Emergenza Air France da FLR a PSA


non trovi nulla ne dell ' md80 di cagliari ne del bae 146 perche' non sono di ryan .... se no sai che strombazzare !!!!!!!!
 
Atterraggio d’emergenza, terrore al Galilei

http://lanazione.ilsole24ore.com/pisa/2008/11/22/134425-atterraggio_emergenza_terrore_galilei.shtml

2008-11-22
di PAOLA ZERBONI
CHE CI FOSSE qualche problema, i passeggeri del volo della compagnia irlandese Cityjet, sussidiaria di Air France Af5048 in partenza alle 18.55 da Parigi e diretto all’aeroporto «Vespucci» di Firenze, lo hanno capito non appena si sono allacciati le cinture di sicurezza quando l’aereo ha iniziato le manovre per il decollo protrattesi invano per oltre un’ora. Un rumore sinistro che proveniva dal carrello ha messo subito tutti in allarme. Ma solo a mezzanotte e mezza, quando finalmente l’«Avro Rj85» è atterrato — non senza difficoltà — sulla pista del «Galilei», accolto dalle camionette dei fuoco, dagli agenti della Polaria e dalle ambulanze, i 62 passeggeri del volo hanno avuto la certezza di aver corso davvero un enorme rischio e stavolta l’applauso al pilota è stato qualcosa di più del rito liberatorio per allentare la tensione da mal d’aria. Per fortuna, nessuno si è fatto male e le manovre di atterraggio, nonostante una delle ruote del carrello bloccate per un guasto idraulico, sono state portate a termine senza alcun problema. La paura è stata comunque tanta, come raccontano alcuni dei passeggeri che, all’una di notte, superato lo choc, sono saliti sui due bus diretti a Firenze, dove parenti ed amici li attendevano senza aver ricevuto alcuna informazione circa i motivi del dirottamento del volo. «Ci hanno fatto salire a bordo dell’aereo alle 16.55 circa — racconta Paola Brini, una dei 104 passeggeri, che stava rientrando da un viaggio all’Avana — , ma dopo un’ora fermi sulla pista, e dopo che hanno fatto rifornimento di carburante, ci hanno fatto scendere. Il comandante ha spiegato che c’era un guasto all’altoparlante e, dopo l’intervento di un tecnico, alle 18.55 ci hanno fatto salire a bordo di nuovo. Solo un gruppo di orchestrali che doveva andare a Siena per un concerto, ha avuto la possibilità di salire su un altro velivolo. Ci hanno fatto allacciare le cinture di sicurezza e siamo rimasti un’altra ora sulla pista prima di decollare».

MA NON ERA finita qui perché, una volta arrivato sopra Peretola, l’aereo ha virato bruscamente verso ovest. «Ci hanno comunicato che non potevamo atterrare per il vento — dice Paolo Ghelardi, di Prato, un altro passeggero del volo maledetto — ma dai finestrini vedevamo la nebbia e sappiamo bene che col vento la nebbia non c’è. Poi abbiamo visto una hostess piangere. Finalmente a mezzanotte e mezza abbiamo toccato terra, la pista del Galilei. Sei ore dopo il decollo, correndo i rischi gravi e senza informazioni precise su cosa stesse accadendo». Ma la compagnia aerea minimizza: «Cityjet si dispiace per gli inconvenienti arrecati ai passeggeri sul volo — si legge in una nota — e per la conseguente cancellazione del volo di ritorno. Ma in nessun momento ci sono stati rischi per l’incolumità dei passeggeri, dell’equipaggio e dell’aereo».
 
Magari bisogna aspettare una fonte un po piu atendiblile che il giornale
per sapere veramente cosa e succeso veramente
Cmq, per fortuna e andata tutto bene
 
"abbiamo visto la hostess piangere"

ti credo...sai la delusione di non atterrare a peretola,e trovarsi a pisa????:D

" Finalmente a mezzanotte e mezza abbiamo toccato terra, la pista del Galilei. Sei ore dopo il decollo, correndo i rischi gravi e senza informazioni precise su cosa stesse accadendo».

se la realtà della situazione ha fatto sbroccare una hostess,forse è stato saggio non informare i pax:compiaciuto::compiaciuto:
 
Ultima modifica:
Qualsiasi sia il motivo bisogna dire che il comandante del volo ha fatto BENE a non dire ai passeggeri il vero motivo del dirottamento a Pisa......il terrore a bordo è molto pericoloso.....soprattutto se in una fase critica come l'atterraggio con dei problemi al carrello!!!!!
 
