Rete FR p2p e possibili evoluzione/impatti sul modello del traffico nazionale

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vincenzo florio

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prendendo spunto dall´espansione di FR sul nazionale

se il modello FR continuasse a proliferare, senza entrare nel merito e nelle solite paludi del pro-contro, credo che si andrebbe incontro ad un impatto non indifferente sul resto della rete nazionale. provo a spiegarmi meglio

il modello attuale

il traffico nazionale in italia ha avuto finora un nodo centrale unico: FCO

- FCO e'composto da Milano FCO (una delle rotte finora piu'importanti d'Europa, e destinato a rimanerlo fino a quando non ci sara' AV seria tra Milano e Roma )
- e da tutta la gamma completa di collegamenti con ogni possibile aeroporto del paese.

questo di fatto lo ha reso una specie di hubbe nazionale a tutti gli effetti.

tanto per fare un esempio TPS FCO di AP portava un 50% di utenza che utilizzava FCO come destinazione finale dopodiche un 50 % era in transito per altre destinazioni (prevalentemente nazionali)

lo stesso si puo'dire per altre realta' perifercihe BDS, Crotone, Lamezia, Olbia, Pisa Trieste etc. diciamo buona parte dell'utenza generata da quasi tutti gli aeroporti del centro sud che avevano voli su Roma utilizzano FCO come transito da verso aeroporti del centro nord e viceversa

e non solo da/verso gli scali periferici. il discorso si applica, in misura % minore anche per il traffico generato da PMO CTA BLQ GOA TRN e LIN

il modello FR

il modello FR che sembra prendere piede, e' invece basato su una rete diversa: che non ha nodi centrali. ma collega tutte le "foglie" anche tra di loro

questo fa si che viene a perdere "peso" il valore di FCO come nodo centrale.

fino all'anno scorso un bigiornaliero per FCO da TPS avrebbe fatto 120 150 mila pax all'anno. oggi nella situazione attuale, non potrebbe farli piu', perche'la meta'di quei passeggeri erano utenti che andavano a FCO per proseguire per Bologna, Venezia, Milano, Torino, Genova. Che oggi sono (quasi ) tutte servite con voli diretti

Ovviamente TPS non conta nulla. da sola. ma se a TPS si aggiunge, BDS, Lamezia, Alghero, e anche aeroporti maggiori come BRI CAG etc. i numeri diventano piu' corposi.

la domanda

ovviamente non avendo conoscenze e dati certi su cui basare queste mie considerazioni sottopongo alla comunita' il mio spunto

se prendesse piede il modello FR, sul nazionale FCO avrebbe questa ricaduta negativa che sto postulando io?
 
Ultima modifica da un moderatore:
A mio avviso si.
Non si avrà magari un picco di caduta di traffico, ma comunque sicuramente una diminuzione.
FR generalmente è una creatrice di nuovo traffico, ma non solo poichè per molti è più comoda poichè evita di fare uno scalo essendo il volo diretto.
 
si ed era ora,perchè fare scalo quando si può avere la comodità del volo diretto?molto meglio il modello FR
 
si ed era ora,perchè fare scalo quando si può avere la comodità del volo diretto?molto meglio il modello FR

lo spunto non era quello di mettere a confronto i due modelli.

e´ovvio che il p2p e´piu comodo per l´utente finale.

il problema e´semmai vedere se e quando risulta sostenibile

pure per andare in america a me piacerebbe evitare di andare a FRA o LHR e volarci diretto da TRN o da PMO. pero´ il modello attuale consente che ci si possa volare solo da determinati "nodi"

quello che volevo capire e´che impatto puo´avere su FCO un´espansione di FR (o del suo modello) sul nazionale.
 
A dire il vero ha giá "preso piede". E le conseguenze CAI le sta giá pagando care, visto che nonostante la fusione, sul nazionale ha una quota di mercato bassa rispetto alle major di altri paesi nel loro mercato naturale. Ma é anche vero che CAI sta cercando, a mio avviso piú che giustamente, di rispondere alle LCC nel domestico rioccupando posizioni che aveva un tempo e collegando quelle che tu hai definito "foglie". Vedi riapertura di BLQ/VCE-PMO e CTA, VCE-BDS, ecc.
 
