Alcuni dettagli riguardanti la procedura antirumore, ormai in vigore da qualche anno, sull'aeroporto di Napoli che riduce sì i tempi di sorvolo della città in fase di decollo dalla pista 24, tuttavia il rumore resta ancora molto intenso nelle aree oggi interessate.
Il sistema di Monitoraggio del rumore
L’Aeroporto Internazionale di Napoli è tra i primi aeroporti in Italia a dotarsi di un sistema di monitoraggio del rumore aeroportuale.
Il sistema - nato per monitorare la pressione acustica determinata dalle operazioni di volo sulle aree circostanti l’aeroporto - permette di verificare le rotte di atterraggio e decollo e di misurarne il rumore prodotto al suolo, con l’obiettivo di minimizzarne gli effetti sull’ambiente.
Il sistema di monitoraggio dell’aeroporto (*) di Napoli permette:
· di verificare se e quali aerei rispettano le specifiche procedure “antirumore”, attraverso l’analisi settimanale dei tracciati;
· di misurare il rumore prodotto dalle operazioni di volo attraverso la rete di fonometri.
Incrociando le informazioni fornite da questi sistemi è possibile monitorare in continuo gli effetti acustici prodotti dalle operazioni di volo.
(*) Non viene effettuato il monitoraggio nè il controllo delle attività aeree di emergenza, pubblica sicurezza, soccorso e protezione civile.
Monitoraggio delle rotte
Un’apposita Commissione (istituita ai sensi dell'art.5 del DM 31.10.1997), presieduta da ENAC e composta dai rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo), Comune di Napoli, Comune di Casoria e Afragola, Provincia di Napoli, Regione Campania, ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Campania), vettori aerei e GESAC ha difatti approvato delle specifiche procedure di volo, definite dall’ENAV, con l’obiettivo di definire:
- le procedure antirumore;
- la zonizzazione acustica aeroportuale;
- le misure di contenimento e abbattimento del rumore prodotto dagli aeromobili;
Il 10 giugno 2005, in particolare, la Commissione per il controllo del rumore aeroportuale ha aggiornato la procedura antirumore relativa alle operazioni di decollo in direzione di Napoli e l’ha resa cogente attraverso uno specifico NOTAM (Notice to Airmen) che integra la procedura antirumore - già in vigore dal 2002 - con la nuova radioassistenza al decollo (DME).
La procedura di decollo antirumore recepisce la necessità di conciliare in ogni caso la massima sicurezza delle operazioni con la riduzione della pressione acustica sulla città. Questa, infatti, consente una notevole riduzione, tra l’altro, dell’area di sorvolo della città e quindi un sostanziale miglioramento della pressione acustica sull’area urbana, garantendo nel contempo elevati standard di sicurezza. Gli aeromobili in decollo verso Napoli, devono - raggiunte determinate condizioni - virare a sinistra in direzione del mare.
Dal 17 luglio è pienamente operativo il sistema di monitoraggio delle rotte. Da quella data, GESAC acquisisce i tracciati radar, li analizza e trasmette all’ENAC - unica Autorità Aeronautica titolata ad emettere sanzioni alle compagnie aeree inadempienti, come previsto dalla legge 496/97 (Recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili) - le informazioni relative all’inosservanza da parte dei vettori delle procedure antirumore.
GESAC ha predisposto - a partire dal 18 agosto u.s. - che il personale Airfield (personale operante sul piazzale) consegnasse a ogni singolo aeromobile in decollo verso la città una informativa sulla obbligatorietà della procedura antirumore per i decolli da pista 24 (vs. città di Napoli).
Mancato rispetto procedura antirumore in caso di decollo per pista 24:
Decollo per pista 24 conforme alla procedura antirumore:
La rete di fonometri
Oltre all’analisi delle rotte, il sistema di monitoraggio del rumore di origine aeronautica realizzato dall’aeroporto di Napoli utilizza anche un sistema di rilevazioni fonometriche di tipo permanente, che monitora costantemente il livello sonoro nell’area circostante il sedime aeroportuale.
