Articolo Dal sito Inviato speciale
Alitalia: il dolore di essere assunti
Vanno avanti le procedure di inserimento in Cai dei dipendenti Alitalia. Il metodo lascia sempre più stupiti, mantre si hanno notizie di discriminazioni ai danni di sindacalisti.
Assunzioni come si fosse ad una biglietteria della stazione: dove, quando, ecco il biglietto, due giorni per decidere. La vita in un ‘Kit’, perchè così vengono definite con un linguaggio ‘pornografico’ le quattro lettere che Cai presenta ai suoi futuri dipendenti. A Fiumicino, Linate e Venezia funziona così l’arruolamento nella ‘nuova Alitalia’.
Nel fantomatico ‘kit’ ci sono quattro lettere: una di dimissioni da Alitalia, un’altra nella quale il commissario straordinario Augusto Fantozzi le accetta, una proposta di assunzione e poi la lettera vera e propria di assunzione.
Tutto però è virtuale, perchè l’effetto delle dimissioni parte dalla data di assunzione da parte di Cai, che però rende effettivo il rapporto di lavoro solo quando otterrà certificato di operatore aereo (Coa) da parte dell’Enac. Domani, tra una settimana, a gennaio, chi lo sa?
Così il lavoratore, per quanto riguarda Roma, entra nell’edificio del Centro Equipaggi di Fiumicino portandosi dietro mesi difficili ed umilianti e ne esce con un’umiliazione ancora maggiore e, qualche volta con una sopresa di Natale. Si, perchè la destinazione non è detto sia la città in cui si vive. Alcuni, senza che gli sia stato spiegato perchè, sono stati spostati a Milano.
Il comportamento di chi ha ‘pensato’ a questa formula operativa lascia stupefatti. L’insensibilità, la durezza, il trasformare un processo produttivo in una incomprensibile tortura per le persone non fa parte di nessuna strategia di gestione del personale conosciuta.
Ecco nello specifico il contenuto delle lettere. In quella di dimissioni il lavoratore comunica di dimettersi, chiedendo l’esonero dal preavviso. Si spiega al lavoratore che il tutto avrà corso solo dopo l’assegnazione del Coa. nella seconda, quella di Fantozzi, il commissario comunica la ricezione della lettera con l’accettazione delle dimissioni e che non c’è interesse alla prestazione del lavoratore nel periodo di preavviso. Pertanto, si legge, ”la esoneriamo dal prestarlo in servizio, confermandole che nulla sarà reciprocamente dovuto a titolo di indennità sostitutiva”. Fantozzi aggiunge che il lavoratore potrà chiedere all’amministrazione straordinaria ”le ulteriori spettanze di fine rapporto a lei dovute nelle forme di legge”. Il commissario scrive infine: ”Nel ringraziarLa per l’attività da Lei svolta e nell’augurarLe i migliori successi per il Suo futuro professionale, Le inviamo cordiali saluti”. Poi c’è quella di ‘proposta di assunzione’, nella quale si ricorda che Cai ”intende dare vita ad una nuova Compagnia Aerea destinata a competere sul mercato nazionale ed internazionale. In applicazione delle intese raggiunte con le organizzazioni sindacali il 31 ottobre e il 14 novembre 2008 siamo lieti di comunicarle la nostra proposta di assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato”. Per procedere, Cai allega in duplice copia il contratto di lavoro da firmare per ”integrale accettazione” di cui una dovrà essere restituita entro 48 ore a mano alla struttura aziendale che ha consegnato il kit o via fax. L’accettazione può avvenire anche via email scrivendo ”accetto la proposta di assunzione”. Contro ogni disguido, è consigliata la restituzione dell’originale. Superate le 48 ore o se Cai non riceve l’accettazione la proposta decade. Essendo beneficiario di cigs, il dipendente è invitato, assieme all’azienda, a provvedere ai necessari adempimenti. Infine c’è la ‘lettera di assunzione’ vera e propria, nella quale sono indicate le condizioni: durata (a tempo indeterminato, decorrenza, (che è la data di rilascio del Coa) luogo di lavoro fra le sei basi (Roma, Milano, Torino, Venezia, Napoli, Catania) e per il personale navigante il tipo di aeromobile e la qualifica. Per la retribuzione mensile ci si adegua al contratto collettivo Cai e agli accordi sul trattamento applicabile al personale già dipendente da società del gruppo Alitalia del 31 ottobre e del 14 novembre scorsi.
