Questa è la seconda parte della prima parte, vale a dire quella dei viaggi aerei.
Il ritorno è il 6 ottobre, con partenza da Goderich verso le 14.00 per prendere il barchino che parte alle 15.00 da un altro quartiere di Freetown che si chiama Aberdeen.
Da quando, mi dicono a maggio di quest’anno, si è rotto l’overcraft che faceva il servizio, l’unica alternativa all’elicottero è proprio il barchino.
Veloce quanto l’overcraft ma un po’ più instabile. Diciamo che non è il massimo per chi soffre il mal di mare.
Ma l’overcraft quando lo ripareranno? Non si sa.
Ci sono voci secondo cui manca un pezzo di ricambio in arrivo dagli USA, altre secondo cui sarebbe stato colpito da un’avaria irreparabile, altre voci, addirittura, dicono che i vari gestori dei barchini avrebbero fatto cartello con la società proprietaria dell’overcraft.
Cosa sia successo davvero? Siamo in Africa…… in generale non c’è mai una verità ufficiale. Bisogna accontentarsi di una ridda di ipotesi.
Il mio volo è previsto alle 20.00 da Lungi
Lascio la città con queste immagini, addolorato per le condizioni di vita di questa gente ma anche con un po’ di speranza per il loro futuro.
L’oceano è piatto ed il barchino con me ad altre tre persone (un libanese che torna a Beirut dopo otto anni per il matrimonio di parenti ed un coreano delle UN) naviga leggero e veloce verso la costa di Lungi.
Siamo arrivati
anche a Lungi la fonte principale di sostentamento è la pesca.
Di questa foto bisogna notare due cose.
La prima è il pescatore senza un braccio: la Sierra Leone è piena di amputati lascito della guerra.
La seconda è la frase sulla prua "poor nor good" che in krio significa "la povertà non è una buona cosa".
svolta con metodi tradizionali…ecco una piroga scavata in un tronco di legno con un armo velico che non saprei bene definire, tuttavia è simile a quelli utilizzati sul Nilo
dopo lo sbarco, salgo sul fuoristrada e ci avviamo lungo le strade sterrate della zona di Lungi che conducono all’apt
solo per testimonianza, impossibile fare una foto non mossa a causa delle buche
Gli addetti della Pelican Water (la società che gestisce il trasporto via barchino) mi conducono veloci all’area check in perché gli occorre liberare velocemente il carrellino con il quale trasportano i miei bagagli. Quindi non riesco a gustare a pieno l’atmosfera misteriosa, incasinata e retrò dell’area partenze…una volta superata una porta ed un primo controllo dei documenti, infatti, non si può tornare indietro.
Le procedure per il check in sono sempre da anni cinquanta. Sono solo ma ci vogliono venti minuti per stampare la carta. La spiegazione c’è: i collegamenti internet in genere sono un po’ più lenti di quelli dell’era dei modem 56k.
Comunque, al check in ho appuntamento con il caposcalo della SN, perché devo imbarcare un pacco contenente un pezzo di un macchinario medico che deve tornare in Italia per una riparazione. Da solo pesa una cinquantina di chili, ma la generosa SN, tramite il direttore commerciale italiano, lo imbarca gratis!
Il caposcalo mi saluta cordialmente, mi chiede come vanno le cose in ospedale, mi fa i complimenti per il lavoro pensando che sia uno dello staff di Emergency. Io dico qualche frase fatta tipo “è dura ma va abbastanza bene” e non lo contraddico per paura che cambi idea e mi faccia pagare i cinquanta chili extra.
Lui è l’unico straniero di SN, insieme ad un altro tipo (probabile reduce dei servizi segreti americani o dei marines) che si occupa di esaminare i passeggeri del volo SN prima del check in fotografando loro, il loro documento e ponendo una serie di domande strane.
Ovviamente non l’ho importunato con una foto perché avevo la netta sensazione che mi avrebbe tirato un cartone ;-)
Gli altri tre o quattro di SN arrivano con il volo da Dakar e tornano indietro dopo aver condotto le operazioni di imbarco. All’andata non avevo notato questa cosa.
Fatto il tutto, salgo al piano di sopra e vedo il decollo dell’elicottero per la città ed il 737 Kenya che arriva da Accra e va a Nairobi.
la sala d’attesa del Lungi int. airport
dettagli
la mia consolazione (foreign extra made in Sierra Leone, devo scoprire come importarla perchè è una delle migliori birre al mondo!)
in rullaggio, va in testa alla pista, gira e decolla
finalmente, puntuale arriva il nostro
la scaletta si avvicina
non è proprio l’ultimo modello ma…
Controlli di sicurezza sottobordo.
