Il traffico internazionale in Business e First cala del 23,6%

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Premium travel declines for 12th month; IATA warns of 'de-globalization'

Friday July 17, 2009

International passengers traveling on premium tickets decreased 23.6% year-over-year in May, marking the 12th consecutive month in which premium traffic was in decline, IATA said yesterday, warning that a "de-globalization" may be occurring that could discourage international business travel and trade even as economies recover.
The May dip, reported in IATA's latest "Premium Traffic Monitor," was larger than the 22% drop in April and the 19.2% fall in the first quarter, suggesting deteriorating premium demand. The declines were largest in Asia, where premium travel within the region plummeted 31.6% year-over-year in May. Transpacific premium traffic dropped 30.7% while Far East-Europe premium travel sank 26.3%. These "follow rather smaller drops in the first quarter" and are particularly "worrying" because the decline continues despite "signs of an early economic revival" in Asian nations, IATA said.
It speculated that "perhaps because the economic recovery [in Asia] is focused on generating a domestic recovery in each economy, the boost to international travel is more limited." It is concerned that economic recovery packages implemented by governments around the world "have either explicitly or implicitly tried to focus on additional spending on domestic production, including incentives for domestic bank lending at the expense of cross-border capital flows. . .The deterioration in international air travel in, to and from Asia during May despite recovering economies in the region is a worrying sign of what is being called de-globalization."
More encouraging news for the air transport industry could be seen in the North Atlantic premium market, where front-cabin travel slowed 16.5% in May following an 18.4% slip in April and a 17.8% drop in the first quarter.
But even good news came with a word of caution. For example, Europe-Middle East and Middle East-Far East economy travel showed growth of 7.3% and 11.6% respectively in May, "but this may represent a shift by business travelers to the back of the aircraft and a larger market share of Europe-Far East markets being gained by Middle Eastern airlines rather than any sign of travel demand revival," IATA said.

by Aaron Karp
ATWOnline
 
Traffico Business

Sono ovviamente cifre che fanno impressione.
Personalmente penso che anche dopo la ripresa (ammesso che ci sia , prima o poi) il traffico Business su percorsi di Medio Raggio non tornerà su livelli di
interesse sia per ovvie considerazioni economiche di risparmio delle Aziende utilizzatrici, ma anche per la progressiva riduzione della qualità in particolare su queste tratte relativamente brevi.
 
Sono finiti quella miriade di finti ricchi a base di azioni e stock options e algoritmi per inventarsi come far girare i soldi e subprime e tutta quella marea di rompicapo da finanza creativa.
Anche secondo me non si tornerà ai livelli precedenti.Tutta la finta ricchezza precedente poggiava in parte su varie bolle che sono esplose una dopo l'altra.
Emblematico:i suv abbandonati all'aeroporto di Dubai!
 
E' peggio , anche un settore strategico ed apparentemente con crisi relativa si sta afflosciando e non vede ripresa: e questo e' un dato fondamentale.
First ,Business e soprattutto il Cargo stanno risentendo molto piu' della crisi generale: First e business muovono relativamente ma il cargo a -35% rispetto ai -12% dei pax ci dice che stiamo entrando in una fase pericolosa di protezionismo.
Questo potrebbe acuire la crisi, altro che "il peggio e' passato".
Si e' solo fermato il rischio fallimento per le banche , ma di fatto il pianeta e' fermo.
MF
 
...fuori del problema aeronautico, ma pensate che si potesse continuare a produrre in quella misura e pensare di cambiare un frigorifero o una lavatrice al mese?
 
E' peggio , anche un settore strategico ed apparentemente con crisi relativa si sta afflosciando e non vede ripresa: e questo e' un dato fondamentale.
First ,Business e soprattutto il Cargo stanno risentendo molto piu' della crisi generale: First e business muovono relativamente ma il cargo a -35% rispetto ai -12% dei pax ci dice che stiamo entrando in una fase pericolosa di protezionismo.
Questo potrebbe acuire la crisi, altro che "il peggio e' passato".
Si e' solo fermato il rischio fallimento per le banche , ma di fatto il pianeta e' fermo.
MF
Io sono tendenzialmente contrario al protezionismo, però quando la concorrenza non è leale, come si fa a non diventare protezionisti???
Praticamente qui da noi non c'è + produzione, il 99% dei prodotti che usiamo quotidianamente, alimenti esclusi, viene da Cina e paesi limitrofi, e non c'è modo di fargli concorrenza!
Ben venga la concorrenza, ma quella leale, secondo me lo stato (meglio l' Europa) deve cominciare a mettere dei paletti, o meglio dei dazi, basati non sul paese di provenienza, ma bensì sulla differenza tra i diritti dei lavoratori europei e quelli del paese di provenienza!
Per rientrare in tema (anche se sempre di crisi si tratta), penso che il calo nel Cargo aereo non sia dovuto a forme di protezionismo, bensi ad un forte calo degli aquisti.
In aereo poi non si trasportano le magliette o i giochini cinesi da 2€, ma merce più costosa per la quale vale la pena la spedizione aerea piuttosto della nave...

...fuori del problema aeronautico, ma pensate che si potesse continuare a produrre in quella misura e pensare di cambiare un frigorifero o una lavatrice al mese?
Il problema vero è che chi ci governa continua a sbagliare...
La crisi che viviamo è il risultato di anni di mercato drogato da incentivi e finanziamenti incontrollati, e adesso per risolverla hanno pensato bene di riprendere a drogarlo (vedi incentivi auto)!
Così il drogato, dopo la crisi di astinenza, ricomincia a sentirsi bene grazie a nuove dosi, ma la salute continua a peggiorare, e la prossima crisi sarà + forte...
IMHO, ovviamente, e spero di sbagliarmi...
 
