Aeroporti, aiuti a Roma e Milano. Venezia si ribella
Un emendamento anti-crisi prevede che solo i due scali con più di 10 milioni di passeggeri possano aumentare le tariffe
Sabato 25 Luglio 2009,
Venezia
Se n’è accorto per primo Giancarlo Galan: e come sempre càpita al Governatore quando scopre qualcosa che penalizza la Regione e non viene intercettato dalla pattuglia di parlamentari veneti, è andato su tutte le furie. Ha preso l’aereo e ieri mattina si è fiondato a Roma, obbiettivo il ministero delle Infrastrutture. Lì ha affrontato a muso duro il ministro Altero Matteoli e il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti, praticamente intimandogli di rimediare a quello che considera un vero e proprio dispetto. Cos’è successo di tanto grave? Nel maxi emendamento anticrisi sul quale il Governo ha posto la fiducia è stato inserito un articolo che consente a due soli sistemi aeroportuali italiani, quelli di Roma e di Milano, di introdurre «sistemi di tariffazione pluriennale che, tenendo conto dei livelli e degli standard europei, siano orientati a obiettivi di efficienza e a criteri di adeguata remunerazione degli investimenti e dei capitali». Ovvero, possono introdurre tariffe più alte per svilupparsi e ripagare gli investimenti. Il "dispetto" sta nel limite di 10 milioni di passeggeri annui al di sotto del quale la deroga non vale. Casualmente il terzo sistema aeroportuale italiano, quello di Venezia-Treviso, con quasi nove milioni di passeggeri è appena sotto la soglia stabilita dal governo. Un favore a Roma e Milano, un duro sgambetto al Veneto.
Galan ha affrontato furibondo il ministro: «Dopo il danno che stiamo subendo per la mancata Tav (anche se una qualche luce si è accesa in fondo al tunnel), ora dovremmo subire un'insopportabile discriminazione contro il nostro sistema aeroportuale che in anni recenti ha conosciuto successi e primati indiscutibili, giungendo alla soglia di circa nove milioni di passeggeri. Secondo la Comunità Europea in Italia esistono solo tre sistemi aeroportuali per davvero importanti: Milano, Roma, Venezia-Treviso. Perché allora questa disparità di trattamento che tanto ci penalizza? Mi auguro che il Ministro Matteoli riesca a superare al più presto una simile ingiustizia, che creerebbe un grave danno anche al sistema economico del Veneto e dell'intero Nord Est». Ministro e sottosegretario Giorgetti promettono, assicurano dopo la fiducia. Ma Galan è un iume in piena e prende di mira i parlamentari nordestini, in particolare quelli del Pdl e della Lega: «Ma dov’erano quando sono passate queste cose in Parlamento? Possibile che nessuno se ne sia accorto?», ha sibilato ad alcuni di loro. Nessun riferimento ulteriore ai ministri veneti - assicurano i testimoni - ma è presumibile che almeno il pensiero lo abbia sfiorato. Nel frattempo il maxi emendamento penalizza Tessera è blindato.
Si muove anche Enrico Marchi, presidente della Save, la società che gestisce gli aeroporti di Venezia a Treviso, mandando una lettera direttamente ai tre ministri regionali: Brunetta, Sacconi, Zaia. «È una penalizzazione per il nostro aeroporto, questa procedura consente tempi agevolati per la determinazione della nuove tariffe, gli aumenti possono scattare facilmente, noi invece dobbiamo aspettare il contratto di programma - spiega il presidente di Save -. La Comunità europea ha stabilito che in Italia ci sono tre sistemi aeroportuali di rilevanza nazionale - Roma (Fiumicino e Ciampino), Milano (Malpensa, Linate e Orio al Serio) e Venezia-Treviso - noi nel 2008 abbiamo registrato più di 8,5 milioni di passeggeri invece di 10 milioni, e siamo fuori. A livello europeo il parametro è di 5 milioni. Sembra proprio un tentativo di favorire qualcuno ai danni di altri». Marchi non parla solo per se: «Un aeroporto che si sviluppa è un fattore fondamentale per un territorio, qui non si penalizza solo il Marco Polo o lo scalo di Treviso, ma tutto il Nordest: un milione di passeggeri in più significa mille posti di lavoro creati nel nostro sistema infrastrutturale». Il presidente di Save poi passa dalla parte dei passeggeri e rivela: «Non si tratta di grandi aumenti: il biglietto costerebbe 2-3 euro in più al massimo. Siamo una società quotata. Abbiamo fatto centinaia di milioni di lavori, hangar, nuova aerostazione, la piazzola per i sistemi anti ghiaccio per gli aerei, e questo non ha avuto riconoscimenti nelle tariffe, ferme dal Duemila - dice Marchi -. Spero che ci sia la sensibilità da parte dei nostri politici nel difendere il nostro sistema aeroportuale veneto, non vogliamo essere discriminati. Ho già mandato due giorni fa una lettera di spiegazione ai tre ministri veneti del governo, spero in una loro pronta risposta».