Non essendoci i metal detector si fa tutto a mano. Anche questa volta la fiducia che Emergency si è conquistata negli anni determina negli addetti locali ai controlli un gran sorriso ed un “when you go back?” e subito dopo “have a nice trip, doc”. Per loro sono tutti dottori quelli di Emergency, con il risultato che la mia borsa non è stata nemmeno aperta.
Ci siamo, siamo in 22, pronti per decollare alla volta di Dakar. Il decollo del 330 vuoto è potente.
6 ottobre 09
FNA-BRU (via DKR)
volo SN 238
20.00-05.45
A330 oo-sfw
A Dakar c’è il 772 di AF che aspetta di imbarcare. A naso mi è parso piuttosto pieno, in quanto ha fatto salire il contenuto di quattro bus. Da noi salgono tante persone da raggiungere un lf del 60%
Da questo momento il buio non facilita la fotografia.
Supplisco con poche parole.
Giudizio su aereo e personale come all’andata. Cibo abbastanza buono ma non quanto il pranzo dell’andata. Apprezzata distribuzione di coperte di lana.
Dormo poco pensando all’appuntamento di lavoro delle ore 14.00 a Bergamo che incombe e disapprovo il mio eccessivo zelo.
Atterraggio a Bruxelles in anticipo, attracco ai finger del terminal B, lunga passeggiata in un corridoio sotterraneo e poi varco dei controlli doganali e di sicurezza. Molto scrupolosi come al solito belga (a Charleroi che frequento spesso sono dei veri maniaci…. anche sessuali da come palpeggiano)
BRU-MXP
volo SN 3153
6.40-0815
avro rj100 oo-dvc
Ho scelto di fare ritorno su MXP anzicchè su LIN per via della passione aviatoria.
La scelta è tra un volo un po' più tardi direttamente a Linate con A320 in c.s. AZ, oppure un volo di SN per Malpensa che parte poco dopo l'arrivo a Bruxelles.
Il volo per Malpensa, oltre ad avere dalla sua l'orario (ma qui è una questione di alchimie: arrivare prima a Malpensa e attraversare Milano di mattina oppure più tardi ma a Linate? un po' come tirare un dado....) ha una chicca in regalo: il jumbolino. Quindi, avevo scelto per questa soluzione in fase di acquisto del biglietto.
Il Jumbolino mi piace molto, il rumore dei motori è particolare. Poi mi piace la sua stabilità e potenza, anche se questa volta il decollo non mi è sembrato rabbioso. Il lf è 2 su 6 in businnes, 6 su 30 in premium economy e altri 40 circa sparsi in economy. A naso (vale a dire dalla faccia assonnata) direi che, a parte un paio, i businnes e premium erano tutte prosecuzioni.
Albeggia
vedo le luci e le strade sotto di me e penso alla Sierra Leone, che non ha né le une né le altre
Servono la colazione. In premium economy (a quanto pare le connessioni dei lr sono in tale classe) servono la colazione completa, in economy solo una bevanda ed il resto a pagamento.
Oltre al vassoio passa un cestino con croissant caldi (buoni) e doppio giro di the e caffè.
Per la cronaca la focaccia era immangiabile. Fredda e contenente una fetta di prosciutto tagliata a controllo numerico.
In businnes la colazione mi è parsa identica, con la differenza del vassoio con tovaglia e bicchieri di vetro con posate. Grande gentilezza e professionalità dei due aavv….la solita zia buona olandese accompagnata da giovanissimo uomo mediterraneo.
la cabina
non è che si stia proprio larghi…..
il bagno non l’ho fotografato, peccato. E’ la prima volta che uso il bagno del Jumbolino e mi ha colpito: sembra quello dei treni degli anni settanta, con la tazza di alluminio. Solo tutto pulito, ovviamente.
Alpi
nuvole sulla padania ridens
atterraggio e morbida decelerazione.
eco cosa c’è a MXP
sbarco
solito bus, ritiro bagagli fortunatamente accettabile (40 min). Esco e trovo un simpatico pensionato volontario di Emergency che mi aspetta per prendere in consegna “il pezzo”. Fortunatamente “il pezzo” deve andare dopo Bergamo, quindi approfitto del gentile passaggio e, valicata senza spargimenti di sangue Milano, sono a casa. Doccia fredda causa guasto caldaia, imprecazioni varie, e vado a lavoro stonato…..la prossima volta torno un giorno prima!
Giudizio su SN:
più che buono nel complesso
Punti di forza:
- il servizio in generale, dal call center alla cabina, efficiente e cordiale
- gli orari dei voli per l’Africa, tutti molto comodi con scali ben pensati
- la franchigia bagaglio di 40 kg
Perplessità:
- la cabina economy del 330 da svecchiare cambiando i sedili (quella businnes è già rinnovata ed è molto bella)
- tariffe alte sulla tratta (a causa del monopolio del gruppo LH)
Fine della parte aviatoria, a breve seguirà la parte OT.
