Il che la dice lunga sulla validità (= efficacia) - a parte l'aspetto burocratico e maniacale del raccogliere informazioni - di tale sistema.
Al massimo serviranno a mettere assieme un "ricco" dossier su di te se servirà dopo (cfr 11/9, come furono rapidi a tracciare i movimenti degli autori: una settimana tutto dato in pasto alla stampa.
Mi chiesi come fecero a fotocopiare tutto così in fretta (altroche "raccogliere con indagini") centinaia di pagine.......
Scopo delle domande è "provocare" e vedere come reagisci e trovare punti deboli (su cui poi eventualmente approfondire). sino ad arrivare a dire (capitato in tempi e aeroporti diversi!): "sta facendo perdere 10 minuti del mio prezioso tempo" quando le risposte non li soddisfano.
Poi trovi il funzionario gioviale e sereno. Ma è raro.
ti racconto la mia esperienza quando mi sono trasferito qu negli USA nel 2004.
volo NW FCO/DTW/LGA in J
dogana a DTW
entro come visa waiver perche' non avevo ancora il work visa (allora H1B, per dirigenti di societa') in quanto dovevo attivare la pratica con un immigration attorney di New York (al modico costo di $6,500 per un visto che pre 9/11 sarebbe costato 50.000 delle vecchie lire!!!) e avevo l'appuntamento con l'avvocato il giorno dopo e con il realtor per la consegna delle chiavi di casa.
per cui entro negli USA come turista (ripartivo per l'Italia 2 giorni dopo, per l'interview all'ambasciata per poi ritornare negli USA 4 giorni dopo) con il visa waiver.
il funzionario del passport control mi chiede il motivo del viaggio.
rispondo turismo
mi chiede il biglietto aereo
gli presento il biglietto con il rientro 2 giorni dopo.
meravigliato mi chiede come mai viaggiavo in business class se entravo per turismo.
non contento mi fa tutta una serie di domande sul perche' ho cosi' tanti timbri USA sul passaporto e perche' vado spesso in Asia (NRT, HKG, PVG, BKK, DXB)
evidentemente lo insospettisco, con questo look smart casual e tutti i timbri.
mi chiede quanti soldi cash ho dietro e gli rispondo $100 + le carte di credito
$100 gli sembrano pochi per cui inizia a guardarmi male e poi mi dice che non ho risposto in maniera soddisfaciente per cui devo fare un secondo screening.
mi mandano cosi', senza passport, in una sala dove trovo una valanga di pseudo-immigrati dal look centralamericano.
mi dicono di sedermi e mi chiedono il telefonino cosi' da non poter chiamare nessuno.
mi sentivo un po' fuori posto, in giacca a polo, circondato da una antologia di umanita' variegata che chissa' per quale motivo pensava all'america come i lparadiso in terra (c'e' ancora questa visione comunque).
arriva il mio turno dopo quasi un'ora e mezza e 2 funzionari (uomo e donna) mi fanno una raffica di domande, e poi mi chiedono il portafoglio e vedono le carte di credito.
prendono una carta e chiamano la societa' emittente per verificare che fossi il titolare reale della carta e non un truffaldino.
poi senza spiegazioni di alcun tipo mi timbrano il passaporto e sono cosi' negli USA.
ovviamente ho perso la connection per LGA ma mi riprenoto due ore dopo.
non esprimo commenti ma ... questa e' l'attitude al passport control