Incidente A330 Air France Rio-Parigi 01/06/2009

  • Autore Discussione Autore Discussione Edo75
  • Data d'inizio Data d'inizio

grazie laurel

ma la bombola di ossigeno galleggia solo se scarica..

faccio il paragone con le bombole da sub,con aria compressa,se cariche son negative,scariche positive

mi sfugge l`assetto CON OSSIGENO....

Non me ne intendo, ma se hai ragione....... hai dato una svolta alle indagini!

avrei delle osservazioni/domande/dubbi

-una valvola si può rompere pure per l'impatto...! magari sta agli investigatori fare dei controlli sulla tenuta di suddetta valvola "maintenant"

- la valigetta gialla, se è per il primo soccorso, è normale che sia fatta di un materiale + resistente, o magari è caduta rimanendo "impigliata" nella sua posizione originale, e ha subito un colpo attutito

-è possibile secondo voi pensare ad una totale mancanza di controllo dell'aereo, dovuta magari ad un'anomalia al sistema di areazione (di tutto l'aereo o solo della cabina di pilotaggio, nn so se siano indipendenti) e quindi che tutto il resto sia la mera conseguenza di ciò? cioè se un aereo entra in uno stato di turbolenza quasi estrema senza essere guidato, a quali conseguenze va incontro?

-a questo punto potrebbe rientrare un'analisi + accurata di suddetta bombola, per verificare che nn ci siano residui gassosi di diversa naura? mi riferisco alla risposta di Lauriel
La bombola verde è l'ossigeno che sta sotto la cabina di pilotaggio
e suppongo che sia quella che "alimenta" la cabina

ed in ultimo:
Nella foto si vede anche la sedia (piegata) della postazione CCP

-ma se a causa della forza del vento le vittime sono state trovate quasi nude, nn è possibile che pur essendoci qualcuno lì seduto sia stato sbalzato a causa dello stesso vento?

scusatemi per le eventuali inesattezze, ma semplicemente nn conosco a fondo la materia e mi piacerebbe avere delle risposte
 
LA Repubblica

Airbus precipitato nell'Atlantico
captato segnale delle scatole nere

ROMA - E' stato captato un debole segnale inviato dalle scatole nere dell'Airbus dell'Air France precipitato il primo giugno al largo del Brasile. I siti internet di Le Monde e Le Figaro scrivono che è stato intercettato dai battelli della Marina francese impegnati nelle ricerche. La notizia non è stata confermata dalla compagnia aerea. Il batiscafo Nautile della società Ifremer si è immerso ieri per cercare di raggiungere le scatole nere, su un fondale molto accidentato che arriva a cinquemila metri di profondità. Le scatole nere, il cui ritrovamento sarebbe essenziale per stabilire le cause dell'incidente, hanno ancora circa otto giorni di vita.

Nella sciagura hanno perso la vita tutte le 228 persone che erano a bordo del volo Air France da Rio de Janeiro a Parigi. Tra i passeggeri c'erano dieci italiani.

(23 giugno 2009) Tutti gli articoli di esteri
 
Io mi fiderei poco di quest'ultima notizia: ricordate che i primissimi giorni davano per certo il fatto di aver trovato dei resti dell'aereo quando invece erano di un mercantile affondato poco tempo prima. Ovviamente spero di essere smentito!
 
Io mi fiderei poco di quest'ultima notizia: ricordate che i primissimi giorni davano per certo il fatto di aver trovato dei resti dell'aereo quando invece erano di un mercantile affondato poco tempo prima. Ovviamente spero di essere smentito!

Non credo, la notizia del ritrovamento parte dalla marina francese, inoltre i registratori emettono un segnale per essere individuate, quindi non possono essere scambiate con altro materiale che non emette segnali di nessun tipo.
 
http://www.corriere.it/esteri/09_gi...re_e3cb29cc-5fbb-11de-bd53-00144f02aabc.shtml

Disastro Airbus, la Bea smentisce il ritrovamento delle scatole nere.