Il ritorno è il 6 ottobre, con partenza da Goderich verso le 14.00 per prendere il barchino che parte alle 15.00 da un altro quartiere di Freetown che si chiama Aberdeen.
Da quando, mi dicono a maggio di quest’anno, si è rotto l’overcraft che faceva il servizio, l’unica alternativa all’elicottero è proprio il barchino.
Veloce quanto l’overcraft ma un po’ più instabile. Diciamo che non è il massimo per chi soffre il mal di mare.
Ma l’overcraft quando lo ripareranno? Non si sa.
Ci sono voci secondo cui manca un pezzo di ricambio in arrivo dagli USA, altre secondo cui sarebbe stato colpito da un’avaria irreparabile, altre voci, addirittura, dicono che i vari gestori dei barchini avrebbero fatto cartello con la società proprietaria dell’overcraft.
Cosa sia successo davvero? Siamo in Africa…… in generale non c’è mai una verità ufficiale. Bisogna accontentarsi di una ridda di ipotesi.
Il mio volo è previsto alle 20.00 da Lungi
Lascio la città con queste immagini, addolorato per le condizioni di vita di questa gente ma anche con un po’ di speranza per il loro futuro.
L’oceano è piatto ed il barchino con me ad altre tre persone (un libanese che torna a Beirut dopo otto anni per il matrimonio di parenti ed un coreano delle UN) naviga leggero e veloce verso la costa di Lungi.
Siamo arrivati
anche a Lungi la fonte principale di sostentamento è la pesca.
Di questa foto bisogna notare due cose.
La prima è il pescatore senza un braccio: la Sierra Leone è piena di amputati lascito della guerra.
La seconda è la frase sulla prua "poor nor good" che in krio significa "la povertà non è una buona cosa".
svolta con metodi tradizionali…ecco una piroga scavata in un tronco di legno con un armo velico che non saprei bene definire, tuttavia è simile a quelli utilizzati sul Nilo
dopo lo sbarco, salgo sul fuoristrada e ci avviamo lungo le strade sterrate della zona di Lungi che conducono all’apt
solo per testimonianza, impossibile fare una foto non mossa a causa delle buche
Gli addetti della Pelican Water (la società che gestisce il trasporto via barchino) mi conducono veloci all’area check in perché gli occorre liberare velocemente il carrellino con il quale trasportano i miei bagagli. Quindi non riesco a gustare a pieno l’atmosfera misteriosa, incasinata e retrò dell’area partenze…una volta superata una porta ed un primo controllo dei documenti, infatti, non si può tornare indietro.
Le procedure per il check in sono sempre da anni cinquanta. Sono solo ma ci vogliono venti minuti per stampare la carta. La spiegazione c’è: i collegamenti internet in genere sono un po’ più lenti di quelli dell’era dei modem 56k.
Comunque, al check in ho appuntamento con il caposcalo della SN, perché devo imbarcare un pacco contenente un pezzo di un macchinario medico che deve tornare in Italia per una riparazione. Da solo pesa una cinquantina di chili, ma la generosa SN, tramite il direttore commerciale italiano, lo imbarca gratis!
Il caposcalo mi saluta cordialmente, mi chiede come vanno le cose in ospedale, mi fa i complimenti per il lavoro pensando che sia uno dello staff di Emergency. Io dico qualche frase fatta tipo “è dura ma va abbastanza bene” e non lo contraddico per paura che cambi idea e mi faccia pagare i cinquanta chili extra.
Lui è l’unico straniero di SN, insieme ad un altro tipo (probabile reduce dei servizi segreti americani o dei marines) che si occupa di esaminare i passeggeri del volo SN prima del check in fotografando loro, il loro documento e ponendo una serie di domande strane.
Ovviamente non l’ho importunato con una foto perché avevo la netta sensazione che mi avrebbe tirato un cartone ;-)
Gli altri tre o quattro di SN arrivano con il volo da Dakar e tornano indietro dopo aver condotto le operazioni di imbarco. All’andata non avevo notato questa cosa.
Fatto il tutto, salgo al piano di sopra e vedo il decollo dell’elicottero per la città ed il 737 Kenya che arriva da Accra e va a Nairobi.
la sala d’attesa del Lungi int. airport
dettagli
la mia consolazione (foreign extra made in Sierra Leone, devo scoprire come importarla perchè è una delle migliori birre al mondo!)
in rullaggio, va in testa alla pista, gira e decolla
finalmente, puntuale arriva il nostro
la scaletta si avvicina
non è proprio l’ultimo modello ma…
Controlli di sicurezza sottobordo.
