Forlì, aeroporto. "Piano da 102 milioni di euro per tornare a volare"
Il futuro dell'aeroporto di Forlì? E' in mano ai privati. La Seaf, società di gestione dell'aeroporto "Ridolfi", ha presentato in Provincia il suo progetto di rilancio dello scalo. Il presidente Franco Rusticali è stato chiaro: "siamo di fronte all'opzione tra andare avanti nel nostro tran-tran oppure se dare un colpo d'ali". La prima ipotesi prevede 11 milioni di euro di perdite e 26,3 milioni di euro per i prossimi quattro anni, la seconda un maxi-investimento di 102 milioni.
Questa seconda opzione, però, nel business plan realizzato dalla Sinloc (società partecipata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì) porterebbe i conti dell'aeroporto di Forlì in nero nel 2012, con un utile d'esercizio di addirittura 2,5 milioni di euro. Sembra una magia, ma la ricetta non è indoloro. Il piano, infatti, prevede l'intervento dei privati, che dovrebbero prendersi il 60% della proprieta', grazie ad un bando di cessione quote per un valore compreso tra i 40 e i 50 milioni di euro.
Ma dove andare a trovare un investitore privato con una così alta capacità di investimento? La soluzione va ricercata negli investimenti che verrebbero fatti per potenziari il settore "cargo", cioè il trasporto delle merci, che secondo lo studio sarebbe molto appetibile in un territorio con prodotti potenzialmente a forte vocazione verso l'estero, sorpattutto nell'agro-alimentare.
E' convinto del progetto l'assessore al Bilancio della Provincia di Forlì-Cesena, Luigi Sansavini, secondo cui "Forlì avrebbe un ampio mercato" perché "non esistono strutture del genere in tutto il nord-est del paese". Un mercato che però richiede investimenti cospicui per attrezzare il "Ridolfi" a questo utilizzo.
"Il privato sarebbe remunerato facilmente da questo business", e' la convinzione di Rusticali, che tuttavia sottolinea che l'obiettivo del 2012 e' raggiungibile se, in aggiunta, l'aeroporto sviluppa un traffico per due milioni di passeggeri, entra nel mercato del charter (reso possibile dalla base operativa Wind Jet) e scommette sul polo della formazione aeronautica. "Con questo piano l'aeroporto diventa molto appetibile per i privati, abbiamo gia' avuto manifestazioni di interesse".
Insomma, ci sarebbe già qualcuno pronto a investire sullo scalo forlivese. Tuttavia queste notizie non sembrano convincere l'opposizione. Stefano Gagliardi, capogruppo di Forza Italia-Pdl in Provincia commenta: "Con queste richieste raggiungiamo dell'incredibile: e' il fallimento della politica del centro-sinistra a tutti i livelli, dal fallito piano regionale di coordinamento alla mancata entrata in Seaf dei Comuni limitrofi".
Qualunque sia la soluzione che si prospetterà nel futuro del "Ridolfi", una cosa è certa: allo stato attuale le perdite sono insostenibili. Per il 2009 la "Sinloc" ha stimato una perdita che oscilla tra i 4,6 ed i 6,2 milioni di euro.
romagnaoggi.it
CIAO
_goa
Il futuro dell'aeroporto di Forlì? E' in mano ai privati. La Seaf, società di gestione dell'aeroporto "Ridolfi", ha presentato in Provincia il suo progetto di rilancio dello scalo. Il presidente Franco Rusticali è stato chiaro: "siamo di fronte all'opzione tra andare avanti nel nostro tran-tran oppure se dare un colpo d'ali". La prima ipotesi prevede 11 milioni di euro di perdite e 26,3 milioni di euro per i prossimi quattro anni, la seconda un maxi-investimento di 102 milioni.
Questa seconda opzione, però, nel business plan realizzato dalla Sinloc (società partecipata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì) porterebbe i conti dell'aeroporto di Forlì in nero nel 2012, con un utile d'esercizio di addirittura 2,5 milioni di euro. Sembra una magia, ma la ricetta non è indoloro. Il piano, infatti, prevede l'intervento dei privati, che dovrebbero prendersi il 60% della proprieta', grazie ad un bando di cessione quote per un valore compreso tra i 40 e i 50 milioni di euro.
Ma dove andare a trovare un investitore privato con una così alta capacità di investimento? La soluzione va ricercata negli investimenti che verrebbero fatti per potenziari il settore "cargo", cioè il trasporto delle merci, che secondo lo studio sarebbe molto appetibile in un territorio con prodotti potenzialmente a forte vocazione verso l'estero, sorpattutto nell'agro-alimentare.
E' convinto del progetto l'assessore al Bilancio della Provincia di Forlì-Cesena, Luigi Sansavini, secondo cui "Forlì avrebbe un ampio mercato" perché "non esistono strutture del genere in tutto il nord-est del paese". Un mercato che però richiede investimenti cospicui per attrezzare il "Ridolfi" a questo utilizzo.
"Il privato sarebbe remunerato facilmente da questo business", e' la convinzione di Rusticali, che tuttavia sottolinea che l'obiettivo del 2012 e' raggiungibile se, in aggiunta, l'aeroporto sviluppa un traffico per due milioni di passeggeri, entra nel mercato del charter (reso possibile dalla base operativa Wind Jet) e scommette sul polo della formazione aeronautica. "Con questo piano l'aeroporto diventa molto appetibile per i privati, abbiamo gia' avuto manifestazioni di interesse".
Insomma, ci sarebbe già qualcuno pronto a investire sullo scalo forlivese. Tuttavia queste notizie non sembrano convincere l'opposizione. Stefano Gagliardi, capogruppo di Forza Italia-Pdl in Provincia commenta: "Con queste richieste raggiungiamo dell'incredibile: e' il fallimento della politica del centro-sinistra a tutti i livelli, dal fallito piano regionale di coordinamento alla mancata entrata in Seaf dei Comuni limitrofi".
Qualunque sia la soluzione che si prospetterà nel futuro del "Ridolfi", una cosa è certa: allo stato attuale le perdite sono insostenibili. Per il 2009 la "Sinloc" ha stimato una perdita che oscilla tra i 4,6 ed i 6,2 milioni di euro.
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