Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, un'intervista di Scagliarini a Di Paola su Alitalia, Myair e SkyOne.
Puglia, volare costa caro «I prezzi dei biglietti cresciuti fino al 50%»
BARI. Meno destinazioni raggiungibili, meno passeggeri e - quello che è più grave - prezzi dei biglietti cresciuti fino al 50%. Stamattina sui tavoli della Regione arriverà una copia dello studio preliminare che Aeroporti di Puglia ha compiuto sul nuovo assetto dei cieli italiani all’in - domani della nascita di Cai. E i risultati, a quanto pare, confermerebbero i timori della vigilia: il monopolio fa sì che viaggiare con l’ex compagnia di bandiera costa molto, molto più di prima.
Il ragionamento è più o meno questo. I consulenti di Adp hanno preso i fatturati per biglietteria aerea di Alitalia e Air One in Puglia e Basilicata nei tre mesi prima della fusione, ed hanno poi preso i dati della biglietteria dell’ultimo mese. Ne emergerebbe che a gennaio i fatturati di Alitalia sono rimasti più o meno gli stessi di prima, mentre quelli Air One sono cresciute tra il 10 e il 20%. Se si considera che nel periodo in esame il numero dei passeggeri è calato tra il 15 e il 20%, ne consegue che ad aumentare è stato il costo medio per biglietto: un incremento che viene stimato tra il 40 ed il 50%.
L’amministratore unico di Adp, Domenico Di Paola, per ora si mantiene vago. «Ma l’incre - mento di tariffe c’è ed è indubitabile», dice. Così come a gennaio si è verificato un calo di passeggeri sugli scali di Bari e Brindisi, che i primi dati stimano in circa il 10% rispetto al 2008: «Aspettiamo i dati definitivi - dice Di Paola -, ma se perdiamo traffico non è per carenze infrastrutturali né per circostanze addebitabili a noi. Per il trasporto aereo si è aperta una fase nuova: per la prima volta si parla di passeggeri in discesa, quando a livello europeo fino a 12 mesi fa ci si poneva il problema opposto». Di Paola ricorda «gli effetti della crisi economica in atto, che ha avuto riflessi sulla mobilità», e il caro petrolio: «Oggi il barile è tornato a livelli normali, ma dopo aver strozzato le compagnie aeree».
I primi dati di traffico parlano di un crollo dei voli internazionali su Brindisi, nell’ordine del 39%. È colpa dei disservizi di Myair, che a gennaio ha cancellato fino a 3 voli al giorno? «Non credo - dice Di Paola - che i disservizi abbiano inciso in quel modo. Con Myair c’è indubbiamente un problema contrattuale, tanto che abbiamo invitato la compagnia a riportare ritardi e cancellazioni entro i limiti, ma non possiamo trascurare il fatto che comunque Myair assicura dei collegamenti che fanno volare i pugliesi: chiedete a Foggia se sono o meno soddisfatti del loro servizio».
Ma in ogni caso, oggi gli aeroporti pugliesi dovranno riorganizzare l’offerta di voli per rispondere al nuovo assetto Alitalia. E sarà difficile muoversi prima di conoscere i piani del vettore per l’orario estivo. «È un punto dirimente - conferma Di Paola -: se Cai da marzo ampliasse l’offerta dei voli, correremmo il rischio di metterci in concorrenza, o quanto meno di sovrapporci. Per questo chiediamo, come tutti gli altri aeroporti italiani, di vedere il loro piano industriale, ammesso che ne abbiano uno». La Regione proverà a fissare un nuovo appuntamento con l’ad di Alitalia, il manager Rocco Sabelli, dopo quello saltato a inizio gennaio. Contemporaneamente l’assessore ai Trasporti, Mario Loizzo, chiamerà a raccolta i parlamentari pugliesi, mettendo sul tavolo lo studio Adp: l’obiettivo è creare una pressione politica sulla compagnia.
Intanto, a Bari si continua a parlare del progetto Sky One, la compagnia che vorrebbe effettuare voli business verso New York e Miami. L’ipotesi, dice Di Paola, non è ancora tramontata: «Noi continuiamo a seguire il progetto con molto interesse e con molta disponibilità, con l’obiettivo di firmare un accordo entro il 10 febbraio (domani, ndr). Abbiamo il dovere di non trascurare nessuna iniziativa, e non esprimiamo alcun giudizio di affidabilità su chi ce la propone».