I modelli sarebbero simili se per ogni destinazione p2p ci fosse un offerta almeno bigiornaliera su ogni relazione.

Invece il p2p alla FR è fatto da voli con frequenze talvolta non giornaliere e in orari vari. Per chi viaggia leiusure va bene così.

Chi viaggia per motivi di lavoro necessita di una maggiore scelta di orari. Un volo 4x day verso l'hub offre 4 opportunità orarie al giorno per raggiungere con uno scalo X destinazioni.
 
I modelli sarebbero simili se per ogni destinazione p2p ci fosse un offerta almeno bigiornaliera su ogni relazione.
il che dovrebbe risultare insostenibile per buona parte delle "relazioni"


Invece il p2p alla FR è fatto da voli con frequenze talvolta non giornaliere e in orari vari. Per chi viaggia leiusure va bene così.

Chi viaggia per motivi di lavoro necessita di una maggiore scelta di orari. Un volo 4x day verso l'hub offre 4 opportunità orarie al giorno per raggiungere con uno scalo X destinazioni.
quindi l´erosione di quella fetta di mercato dovrebbe essere minima secondo te. corretto?
 
non traumatica.

e su quella etnico-sociale che invece si sposta per motivi di studio, salute, motivi familiari, lavoro non inteso come business, ma come pendolarismo (settimanale o mensile) e che negli scali del sud per esempio costituisce un buon 90% dell´utenza ?
 
e su quella etnico-sociale che invece si sposta per motivi di studio, salute, motivi familiari, lavoro non inteso come business, ma come pendolarismo (settimanale o mensile) e che negli scali del sud per esempio costituisce un buon 90% dell´utenza ?

non è proprio il 90% in verità, quella sarà mossa da driver di scelta legati a vari fattori, una alta percentuale price sensitive di default, una buona parte anche condizionata da orari e giorni di operatività.
 
non è proprio il 90% in verità, quella sarà mossa da driver di scelta legati a vari fattori, una alta percentuale price sensitive di default, una buona parte anche condizionata da orari e giorni di operatività.

sulle % vado ad intuito. ma al netto delle sfumature, si tratta sempre di un utenza che non ha l´esigenza business dell´estrema flessibilita´all´interno di una stessa giornata.

utenza che in un passato non troppo remoto per le medesime necessita´ si postava in treno o pulman...

i vincoli di orari e dei giorni di operativita´ li vedo meno "determinanti" (quelli di orario per nulla. quello dei giorno, in alcuni casi anche facilmente identificabili sono d´accordo con te)

ma il criterio determinante di scelta secondo me per quel tipo di utenza e´uno: il costo (come sottolinei anche tu)

se avessi ragione io (e ovviamente non ne sono ne certo ne e´l´obiettivo della discussione), il resto lo farebbe , a questo punto, la capillarita´ della "rete"?
 
si ma si tratta sempre di un utenza che non ha l´esigenza business dell´estrema flessibilita´all´interno di una stessa giornata.

utenza che in un passato non troppo remoto per le medesime necessita´ si postava in treno o pulman...

i vincoli di orari e dei giorni di operativita´ li vedo meno "determinanti" (quelli di orario per nulla. quello dei giorno, in alcuni casi anche facilmente identificabili sono d´accordo con te)

non è detto, se io faccio il pendolare dal nord al sud nel week end i voli mi servono venerdi e domenica sera, non certo in tarda mattinata.

Così come chi viaggia leisure non è detto che non ha vincoli d'orario o di giorni.
 
non è detto, se io faccio il pendolare dal nord al sud nel week end i voli mi servono venerdi e domenica sera, non certo in tarda mattinata.

assolutamente d´accordo, infatti era proprio questo l´esempio facilmente identificabile che intendevo nel dire che il giorno di operativita´puo´ancora incidere.

ma una buona fetta di quell´ utenza e´gente che fino a qualche anno fa faceva gli stessi spostamenti sobbarcandosi 24 di treno o pulman

poi considera che sul nazionale il modello FR poggia sul bigiornaliero mattina presto tarda serata.... e quindi vedi bene anche tu che questo al pendolare settimanale... va di lusso.