PARIGI - Il Bea, l'Ufficio di inchieste e analisi francese che sta conducendo l'indagine sull'incidente dell'Airbus A330 dell'Air France sprofondato nell'Oceano, ha smentito la presunta individuazione di segnali provenienti dalle scatole nere del velivolo. «Stiamo monitorando ogni segnale ma al momento nessuna scatola nera è stata ancora localizzata» ha detto il portavoce il capitano Christophe Prazuck, con riferimento alle notizie stampa di un «debole segnale» intercettato. I due quotidiani Le Monde e Le France hanno riferito invece che i battelli della Marina francese impegnati nelle ricerche avrebbero captato un debole segnale proveniente dalle scatole nere e un batiscafo si sarebbe immerso per cercare di raggiungerle sul fondale.
 
In mezzo alla discussione tecnica, in merito alla quale non sono in grado di intervenire ma che ho letto con interesse, mi sembra opportuno inserire un commento di chi ha vissuto la tragedia da "non addetto ai lavori".
Incollo quindi una lettera pubblicata sul quotidiano di Como (La Provincia di Como, 22 giugno 09), scritta da un'operatrice umanitaria attiva in sud America.

Non dimentichiamo quegli "angeli in volo"
Gentilissimo direttore,
vorrei dedicare questa riflessione alle vittime del tragico incidente aereo del volo Air France avvenuto lunedì 1 Giugno.
Sono giorni ormai che la cronaca ne parla in continuazione cercando le cause di una così grave sciagura che ha sconvolto tutti. Ci si interroga su come sia potuta succedere una disgrazia di tale portata; qualunque siano le cause e le responsabilità una cosa è certa: 228 persone sono morte e, stando agli ultimi riscontri, in maniera anche terrificante, rendendosi conto, purtroppo, in attimi di terrore, che l'aereo stava precipitando.
La notizia mi ha commossa e addolorata; mi sono sentita colpita da una profonda tristezza perché quella tratta, Rio De Janeiro/Parigi o Rio De Janeiro/Milano Malpensa, l'ho fatta più volte per motivi umanitari lavorando in progetti a favore dei bambini delle favelas.
So esattamente cosa si prova a stare lassù, su quei voli interminabili, in mezzo alle turbolenze, sopra all'Atlantico nel cuore della notte. E' uno spettacolo meraviglioso: il rumore ovattato dei motori, l'aereo avvolto nel buio della notte?guardando fuori ti sembra di toccare le stelle che brillano intense a migliaia. Il tempo sembra fermarsi?ho trascorso ore a gustare questa visione che ti riempie il cuore di un senso di infinito.
Mi sono sempre sentita protetta all'interno del gigante buono che vola nel cielo e mai avrei immaginato che potesse accadere un simile disastro. Questo gigante buono ricongiunge persone molto lontane, è utile per spostamenti lavorativi, ci fa viaggiare e scoprire un altro mondo e spesso è "ponte di solidarietà" tra diverse nazioni.
Su quest'ultimo aspetto vorrei porre la mia attenzione: c'è chi vola per lavoro, per turismo, per motivi familiari ma c'è chi vola per "portare il proprio aiuto" come volontario o missionario in progetti umanitari. Il Brasile è uno dei paesi che necessita di aiuti umanitari ed è, dunque, meta di numerosi volontari da tutto il mondo.
Esiste un legame di solidarietà molto intenso tra Italia e Brasile: questi giganti buoni tutte le notti diventano un ponte di speranza e di aiuto, trasportando in Brasile centinaia di volontari disposti a impegnarsi con i fatti per la costruzione di un frammento di luce.
Portano il loro sorriso di speranza con semplicità e profonda umanità nelle situazioni in cui la dignità umana è stata dimenticata. A loro dobbiamo pensare, a questi angeli in volo che meritano di non essere dimenticati. Loro, in un mondo che naviga in una marea di problemi, conflitti e brutte notizie, sono la luce troppo spesso ignorata da tutti. Lavorano in silenzio e vivono nei cuori delle persone che hanno incontrato e aiutato.Questi angeli si trovavano di ritorno anche sul tragico volo Air France. Non è giusto dimenticarli: hanno pagato con la vita il prezzo di un sorriso che apre immensi orizzonti di umanità. A questi coraggiosi "angeli in volo" il nostro Grazie.
Mariachiara Rossi
Coordinatrice Comasca
Associação de Moradores "Nova Esperança"
Brasile
 
