Prima di tutto vorrei augurare a tutti un Buon Natale e Felice 2009.
Ripropongo la notizia della prossima apertura dell'albergo ricavato dal 747
dal sito di Repubblica:
Dormire nel Jumbo Hostel, all'aeroporto di Stoccolma Arlanda, costerà da 120 a 300 euro
Il vecchio Boeing diventa un albergo
Venticinque camere e una suite ricavate nella fusoliera di un 747 ormai in disuso. L'inaugurazione a gennaio
MILANO - Tutti i grandi aeroporti internazionali dispongono all'interno della propria area o nelle immediate vicinanza degli hotel in grado di accogliere i viaggiatori in transito o quelli rimasti malauguratamente a terra a seguito di scioperi improvvisi o cancellazioni di voli. Quello che verrà inaugurato il prossimo 15 gennaio allo scalo di Arlanda, il terminal principale della capitale svedese Stoccolma, è però del tutto particolare: si tratta infatti di un vecchio Boeing 747 che ha cessato la propria attività nei cieli ma che grazie ad una efficace riconversione continuerà ad essere al servizio dei viaggiatori.
LE CAMERE E LA SUITE - L'albergo ricavato nella fusoliera disporrà di 25 camere e di una suite che, manco a dirlo, troverà posto in quella che un tempo era stata la cabina di pilotaggio del velivolo. I servizi offerti non saranno proprio quelli dell'hotel a quattro o cinque stelle: le camere, che prenderanno il posto dei 450 sedili, non saranno per forza di cose spaziosissime e i servizi igienici saranno in comune nel corridoio, proprio come avviene durante un viaggio (fatta eccezione per la suite, che sarà dotata di una «ritirata» ad uso esclusivo . Tuttavia una notte al Jumbo Hostel, come è stato ribattezzato, si annuncia particolarmente intrigante.
UNA STORIA INIZIATA NEL '76 -Oscar Diös, l'imprenditore che ha avuto l'idea di aprire l'insolita pensione aeroportuale (e che è già titolare di un albergo a Uppsala, ha lavorato due anni prima di far partire il progetto. «E ora già fioccano le prenotazioni» fa notare Gisela Olsson, la pr incaricata di seguire il progetto, citata dall'agenzia Afp. L'hotel è stato ricavato in un Boeing 747-200 costruito nel 1976 e appartenuto inizialmente alla Singapore Airlines, salvo poi passare alla Pan Am e via via ad altre compagnie di più piccole dimensioni. L'ultimo proprietario, la compagnia svedese di charter Transjet, che si era specializzata nel trasporto dei pellegrini musulmani alla Mecca, prima di fallire nel 2002. E' dalla procedura di vendita dei beni della società che è nata l'idea di Oscar Diös di prendere possesso del velivolo, ribattezzato Liv, dal nome della figlia (termine che in svedese tra l'altro significa "vita").
I PREZZI - L'hotel si trova in un piazzale davanti ai terminali, a dieci minuti a piedi dalla zona dei check in. Soggiornare al Jumbo Hotel costerà circa 120 euro per notte nelle camere, che hanno dimensioni non superiori ai 6 metri quadrati, e circa 300 nella suite. La portavoce non ha voluto precisare quanto sia costata l'operazione. La scelta di Arlanda potrebbe rivelarsi strategica: è il principale aeroporto della Svezia e dell'intera Scandinavia e nel 2007 ha fatto registrare un transito di circa 18 milioni di viaggiatori, di cui circa 13 interessati da rotte internazionali.
......
e poi si continua con il sit o del Sole 24 Ore
Per chi si trova un Gulfstream G550 in pi§
Isola caraibica vendesi per un jet Gulfstream G550
In tempi di recessione bisogna fare tutti sacrifici. Così anche Tim Blixseth, cresciuto in una famiglia di poveri immigrati norvegesi ma oggi uno degli uomini più ricchi d'America, ha deciso di fare la sua parte, rinunciando all'isolotto caraibico che era il suo "buen retiro". L'imprenditore, che ha costruito la sua fortuna nel commercio del legname, ha infatti messo in vendita un'intera isola nell'arcipelago delle Turks & Caicos, un paradiso esclusivo lambito dalle acque turchesi dei Caraibi al quale si accede solo tramite un ponte levatoio.