Alcuni testimoni avrebbero visto un certo numero di ‘futuri dipendenti Cai’ uscire dall’edificio del Centro Equipaggi piangendo, probabilmente colpiti più dal modo in cui il tutto avviene che dal fatto in sé stesso. Certo un’azienda che parte con queste premesse si presenta con un pessimo biglietto da visita.
Ad eccezione dell’Sdl tutti i sindacati sono scomparsi da Fiumicino e non se ne vede l’ombra, così che i lavoratori non dispongono quasi di nessuna assistenza. Però, in serata, la Filt Cgil ha avuto un sussulto ed ha comunicato di ritenere “inaccettabile il comportamento tenuto dal management Alitalia nella gestione della consegna delle lettere di messa in Cigs dei lavoratori del Gruppo. Comportamenti polizieschi, offensivi della dignità di tutti i lavoratori, che oltre a farsi carico della prospettiva della Cassa integrazione debbono sopportare atteggiamenti volutamente umilianti da parte dei dirigenti e/o ex dirigenti Alitalia. Anche i criteri utilizzati dal Commissario Straordinario per la messa in cassa integrazione dei lavoratori, risultano tutt’altro che trasparenti, con evidenti contraddizioni che aggiungono al danno la beffa. Per questo si conferma la necessità di avviare in tempi rapidissimi la verifica di quanto sta accadendo, riposizionando la vertenza in un ambito di legittimità e di rispetto degli accordi. Tutto ciò mentre il Premier brinda con i patrioti alla riuscita dell’operazione”.
A questo punto l’atteggiamento della Cgil sorprende, e indigna. Da mesi il personale Alitalia sta affrontando un viaggio nell’incubo e della durezza delle procedure di assunzione, così come del clima complessivo anche InviatoSpeciale scrive da tempo. Come è possibile che un’organizzazione con la tradizione della Cgil ’scopra’ gli eventi solo ora e sia letteralmente latitante? Com’è possibile rifletta sulle modalità di messa in cassa integrazione di numerosissimi lavoratori dopo giorni e giorni?
L’aver accettato gli accordi, non aver vigilato, il rendersi conto in ritardo dei contenuti reali dell’intero presunto salvataggio di Alitalia e insistere in un atteggiamento che accetta come quasi ineluttabile il destino riservato a centinaia di cittadini-lavoratori, salvo diffondere un comunicato alle 19,41 di ieri, mentre questa specie di ‘via della penitenza’ si snoda da tempo è davvero un segnale di quanto in questo Paese il rispetto stesso dei diritti civili sia in una situazione di grave difficoltà.
Inutile descrivere quale sia lo stato d’animo della gente Alitalia, ma è importante sottolineare che considerato il tipo di lavoro da loro svolto e la indispensabile necessità, per motivi di sicurezza, di operare nelle migliori condizioni psicofisiche possibili, la responsabilità di chi ha immaginato la dinamica delle procedure in corso manifesta un livello di professionalità estremamente basso, se non una certa dose di irresponsabilità.
Sempre in serata Alfonso Gianni, Rosi Rinaldi e Alfiero Grandi, rispettivamente sottosegretari allo Sviluppo economico, al Lavoro e all’Economia nel governo Prodi, hanno reso pubblico un comunicato nel quale si legge: ”La decisione della Cai di escludere Andrea Cavola, segretario nazionale del SdL intercategoriale, dalle nuove assunzioni nella compagnia che ha rilevato Alitalia e di porlo a partire dall’1 dicembre in cassa integrazione, rappresenta un evidente e inaccettabile atto di discriminazione anti sindacale”.
Andrea Cavola, con 31 anni di anzianità in Alitalia e inquadrato nel ‘Controllo di gestione’, ”è stato ed è uno dei protagonisti nel confronto con la nuova proprietà ed è tra i dirigenti sindacali che, con il pieno conforto dei propri iscritti, hanno motivatamente rifiutato le condizioni poste dalla Cai e il conseguente accordo - spiegano Gianni, Rinaldi e Grandi - Ma proprio per questo motivo la scelta della nuova proprietà appare pesantemente discriminatoria, in quanto dimostra la sua indisponibilità al prosieguo di un serio confronto con una controparte sindacale così rappresentativa di lavoratrici e lavoratori della compagnia e nello stesso tempo mette in luce la sua concezione di un’azienda fatta solo da personale ubbidiente”.