Tale sistema consente, attraverso la misurazione della pressione acustica, di calcolare l’indice descrittore del rumore (LVA), che - in base alla vigente normativa nazionale - è necessario adottare allo scopo di quantificare il rumore prodotto dalle operazioni di volo.
Il sistema di monitoraggio, acquistato ed istallato attraverso una convenzione stipulata tra GESAC e il Ministero dell’Ambiente è ad oggi in fase finale di collaudo.
Schema di funzionamento
Il sistema di monitoraggio del rumore al suolo è composto principalmente da:
un sistema di misura;
un sistema di comunicazione dati;
un centro raccolta e elaborazione dati;
un sistema Client.
Il sistema di misura
E' costituito, ad oggi, da una rete di 4 stazioni fisse (centraline) denominate P1, P2, P3 e P4 ubicate due all’interno del sedime aeroportuale e due sul territorio circostante. Nel dettaglio la P1 e la P2 posizionate all’interno del sedime rispettivamente sulle due testate della pista; la P3 nell’area di Capodimonte e la P4 nell’area di Casoria.
Ciascuna centralina è costituita essenzialmente da:
una unità microfonica
un analizzatore sonoro in tempo reale (fonometro)
sensori per il rilevamento delle condizioni meteorologiche
sistema di elaborazione, memorizzazione e comunicazione dati
Il sistema di comunicazione dati
È costituito da apparati che garantiscono la comunicazione tra le stazioni di rilevamento, il centro di controllo e le postazioni di lavoro remote.
Il centro raccolta e elaborazione dati
è costituito da un insieme di software ed Hardware necessari all’acquisizione ed elaborazione dei dati provenienti dalle centraline e da fonti esterne quali ad esempio le tracce radar.
Il sistema Client
È costituito da due postazioni di lavoro remote.
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Ogni settimana l'aeroporto pubblica i dati relativi ai decolli da pista 24 (direzione Napoli).
Esempio, settimana 06 ottobre-12 ottobre 2008:
Tot. decolli per RWY 24: 462
Deccoli conformi procedura antirum. : 445 (96%)
Il dettaglio compagnia per compagnia: http://www.portal.gesac.it/portal/p...ortoRumore/ProceduraAntirumore/dettaglio1.pdf
Riepilogo mensile settembre 2008: http://www.portal.gesac.it/portal/pls/portal/!PORTAL.wwpob_page.show?_docname=3266003.PDF
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Scheda riepilogativa rotte di decollo da pista 24 (verso Napoli) e pressione acustica
GESAC, in qualità di società di gestione aeroportuale, non detiene la competenza specifica in materia di rotte di decollo e di atterraggio. Infatti queste sono definite in Italia dall’ENAV - Ente Nazionale Assistenza al Volo - e successivamente sono approvate e rese cogenti dall’ENAC - Ente Nazionale per l’Aviazione Civile -.
• Fine 2004 - Installazione di nuove strumentazioni tecniche presso l’aeroporto di Napoli: Gli standard di sicurezza sono stati ulteriormente elevati e ottimizzati grazie all’installazione di strumentazioni all’avanguardia: DME-Distance Measuring Equipment attrezzatura che consente la procedura di decollo strumentale di precisione e ILS-Instrumental Landing System strumentazione funzionale per l’atterraggio guidato di precisione, illuminazione degli ostacoli alla navigazione aerea di cui alla Carta ICAO - International Civil Aviation Organization - di tipo A. Con l’operatività delle nuove radioassistenze, lo scalo di Napoli risulta all’avanguardia tra tutte le strutture aeroportuali italiane, per strumentazioni e dotazioni infrastrutturali;
• Dal 14 aprile u.s., attraverso l’emissione di un NOTAM, che attiva la procedura di decollo strumentale in direzione Napoli, viene consentito l’utilizzo unidirezionale della pista, così come raccomandato dalle procedure ICAO - garantendone l’ottimale operatività. In pratica la sequenza degli atterraggi e dei decolli può essere effettuata unidirezionalmente in un verso o nell’altro della pista, in funzione delle condizioni meteorologiche e delle condizioni operative ottimali definite dai controllori dell’ENAV. L’utilizzo unidirezionale della pista consente anche la distribuzione al meglio dell’impatto acustico sul territorio, poiché, grazie ad esso, non si somma il rumore prodotto dagli atterraggi con quello prodotto dai decolli;
• Il 10 giugno 2005 la Commissione per il controllo del rumore aeroportuale ex art. 5 DM 31.10.1997 (composta da rappresentanti del Comune di Napoli, Comune di Casoria e Afragola, Provincia di Napoli, Regione Campania, Ministero dell’Ambiente, ARPAC e dagli enti aeroportuali ENAC, ENAV e GESAC) ha aggiornato la procedura antirumore relativa alle operazioni di decollo in direzione di Napoli e l'ha resa cogente attraverso uno specifico NOTAM che integra la procedura antirumore - già in vigore dal 2002 - con la nuova radioassistenza al decollo (DME). La procedura di decollo antirumore, infatti, recepisce la necessità di conciliare la massima sicurezza delle operazioni con la riduzione dell’impatto acustico sulla città. Questa, infatti, consente una notevole riduzione dell’area di sorvolo della città e quindi un sostanziale miglioramento della pressione acustica sull’area urbana, mantenendo inalterati gli standard di sicurezza.