http://lanazione.ilsole24ore.com/pisa/2008/11/22/134425-atterraggio_emergenza_terrore_galilei.shtml

2008-11-22
di PAOLA ZERBONI
CHE CI FOSSE qualche problema, i passeggeri del volo della compagnia irlandese Cityjet, sussidiaria di Air France Af5048 in partenza alle 18.55 da Parigi e diretto all’aeroporto «Vespucci» di Firenze, lo hanno capito non appena si sono allacciati le cinture di sicurezza quando l’aereo ha iniziato le manovre per il decollo protrattesi invano per oltre un’ora. Un rumore sinistro che proveniva dal carrello ha messo subito tutti in allarme. Ma solo a mezzanotte e mezza, quando finalmente l’«Avro Rj85» è atterrato — non senza difficoltà — sulla pista del «Galilei», accolto dalle camionette dei fuoco, dagli agenti della Polaria e dalle ambulanze, i 62 passeggeri del volo hanno avuto la certezza di aver corso davvero un enorme rischio e stavolta l’applauso al pilota è stato qualcosa di più del rito liberatorio per allentare la tensione da mal d’aria. Per fortuna, nessuno si è fatto male e le manovre di atterraggio, nonostante una delle ruote del carrello bloccate per un guasto idraulico, sono state portate a termine senza alcun problema. La paura è stata comunque tanta, come raccontano alcuni dei passeggeri che, all’una di notte, superato lo choc, sono saliti sui due bus diretti a Firenze, dove parenti ed amici li attendevano senza aver ricevuto alcuna informazione circa i motivi del dirottamento del volo. «Ci hanno fatto salire a bordo dell’aereo alle 16.55 circa — racconta Paola Brini, una dei 104 passeggeri, che stava rientrando da un viaggio all’Avana — , ma dopo un’ora fermi sulla pista, e dopo che hanno fatto rifornimento di carburante, ci hanno fatto scendere. Il comandante ha spiegato che c’era un guasto all’altoparlante e, dopo l’intervento di un tecnico, alle 18.55 ci hanno fatto salire a bordo di nuovo. Solo un gruppo di orchestrali che doveva andare a Siena per un concerto, ha avuto la possibilità di salire su un altro velivolo. Ci hanno fatto allacciare le cinture di sicurezza e siamo rimasti un’altra ora sulla pista prima di decollare».

MA NON ERA finita qui perché, una volta arrivato sopra Peretola, l’aereo ha virato bruscamente verso ovest. «Ci hanno comunicato che non potevamo atterrare per il vento — dice Paolo Ghelardi, di Prato, un altro passeggero del volo maledetto — ma dai finestrini vedevamo la nebbia e sappiamo bene che col vento la nebbia non c’è. Poi abbiamo visto una hostess piangere. Finalmente a mezzanotte e mezza abbiamo toccato terra, la pista del Galilei. Sei ore dopo il decollo, correndo i rischi gravi e senza informazioni precise su cosa stesse accadendo». Ma la compagnia aerea minimizza: «Cityjet si dispiace per gli inconvenienti arrecati ai passeggeri sul volo — si legge in una nota — e per la conseguente cancellazione del volo di ritorno. Ma in nessun momento ci sono stati rischi per l’incolumità dei passeggeri, dell’equipaggio e dell’aereo».

I passeggeri prima sono 62 poi 104 (si sono riprodotti durante il volo?)
L'aereo rimane fermo "sulla pista" (saranno contenti gli altri aerei in decollo ed atterraggio)
L'aereo ha virato "bruscamente" verso ovest (mi immagino una virata da almeno 3g)
Il passeggero ha visto la nebbia (di notte da un finestrino di un aereo riesce a vedere la nebbia??)
La hostess che piangeva (per un'avaria ad un carrello? e se capitava un'emergenza "seria"?)
Sei ore dopo il decollo (non sapevo che i jumbolini facessero rifornimento in volo, e soprattutto che fossero così lenti)
Atterraggio avvenuto non senza difficoltà (e questo chi glielo ha detto? è uscito il comandante ed ha detto "e pure questa volta ci è andata bene"?)
L'aereo è stato accolto dalle "camionette dei fuoco", agenti della Polaria e ambulanze (preferivano majorette, acrobati e giocolieri?)

Io continuo a sostenere che andrebbero abolite le interviste ai passeggeri dei mezzi di trasporto.