"Segnale dalle scatole nere dell'Airbus"
Ma gli inquirenti smentiscono


ROMA - Si riaccende, anche se per poco, la speranza di ritrovare le scatole nere dell'Airbus dell'Air France precipitato il primo giugno al largo del Brasile. I siti internet di Le Monde e Le Figaro hanno riferito che un debole segnale è stato captato dai battelli della Marina francese impegnati nelle ricerche. La notizia è stata però smentita dall'Ufficio di inchiesta e analisi (Bea) francese che conduce l'inchiesta sul disastro: "A oggi - ha detto un portavoce - i registratori di volo non sono stati localizzati. Le squadre di ricerca verificano tutti i rumori" che sono captati.

Secondo quanto apparso stamani sui siti dei due quotidiani, il batiscafo Nautile della società Ifremer si è immerso ieri per cercare di raggiungere le scatole nere, su un fondale molto accidentato che arriva a cinquemila metri di profondità. Fra le unità francesi inviate per le ricerche ci sono un sottomarino nucleare con sofisticati sonar e una nave oceanografica attrezzata con batiscafi.

Le scatole nere inviano ogni secondo per 30 giorni un segnale che può essere captato nel raggio di due chilometri. Quelle dell'Airbus, il cui ritrovamento sarebbe essenziale per stabilire le cause dell'incidente, hanno quindi ancora circa otto giorni di autonomia.

Nella sciagura hanno perso la vita tutte le 228 persone che erano a bordo del volo Air France da Rio de Janeiro a Parigi. Tra i passeggeri c'erano dieci italiani.
(23 giugno 2009)
www.repubblica.it
 
Quoto!

...
Esiste un legame di solidarietà molto intenso tra Italia e Brasile: questi giganti buoni tutte le notti diventano un ponte di speranza e di aiuto, trasportando in Brasile centinaia di volontari disposti a impegnarsi con i fatti per la costruzione di un frammento di luce.
Portano il loro sorriso di speranza con semplicità e profonda umanità nelle situazioni in cui la dignità umana è stata dimenticata. A loro dobbiamo pensare, a questi angeli in volo che meritano di non essere dimenticati. Loro, in un mondo che naviga in una marea di problemi, conflitti e brutte notizie, sono la luce troppo spesso ignorata da tutti. Lavorano in silenzio e vivono nei cuori delle persone che hanno incontrato e aiutato.Questi angeli si trovavano di ritorno anche sul tragico volo Air France. Non è giusto dimenticarli: hanno pagato con la vita il prezzo di un sorriso che apre immensi orizzonti di umanità. A questi coraggiosi "angeli in volo" il nostro Grazie.
Mariachiara Rossi
Coordinatrice Comasca
Associação de Moradores "Nova Esperança"
Brasile

Un pensiero a loro... e a tutti coloro che perdono la loro vita cercando di migliorare quella degli altri, in questo pazzo mondo nel quale ci troviamo a vivere.

R.I.P.
 
Testimonianza di un pilota Air France che volava sulla stessa rotta l'AF 459 la stessa notte dell'incidente:

«J'ai traversé le pot au noir 20 minutes après le vol AF447»

Fabrice Amedeo
23/06/2009 | Mise à jour : 22:52

EXCLUSIF - Le commandant de bord d'Air France qui a effectué un vol Sao Paulo-Paris la même nuit que le vol AF 447 raconte au Figaro sa traversée de l'Atlantique.