Nella nota si osserva che ”nella mente dei nuovi dirigenti vi è evidentemente la convinzione che si possono distribuire ai dirigenti sindacali premi o punizioni a secondo del loro comportamento nella trattativa. Siamo quindi ben oltre - hanno concluso i tre ex membri del governo Prodi - le norme antidiscriminatorie contenute nello Statuto dei diritti dei lavoratori”.
La ‘cordata patriottica’, sempre alla ricerca del partner straniero, ieri ha incontrato il numero uno di British Airways, Willie Walsh. Secondo fonti di agenzia la riunione è stata ”interessante e proficua” e si è incentrata su possibili sinergie commerciali. British Airways sarebbe interessante per i collegamenti con il bacino Nord Atlantico e, attraverso Iberia, con quello del Sud America. Cai, invece, potrebbe essere per il vettore britannico interessante per i collegamenti con l’estremo Oriente, in particolare India e Cina, con il sud dell’Europa e il nord Africa. Al momento, però, sarebbe esluso un ingresso nel capitale di Cai, a differenza delle proposte avanzate da Lufthansa e Air France-Klm. ”Non puntiamo a un’intesa azionaria, ma la nostra proposta non è neppure complementare alle prese di partecipazione altrui. E’ alternativa e incompatibile”, ha chiarito Walsh in alcune dichiarazioni pubblicate su ‘Il Sole 24 ore’.
Altra nota di cronaca di ieri. I presidenti di ANPAC e UP, Fabio Berti e Massimo Notaro, hanno incontrato ieri a Parigi i loro omologhi francese ed olandese Patrick Auguin e René de Groot per discutere della situazione creatasi in Italia con la vendita di Alitalia e CAI. Nel corso della riunione ANPAC e UP, che attualmente rappresentano la maggioranza dei piloti di linea italiani, hanno reso noto che dal 23 dicembre sarà attivo l’accordo programmatico che si concluderà con la fusione delle due associazioni.
Ieri intanto è stato operato l’ultimo volo per l’aereo Boeing 767 di Air Europe, la più antica compagnia charter italiana: “Dopo aver raggiunto gli hangar del lessor, il titolare del leasing cambierà vita e livrea”. Acquistata da Cai, insieme a Volare, “Air Europe non è più funzionale al nuovo gruppo che, nell’attesa di decidere che cosa fare del marchio e dei diritti, intanto sospende l’attività”.
Di origine inglese, il vettore fu rilevato da Lupo Rattazzi, Giuseppe Gentile e Antonello Isabella all’inizio degli anni ‘90, proprio all’avvio della prima liberalizzazione dei cieli. Lanciò il charter in Italia e acquisì anche i primi diritti di linea, sempre per destinazioni turistiche. Swissair comprò il 49 per cento delle azioni e attraverso questa avvenne l’unificazione con Volare, altra partecipata degli svizzeri. Al declino di Swissair, Air Europe restò alla coppia Gino Zoccai e Vincenzo Soddu. Il gruppo visse fino alla liquidazione (2004), dopodiché il vettore charter fu comprato da Alitalia, battendo AirOne. Adesso anche per Air Europe fine.
Sul piano generale del trasporto aereo si annuncia una fine d’anno molto calda nei cieli europei. La fase di consolidamento non sembra, infatti, essersi attenuata e diversi segnali fanno intuire nuovi e importanti movimenti da parte delle compagnie aeree del Vecchio Continente. Al centro dell’attenzione, ancora una volta, il colosso tedesco Lufthansa: dopo il tris di acquisizioni (Brussels, Bmi e Austrian) e il lancio di Lufthansa Italia, potrebbe ora essere la volta della Sas ad entrare nell’orbita dei tedeschi. Secondo numerose indiscrezioni, infatti, le due compagnie avrebbero riaperto le trattative e si attende una definizione per l’inizio del 2009. Sempre Lufthansa è anche coinvolta nella ricerca di un partner internazionale da parte di Alitalia, insieme ad Air France-Klm e a British. Molti i movimenti in atto anche in Gran Bretagna e Irlanda: British Airways è infatti al lavoro per un’alleanza a tre con Qantas e Iberia (nella quale potrebbe venire coinvolta anche American Airlines), mentre Ryanair non si arrende di fronte ai no di Aer Lingus e ieri ha deciso di forzare la mano incontrando direttamente gli azionisti per fare decollare un’opa ostile. I vertici di Aer Lingus, per controbattere, si stanno muovendo alla ricerca di un alleato e guardano con attenzione ad Air France-Klm. Insomma, una situazione che fa presupporre un 2009 molto intenso per il trasporto aereo.
Inviato Speciale