Risultati economici positivi per Livingston


SkySurfer

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6 Novembre 2005
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Semestrale Livingston: redditività in aumento
Load factor dell'83% e Ebitda a 2,7 milioni

Margine in deciso miglioramento per la semestrale di Livingston, chiusa al 30 aprile scorso. L’Ebitda è aumentato del 29%, passando da 2,1 a 2,7 milioni, con un valore della produzione pari a 126,5 milioni. La flotta è attualmente composta da 6 aeromobili, di cui 3 A330 e 3 A321. Le rotazioni sono state 934 e i passeggeri movimentati 381mila, con un load factor dell’83%. Sul numero in distribuzione nei prossimi giorni, un'intervista all'a.d. Giancarlo Celani, che commenta l'andamento di mercato, le performance Ventaglio e le strategie future del vettore che fa capo a 4Fly.

(Guidaviaggi)
 
La mia era solo una riflessione sul fatto che sia relativamente più facile fare charter piuttosto che voli di linea..

avendoli fatti entrambi posso dirti che non esiste uno più facile da fare dei due.
linea e charter sono due sport molto diversi: rapporti coi clienti agli opposti, modi di reagire alla concorrenza varia, e tempi di studio dei risultati agli antipodi (unico caso, quest'ultimo, dove il charter è molto più facile della linea).
 
a livello di compagnia non rischi molto sul charter.. lo fai se ti e' richiesto da qualche tour operator che sborsa i soldi in anticipo oppure da un'altra compagnia..
il fatto e' che e' vero che un aereo al suolo ha comunque i suoi costi, ma un aereo che vola vuoto ne ha di piu'.. ;)
credimi che e' difficile riempire un volo di linea, o comunque tenerlo ad un LF al di sopra del punto di volare in perdita..
 
a livello di compagnia non rischi molto sul charter.. lo fai se ti e' richiesto da qualche tour operator che sborsa i soldi in anticipo oppure da un'altra compagnia..
il fatto e' che e' vero che un aereo al suolo ha comunque i suoi costi, ma un aereo che vola vuoto ne ha di piu'.. ;)
credimi che e' difficile riempire un volo di linea, o comunque tenerlo ad un LF al di sopra del punto di volare in perdita..


so bene la difficoltà della linea.
ma pure tu la metti giù facile.. nel charter non si sta mano in mano, lo scopo è quello di far volare le macchine in modo redditizio (come sulla linea, e come in quasiasi altra attività), se rimane al prato nessuno ci guadagna.
mi sembra che in molti si ha una visione semplicistica-passiva del lavoro del charterista. vi assicuro che non è così.
 
so bene la difficoltà della linea.
ma pure tu la metti giù facile.. nel charter non si sta mano in mano, lo scopo è quello di far volare le macchine in modo redditizio (come sulla linea, e come in quasiasi altra attività), se rimane al prato nessuno ci guadagna.
mi sembra che in molti si ha una visione semplicistica-passiva del lavoro del charterista. vi assicuro che non è così.

dipende dal tipo di compagnia.. ci sono compagnie che operano esclusivamente charter e compagnie di linea che operano anche charter.. nel primo caso il core business e' esclusivamente charter, quindi il loro lavoro e' esclusivamente B2B, trovi un buon tour operator, oppure una compania aerea che tiaffitta l'aereo e il tuo solo problema e' di tipo operativo..
Le comapgnie di linea hanno problemi maggiori per quanto riguarda il B2C.. li' devi convincere il passeggero a comprare i tuoi biglietti, devi essere primo sulla scala delle preferenze, e per fare questo sono molti i fattori che creano la differenza.. non esclusivamente il costo del biglietto.. e' un discorso ampio da fare..
 
Si può tuttavia affermare che per una compagnia che ha come core-business l'attività charter ci sono costi minori o nulli circa :

- marketing e pubblicità
- struttura di vendita del prodotto

Le criticità di tale business stanno invece nel :

- reperire contratti remunerativi per la maggior parte dell'anno, in parole povere, cercare di piazzare/far volare quanto più i propri a/m
- farsi pagare con regolarità e possibilmente in anticipo da chi contratta la capacità
- non legarsi esclusivamente ad un solo cliente (particolarmente difficile per le piccole società), a cui viene ancorato, di fatto, il proprio destino

Questo è il modello classico.
Negli ultimi anni però sempre più compagnie charter hanno avviato voli di linea o voli di linea charterizzati, per espandere il proprio operato e per ottimizzare l'utilizzo della capacità anche in periodi "morti".
Ma è accaduto anche il contrario, dal momento che anche le compagnie di linea sempre più operano anche nel segmento charter, sempre in un'ottica di migliore sfruttamento della capacità.
 
Si può tuttavia affermare che per una compagnia che ha come core-business l'attività charter ci sono costi minori o nulli circa :

- marketing e pubblicità
- struttura di vendita del prodotto

Le criticità di tale business stanno invece nel :

- reperire contratti remunerativi per la maggior parte dell'anno, in parole povere, cercare di piazzare/far volare quanto più i propri a/m
- farsi pagare con regolarità e possibilmente in anticipo da chi contratta la capacità
- non legarsi esclusivamente ad un solo cliente (particolarmente difficile per le piccole società), a cui viene ancorato, di fatto, il proprio destino

Questo è il modello classico.
Negli ultimi anni però sempre più compagnie charter hanno avviato voli di linea o voli di linea charterizzati, per espandere il proprio operato e per ottimizzare l'utilizzo della capacità anche in periodi "morti".
Ma è accaduto anche il contrario, dal momento che anche le compagnie di linea sempre più operano anche nel segmento charter, sempre in un'ottica di migliore sfruttamento della capacità.

