747 alimentato ad olio vegetale


billypaul

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Se la pallina è verde, di fronte al computer
Un volo «pulito» liscio come l'olio
In Nuova Zelanda è stato effettuato il primo volo utilizzando come carburante olio vegetale


(Ap)NUOVA ZELANDA - Utilizzare carburanti non derivati dal petrolio per un aereo è possibile: lo dimostra l'esperimento della compagnia aerea di linea australiana Air New Zealand che ha scelto, per alimentare parzialmente uno dei quattro motori del proprio jet Boeing 747, un combustibile derivato dall'olio di semi del Jatropha curcas. L'olio vegetale viene estratto da questa pianta tropicale con un promettente futuro come biocombustibile grazie alla transesterificazione, un processo chimico di raffinazione.

IL TEST - Il volo «pulito», durato due ore, è andato a buon fine, confortato dalla rassicurante presenza di tre motori tradizionali, per ovvi motivi di sicurezza. Secondo gli esperti però l'olio vegetale ha tutti i numeri per non essere da meno dei metodi classici e dovrebbe garantire addirittura prestazioni migliori rispetto ai derivati del petrolio. L'esperimento, di cui racconta la Bbc, è destinato comunque a fare storia, trattandosi del primo che esce dai laboratori e debutta su un velivolo di linea. Anche se già a febbraio la Virgin Atlantic aveva effettuato un test su un proprio velivolo utilizzando un carburante derivato da una miscela di noci brasiliane e noci di cocco.

IL FUTURO DEL BIO - L'olio di semi del Jatropha curcas appartiene alla famiglia dei biocarburanti di seconda generazione, che garantiscono emissioni di gran lunga inferiori a quelli di prima generazione, come l'etanolo. Secondo l'Air Transport Association entro il 2017 un decimo dell'aviazione si alimenterà grazie al bio.

Emanuela Di Pasqua
31 dicembre 2008
Corriere.it
 
sarei curioso di sapere dove si trova la quantita necessaria di tali combustibili per tutto il traffico aereo mondiale..
 
basta lasciare a "dieta" quei grassoni del terzo mondo :D

Esatto (m'inchia, la battuta è simpatica ma super-cinica), questo è uno dei problemi legati allo sviluppo di certi biocarburanti.

E' figo far andare avanti un TIR con un derivato del mais, ma poi cosa mangia chi ha il mais (quel poco che trova) come elemento principale della dieta?
 
Esatto (m'inchia, la battuta è simpatica ma super-cinica), questo è uno dei problemi legati allo sviluppo di certi biocarburanti.

E' figo far andare avanti un TIR con un derivato del mais, ma poi cosa mangia chi ha il mais (quel poco che trova) come elemento principale della dieta?

...e poi il mais salirà di prezzo.. si disboscherà per fare campi di mais...
cuoceremo le patatine nel petrolio in esubero?
mah!
 
la jatropa è una pianta non commestibile, oleosa, ha bisogno di pochissima acqua, è infestante e combatte la desertificazione. Mi sembra veramente un discorso diverso del solito "togliamo il grano dalle bocche da sfamare per farci la benzina". Questa pianta può veramente rappresentare un qualcosa di importante.
 
Noto piuttosto che nell'articolo si sostiene che Air New Zealand è AUSTRALIANA...
visto l'argomento...di ogni erba si fa un fascio....:)

la jatropa è una pianta non commestibile, oleosa, ha bisogno di pochissima acqua, è infestante e combatte la desertificazione. Mi sembra veramente un discorso diverso del solito "togliamo il grano dalle bocche da sfamare per farci la benzina". Questa pianta può veramente rappresentare un qualcosa di importante.

informazione interessante!
grazie.
 
Ultima modifica da un moderatore:
...e poi il mais salirà di prezzo.. si disboscherà per fare campi di mais...
cuoceremo le patatine nel petrolio in esubero?
mah!

E in aeroporto, al posto del solito odore di vittoria, ci sembrerà di essere al ristorante cinese? :D :D

Ciao
Massimo
 
L'anno scorso al forum di Aircraft Commerce a Ginevra un professore dell'universita' di Losanna ha illustrato come , con una superficie di alghe grande come il belgio si possa produrre carburante biologico per 20 anni per tutta l'aviazione civile mondiale.
Lo scarto di produzione e'...acqua!
 
L'anno scorso al forum di Aircraft Commerce a Ginevra un professore dell'universita' di Losanna ha illustrato come , con una superficie di alghe grande come il belgio si possa produrre carburante biologico per 20 anni per tutta l'aviazione civile mondiale.
Lo scarto di produzione e'...acqua!

ecco.......jatropha e alghe....e olio di camelina (???)
.e tappanaso nei kit della bsns???:clown:


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...D_articolo=890&ID_sezione=76&sezione=Ambiente
 
Alimentare le turbine aeronautiche con soli biocombustibili mi sembra un'utopia, principalmente perchè bisognerebbe riprogettare le stesse per ottenere i livelli di affidabilità attuali. E' invece auspicabile che piccole percentuali di biocombustibili, analogamente a quanto già previsto con il gasolio da autotrazione, vengano rese obbligatorie nei prossimi 20 anni.
 
Alimentare le turbine aeronautiche con soli biocombustibili mi sembra un'utopia, principalmente perchè bisognerebbe riprogettare le stesse per ottenere i livelli di affidabilità attuali. E' invece auspicabile che piccole percentuali di biocombustibili, analogamente a quanto già previsto con il gasolio da autotrazione, vengano rese obbligatorie nei prossimi 20 anni.
qutot in pieno,
anche per avere una statistica dell'operativita' e un minimo di ricerca applicata.