Non essendoci i metal detector si fa tutto a mano. Anche questa volta la fiducia che Emergency si è conquistata negli anni determina negli addetti locali ai controlli un gran sorriso ed un “when you go back?” e subito dopo “have a nice trip, doc”. Per loro sono tutti dottori quelli di Emergency, con il risultato che la mia borsa non è stata nemmeno aperta.
Ci siamo, siamo in 22, pronti per decollare alla volta di Dakar. Il decollo del 330 vuoto è potente.
6 ottobre 09
FNA-BRU (via DKR)
volo SN 238
20.00-05.45
A330 oo-sfw
A Dakar c’è il 772 di AF che aspetta di imbarcare. A naso mi è parso piuttosto pieno, in quanto ha fatto salire il contenuto di quattro bus. Da noi salgono tante persone da raggiungere un lf del 60%
Da questo momento il buio non facilita la fotografia.
Supplisco con poche parole.
Giudizio su aereo e personale come all’andata. Cibo abbastanza buono ma non quanto il pranzo dell’andata. Apprezzata distribuzione di coperte di lana.
Dormo poco pensando all’appuntamento di lavoro delle ore 14.00 a Bergamo che incombe e disapprovo il mio eccessivo zelo.
Atterraggio a Bruxelles in anticipo, attracco ai finger del terminal B, lunga passeggiata in un corridoio sotterraneo e poi varco dei controlli doganali e di sicurezza. Molto scrupolosi come al solito belga (a Charleroi che frequento spesso sono dei veri maniaci…. anche sessuali da come palpeggiano)
BRU-MXP
volo SN 3153
6.40-0815
avro rj100 oo-dvc
Ho scelto di fare ritorno su MXP anzicchè su LIN per via della passione aviatoria.
La scelta è tra un volo un po' più tardi direttamente a Linate con A320 in c.s. AZ, oppure un volo di SN per Malpensa che parte poco dopo l'arrivo a Bruxelles.
Il volo per Malpensa, oltre ad avere dalla sua l'orario (ma qui è una questione di alchimie: arrivare prima a Malpensa e attraversare Milano di mattina oppure più tardi ma a Linate? un po' come tirare un dado....) ha una chicca in regalo: il jumbolino. Quindi, avevo scelto per questa soluzione in fase di acquisto del biglietto.
Il Jumbolino mi piace molto, il rumore dei motori è particolare. Poi mi piace la sua stabilità e potenza, anche se questa volta il decollo non mi è sembrato rabbioso. Il lf è 2 su 6 in businnes, 6 su 30 in premium economy e altri 40 circa sparsi in economy. A naso (vale a dire dalla faccia assonnata) direi che, a parte un paio, i businnes e premium erano tutte prosecuzioni.
Albeggia
vedo le luci e le strade sotto di me e penso alla Sierra Leone, che non ha né le une né le altre
Servono la colazione. In premium economy (a quanto pare le connessioni dei lr sono in tale classe) servono la colazione completa, in economy solo una bevanda ed il resto a pagamento.
Oltre al vassoio passa un cestino con croissant caldi (buoni) e doppio giro di the e caffè.
Per la cronaca la focaccia era immangiabile. Fredda e contenente una fetta di prosciutto tagliata a controllo numerico.
In businnes la colazione mi è parsa identica, con la differenza del vassoio con tovaglia e bicchieri di vetro con posate. Grande gentilezza e professionalità dei due aavv….la solita zia buona olandese accompagnata da giovanissimo uomo mediterraneo.
la cabina
non è che si stia proprio larghi…..
il bagno non l’ho fotografato, peccato. E’ la prima volta che uso il bagno del Jumbolino e mi ha colpito: sembra quello dei treni degli anni settanta, con la tazza di alluminio. Solo tutto pulito, ovviamente.
Alpi
nuvole sulla padania ridens
atterraggio e morbida decelerazione.
eco cosa c’è a MXP
sbarco
solito bus, ritiro bagagli fortunatamente accettabile (40 min). Esco e trovo un simpatico pensionato volontario di Emergency che mi aspetta per prendere in consegna “il pezzo”. Fortunatamente “il pezzo” deve andare dopo Bergamo, quindi approfitto del gentile passaggio e, valicata senza spargimenti di sangue Milano, sono a casa. Doccia fredda causa guasto caldaia, imprecazioni varie, e vado a lavoro stonato…..la prossima volta torno un giorno prima!
Giudizio su SN:
più che buono nel complesso
Punti di forza:
- il servizio in generale, dal call center alla cabina, efficiente e cordiale
- gli orari dei voli per l’Africa, tutti molto comodi con scali ben pensati
- la franchigia bagaglio di 40 kg
Perplessità:
- la cabina economy del 330 da svecchiare cambiando i sedili (quella businnes è già rinnovata ed è molto bella)
- tariffe alte sulla tratta (a causa del monopolio del gruppo LH)
Fine della parte aviatoria, a breve seguirà la parte OT.
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