• In seguito al disagio lamentato dagli abitanti dei quartieri di Napoli, l’ENAC ha disposto ufficialmente in data 20 luglio u.s. l’annullamento della procedura di decollo alternativa che prevedeva il sorvolo di un'ampia area della città.
• In data 20 luglio u.s., GESAC ha incontrato i vertici dell’ANPAC (Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale) per sensibilizzare l’associazione al rispetto della procedura antirumore.
• Dal 17 luglio è pienamente operativo il sistema di monitoraggio delle rotte. Da quella data, GESAC acquisisce settimanalmente i tracciati radar, li analizza e li comunica all’ENAC, unica autorità aeronautica titolata ad emettere sanzioni alle compagnie aree inadempienti, le informazioni relative all’osservanza da parte dei vettori della procedura antirumore.
• A partire dal 18 agosto GESAC ha predisposto che il personale Airfield (personale operante sul piazzale) consegnasse a ogni singolo aeromobile in decollo verso la città una informativa sulla obbligatorietà della procedura antirumore per i decolli da pista 24 (vs. città di Napoli).
Il sistema di Monitoraggio del rumore
L’Aeroporto Internazionale di Napoli è tra i primi aeroporti in Italia a dotarsi di un sistema di monitoraggio del rumore aeroportuale.
Il sistema - nato per monitorare la pressione acustica determinata dalle operazioni di volo sulle aree circostanti l’aeroporto - permette di verificare le rotte di atterraggio e decollo e di misurarne il rumore prodotto al suolo, con l’obiettivo di minimizzarne gli effetti sull’ambiente.
Il sistema di monitoraggio dell’aeroporto (*) di Napoli permette:
· di verificare se e quali aerei rispettano le specifiche procedure “antirumore”, attraverso l’analisi settimanale dei tracciati;
· di misurare il rumore prodotto dalle operazioni di volo attraverso la rete di fonometri.
Incrociando le informazioni fornite da questi sistemi è possibile monitorare in continuo gli effetti acustici prodotti dalle operazioni di volo.
(*) Non viene effettuato il monitoraggio nè il controllo delle attività aeree di emergenza, pubblica sicurezza, soccorso e protezione civile.
Monitoraggio delle rotte
Un’apposita Commissione (istituita ai sensi dell'art.5 del DM 31.10.1997), presieduta da ENAC e composta dai rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo), Comune di Napoli, Comune di Casoria e Afragola, Provincia di Napoli, Regione Campania, ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Campania), vettori aerei e GESAC ha difatti approvato delle specifiche procedure di volo, definite dall’ENAV, con l’obiettivo di definire:
- le procedure antirumore;
- la zonizzazione acustica aeroportuale;
- le misure di contenimento e abbattimento del rumore prodotto dagli aeromobili;
Il 10 giugno 2005, in particolare, la Commissione per il controllo del rumore aeroportuale ha aggiornato la procedura antirumore relativa alle operazioni di decollo in direzione di Napoli e l’ha resa cogente attraverso uno specifico NOTAM (Notice to Airmen) che integra la procedura antirumore - già in vigore dal 2002 - con la nuova radioassistenza al decollo (DME).