Per la modica cifra di 75 milioni di dollari, Blixseth offre dunque un "pacchetto" che comprende una magione padronale da quasi 3mila metri quadri e una guesthouse separata. Perché non si sa mai: le nove camere da letto dell'edificio principale potrebbero non bastare per accomodare tutti gli ospiti. Che, si suppone, non faranno sentire mai solo il fortunato proprietario, aiutandolo a trascorrere il tempo strappato allo stress delle fatiche quotidiane tra bagni di sole, mollemente adagiati sulle morbide sabbie artificiali che convenientemente circondano l'isola; un paio di tuffi in piscina per rinfrescarsi – un optional che non può mancare e infatti non manca –; e infine, per non perdere la forma, gli opportuni esercizi in palestra (ovviamente rigorosamente privata) e i palleggi tra amici sul campo da tennis galleggiante che completa il quadro delle dotazioni infrastrutturali della proprietà.
C'è da scommettere che non siano mancati gli estimatori per Emerald Cay (questo il nome dell'isola in offerta), ma i tempi sono duri per tutti e non è facile trovare qualcuno che, a cuor leggero, sia disposto a staccare un assegno milionario. Difatti l'annuncio, comparso già da un mese sulla rivista del lusso «Robb Report», non ha ancora sortito l'effetto desiderato.
Ma il magnate del legno, che recentemente ha dovuto far fronte a un divorzio milionario, non si è perso d'animo e ha subito pensato di ricorrere al commercio più antico del mondo. Se proprio non dovesse riuscire a trasformare il suo sogno caraibico in cash, Blixseth ha fatto sapere che si accontenterebbe di un baratto: un adeguato appartamento a Manhattan che, non si sa mai, potrebbe sempre far comodo, oppure un jet privato. Purchè si tratti di un Gulfstream modello G550, motorizzazione Rolls-Royce, che può trasportare fino a 18 passeggeri, quanto basta per evacuare gli ospiti dell'isola e riportarli alla dura realtà quotidiana.
Un saluto
Paolo
Ripropongo la notizia della prossima apertura dell'albergo ricavato dal 747
dal sito di Repubblica:
Dormire nel Jumbo Hostel, all'aeroporto di Stoccolma Arlanda, costerà da 120 a 300 euro
Il vecchio Boeing diventa un albergo
Venticinque camere e una suite ricavate nella fusoliera di un 747 ormai in disuso. L'inaugurazione a gennaio
MILANO - Tutti i grandi aeroporti internazionali dispongono all'interno della propria area o nelle immediate vicinanza degli hotel in grado di accogliere i viaggiatori in transito o quelli rimasti malauguratamente a terra a seguito di scioperi improvvisi o cancellazioni di voli. Quello che verrà inaugurato il prossimo 15 gennaio allo scalo di Arlanda, il terminal principale della capitale svedese Stoccolma, è però del tutto particolare: si tratta infatti di un vecchio Boeing 747 che ha cessato la propria attività nei cieli ma che grazie ad una efficace riconversione continuerà ad essere al servizio dei viaggiatori.
LE CAMERE E LA SUITE - L'albergo ricavato nella fusoliera disporrà di 25 camere e di una suite che, manco a dirlo, troverà posto in quella che un tempo era stata la cabina di pilotaggio del velivolo. I servizi offerti non saranno proprio quelli dell'hotel a quattro o cinque stelle: le camere, che prenderanno il posto dei 450 sedili, non saranno per forza di cose spaziosissime e i servizi igienici saranno in comune nel corridoio, proprio come avviene durante un viaggio (fatta eccezione per la suite, che sarà dotata di una «ritirata» ad uso esclusivo . Tuttavia una notte al Jumbo Hostel, come è stato ribattezzato, si annuncia particolarmente intrigante.