Ultima modifica da un moderatore:
Il problema vero è che chi ci governa continua a sbagliare...
La crisi che viviamo è il risultato di anni di mercato drogato da incentivi e finanziamenti incontrollati, e adesso per risolverla hanno pensato bene di riprendere a drogarlo (vedi incentivi auto)!
Così il drogato, dopo la crisi di astinenza, ricomincia a sentirsi bene grazie a nuove dosi, ma la salute continua a peggiorare, e la prossima crisi sarà + forte...
IMHO, ovviamente, e spero di sbagliarmi...

...incentivi auto appunto, allora voglio lo sconto per la first class cosi si vendono piu' aerei.
 
Il declino dei pax business

Segnalo un interessante articolo pubblicato dall'Economist riguardo al declino dei voli motivati da ragioni di business.

http://www.economist.com/businessfinance/displayStory.cfm?story_id=14026904

non posso che condividere le conclusioni, dato che anche per esperienza personale vedo sempre piu' una limitazione dei viaggi di lavoro a favore di conferenze telefoniche, videoconferenze... e quando tocca viaggiare ha da essere in economy
 
Segnalo un interessante articolo pubblicato dall'Eco.......................................................................................................................................................

non posso che condividere le conclusioni, dato che anche per esperienza personale vedo sempre piu' una limitazione dei viaggi di lavoro a favore di conferenze telefoniche, videoconferenze... e quando tocca viaggiare ha da essere in economy

Una mia esperienza indiretta
un parente acquisito negli anni 1999-2000-2001 andava in media una volta ogni 25-30 giorni negli USA (principalmente Chicago-Detroit-Los Angeles) (sempre per motivi di lavoro, con viaggio pagato certamente non in Economy, mi ha riferito che il prezzo del biglietto più caro che ha mai pagato e rimborsato dall'azienda è stato di 7 milioni di lire (dall'Italia al Brasile via Chicago e Città del Messico) con partenze o da Brindisi o da Milano, dal 2002 al 2005 tali viaggi si sono ridotti a 2 l'anno (vedi videoconferenze) poi dal 2006 in poi più nulla, attualmente si è pensionato, quindi viaggia solo per divertimento.
Paolo
 
Visto l' articolo; direi che i Brits sono i piu' colpiti dalla sindrome (che e' generale), dato che la city forniva cosi' tanti ottimi clienti ... e' di oggi la notizia che BA sta cercando un compratore per Opens Skies.. how the mighty have fallen.
 
Segnalo un interessante articolo pubblicato dall'Economist riguardo al declino dei voli motivati da ragioni di business.

http://www.economist.com/businessfinance/displayStory.cfm?story_id=14026904

non posso che condividere le conclusioni, dato che anche per esperienza personale vedo sempre piu' una limitazione dei viaggi di lavoro a favore di conferenze telefoniche, videoconferenze... e quando tocca viaggiare ha da essere in economy

non sono completamente d'accordo.
dipende dalla finalita' del viaggio perche' il face meeting non puo' essere sostituito dalla video conf se si tratta di operazioni strategiche, mentre nella routine tattica la video conf puo' decisamente presentare dei vantaggi.
vedi pdf del sondaggio commissionato da BA ai lettori di Harvard Business Review (ho partecipato anche io al survey): http://opportunity.ba.com/harvard-business-review.pdf

ieri ho volato da Fort Lauderdale a Hong Kong, in business, con DL/NW.
ho acquistato un biglietto in Z a solo $3,652.00 (ed e' un livello tariffario decisamente sotto la norma per questo routing, mi e' capitato di pagare ben di piu', e anche il doppio), e sul volo da New York-JFK a Tokyo-NRT (NW 799 operato da B777-200 di DL) eravamo solo 10 pax paganti in Business Elite ma poi, a imbarco terminato, la cabina e' stata invasa da upgrade per overbooking dalla economy, e cosi' 40 pax hanno viaggiato come non si sarebbero mai immaginato (anche perche' la fauna era davvero colorita!!!).

sul trans-pacific, la flessione e' notevole comunque perche' mentre il senior management viaggia comunque premium (adesso in J e non piu' in P), e' il middle management che e' stato downgraded comunque in Y, per le nuove policy aziendali, e questo si riflette molto nei costi totali di viaggio aziendale.
pero' dipende molto dal settore professionale e dalla motivazione del viaggio.
negoziazioni di j/v, consulenze strategiche, business development, prevedono una tipologia di manager/consulente e una progettualita' delicata e dedicata per cui il viaggio rimane in J.
tutto il resto, soprattutto se a livello tattico, puo' anche essere delegato ad una video conferenza.

anche se le differenze di traffico sono in funzione dei differenti mercati.
in Cina l'effetto "presenza" rimane vitale, e quindi il crollo di traffico premium, pur registrato e' meno sensibile.
mentre tra paesi di lingua inglese, vedi p.e. UK/USA, USA/Australia, il crollo nelle classi premium e' stato significativo, e reso ancora piu' rilevante dalla sovrabbondanza di voli, e di inventario di posti premium, che in proporzione hanno subito una drastica riduzione, vedi JFK/LHR per citare l'esempio piu' roboante di crollo di traffico premium.

cambia di fatto il profilo del viaggiatore premium che ritorna, forse, ad essere piu' "discriminating", e il valore del viaggio e' giustificato dal livello di spesa per la tariffa.