C'est un témoin essentiel dans l'enquête sur la disparition de l'Airbus d'Air France au-dessus de l'Atlantique. Le commandant du vol AF 459, qui a quitté Sao Paulo le lundi 1er juin à 0h10, heure française, à bord d'un AirbusA330 identique à l'appareil qui a disparu, souhaite garder l'anonymat. Mais il se souvient avec précision des conditions rencontrées sur

La route empruntée un peu plus tôt par le vol AF 447. Selon ce pilote, les informations météo font état ce jour-là de masses nuageuses importantes dans le pot au noir. «Les cartes satellites signalaient une zone orageuse mais rien d'inquiétant, explique-t-il, ce sont des conditions très fréquentes dans cette région.» Une fois dans la zone de convergence intertropicale, l'équipage augmente le «gain» de son radar, c'est à- dire sa sensibilité. Cette manipulation peut brouiller la lecture de l'écran, qui est pollué par de nombreuses informations superflues, mais renforce la fiabilité des données sur les nuages. «Cette manipulation nous a permis d'éviter une grosse masse nuageuse que l'on n'aurait pas identifiée avec le radar en mode automatique.»

Selon l'un de ses deux copilotes, «cette masse nuageuse était difficile à déceler, car il n'y avait pas d'éclair». Le vol AF 459 doit faire un détour de 70 milles nautiques, soit 126 kilomètres, tandis que le vol AF 447, passé vingt minutes plus tôt, a dû logiquement traverser cette zone, ajoute le copilote. Son commandant de bord ne souhaite toutefois pas confirmer cette dernière information.


Une erreur humaine peu probable

Dans le pot au noir, l'équipage du vol AF 459 ne remarque rien de particulier. «Mis à part cette masse nuageuse, les conditions de vol ont été normales et nous n'avons rien entendu sur la fréquence de détresse. Nous n'avons pas non plus eu de contact radio avec le vol AF 447 avant la catastrophe, comme une rumeur a pu le laisser entendre depuis trois semaines.» Le commandant de bord n'a alors aucune information sur la disparition du vol AF 447. Cette partie de l'Atlantique n'est en effet pas couverte par les fréquences du contrôle aérien qui vont jusqu'à 200 milles des côtes.

En arrivant à proximité des îles Canaries, le commandant de bord du vol AF 459 entre pour la première fois en contact depuis le drame avec les contrôleurs aériens. Ils lui demandent de faire le relais et d'essayer de contacter le vol AF 447. «Nous avons appelé en vain sur la fréquence de détresse, raconte-t-il. Mais nous ne nous sommes pas plus inquiétés que cela, car des coupures radio à bord d'un avion, ça peut arriver. Nous espérions également qu'un autre avion plus proche de lui soit entré en contact avec lui.»

Le commandant de bord et son équipage ne découvrent la catastrophe qu'en atterrissant à Roissy-Charles- de-Gaulle le lundi matin à 11h35, heure française. «C'est terrible d'apprendre une telle nouvelle. En plus, on était juste à côté. Tout l'équipage a été très secoué. On est restés soudés et régulièrement en contact depuis.» Pour le commandant de bord, l'erreur humaine est peu probable pour expliquer la disparition du vol AF 447: «Les photos satellites étaient claires au départ, et n'importe quel pilote est capable de se servir de son radar.» Reste à savoir si le vol 459 n'a pas réussi à échapper à une masse nuageuse particulièrement active mais difficile à localiser en poussant au maximum la sensibilité de son radar, une manipulation qu'aurait pu ne pas faire le vol 447. «C'est certain que tout le monde ne fait pas cette manoeuvre», reconnaît le commandant de bord du Sao Paulo-Paris.


L'équipage n'a pas été entendu

Dès son arrivée, l'équipage du vol 459 a rédigé un rapport qu'il a remis à l'officier de la sécurité des vols. Curieusement en revanche, plus de trois semaines après le drame, il n'a toujours pas été entendu par le Bureau d'enquêtes et d'analyses (BEA), chargé des investigations. L'équipage a poursuivi ses rotations sans être convoqué. Le commandant de bord du vol AF 459 a décollé mardi pour la Thaïlande sans savoir quand il serait auditionné par le BEA qui a pourtant annoncé la publication de son rapport d'ici à la fin du mois. Contacté par Le Figaro, le Bureau n'a pas souhaité faire de commentaires sur ce délai.

http://www.lefigaro.fr/actualite-fr...ot-au-noir-20-minutes-apres-le-vol-af447-.php
 
Aereo Air France precipitato: identificato corpo pilota
giovedì 25 giugno 2009 13:25 (Reuters) -

Il corpo del pilota dell'aereo Air France precipitato nell'Oceano Atlantico il 1 giugno scorso è stato identificato tra le decine di cadaveri recuperati in acqua.