Da Il Gazzettino
http://carta.ilgazzettino.it/LeggiG...AnnoPagina=2009&MesePagina=07&GiornoPagina=25
Un emendamento anti-crisi prevede che solo i due scali con più di 10 milioni di passeggeri possano aumentare le tariffe
Sabato 25 Luglio 2009,
Venezia
Se n’è accorto per primo Giancarlo Galan: e come sempre càpita al Governatore quando scopre qualcosa che penalizza la Regione e non viene intercettato dalla pattuglia di parlamentari veneti, è andato su tutte le furie. Ha preso l’aereo e ieri mattina si è fiondato a Roma, obbiettivo il ministero delle Infrastrutture. Lì ha affrontato a muso duro il ministro Altero Matteoli e il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti, praticamente intimandogli di rimediare a quello che considera un vero e proprio dispetto. Cos’è successo di tanto grave? Nel maxi emendamento anticrisi sul quale il Governo ha posto la fiducia è stato inserito un articolo che consente a due soli sistemi aeroportuali italiani, quelli di Roma e di Milano, di introdurre «sistemi di tariffazione pluriennale che, tenendo conto dei livelli e degli standard europei, siano orientati a obiettivi di efficienza e a criteri di adeguata remunerazione degli investimenti e dei capitali». Ovvero, possono introdurre tariffe più alte per svilupparsi e ripagare gli investimenti. Il "dispetto" sta nel limite di 10 milioni di passeggeri annui al di sotto del quale la deroga non vale. Casualmente il terzo sistema aeroportuale italiano, quello di Venezia-Treviso, con quasi nove milioni di passeggeri è appena sotto la soglia stabilita dal governo. Un favore a Roma e Milano, un duro sgambetto al Veneto.
Galan ha affrontato furibondo il ministro: «Dopo il danno che stiamo subendo per la mancata Tav (anche se una qualche luce si è accesa in fondo al tunnel), ora dovremmo subire un'insopportabile discriminazione contro il nostro sistema aeroportuale che in anni recenti ha conosciuto successi e primati indiscutibili, giungendo alla soglia di circa nove milioni di passeggeri. Secondo la Comunità Europea in Italia esistono solo tre sistemi aeroportuali per davvero importanti: Milano, Roma, Venezia-Treviso. Perché allora questa disparità di trattamento che tanto ci penalizza? Mi auguro che il Ministro Matteoli riesca a superare al più presto una simile ingiustizia, che creerebbe un grave danno anche al sistema economico del Veneto e dell'intero Nord Est». Ministro e sottosegretario Giorgetti promettono, assicurano dopo la fiducia. Ma Galan è un iume in piena e prende di mira i parlamentari nordestini, in particolare quelli del Pdl e della Lega: «Ma dov’erano quando sono passate queste cose in Parlamento? Possibile che nessuno se ne sia accorto?», ha sibilato ad alcuni di loro. Nessun riferimento ulteriore ai ministri veneti - assicurano i testimoni - ma è presumibile che almeno il pensiero lo abbia sfiorato. Nel frattempo il maxi emendamento penalizza Tessera è blindato.
Si muove anche Enrico Marchi, presidente della Save, la società che gestisce gli aeroporti di Venezia a Treviso, mandando una lettera direttamente ai tre ministri regionali: Brunetta, Sacconi, Zaia. «È una penalizzazione per il nostro aeroporto, questa procedura consente tempi agevolati per la determinazione della nuove tariffe, gli aumenti possono scattare facilmente, noi invece dobbiamo aspettare il contratto di programma - spiega il presidente di Save -. La Comunità europea ha stabilito che in Italia ci sono tre sistemi aeroportuali di rilevanza nazionale - Roma (Fiumicino e Ciampino), Milano (Malpensa, Linate e Orio al Serio) e Venezia-Treviso - noi nel 2008 abbiamo registrato più di 8,5 milioni di passeggeri invece di 10 milioni, e siamo fuori. A livello europeo il parametro è di 5 milioni. Sembra proprio un tentativo di favorire qualcuno ai danni di altri». Marchi non parla solo per se: «Un aeroporto che si sviluppa è un fattore fondamentale per un territorio, qui non si penalizza solo il Marco Polo o lo scalo di Treviso, ma tutto il Nordest: un milione di passeggeri in più significa mille posti di lavoro creati nel nostro sistema infrastrutturale». Il presidente di Save poi passa dalla parte dei passeggeri e rivela: «Non si tratta di grandi aumenti: il biglietto costerebbe 2-3 euro in più al massimo. Siamo una società quotata. Abbiamo fatto centinaia di milioni di lavori, hangar, nuova aerostazione, la piazzola per i sistemi anti ghiaccio per gli aerei, e questo non ha avuto riconoscimenti nelle tariffe, ferme dal Duemila - dice Marchi -. Spero che ci sia la sensibilità da parte dei nostri politici nel difendere il nostro sistema aeroportuale veneto, non vogliamo essere discriminati. Ho già mandato due giorni fa una lettera di spiegazione ai tre ministri veneti del governo, spero in una loro pronta risposta».
Da Il Gazzettino
http://carta.ilgazzettino.it/LeggiG...AnnoPagina=2009&MesePagina=07&GiornoPagina=25