La procedura di decollo antirumore recepisce la necessità di conciliare in ogni caso la massima sicurezza delle operazioni con la riduzione della pressione acustica sulla città. Questa, infatti, consente una notevole riduzione, tra l’altro, dell’area di sorvolo della città e quindi un sostanziale miglioramento della pressione acustica sull’area urbana, garantendo nel contempo elevati standard di sicurezza. Gli aeromobili in decollo verso Napoli, devono - raggiunte determinate condizioni - virare a sinistra in direzione del mare.
Dal 17 luglio è pienamente operativo il sistema di monitoraggio delle rotte. Da quella data, GESAC acquisisce i tracciati radar, li analizza e trasmette all’ENAC - unica Autorità Aeronautica titolata ad emettere sanzioni alle compagnie aeree inadempienti, come previsto dalla legge 496/97 (Recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili) - le informazioni relative all’inosservanza da parte dei vettori delle procedure antirumore.
GESAC ha predisposto - a partire dal 18 agosto u.s. - che il personale Airfield (personale operante sul piazzale) consegnasse a ogni singolo aeromobile in decollo verso la città una informativa sulla obbligatorietà della procedura antirumore per i decolli da pista 24 (vs. città di Napoli).
Mancato rispetto procedura antirumore in caso di decollo per pista 24:
Decollo per pista 24 conforme alla procedura antirumore:
La rete di fonometri
Oltre all’analisi delle rotte, il sistema di monitoraggio del rumore di origine aeronautica realizzato dall’aeroporto di Napoli utilizza anche un sistema di rilevazioni fonometriche di tipo permanente, che monitora costantemente il livello sonoro nell’area circostante il sedime aeroportuale.
Tale sistema consente, attraverso la misurazione della pressione acustica, di calcolare l’indice descrittore del rumore (LVA), che - in base alla vigente normativa nazionale - è necessario adottare allo scopo di quantificare il rumore prodotto dalle operazioni di volo.
Il sistema di monitoraggio, acquistato ed istallato attraverso una convenzione stipulata tra GESAC e il Ministero dell’Ambiente è ad oggi in fase finale di collaudo.
Schema di funzionamento
Il sistema di monitoraggio del rumore al suolo è composto principalmente da:
un sistema di misura;
un sistema di comunicazione dati;
un centro raccolta e elaborazione dati;
un sistema Client.
Il sistema di misura
E' costituito, ad oggi, da una rete di 4 stazioni fisse (centraline) denominate P1, P2, P3 e P4 ubicate due all’interno del sedime aeroportuale e due sul territorio circostante. Nel dettaglio la P1 e la P2 posizionate all’interno del sedime rispettivamente sulle due testate della pista; la P3 nell’area di Capodimonte e la P4 nell’area di Casoria.
Ciascuna centralina è costituita essenzialmente da:
una unità microfonica
un analizzatore sonoro in tempo reale (fonometro)
sensori per il rilevamento delle condizioni meteorologiche
sistema di elaborazione, memorizzazione e comunicazione dati
Il sistema di comunicazione dati
È costituito da apparati che garantiscono la comunicazione tra le stazioni di rilevamento, il centro di controllo e le postazioni di lavoro remote.
Il centro raccolta e elaborazione dati
è costituito da un insieme di software ed Hardware necessari all’acquisizione ed elaborazione dei dati provenienti dalle centraline e da fonti esterne quali ad esempio le tracce radar.
Il sistema Client
È costituito da due postazioni di lavoro remote.
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Ogni settimana l'aeroporto pubblica i dati relativi ai decolli da pista 24 (direzione Napoli).