Puglia, volare costa caro «I prezzi dei biglietti cresciuti fino al 50%»
BARI. Meno destinazioni raggiungibili, meno passeggeri e - quello che è più grave - prezzi dei biglietti cresciuti fino al 50%. Stamattina sui tavoli della Regione arriverà una copia dello studio preliminare che Aeroporti di Puglia ha compiuto sul nuovo assetto dei cieli italiani all’in - domani della nascita di Cai. E i risultati, a quanto pare, confermerebbero i timori della vigilia: il monopolio fa sì che viaggiare con l’ex compagnia di bandiera costa molto, molto più di prima.
Il ragionamento è più o meno questo. I consulenti di Adp hanno preso i fatturati per biglietteria aerea di Alitalia e Air One in Puglia e Basilicata nei tre mesi prima della fusione, ed hanno poi preso i dati della biglietteria dell’ultimo mese. Ne emergerebbe che a gennaio i fatturati di Alitalia sono rimasti più o meno gli stessi di prima, mentre quelli Air One sono cresciute tra il 10 e il 20%. Se si considera che nel periodo in esame il numero dei passeggeri è calato tra il 15 e il 20%, ne consegue che ad aumentare è stato il costo medio per biglietto: un incremento che viene stimato tra il 40 ed il 50%.
L’amministratore unico di Adp, Domenico Di Paola, per ora si mantiene vago. «Ma l’incre - mento di tariffe c’è ed è indubitabile», dice. Così come a gennaio si è verificato un calo di passeggeri sugli scali di Bari e Brindisi, che i primi dati stimano in circa il 10% rispetto al 2008: «Aspettiamo i dati definitivi - dice Di Paola -, ma se perdiamo traffico non è per carenze infrastrutturali né per circostanze addebitabili a noi. Per il trasporto aereo si è aperta una fase nuova: per la prima volta si parla di passeggeri in discesa, quando a livello europeo fino a 12 mesi fa ci si poneva il problema opposto». Di Paola ricorda «gli effetti della crisi economica in atto, che ha avuto riflessi sulla mobilità», e il caro petrolio: «Oggi il barile è tornato a livelli normali, ma dopo aver strozzato le compagnie aeree».
I primi dati di traffico parlano di un crollo dei voli internazionali su Brindisi, nell’ordine del 39%. È colpa dei disservizi di Myair, che a gennaio ha cancellato fino a 3 voli al giorno? «Non credo - dice Di Paola - che i disservizi abbiano inciso in quel modo. Con Myair c’è indubbiamente un problema contrattuale, tanto che abbiamo invitato la compagnia a riportare ritardi e cancellazioni entro i limiti, ma non possiamo trascurare il fatto che comunque Myair assicura dei collegamenti che fanno volare i pugliesi: chiedete a Foggia se sono o meno soddisfatti del loro servizio».
Ma in ogni caso, oggi gli aeroporti pugliesi dovranno riorganizzare l’offerta di voli per rispondere al nuovo assetto Alitalia. E sarà difficile muoversi prima di conoscere i piani del vettore per l’orario estivo. «È un punto dirimente - conferma Di Paola -: se Cai da marzo ampliasse l’offerta dei voli, correremmo il rischio di metterci in concorrenza, o quanto meno di sovrapporci. Per questo chiediamo, come tutti gli altri aeroporti italiani, di vedere il loro piano industriale, ammesso che ne abbiano uno». La Regione proverà a fissare un nuovo appuntamento con l’ad di Alitalia, il manager Rocco Sabelli, dopo quello saltato a inizio gennaio. Contemporaneamente l’assessore ai Trasporti, Mario Loizzo, chiamerà a raccolta i parlamentari pugliesi, mettendo sul tavolo lo studio Adp: l’obiettivo è creare una pressione politica sulla compagnia.
Intanto, a Bari si continua a parlare del progetto Sky One, la compagnia che vorrebbe effettuare voli business verso New York e Miami. L’ipotesi, dice Di Paola, non è ancora tramontata: «Noi continuiamo a seguire il progetto con molto interesse e con molta disponibilità, con l’obiettivo di firmare un accordo entro il 10 febbraio (domani, ndr). Abbiamo il dovere di non trascurare nessuna iniziativa, e non esprimiamo alcun giudizio di affidabilità su chi ce la propone».