UNA STORIA INIZIATA NEL '76 -Oscar Diös, l'imprenditore che ha avuto l'idea di aprire l'insolita pensione aeroportuale (e che è già titolare di un albergo a Uppsala, ha lavorato due anni prima di far partire il progetto. «E ora già fioccano le prenotazioni» fa notare Gisela Olsson, la pr incaricata di seguire il progetto, citata dall'agenzia Afp. L'hotel è stato ricavato in un Boeing 747-200 costruito nel 1976 e appartenuto inizialmente alla Singapore Airlines, salvo poi passare alla Pan Am e via via ad altre compagnie di più piccole dimensioni. L'ultimo proprietario, la compagnia svedese di charter Transjet, che si era specializzata nel trasporto dei pellegrini musulmani alla Mecca, prima di fallire nel 2002. E' dalla procedura di vendita dei beni della società che è nata l'idea di Oscar Diös di prendere possesso del velivolo, ribattezzato Liv, dal nome della figlia (termine che in svedese tra l'altro significa "vita").
I PREZZI - L'hotel si trova in un piazzale davanti ai terminali, a dieci minuti a piedi dalla zona dei check in. Soggiornare al Jumbo Hotel costerà circa 120 euro per notte nelle camere, che hanno dimensioni non superiori ai 6 metri quadrati, e circa 300 nella suite. La portavoce non ha voluto precisare quanto sia costata l'operazione. La scelta di Arlanda potrebbe rivelarsi strategica: è il principale aeroporto della Svezia e dell'intera Scandinavia e nel 2007 ha fatto registrare un transito di circa 18 milioni di viaggiatori, di cui circa 13 interessati da rotte internazionali.
......
e poi si continua con il sit o del Sole 24 Ore
Per chi si trova un Gulfstream G550 in pi§
Isola caraibica vendesi per un jet Gulfstream G550
In tempi di recessione bisogna fare tutti sacrifici. Così anche Tim Blixseth, cresciuto in una famiglia di poveri immigrati norvegesi ma oggi uno degli uomini più ricchi d'America, ha deciso di fare la sua parte, rinunciando all'isolotto caraibico che era il suo "buen retiro". L'imprenditore, che ha costruito la sua fortuna nel commercio del legname, ha infatti messo in vendita un'intera isola nell'arcipelago delle Turks & Caicos, un paradiso esclusivo lambito dalle acque turchesi dei Caraibi al quale si accede solo tramite un ponte levatoio.
Per la modica cifra di 75 milioni di dollari, Blixseth offre dunque un "pacchetto" che comprende una magione padronale da quasi 3mila metri quadri e una guesthouse separata. Perché non si sa mai: le nove camere da letto dell'edificio principale potrebbero non bastare per accomodare tutti gli ospiti. Che, si suppone, non faranno sentire mai solo il fortunato proprietario, aiutandolo a trascorrere il tempo strappato allo stress delle fatiche quotidiane tra bagni di sole, mollemente adagiati sulle morbide sabbie artificiali che convenientemente circondano l'isola; un paio di tuffi in piscina per rinfrescarsi – un optional che non può mancare e infatti non manca –; e infine, per non perdere la forma, gli opportuni esercizi in palestra (ovviamente rigorosamente privata) e i palleggi tra amici sul campo da tennis galleggiante che completa il quadro delle dotazioni infrastrutturali della proprietà.
C'è da scommettere che non siano mancati gli estimatori per Emerald Cay (questo il nome dell'isola in offerta), ma i tempi sono duri per tutti e non è facile trovare qualcuno che, a cuor leggero, sia disposto a staccare un assegno milionario. Difatti l'annuncio, comparso già da un mese sulla rivista del lusso «Robb Report», non ha ancora sortito l'effetto desiderato.
Ma il magnate del legno, che recentemente ha dovuto far fronte a un divorzio milionario, non si è perso d'animo e ha subito pensato di ricorrere al commercio più antico del mondo. Se proprio non dovesse riuscire a trasformare il suo sogno caraibico in cash, Blixseth ha fatto sapere che si accontenterebbe di un baratto: un adeguato appartamento a Manhattan che, non si sa mai, potrebbe sempre far comodo, oppure un jet privato. Purchè si tratti di un Gulfstream modello G550, motorizzazione Rolls-Royce, che può trasportare fino a 18 passeggeri, quanto basta per evacuare gli ospiti dell'isola e riportarli alla dura realtà quotidiana.
Un saluto
Paolo