Esempio, settimana 06 ottobre-12 ottobre 2008:
Tot. decolli per RWY 24: 462
Deccoli conformi procedura antirum. : 445 (96%)
Il dettaglio compagnia per compagnia: http://www.portal.gesac.it/portal/p...ortoRumore/ProceduraAntirumore/dettaglio1.pdf
Riepilogo mensile settembre 2008: http://www.portal.gesac.it/portal/pls/portal/!PORTAL.wwpob_page.show?_docname=3266003.PDF
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Scheda riepilogativa rotte di decollo da pista 24 (verso Napoli) e pressione acustica
GESAC, in qualità di società di gestione aeroportuale, non detiene la competenza specifica in materia di rotte di decollo e di atterraggio. Infatti queste sono definite in Italia dall’ENAV - Ente Nazionale Assistenza al Volo - e successivamente sono approvate e rese cogenti dall’ENAC - Ente Nazionale per l’Aviazione Civile -.
• Fine 2004 - Installazione di nuove strumentazioni tecniche presso l’aeroporto di Napoli: Gli standard di sicurezza sono stati ulteriormente elevati e ottimizzati grazie all’installazione di strumentazioni all’avanguardia: DME-Distance Measuring Equipment attrezzatura che consente la procedura di decollo strumentale di precisione e ILS-Instrumental Landing System strumentazione funzionale per l’atterraggio guidato di precisione, illuminazione degli ostacoli alla navigazione aerea di cui alla Carta ICAO - International Civil Aviation Organization - di tipo A. Con l’operatività delle nuove radioassistenze, lo scalo di Napoli risulta all’avanguardia tra tutte le strutture aeroportuali italiane, per strumentazioni e dotazioni infrastrutturali;
• Dal 14 aprile u.s., attraverso l’emissione di un NOTAM, che attiva la procedura di decollo strumentale in direzione Napoli, viene consentito l’utilizzo unidirezionale della pista, così come raccomandato dalle procedure ICAO - garantendone l’ottimale operatività. In pratica la sequenza degli atterraggi e dei decolli può essere effettuata unidirezionalmente in un verso o nell’altro della pista, in funzione delle condizioni meteorologiche e delle condizioni operative ottimali definite dai controllori dell’ENAV. L’utilizzo unidirezionale della pista consente anche la distribuzione al meglio dell’impatto acustico sul territorio, poiché, grazie ad esso, non si somma il rumore prodotto dagli atterraggi con quello prodotto dai decolli;
• Il 10 giugno 2005 la Commissione per il controllo del rumore aeroportuale ex art. 5 DM 31.10.1997 (composta da rappresentanti del Comune di Napoli, Comune di Casoria e Afragola, Provincia di Napoli, Regione Campania, Ministero dell’Ambiente, ARPAC e dagli enti aeroportuali ENAC, ENAV e GESAC) ha aggiornato la procedura antirumore relativa alle operazioni di decollo in direzione di Napoli e l'ha resa cogente attraverso uno specifico NOTAM che integra la procedura antirumore - già in vigore dal 2002 - con la nuova radioassistenza al decollo (DME). La procedura di decollo antirumore, infatti, recepisce la necessità di conciliare la massima sicurezza delle operazioni con la riduzione dell’impatto acustico sulla città. Questa, infatti, consente una notevole riduzione dell’area di sorvolo della città e quindi un sostanziale miglioramento della pressione acustica sull’area urbana, mantenendo inalterati gli standard di sicurezza.
• In seguito al disagio lamentato dagli abitanti dei quartieri di Napoli, l’ENAC ha disposto ufficialmente in data 20 luglio u.s. l’annullamento della procedura di decollo alternativa che prevedeva il sorvolo di un'ampia area della città.
• In data 20 luglio u.s., GESAC ha incontrato i vertici dell’ANPAC (Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale) per sensibilizzare l’associazione al rispetto della procedura antirumore.
• Dal 17 luglio è pienamente operativo il sistema di monitoraggio delle rotte. Da quella data, GESAC acquisisce settimanalmente i tracciati radar, li analizza e li comunica all’ENAC, unica autorità aeronautica titolata ad emettere sanzioni alle compagnie aree inadempienti, le informazioni relative all’osservanza da parte dei vettori della procedura antirumore.
• A partire dal 18 agosto GESAC ha predisposto che il personale Airfield (personale operante sul piazzale) consegnasse a ogni singolo aeromobile in decollo verso la città una informativa sulla obbligatorietà della procedura antirumore per i decolli da pista 24 (vs. città di Napoli).