Lo ha reso noto oggi la compagnia aerea.

Tutti i 228 passeggeri in volo da Rio de Janeiro a Parigi a bordo dell'Airbus 330 sono morti nell'incidente, di cui ancora non si conosce la causa.

"Tra i corpi delle vittime recuperati nell'oceano sono stati identificati fino ad ora due membri dell'equipaggio: il capitano e uno steward", si legge in una nota di Air France pubblicata sul sito web della compagnia.

Navi brasiliane e francesi stanno ancora controllando l'area in cui si pensa sia caduto l'aereo, alla ricerca di corpi e rottami. I registratori di volo, noti come "scatole nere", non sono stati ancora trovati.

Nell'incidente sono morte persone di 32 nazionalità diverse, tra cui 61 francesi e 58 brasiliani.

In Brasile sono in corso le autopsie di oltre 50 corpi trovati nell'oceano.

Le autorità francesi hanno fornito pochi dettagli sulle scoperte.
 
Aereo Air France precipitato: identificato corpo pilota
giovedì 25 giugno 2009 13:25 (Reuters) -

Il corpo del pilota dell'aereo Air France precipitato nell'Oceano Atlantico il 1 giugno scorso è stato identificato tra le decine di cadaveri recuperati in acqua.

Lo ha reso noto oggi la compagnia aerea.

Tutti i 228 passeggeri in volo da Rio de Janeiro a Parigi a bordo dell'Airbus 330 sono morti nell'incidente, di cui ancora non si conosce la causa.

"Tra i corpi delle vittime recuperati nell'oceano sono stati identificati fino ad ora due membri dell'equipaggio: il capitano e uno steward", si legge in una nota di Air France pubblicata sul sito web della compagnia.

Navi brasiliane e francesi stanno ancora controllando l'area in cui si pensa sia caduto l'aereo, alla ricerca di corpi e rottami. I registratori di volo, noti come "scatole nere", non sono stati ancora trovati.

Nell'incidente sono morte persone di 32 nazionalità diverse, tra cui 61 francesi e 58 brasiliani.

In Brasile sono in corso le autopsie di oltre 50 corpi trovati nell'oceano.

Le autorità francesi hanno fornito pochi dettagli sulle scoperte.

Grazie TW per la tua quotidiana attività di aggiornamento.

A quasi un mese dal disastro, come immaginabile, l'accaduto inzia a perdere d'interesse (per la stampa) e le notizie sono sempre meno. :sconfortato:
 
E' in arrivo il rapporto preliminare (da corriere.it):
Disastro Airbus: il 2 luglio rapporto tecnico preliminare

25 Giugno 2009 16:26 ESTERI

PARIGI - Sara' pubblicato il 2 luglio un primo rapporto tecnico dell'ufficio inchieste sulla dinamica del disastro aereo del primo giugno sulle coste brasiliane. Oggi l'Air France ha reso noto che sono stati ritrovati i corpi del pilota, Marc Dubois, e dello steward, secondo quanto confermato dalle autopsie in corso. (Agr)
 
Altri (pochi) pezzi scaricati da un'altra nave brasiliana:

foto6.jpg


foto3.jpg


Fonte: FAB
 
...ironico?
....cmq altra storia incredibile quella, oltre ai piloti ossessionati c'è da segnalare l'ingegnere cipriota che aveva dimenticato la manopolina del sistema di pressurizzazione su "off" perché aveva altro cui pensare


D'accordo, se l'è dimenticata ma il cockpit preparation ?
le check list?
 
Aereo Air France precipitato: identificato corpo pilota
giovedì 25 giugno 2009 13:25 (Reuters) -

Il corpo del pilota dell'aereo Air France precipitato nell'Oceano Atlantico il 1 giugno scorso è stato identificato tra le decine di cadaveri recuperati in acqua.

Questo mi fa pensare che forse il CPT non era nel flight deck