riflessione interessante e condivisibile.
 
forse pero' non si e' capito che la compagnia il volo lo vuol far partire a meno di ovvi problemi !
 
Secondo me si opterà maggiormente per le riprotezioni per evitare di dover pagare le compensazioni mentre ora magari si fa aspettare i pax o la riparazione dell'aereo o il volo successivo.
Poi nelle basi verrà probabilmente aumentata la possibilità di back-up.

Comunque come al solito quando si arriva ad una sentenza si estremizza la cosa, le compagnie ci marciano spesso e volentieri, dall'altra parte tale compensazioni in casi di problemi tecnici possono essere una spada di damocle sulla sicurezza.

Alla fine comunque saranno pochi frequet flyer a ricevere tali compensazioni, il 90% dei pax nemmeno saprà di averne diritto come succede spesso e volentieri ora.
 
Adesso sono c.... per le compagnie aere

I c... potrebbero essere anche dei passeggeri. Qualora l'applicazione delle norme fosse d'ora in poi troppo draconiana, le compagnie aeree sarebbero costrette a sottoscrivere polizze assicurative per far fronte al rischio che corrono con ogni volo di rimetterci un botto di soldi: indovina su chi verrà ribaltato il costo?
Sarebbe stata preferibile un'applicazione più attenta delle norme già in essere, magari con un ente di controllo centrale a livello europeo (ENAC, per l'Italia, proprio non ha fatto il necessario), e con multe più salate ai vettori recidivi.
 
Ultima considerazione: nel 2005 ero su un 767 di Air Canada sulla FCO-YYZ: il volo è stato dirottato a LHR per un guasto e abbiamo perso molte ore. Il guasto era un pneumatic duct leak al motore numero 1. Quante volte si verifica un guasto di questo tipo? Come si può non considerarlo una circostanza eccezionale se succede una volta ogni morte di papa? I guasti sono l'eccezione, non la norma, perché considerarli un fatto normale? Se una compagnia aerea ha rispettato tutti i cicli di manutenzione alla perfezione, quali "misure del caso" avrebbe dovuto prendere per evitare il disagio?

Forse è meglio messa così, ma non mi convince comunque:

Il tuo esempio è di certo un caso ecezionale, non ci sono dubbi e credo che nessuna corte lo valuterebbe diversamente.

Caso ipotetico A1:
"Compagnia con base a FCO, partenza schedulata alle ore 15:00, alle ore 14:50 vieni riscontrato un guasto del veivolo, la compagni ha a disposizione altri 3 aerei di backup ma preferisce imbacare i clienti su un volo che parte alle 20:00"

La compagnia ha preso tutto le "Misure del caso" affichè il viaggiatore non subisca disagi?

Secondo me no!
 
Il tuo esempio è di certo un caso ecezionale, non ci sono dubbi e credo che nessuna corte lo valuterebbe diversamente.
Caso ipotetico A1:
"Compagnia con base a FCO, partenza schedulata alle ore 15:00, alle ore 14:50 vieni riscontrato un guasto del veivolo, la compagni ha a disposizione altri 3 aerei di backup ma preferisce imbacare i clienti su un volo che parte alle 20:00"
La compagnia ha preso tutto le "Misure del caso" affichè il viaggiatore non subisca disagi?
Secondo me no!

Certo, ma nel caso che ipotizzi la causa del disagio non è un guasto tecnico, bensì l'accorpamento per motivi presumibilmente economici di due voli. Questo faceva scattare il diritto alla compensazione anche prima di questa sentenza della corte.
Io, invece, parlavo di casi nei quali l'autentica causa efficiente del disagio è un problema di natura tecnica che mette in pericolo la sicurezza del volo. Lo spirito della normativa europea (con tutti i chiarimenti a cura della Commissione stessa) non era quello di scoraggiare le linee aeree a cancellare un volo per un guasto, bensì quello di disincentivare pratiche come quella che hai ipotizzato tu: la sentenza della corte, in questo senso, è molto equivoca.
 
La applicassero anche ai treni...

[OT]Il problema dei treni è che ce ne sono di serie A (lunga percorrenza) e serie B (locali).
Sui primi il sistema dei rimborsi oramai funziona da tempo (oltre i 25 minuti di ritardo), sui secondi stendiamo un velo pietoso.[/OT]

Quello che dice Kenadams è un problema reale, o sicuramente potenzialmente tale, però è anche vero che un qualche tipo di garanzia che finora non c'era andava introdotto.
Quindi: plauso per questa sentenza, con l'auspicio che il tutto venga perfezionato. Non mi sento di condividere la tesi secondo cui, visti i rischi che questa introduce sul piano sicurezza, questa regola non debba esistere.