Tirando le somme, e limitandosi a valutare le attività dei soli vettori italiani, é difficile, purtroppo, vedere compagnie charter (puro) durare a lungo ...

Domanda: i vari insuccessi dei vettori charter italiani dipendono esclusivamente da un mercato italiano difficile da sfruttare 365 giorni l'anno oppure da programmi sbagliati delle varie gestioni?
 
Tirando le somme, e limitandosi a valutare le attività dei soli vettori italiani, é difficile, purtroppo, vedere compagnie charter (puro) durare a lungo ...

Domanda: i vari insuccessi dei vettori charter italiani dipendono esclusivamente da un mercato italiano difficile da sfruttare 365 giorni l'anno oppure da programmi sbagliati delle varie gestioni?

Ma di quali insuccessi parli ?

In Italia abbiamo vettori che hanno come core-business l'attività charter :

Livingston
Eurofly
Neos
Blue Panorama Airlines
Air Italy
ItAli Airlines
Mistral Air
SmartLynx Italia (attesa AOC)
Trawelfly (attesa AOC)

...la maggior parte di loro mi sembra in buona salute operativa.

e considera poi che anche tutti gli altri vettori italiani cioè :

Alitalia/Air One
Air Dolomiti
Meridiana
Windjet
MyAir
Air Vallée
Air Alps (AOC austriaco)

sono impegnati in questo momento in attività charter, intensiva o meno essa sia.
 
Ma di quali insuccessi parli ?

In Italia abbiamo vettori che hanno come core-business l'attività charter :

Livingston
Eurofly
Neos
Blue Panorama Airlines
Air Italy
ItAli Airlines
Mistral Air
SmartLynx Italia (attesa AOC)
Trawelfly (attesa AOC)

...la maggior parte di loro mi sembra in buona salute operativa.

e considera poi che anche tutti gli altri vettori italiani cioè :

Alitalia/Air One
Air Dolomiti
Meridiana
Windjet
MyAir
Air Vallée
Air Alps (AOC austriaco)

sono impegnati in questo momento in attività charter, intensiva o meno essa sia.


Vai con calma e leggi bene i miei interventi: charter puro penso lo faccia solo Neos ...

Gli altri vettori non sono più di charte puro, visto che per far quadrare i conti si sono buttati sul low cost - low fare ...
 
Vai con calma e leggi bene i miei interventi: charter puro penso lo faccia solo Neos ...

Gli altri vettori non sono più di charte puro, visto che per far quadrare i conti si sono buttati sul low cost - low fare ...

Delle charter che ho elencato :

Blue Panorama Airlines controlla ed opera col proprio AOC una differente prodotto di linea sul mercato nazionale e su alcune tratte leisure estive col marchio "Blu-express".

Air Italy ha avviato voli di linea pura esclusivamente sul mercato dei collegamenti nazionali.

Eurofly opera, ancora per breve, di linea verso JFK da FCO/NAP/PMO.
Oltre che su MXP-CAI, BLQ-DME e MXP/FCO-DKR.

Tutto il resto del volato BV, I9, GJ e delle altre citate è charter. Vero è che specie sui voli intercontinentali si sono acquisiti diritti di linea, per poter sfruttare la vendita di biglietti a cittadini di quei paesi, per il cargo e per garantire maggiore stabilità operativa, ma trattasi di voli charter de-facto, poichè senza il supporto dei t.o. non esisterebbero.
 
vedo maggiori insuccessi italiani sulla linea che nel charter a dire il vero..

comunque, ripeto, credo che abbiate una idea molto approssimativa del lavoro che sta dietro al charter (ho vissuto entrambe le esperienze), esiste una conocorrenza agguerrita (come sulla linea), e dei clienti (tour operator 'charteristi') spesso non sempre affidabili (vedete l'esempio dei nomi noti che ora stanno per chiudere o cmq in gravi difficoltà).
 
vedo maggiori insuccessi italiani sulla linea che nel charter a dire il vero..

comunque, ripeto, credo che abbiate una idea molto approssimativa del lavoro che sta dietro al charter (ho vissuto entrambe le esperienze), esiste una conocorrenza agguerrita (come sulla linea), e dei clienti (tour operator 'charteristi') spesso non sempre affidabili (vedete l'esempio dei nomi noti che ora stanno per chiudere o cmq in gravi difficoltà).

esatto...ogni attività ha i suoi pregi ed i suoi lati negativi.
 
.... Tutto il resto del volato BV, I9, GJ e delle altre citate è charter. Vero è che specie sui voli intercontinentali si sono acquisiti diritti di linea, per poter sfruttare la vendita di biglietti a cittadini di quei paesi, per il cargo e per garantire maggiore stabilità operativa, ma trattasi di voli charter de-facto, poichè senza il supporto dei t.o. non esisterebbero.


Quindi, non sono più charter al 100% ...

Sarà internet, sarà un mercato in cambiamento, sarà, soprattutto la crisi, ma vedo l'attività solo charter é molto complessa e difficile.